“Speriamo faccia caldo questo inverno, almeno potrò accendere i riscaldamenti più tardi possibile e risparmiare”. Quante volte avrete sentito pronunciare questa frase da parte di amici o conoscenti, esasperati dai rincari delle bollette del gas previsti nei prossimi mesi. Non è passato molto tempo da quando il decreto Cingolani ha ufficializzato il piano di razionamento gas, che prevede l’accensione dei riscaldamenti termosifoni 8 giorni dopo le date solitamente indicate e ad una temperatura di 1 grado in meno, quindi a 19 gradi.

Il clima molto mite con le temperature sopra la media, che stanno caratterizzando ottobre, sembrano lasciar sperare in una stagione meno fredda.

Alcune città italiane hanno deciso di prorogare ulteriormente la data di accensione dei termosifoni. Il motivo non è legato soltanto alle temperature ancora calde, nonostante ormai siamo quasi arrivati alla fine di ottobre, ma anche per preservare la qualità dell’aria, soprattutto a Milano.

Accensione riscaldamenti, ecco le città dove si è deciso di posticipare la data

Secondo il decreto, infatti, l’accensione dei termosifoni doveva essere posticipata di 8 giorni in base al calendario previsto per le fasce climatiche. A Milano, che fa parte della fascia E, i riscaldamenti si dovevano accendere dal 15 ottobre, poi con il decreto la data è slittata al 22 ottobre. Ora, un’ordinanza firmata dal sindaco Beppe Sala ha posticipato al 29 ottobre la data di accensione mentre la data di spegnimento è rimasta invariata al 7 aprile per 13 ore al massimo di accensione giornaliera.

Il sindaco di Milano, ha deciso di ritardare ancora l’accensione. Non solo perché il bel tempo permette di farlo ma anche “per la tutela e la qualità dell’aria respirata visto che gli impianti termici a uso civile costituiscono una rilevante”. Considerando che in città martedì 18 ottobre è stato superato il limite di 50 microgrammi per metro cubo di PM10 ed è scattata anche a limitazione alla circolazione delle auto inquinanti diesel Euro 4.

Milano non è l’unica città dove è scattato l’ulteriore slittamento. Anche a Bologna il comune ha deciso di accendere i riscaldamenti il 2 novembre per limitare i danni ambientali e approfittare del bel tempo.
Altre città che hanno deciso di prorogare la data di accensione sono Bergamo e Cremona, dove ugualmente si potranno accendere i termosifoni il 29 ottobre. Imola, seguirà Bologna il 2 novembre, mentre a Varese si accenderanno il 31 ottobre.

Le temperature alte potrebbero salvarci dalla stangata gas

La stessa decisione potrebbe essere presa anche da altri comuni italiani che fanno parte della fascia E. E quindi potevano accendere il riscaldamento a partire dal 22 ottobre. I valori sopra la media stagionale potrebbero portare i Comuni a posticipare ancora la data. Per le città che fanno parte della fascia D, invece, si partirà l’8 novembre. Però se il bel tempo e il caldo anomalo continueranno così, anche per le città incluse in questa lista potrebbe arrivare uno slittamento aggiuntivo. Staremo a vedere.