La siccità sta diventando sempre di più un allarme e le temperature record di maggio lo dimostrano. La mancanza di acqua potabile potrebbe dar vita a razionamenti dell’acqua nelle zone più a rischio. In Lombardia si va verso lo stato di crisi idrica ma il pericolo razionamento è possibile anche in Lazio, dove sono calati i livelli dei fiumi Tevere e Liri e del lago di Bracciano e Nemi.

Allarme siccità e rischio razionamento acqua anche a causa delle alte temperature anticipate

Come ha segnalato l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.

Secondo Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI):

“Se la perdurante condizione di siccità sul Nord Italia ha permesso di concordare azioni di contrasto alle criticità idriche, il repentino precipitare della situazione in Centro Italia obbliga ad interventi d’emergenza”

Dove è il rischio razionamento?

Il rischio razionamento, quindi, è concreto. Al Nord Italia, si segnala la situazione del lago Maggiore prossimo a sfiorare il minimo dal 1946. Cremona si trova in una situazione di criticità rossa. In Piemonte, i fiumi decrescono in modo netto e mancano circa 4 milioni di metri cubi d’acqua. Anche in Lombardia nonostante le piogge cadute la situazione è seria e il fiume Adda si conferma ai livelli molto bassi.

Situazione simile in Emilia Romagna, dove le zone a rischio vanno dai bacini montani dal Parma al Trebbia ma anche le dighe piacentine. Anche in Veneto non va meglio. Dove continua a calare il livello dell’Adige. In Toscana, la situazione dei fiumi non va meglio , così come in Abruzzo, mentre nelle Marche i fiumi stanno tornando ai livelli del 2021 con la discesa dei volumi idrici. Allarme siccità anche in Puglia, Basilicata e Campania. In Calabria, i dati della diga S. Anna di Isola Capo Rizzuto preoccupano così come in Sardegna, dopo le temperature altissime dei giorni scorsi.