Fiat Chrysler Automobiles deve fare i conti in queste settimane con le proteste dei rivenditori in Italia dopo che la società ha fatturato circa 6.000 nuovi veicoli che le concessionarie non avevano ordinato. Le Concessionarie hanno scoperto i veicoli nel loro sistema di gestione alla fine di febbraio.

 

I veicoli sono stati principalmente Tipo compatte e alcuni grandi furgoni Ducato. “Ci sono state messe in conto un numero considerevole di Tipo che non abbiamo  ordinato. Queste unità avevano anche le specifiche sbagliate e ciò li rende più difficili da vendere”, dice un dealer.

“Abbiamo già avuto un surplus di Tipo nei mesi scorsi.”

 

Un altro commerciante ha detto: “Fiat durante la notte ci ha fatturato più di 5.000 unità di un modello che finora questo anno aveva venduto solo circa 4.000 unità al mese.” Il concessionario non vuole essere nominato, perché c’è preoccupazione per la reazione di FCA.

 

Il gruppo italo americano non ha risposto alle richieste di chiarimento che nelle scorse ore sono arrivate dal famoso sito Automotive News Europe che aveva chiesto un commento su questo caso spinoso di cui vi avevamo già parlato nelle scorse settimane.

 

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Fiat Tipo

Fiat Tipo

 

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La mossa ha spostato di circa 90 milioni di euro il valore delle rimanenze da FCA ai bilanci dei concessionari. Le relazioni tra i 150 concessionari italiani di Fiat e il produttore rimangono tesi dopo questo episodio.  L’associazione dei rivenditori italiani di FCA UCIF  a seguito della fatturazione ha deciso di protestare.

 

Il suo Presidente, Carlo Alberto Jura, ha detto in una lettera inviata ai rappresentanti di FCA che la mossa era stata “inopportuna”, perché i concessionari hanno già grandi scorte, in alcuni casi fino a 8 mesi a 9 mesi per quanto riguarda la gamma di Tipo.

 Jura ha rifiutato di commentare,  Automotive News Europe  però afferma di aver visto una copia della sua lettera.