La giornata mondiale dell’HIV è l’occasione, per il Ministero della Salute, di esprimersi e parlare ai giovani in TV e sui social, utilizzando anche Youtube, dove sarà postata una campagna informativa contro l’Aids. Si intitola «Con l’HIV non si scherza, proteggi te stesso e gli altri» ed è la nuova campagna promossa dal Ministero della Salute per sensibilizzare alla conoscenza di questa malattia, che nel corso degli anni ha come subito un lento declino a livello informativo appunto.

Al via la campagna Con l’HIV non si scherza, proteggi te stesso e gli altri

Negli anni ’80 e ’90 gli allora giovani erano molto più informati in merito ai rischi dell’Hiv mentre i millenials e i giovani di oggi sembrano a mala pena sapere di cosa si tratta. E non è un caso che ogni anno vengono diagnosticati 3500 nuovi casi. Da qui la necessità del Ministero della Salute di sensibilizzare i giovani attraverso il canale più seguito, Youtube, uno spot che va a braccetto con la giornata mondiale che si terrà il 1 dicembre. Sempre venerdì partirà la campagna di sensibilizzazione.

I giovani di oggi sembrano meno consapevoli ma l’Hiv c’è e tanti ragazzi sono stati infettati come ha dichiarato Beatrice Lorenzin, la quale pone l’accento su un punto importante: “La necessità, in questo momento è smettere di vivere come se l’Aids fosse scomparso dall’orizzonte. Non è così”.

Ci sono poi i dati che sembrano confermare più casi in determinati regioni ossia Lombardia, Lazio, Toscana e Marche in cui l’incidenza è più forte negli uomini di età compresa tra 25 e 29 anni. Dal 1981 l’Hiv ha fatto 44mila morti, attualmente le diagnosi sembrano in calo ma c’è sempre la necessità di far comprendere quanto sia irresponsabile sottovalutare i rischi. Sono in calo anche i soggetti che fanno il test dopo aver avuto rapporti a rischio mentre alcuni anni fa c’era più consapevolezza anche in questo.

«Prima c’era un’attenzione maggiore all’Hiv e quindi si ricorreva ai test e arrivavano pazienti che non avevano ancora l’Aids conclamato, oggi purtroppo arrivano pazienti, anche molto giovani, con Aids conclamato» chiosa la Lorenzin. Alle parole della ministra si aggiungono quelle di Andrea Gori, Direttore del Dipartimento di medicina interna e dell’Unità Operativa Malattie Infettive dell’Ospedale San Gerardo di Monza:« All’Italia manca cultura, ai giovani manca cultura; bene l’informazione, ma ci vuole più educazione. L’obiettivo è arrivare ad una cura, dal momento che con le terapie teniamo sotto controllo la malattia ma non siamo ancora in grado di eradicarla. Oggi, infatti, ci sono 150 mila sieropositivi italiani che convivono molto bene con il virus. Ma il numero di nuove infezioni annue è stabile da anni. Abbiamo completamente fallito rispetto alle campagne di prevenzione»

Se te ne fotti, l’Aids ti fotte

Sempre il 1 dicembre ci sarà posto anche per la campagna «Se te ne fotti, l’Aids ti fotte» ideata da Anlaids Sezione Lombarda con protagonisti alcuni volti noti. La campagna si potrà seguire anche con gli hastag #stopaids #anlaids #fuckaids #1dicembre2017 #worldaidsday