“E’ vero che la data di accensione dei riscaldamenti slitta ancora di qualche giorno in alcune città?”. La domanda che si sente porre da parecchie persone in questi ultimi tempi è di quelle che interessa un po ‘ tutti. E stavolta non è perché fa molto freddo e non si vede l’ora di accendere i termosifoni. Al contrario, le temperature sono molto miti e accendere dopo vorrà dire risparmiare un bel pò di soldi. Con il nuovo Piano nazionale di contenimento dei consumi energetici, sono cambiate le date e gli orari di accensione dei riscaldamenti in tutta Italia.

Per risparmiare gas e permettere alle famiglie di spendere meno, infatti, si è deciso di far slittare di 8 giorni l’accensione a seconda della fascia di appartenenza.

Anche per lo spegnimento ad aprile si anticiperà di 7 giorni. In più si dovrà tenere il riscaldamento a 19 gradi e un’ora in meno al giorno. La notizia era stata accolta con preoccupazione. Si temeva che con le temperature in ribasso, accendere più tardi avrebbe potuto significare avere molto più freddo. In realtà, con le temperature di fine ottobre ancora molto miti e decisamente sopra la media stagionale, alcune città italiane hanno deciso di posticipare ancora la data di accensione dei termosifoni.

Accensione riscaldamenti, termosifoni si accenderanno qualche giorno dopo in alcune città

Ricordiamo, infatti, che a parte la zona F, ossia le città dell’arco alpino, come Belluno, Trento e Cuneo, dove non ci sono limitazioni, nelle altre fasce l’accensione dei riscaldamenti deve rispettare una data precisa. Per la zona E, di cui fanno parte la maggior parte delle città della pianura padana tra cui Milano, Torino, Bologna e anche L’Aquila, l’accensione era stata posticipata al 22 ottobre invece che il 15, per 13 ore al giorno e fino al 7 aprile.

Complici le temperature ancora calde, alcuni Comuni hanno così deciso di posticipare l’accensione di qualche giorno.

A Milano, i riscaldamenti si potranno accendere dal 29 ottobre, in base all’ordinanza per la riduzione del periodo di esercizio degli impianti termici a combustione a uso riscaldamento firmata dal sindaco Beppe Sala. Dal provvedimento restano esclusi gli ospedali, case di cura e strutture per l’assistenza e il recupero dei tossicodipendenti, così come per scuole materne e asili, dove è già possibile accendere.

Le altre date

Oltre a Milano, anche altri comuni dell’hinterland hanno deciso di adottare lo stesso provvedimento, quindi accendere il 29 ottobre. Si parla così di Cinisello Balsamo, Rho, Novate Milanese, Arese, Garbagnate Milanese, Baranzate, Bollate, Cornaredo,, Lainate,, Pero, Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Settimo Milanese, Solaro e Vanzago e Seregno. Anche qui i termosifoni si accenderanno dal 29 ottobre e non si applica a ospedali, case di cura, saune, cliniche, scuola materne e attività industriali. A Varese, invece, l’accensione slitta al 31 ottobre. A Bergamo sempre il 29 ottobre, così come in altre città come Cremona, Como, Pavia e Brescia. Il motivo è sempre lo stesso, le temperature ancora alte che permettono di poter allungare i tempi e quindi risparmiare. E non solo, in questo modo si riduce notevolmente le emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Anche a Torino, il sindaco ha deciso di posticipare al 29 ottobre la data in cui si può accendere il riscaldamento. In Piemonte, una decisione simile riguarda anche Moncalieri. In Emilia Romagna, invece, in alcune città come Bologna, Ravenna e Modena, si è deciso di posticipare la data di accensione al 2 novembre. Per non sprecare energia, le amministrazioni comunali hanno deciso di cambiare data, mentre lo spegnimento rimane stabile al 7 aprile.
Se per le città della fascia E, la maggior parte hanno deciso di far slittare l’accensione, non è ancora chiaro che cosa succederà per le città che fanno parte della zona D, come Ancona, Firenze, Roma etc.

In questo caso, i termosifoni si potranno accendere dal giorno 8 novembre. Se le temperature rimarranno così calde e sopra la media, uno slittamento potrebbe essere possibile. Bisognerà, insomma, vedere come cambierà il tempo nei prossimi giorni.