Il nuovo capo della Ferrari, Louis Camilleri, ha sicuramente un compito difficile. Sostituire Sergio Marchionne come nuovo numero uno del cavallino rampante non è certamente un compito agevole. Tuttavia il manager proveniente dal settore del tabacco potrebbe avere ciò che è necessario per guidare il produttore di auto sportive di lusso. Questo almeno secondo quello che pensano alcuni analisti e addetti del settore. Camilleri è stato nominato CEO della Ferrari il 21 luglio, succedendo a Sergio Marchionne che si è ammalato gravemente e in seguito è morto a causa di complicazioni dopo un intervento chirurgico.

 L’improvviso cambiamento ha sconvolto gli investitori che si aspettavano che Marchionne rimanesse amministratore delegato e presidente fino al 2021. 

Ferrari: Camilleri nuovo CEO di Maranello cercherà di non far rimpiangere Sergio Marchionne

Toccherà dunque a Camilleri, 63 anni, portare a terminare la strategia di medio termine prevista per l’azienda di Maranello dall’ex numero uno. Coloro che hanno seguito la carriera di Camilleri nella società di tabacco Altria e più tardi in Philip Morris International hanno affermato che il manager ha dimostrato di essersi mosso molto bene in un settore con un difficile contesto legale e normativo. Come Marchionne, anche Camilleri è noto per il crescente valore delle aziende da lui gestite grazie all’utilizzo di spin-off. Camilleri infatti ha scorporato la partecipazione di Altria in Kraft Foods. 

Gli esperti ritengono che Camilleri abbia le carte in regola per fare bene

“Capisce il consumatore, il marchio e la premiumizzazione ed è un forte esecutore”, ha detto l‘analista del tabacco di Wells Fargo, Bonnie Herzog. Ma alla Ferrari il suo compito probabilmente sarà ancora più duro. Il manager infatti dovrà riuscire a non far rimpiangere Sergio Marchionne. Quando il prezzo delle sue azioni ha toccato il massimo storico di 129,90 euro il mese scorso, la società che ha venduto poco meno di 8.400 veicoli lo scorso anno ha un valore di circa 24 miliardi di euro, quasi quanto Fiat Chrysler, che ha immatricolato 4,7 milioni di automobili .

 Con un margine di profitto del 30 per cento, un forte potere di determinazione dei prezzi e una sana lista d’attesa dei clienti di oltre un anno, Camilleri eredita un’azienda che ha accumulato diversi anni di guadagni record, aiutati da un certo numero di modelli in edizione speciale.

Nata in Egitto da una famiglia maltese, Camilleri ha fatto parte del consiglio di amministrazione della società con sede a Maranello dal 2015 e si dice che sia lui stesso un collezionista di Ferrari. Una delle sfide più impegnative di Camilleri sarà quella di portare il cavallino fin dove non si è mai spinto senza sacrificare la sua esclusività. Il riferimento ovviamente va anche al futuro Suv che nei prossimi anni dovrebbe arrivare nella gamma del cavallino rampante. Vedremo dunque se il nuovo numero uno dello storico brand italiano riuscirà nella sua missione.

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Ferrari: secondo alcuni analisti il nuovo CEO Camilleri potrebbe essere l’uomo giusto per sostituire Sergio Marchionne

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