La guerra sta mettendo a rischio la produzione di grano mondiale. La Russia e l’Ucraina, infatti, come tutti sapranno, producono il 30% del grano globale e l’Europa ma anche l’Africa ed il Brasile dipendono da loro. Sia Biden che Macron hanno lanciato l’allarme per un rischio altissimo di carestia soprattutto in Nord Africa e Medio Oriente.

Crisi del grano: possibile crisi alimentare ma anche carestie gravissime

I prezzi del grano duro sono oramai come quelli del gas: si è passati da 280 a 522 euro a tonnellata mentre il grano tenero da 186 a 307 euro.

Le previsioni per un buona parte del 2022 non sono buone in quanto si è certi che i listini resteranno ancora su livelli alti. Natale Farinetti, fondatore della catena Eataly all’Agi spiega che il motivo dell’aumento di tale prodotto dipende da due fattori. Il primo è che ci sono state delle stagioni negative (basti pensare a quanto accaduto in Canada) e il secondo riguarda la guerra che ne impedisce l’esportazione.
Intanto all’alba David Beasley, direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, ha avvertito che la guerra ha creato una catastrofe alimentare mondiale. Ha spiegato al consiglio di sicurezza dell’Onu che la sua agenzia prima dello scoppio del conflitto sfamava 125 milioni di persone. Ora ha dovuto tagliare razioni di cibo per milioni di famiglie a causa dell’aumento del cibo e del carburante. Nello Yemen, ad esempio 8 milioni di persone hanno cibo ridotto al 50% e si rischia che le razioni arrivino a zero. Il problema non è solo dello Yemen, spiega Deasley, ma anche dell’Egitto che dipende per l’85% dal grano ucraino e del Libano che nel 2020 ne era dipendente per l’80%. Russia ed Ucraina producono infatti il 30% della fornitura mondiale di grano, il 75-80% dell’olio di semi di girasole e il 20% della fornitura mondiale di mais.

La crisi del grano

Sempre stanotte (ora italiana) la vice segretaria di stato Usa Wendy Sherman in una riunione del consiglio di sicurezza dell’Onu ha detto che Putin ha iniziato la guerra creando questa crisi alimentare. Nella riunione si è parlato dei prezzi dei generi alimentari che stanno salendo alle stelle soprattutto in Africa e Medio Oriente dove le materie prime di base come il grano sono aumentate tra il 20 ed il 50%. Mosca però respinge le accuse sulla responsabilità di una crisi alimentare mondiale e considera le informazioni della Sherman come guerra di informazione contro la Russia. Questo è quanto ha comunicato Antonov, l’ambasciatore russo negli Stati Uniti come riferisce la Tass.
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