Non solo covid-19 e vaiolo delle scimmie, ora è anche allarme zecche in Italia. Con l’arrivo dell’estate anticipata su gran parte delle regioni italiane è tornata all’allerta per le zecche soprattutto al Nord. Dall’inizio dell’anno presso l’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, sono state ricoverate 37 persone punte da una zecca, di queste solo 23 a maggio ma anche nelle altre zone italiane la situazione non cambia. Il caldo anticipato e la siccità hanno favorito l’aumento di questi insetti, che possono causare malattie anche serie.

A dover fare attenzione, sono soprattutto le persone che fanno attività in mezzo alla natura in primavera e in estate.

Allerta zecche in Italia a causa del caldo anticipato

Le più diffuse in Italia sono la zecca dei boschi (Ixodes ricinus), la zecca del cane (Rhipicephalus sanguine), la Hyalomma marginatum e la Dermacentor reticulatus. Molto spesso attaccano gli animali come cani, gatti, cervi, scoiattoli, ma anche gli esseri umani. In inverno si riparano dal gelo e poi tornano in attività dalla primavera in poi, soprattutto nei luoghi ricchi di vegetazione, boschi, riserve naturali, stalle e pascoli. La maggior parte delle volte, si portano alle estremità delle piante e poi si attaccano all’ospite dove conficcano il rostro nella pelle e iniziano a succhiare il sangue.

I rischi per la salute a causa dell’allarme zecche

La zecca può rimanere attaccata anche 2 giorni o una settimana per poi staccarsi quando ha concluso il pasto. La puntura non fa male perché la saliva della zecca contiene sostanze anestetiche. La pericolosità arriva dalle malattie che può causare. Si va dalla Meningoencefalite da zecca o Tbe che porta febbre alta, mal di testa, mal di gola, stanchezza, dolori muscolari e articolari fino a disturbi del sistema nervoso centrale. Molto diffusa anche la Borreliosi di Lyme che colpisce gli organi interni con sintomi cronici.


Per evitare il contatto è bene coprire bene le estremità, usare cappelli, non addentrarsi nell’era alta e trattare gli animali con prodotti appositi.