Da metà dicembre fino a fine 2017 lo stabilimento Maserati di Modena si fermerà. E’ stato annunciato infatti per quel periodo un nuovo ricorso alla cassa integrazione per tutti i lavoratori dello stabilimento in cui vengono prodotte alcune tra le più famose auto della casa automobilistica del Tridente oltre ad Alfa Romeo 4C. L’annuncio da parte dei responsabili di Fiat Chrysler Automobiles di questa nuova cassa integrazione è stato dato lo scorso 24 novembre durante un incontro che i vertici dello stabilimento hanno avuto con i sindacati.
Maserati annuncia un nuovo provvedimento di cassa integrazione per lo stabilimento di Modena che rimarrà chiuso dal 15 dicembre fino alla fine del 2017
Come detto poc’anzi tutti i 270 lavoratori impegnati nella produzione di auto dello stabilimento di via Ciro Menotti per 6 giorni saranno messi in cassa integrazione. Esattamente questo avverrà a partire dal 15 dicembre e sino al 22 dicembre 2017. In questa maniera dal 15 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018 si arriverà ad un vero e proprio fermo produttivo. Infatti i 6 giorni di cassa integrazione andranno ad unirsi alla chiusura collettiva per festività natalizie che avverrà dal 23 dicembre sino al 7 gennaio. Ancora una volta il motivo di questo fermo è dovuto alla contrazione della domanda delle auto prodotte nello stabilimento.
La Fiom CGIL preoccupata per il futuro dello stabilimento dopo questo ennesimo stop della fabbrica di Via Ciro Menotti
La Fiom/Cgil ha commentato questo ennesimo stop come un bruttissimo segnale per il futuro dello stabilimento. Questo non tanto per il provvedimento in se’ quanto per il fatto che al momento manca un piano a medio e lungo termine che possa garantire un futuro per questa storica fabbrica di Maserati. Per i sindacati infatti al fine di garantire la continuità produttiva nello stabilimento anche nei prossimi anni, occorre annunciare al più presto uno o due nuovi modelli.
Le cose nel 2018 potrebbero aggravarsi ulteriormente per lo stabilimento.
Questo però non consola i sindacati che hanno messo in evidenza come l’anno abbia registrato il continuo ricorso alla cassa integrazione. Al momento nessuna comunicazione ufficiale è arrivata circa la possibilità che nuovi veicoli vengano prodotti in questo stabilimenti nei prossimi anni. Per la verità è già da un bel po’ di tempo che nessuna indiscrezione circola su questa fabbrica e anche questo viene percepito come un cattivo segnale per il futuro dei 270 lavoratori che a questo punto temono il trasferimento in altri stabilimenti del gruppo.
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