La siccità sta diventando sempre di più un allarme e le temperature record di maggio lo dimostrano. La mancanza di acqua potabile potrebbe dar vita a razionamenti dell’acqua nelle zone più a rischio. In Lombardia si va verso lo stato di crisi idrica ma il pericolo razionamento è possibile anche in Lazio, dove sono calati i livelli dei fiumi Tevere e Liri e del lago di Bracciano e Nemi.
Allarme siccità e rischio razionamento acqua anche a causa delle alte temperature anticipate
Come ha segnalato l’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche.
“Se la perdurante condizione di siccità sul Nord Italia ha permesso di concordare azioni di contrasto alle criticità idriche, il repentino precipitare della situazione in Centro Italia obbliga ad interventi d’emergenza”
Dove è il rischio razionamento?
Il rischio razionamento, quindi, è concreto. Al Nord Italia, si segnala la situazione del lago Maggiore prossimo a sfiorare il minimo dal 1946. Cremona si trova in una situazione di criticità rossa. In Piemonte, i fiumi decrescono in modo netto e mancano circa 4 milioni di metri cubi d’acqua. Anche in Lombardia nonostante le piogge cadute la situazione è seria e il fiume Adda si conferma ai livelli molto bassi.
Situazione simile in Emilia Romagna, dove le zone a rischio vanno dai bacini montani dal Parma al Trebbia ma anche le dighe piacentine. Anche in Veneto non va meglio. Dove continua a calare il livello dell’Adige. In Toscana, la situazione dei fiumi non va meglio , così come in Abruzzo, mentre nelle Marche i fiumi stanno tornando ai livelli del 2021 con la discesa dei volumi idrici. Allarme siccità anche in Puglia, Basilicata e Campania. In Calabria, i dati della diga S. Anna di Isola Capo Rizzuto preoccupano così come in Sardegna, dopo le temperature altissime dei giorni scorsi.