Il gruppo Hyundai ha costruito un terreno di prova dedicato allo sviluppo di veicoli autonomi e punta alla leadership globale nella tecnologia recuperando il ritardo dai concorrenti. L’ampio sito di 276 acri, vicino al già esistente campo di prova Namyang di Hyundai-Kia sito a Seosan in Corea del Sud, è gestito dalla società di fornitura Mobis di proprietà di Hyundai, che è stata incaricata di sviluppare veicoli autonomi. L’attuale flotta di veicoli autonomi, basata sulle berline Kia K5 (Optima), è denominata M.

Billy, che sta per Mobis Intelligent Learning Library. La flotta è piccola, solo tre veicoli in Corea, Stati Uniti ed Europa, ma si espanderà a 20 nel 2019.

Hyundai annuncia di una nuova struttura in cui verranno sviluppate le auto a guida autonoma

Lo sviluppo delle auto a guida autonoma viene supervisionato dall’ex ingegnere Daimler, Chyrsler , Siemens e Conitental, Gregory Baratoff, il quale sostiene che Hyundai Mobis è subito dietro le principali aziende tedesche nello sviluppo di propri radar, telecamere e sensori che sono fondamentali per garantire che i veicoli autonomi possano operare correttamente in strada. “Ci vorranno quattro anni per interiorizzare la tecnologia chiave e raggiungere gli stessi livelli di Bosch e Continental”. Dal 2021 al 2025 la società sud coreana svilupperà quindi i più avanzati sistemi necessari per consentire una guida completamente autonoma, qualora la legislazione lo consenta.

Mobis ha come piano quello di commercializzare la propria tecnologia per venderla anche ad altre società, oltre ad utilizzarla sui veicoli di Hyundai e Kia. L’impianto di prova autonomo comprende 14 piste di prova, tra cui una città finta con negozi posticci, incroci, semafori e rotatorie. Non è utilizzato solo per lo sviluppo di telecamere e sensori, ma anche per sviluppare le tecnologie che permetteranno ai veicoli di interagire con le infrastrutture che saranno cruciali per il funzionamento delle auto a guida autonoma in circostanze reali.

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