La guerra tra Russia e Ucraina non causerà solo problemi alle forniture del gas ma anche alle imprese alimentari. Putin continua a minacciare le aziende che hanno deciso di lasciare la Russia per via del conflitto e delle sanzioni imposte al paese ed è scattato l’allarme per i generi alimentari.

Allarme generi alimentari, ecco cosa si rischia

Tra le conseguenze il boom dell’inflazione e provvedimenti duri come l’aumento dei prezzi:
“La Russia e la Bielorussia sono tra i più grandi fornitori di fertilizzanti minerali nei mercati mondiali. Se continuano a creare problemi con i finanziamenti, le assicurazioni, la logistica, la consegna dei nostri prodotti, allora i prezzi, già esorbitanti, cresceranno ancora”. La Russia, infatti, è il secondo paese al mondo per la produzione di concimi azotati e fosfati, seconda per la produzione di potassio, con una cifra che arriva a 7,2 milioni di tonnellate e la maggiore produttrice, l’azienda Uralkali, con 5 miniere e 7 impianti per il trattamento del minerale.

Dove esporta la Russia e perché il gas non è il solo allarme

Per i prodotti della chimica, l’export russo conta per il 7,6%, senza contare che Mosca è il primo esportatore di grano e ha un ruolo molto importante nell’export di orzo. Le vendite di prodotti alimentari e materie prime rappresentano il 7,2% delle vendite estere. La Russia ha un ruolo fondamentale nell’export dell’energia e del petrolio (7,8 milioni di barili al giorno, di cui 5 milioni di greggio e condensato).

E’ anche tra i maggiori produttori di acciaio, insieme a Cina, Giappone, India e Stati Uniti. Tra le voci da considerare anche quelle legata alle “merci secretate” come armi, aerei, materiali nucleari che hanno un valore di 8 miliardi. Tra i maggiori partner di interscambio la Cina è sicuramente al primo posto, ma ci sono anche Germania, Paesi Bassi, Stati Uniti, Turchia, Corea Del Sud e Italia, che è settima.

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