Dormire è importate per la nostra salute tanto quanto mangiare in modo salutare ed effettuare attività fisica. Purtroppo, però, il modo di vivere occidentale interferisce con il modello di sonno naturale perché i tanti impegni e lo stile frenetico ne riducono il giusto quantitativo.

Oltre alla giusta quantità di sonno, però, è importate anche la qualità del riposo che è fondamentale per la salute e sopratutto per il cervello. Per evitare disturbi all’organismo e dormire meglio, quindi, sarebbe meglio nell’arco della giornata evitare di bere troppi alcolici e caffè, fumare e consumare troppo cibo anche poco salutare.

Infine sarebbe meglio evitare di stare seduti troppo tempo e di andare a dormire in orari diversi. Purtroppo tali abitudini riducono nell’arco della giornata la capacità di attenzione e di concentrazione e portano alle volte anche all’assunzione di farmaci per poter avere un sonno tranquillo e continuativo.

Detto ciò, ecco 5 miti da sfatare sul sonno

Sonno: i 5 miti da sfatare

Sicuramente il primo mito da sfatare è che bere degli alcolici aiuta a dormire. Questo è sbagliato in quanto è vero che l’alcool fa venire sonno ma nel complesso rovina il riposo: sopratutto nella seconda metà della notte. Il dottor Rajkumar Dasgupta, assistente universitario alla Keck School of Medicine della University of Southern California, spiega infatti che con l’alcolico ci si abbiocca velocemente ma poi si pagano le conseguenze la notte ma anche il mattino successivo.

Spiega infatti che si passerà con gli alcolici attraverso le varie fasi del sonno ogni novanta minuti circa e che si tenderà a dormire più profondamente nella seconda metà della notte anche se sarebbe necessario trascorrere più tempo in tali fasi tardive affinché il sonno sia davvero ristoratore.

L’altro mito da sfatare è tenere la tv accesa aiuta ad addormentarsi. Questo perché la luce blu emessa dal monitor ha l’effetto opposto: riduce infatti la capacità del cervello di produrre melatonina che è quella che indica al corpo quando è il momento di andare a dormire.

Il terzo mito da sfatare è che quando si è più vecchi si deve dormire di meno. Nonostante le persone anziane  dormano di meno secondo le statistiche non c’è la possibilità di sapere se questa è un’esigenza o una capacità ridotta. In ogni caso il bisogno di dormire differisce da persona a persona per cui non è giusto credere che una volta arrivati all’età della pensione si possa restare svegli più a lungo senza poi risentirne gli effetti.

Miti da sfatare sul sonno

Un altro mito da sfatare è che 1 ora di sonno prima della mezzanotte vale più di due dopo tale orario. Non c’è infatti una correlazione diretta tra l’orario in cui ci si mette al letto e la qualità del sonno. La cosa importante da fare sarà invece quella di assicurarsi di seguire il ritmo circadiano come ad esempio evitare di dormire in una stanza luminosa (in quanto il proprio corpo presupporrà che la luce arriva quando ci si dovrà alzare).

Infine non è vero che il cervello non è attivo durante il sonno: registra infatti in tale periodo i ricordi del giorno, elimina le tossine e sposta i ricordi a breve termine più importanti nella parte del cervello che memorizza quelli a lungo termine.

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