È morta un’icona italiana. A 98 anni il cavalier Stefano Pernigotti ci ha lasciati. Viveva a Milano ma il suo legame non Novi Ligure restava sempre forte. Suo nonno ha fondato la Pernigotti, azienda dolciaria, ma è stato Stefano stesso a farne uno dei marchi italiani dell’industria dolciaria e del cioccolato più importanti.

 

Alla Pernigotti sono passati generazioni di novesi: il posto di lavoro in quell’azienda era una sicurezza dal punto di vista economico, era come entrare a far parte di una famiglia.

Stefano Pernigotti era quello che si dice un imprenditore illuminato, stile Olivetti, che si preoccupava dei lavoratori ma anche delle loro famiglie. Metteva l’interesse della comunità davanti al suo profitto.

 

A comunicare la triste notizia è il sindaco di Novi, Gian Paolo Cabella. “Come amministrazione non possiamo che unirci al cordoglio e al dolore della città che era molto molto affezionata al Cavaliere. Ha segnato un’epoca con la generazione dei nostri genitori e con quelle precedenti – afferma il primo cittadino -. Tutti ricordano come nel bombardamento dell’8 luglio 1944 avesse offerto rifugio ai novesi nelle cantine dello stabilimento”.

 

Per il cavaliere Stefano Pernigotti la perdita prematura dei suoi due figli fu uno dei dolori più grandi della sua vita: morirono in un incidente stradale in Uruguay nel 1980. Mantenne la proprietà della Pernigotti fino al 1995 quando la cedette ai siciliani Averna. Diciotto anni dopo il passaggio ai fratelli turchi Toksoz con tutti i problemi recenti che l’azienda dolciaria ha avuto, che lo stesso Stefano Pernigotti ha seguito, chiedendo informazioni. Era ovviamente sempre rimasto legato e affezionato alla sua creatura. Verrà sepolto a Novi Ligure nella tomba di famiglia dove lo aspettano la moglie e i figli.