È forse il più grande fumettista di tutti i tempi, ma nei confronti di certi comics continua a scagliarsi con furore. Alan Moore rimane una celebrità, anche se da diverso tempo è lontano da progetti mainstream. Stavolta si scaglia contro la sua stessa opera, il Watchmen che lo ha reso celebre, e lancia un avvertimento ai nerd fissati coi supereroi.

Non è la prima volta che il bardo di Northampton si lascia andare a esternazioni alquanto bellicose nei confronti dell’industria dell’intrattenimento a stelle e strisce.

Stavolta il suo giudizio su sofferma sulla serie tv HBO che un paio di anni fa ha trasposto la sua opera più celebre. Il suo parere è impietoso, nonostante le recensioni all’epoca fossero state decisamente favorevoli.

Alan Moore contro Watchmen

Basta HBO. Alan Moore fa croce nera. Lo scrittore britannico ha rilasciato una recente intervista a GQ nella quale afferma che non vuole più essere contattato dai vertici dell’emittente televisiva, in quanto l’adattamento che hanno fatto di Watchmen è semplicemente vergognoso. In realtà, però, il fumettista non ha mai visto realmente lo show, parla quindi per partito preso, anche se può immaginare cosa sia stato messo in scena, visti i contatti avuti con la dirigenza della Warner.

Secondo le parole dello stesso Moore, venne contattato all’epoca da Damon Lindelof, sceneggiature della serie, il quale gli chiese informazioni sulla trama e altri dettagli. Moore rispose che non voleva collaborare con loro, visto lo scempio che anni prima avevano fatto con la versione cinematografica dell’opera, quella diretta da Zack Snyder. Insomma, una collaborazione mai nata e dalla quale lo scrittore britannico prende le distanza senza mezzi termini.

Attenzione ai fumetti supereroistici

Che il buon vecchio Alan sia un tantino esagerato quando si parla di intrattenimento di massa, lo sappiamo ormai da decenni. Di certo, poi, all’artista inglese non è andato giù il fatto che la DC gli abbia sgranocchiato i diritti di quasi tutte le sue opere scritte con loro.

Le sue recenti affermazioni sui fumetti dei supereroi, però, hanno fatto il giro del web e sembrano un monito verso cui tutti i nerd, soprattutto i più attempati, dovranno fare i conti.

Secondo Moore leggere fumetti di eroi in calzamaglia porta a concetti su superuomismo che sfociano in ideali fascisti. Insomma, se prima veniva attaccato il concetto di ubermensch di Nietzsche, oggi ce la prendiamo con Batman e Superman, personaggi che lo stesso autore ha trattato decenni fa, quando lavorava proprio per la Distinta Concorrenza. “Quel tipo di infantilizzazione, quella spinta verso tempi più semplici, realtà più semplici, molto spesso può essere un precursore del fascismo”. Che dire: ipse dixit.