C’è allarme in Italia per la Febbre del Nilo, una malattia causata dal virus del West Nile che viene trasmesso attraverso la zanzara culenx pipiens. Nel Lodigiano si contano infatti 13 casi mentre altri 4 in provincia di Milano. Il trend, purtroppo, è in crescita ed il timore è che si possa bissare il picco negativo del 2018 con 24 casi con 14 forme neurologiche gravi e 1 decesso. Ma cos’è esattamente e cosa comporta la Febbre del Nilo?

Febbre del Nilo: cos’è e cosa comporta

La Febbre del Nilo, spiega l’Istituto Superiore della Sanità, è una malattia provocata dal virus West Nile (che è un patogeno che si trova quasi in ogni luogo del mondo) e trasmessa mediante la zanzara di tipo comune.

Il 1937 è la data in cui il virus fu isolato per la prima volta in Uganda proprio nel distretto del West Nile dal quale prende il nome. Piano piano, poi, si è diffuso in Asia Occidentale, in America del Nord, in Medio Oriente, in Africa ed anche in Europa. Come detto si trasmette mediante le punture di zanzara e non solo. Anche mediante gli uccelli selvatici.

Il periodo di incubazione del virus di solito va dai 3 ai 14 giorni ma L’ISS aggiunge che esso può arrivare fino ai 21 giorni in soggetti che hanno un deficit a carico del sistema immunitario. L’80% dei casi, però, è asintomatico mentre il restante presenta sintomi come febbre (alta negli adulti e bassa nei bambini), dolori muscolari, vomito, cefalea, occhi arrossati, ingrossamento linfonodi e alle volte anche delle eruzioni cutanee. La forma grave dell’infezione si sviluppa invece nell’1% dei contagiati sopratutto nelle persone immuno-depresse compromesse e negli anziani e può portare effetti neurologici gravi come l’encefalite letale.

Ad oggi non esiste un vaccino anche se sono allo studio e non esistono nemmeno delle terapie specifiche. Nella maggior parte dei casi, infatti, i sintomi scompaiono da soli dopo pochi giorni mentre nei casi più gravi è necessario il ricovero in ospedale.

Per combattere al meglio tale malattia, quindi, il consiglio è quello della prevenzione ovvero cercare di evitare di essere sottoposti alle punture delle zanzare.

La situazione a Lodi

Il virus West Nile ha colpito Lodi e tale comune insieme a quello di Borghetto, Graffignana, San Martino in Strada, Lodi Vecchio, Codogno hanno chiesto una disinfestazione supplettiva dalle zanzare. Accini del Dipartimento di Prevenzione di Milano in merito alla Febbre del Nilo ha comunicato che l’Ats è sempre all’allerta e sorveglia costantemente gli uccelli stanziali più colpiti come la ghiandaia, la cornacchia, la gazza ma anche il cavallo che è l’unico mammifero colpito oltre all’uomo.

Accini dà quindi dei consigli per proteggersi ovvero quello di montare delle zanzariere e di usare dei repellenti. In zone come il lodigiano (così come la Pianura Padana, il Piemonte ed il Veneto) dove il virus è ancora più diffuso, suggerisce inoltre di evitare dei ristagni di acqua sia nei giardini che sui balconi.

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