Sì, la vespa killer esiste davvero ed è arrivata in Italia. Dall’estremo Oriente ci troviamo di fronte a un altro pericolo: la vespa velutina, ovvero il killer degli alveari. Una vespa pericolosissima che deve essere catturata perché in Italia, attualmente, non ci sono insetti che possano fermarla; e la sua diffusione (se non bloccata in tempo) potrebbe avere effetti devastanti non solo sull’apicultura ma anche su ecosistema e biodiversità.

Si tratta di un insetto che ha la dimensione di un calabrone, arrivato alcuni anni fa in Francia in un carico di bonsai dalla Cina e da lì migrato nel nostro Paese, dove ha iniziato a fare strage di arnie, soprattutto in quelle della riviera ligure di ponente.

Ma l’avanzata non si è fermata. Il temibile cacciatore, è stato avvistato anche in Toscana. Solo qualche settimana fa la rete fra scienziati dell’Università di Firenze e Pisa e alcune associazioni di apicoltori ha registrato nuove segnalazioni del terribile predatore di api e insetti impollinatori.

La stagione primaverile è uno dei periodi cruciali per fermare l’avanzata dell’insetto attraverso le trappole cattura regina che gli apicoltori hanno gia’ iniziato a posizionare nelle loro arnie. Così che nelle settimane scorse, ben cinque regine, le ‘mamme’ delle vespe operaie che insidieranno gli alveari nei mesi estivi, sono state catturate. L’ultima solo pochi giorni fa a Massa. Eliminare una regina significa eliminare la formazione di nuove colonie con migliaia e migliaia di cacciatrici.

In Cina e in Corea esistono altre specie di calabroni che, condividendo lo stesso habitat, tengono testa alla velutina e ne limitano la diffusione, ma in Italia questo non accade ancora. Dunque oltre al monitoraggio costante e alla distruzione dei nidi quando si riesce a individuarli, la cattura è un altro modo per ricacciare questa specie aliena che sembra seguire una precisa linea geografica di avanzamento e che però potrebbe con un ‘salto’ arrivare in altre regioni.