In un futuro molto vicino potremo avere dentro un’unica app tre documenti molto importanti. La rivoluzione digitale è sotto gli occhi di tutti. In principio fu l’accensione di Internet, da lì poi seguirono i social e gli smartphone, mentre oggi non si fa altro che parlare di intelligenza artificiale. Trasformazioni che hanno inevitabili conseguenze anche sulla vita di tutti i giorni di milioni di persone. A questo proposito, entro la fine dell’anno è pronta ad arrivare in Italia un’autentica rivoluzione nel rapporto tra i cittadini e la Pubblica amministrazione.

Tutto merito dell’app Io, che verrà a breve arricchita di tre importanti documenti.

Come cambia l’app Io

La patente digitale, la tessera sanitaria e la tessera elettorale entreranno a far parte dell’app Io entro la fine di quest’anno. L’annuncio arriva direttamente da Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’innovazione. La misura si inserisce all’interno del Pnrr, riguardo al tema di digitalizzazione della PA. E a proposito del Piano nazionale ripresa resilienza, il governo ha confermato di essere in linea con gli obiettivi posti dall’Unione europea. Il sottosegretario ha sottolineato inoltre che sul cloud l’esecutivo Meloni è allineato con il target del Pnrr, la cui scadenza è fissata al prossimo 30 settembre.

Notifiche PagoPa e Fascicolo sanitario: le ultime novità

Un’altra novità riguarda l’introduzione delle notifiche digitali di PagoPa all’interno dell’app Io. Questo porterà a una “progressiva digitalizzazione di tutte le comunicazioni a valore legale che le PA inviano a cittadini e imprese”. Oltre a ciò, un’altra novità molto attesa è il completamento dei lavori per la nascita dell’ecosistema dei dati sanitari del Fascicolo sanitario elettronico. Calendario alla mano, entro la fine del 2025 circa l’85% dei medici di medicina generale supporteranno il fascicolo sanitario elettronico. Per l’adesione completa, con il coinvolgimento in questo caso anche delle Regioni, si dovrà invece attendere la fine del 2026.

Mobility as a Service

Un altro progetto legato al Pnrr si intitola Mobility as a Service e prevede un finanziamento complessivo pari a 57 milioni (40 milioni arrivano dal Pnrr, gli altri 17 milioni dal Fondo complementare). Una volta che il piano entrerà in vigore, i cittadini di 13 centri abitati potranno accedere a servizi di trasporto multimodali tramite l’utilizzo di piattaforme digitali.

Identità digitali

Per quanto riguarda infine le identità digitali, il sottosegretario Alessio Butti ha confermato che il governo punta a “razionalizzare l’intero ecosistema“. Per farlo, l’esecutivo ha in mente di puntare su diversi obiettivi. Tra questi, vi è anche la valorizzazione di quanto è già stato creato, come ad esempio gli Id provider Spid. A tal proposito, Butti ha spiegato che si procederà con una “proroga e al rinnovo delle convenzioni con gli Id provider Spid”.