Mentre si cerca di tornare alla normalità con l’addio alle mascherine al chiuso e al Green Pass, è nuovo allarme per le nuove sotto varianti Omicron 4 e 5. Al momento, in Italia la variante Omicron 2 è responsabile della maggior parte dei contagi; si tratta di una variante ancora più contagiosa di Omicron 2 e il tasso di positività al 15% lo dimostra. Nei giorni scorsi, in Italia è stata isolata anche Omicron 4, presso il laboratorio di Microbiologia dell’Ospedale San Gerardo di Monza, mentre sia la sottovariante BA.

4 che BA.5 (Omicron 5) sembrano responsabili della maggior parte dei contagi in Sudafrica.

Varianti Omicron 4 e 5, gli esperti lanciano l’allarme: chi si è contagiato con Omicron non è protetto

Gli esperti lanciano l’allarme e hanno fatto sapere che chi si è contagiato con Omicron non è protetto da Omicron 4 e 5 e che queste varianti potrebbero causare una nuova ondata. Secondo una ricerca dell’Africa Health Research Institute di Durban in Sudafrica, Omicron 4 e 5 non sarebbero più contagiose di Omicron ma chi si è contagiato con questa variante non sarebbe protetto dai nuovi sottolignaggi.

Le due sottovarianti si sono diffuse velocemente ad aprile in Sudafrica e dalla ricerca è emerso che nei non vaccinati, la capacità neutralizzante scende di 36 volte contro Omicron 4 e 37 volte contro Omicron 5, nei vaccinati scende di 3,2 volte contro Omicron 4 e di 2,6 contro Omicron 5.

Si rischia una nuova ondata di covid-19

I ricercatori, quindi, pensano che le due sottovarianti possono provocare una nuova ondata. Per quanto riguarda i sintomi di Omicron 4, a fare chiarezza è stato Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, che a Il Messaggero ha detto:

«Omicron 4 è una sottovariante e dobbiamo sempre preoccuparci quando ne emerge qualcuna. Hanno qualche mutazione di differenza rispetto alla principale e quindi potrebbero farci degli scherzi. In generale però, la sintomatologia dovrebbe essere quella della variante principale che non è particolarmente pesante.

Ovviamente dobbiamo avere molta attenzione, studiarla e aspettare per capire che tipo di evoluzione avrà».

I prossimi mesi, quindi, saranno fondamentali per capire da che parte andrà e come si muoverà la pandemia.