L’auto, come qualsiasi assemblaggio meccanico, ha sempre bisogno di una buona lubrificazione in modo che tutte le sue parti mobili agiscano in modo regolare e con il minor consumo possibile e surriscaldamento. Per questo c’è, come tutti sappiamo, l’olio, ma questo non è un elemento perpetuo, perché dopo tempo e chilometri diminuiscono le sue proprietà lubrificanti.

La sua vita utile dipenderà da diversi fattori ma, principalmente, dal tipo di olio che è stato utilizzato. Nel caso di oli a base minerale utilizzati soprattutto nei modelli più veterani, è consigliabile effettuare il cambio prima di raggiungere i 5.000 chilometri o una volta all’anno.

Nel caso dei sintetici, più durevoli ed efficaci, consentono una vita utile vicina ai 30.000 chilometri, sebbene di norma si consiglia sempre di cambiarlo prima di raggiungere i 25.000 chilometri. Tuttavia, anche se la macchina non è molto utilizzata, l’operazione dovrebbe essere eseguita ogni due anni circa.

Ma gli oli non solo agiscono come lubrificante del gruppo mobile, ma svolgono anche il compito di pulire e proteggere il motore dallo sporco a cui è esposto, sia esternamente che internamente. Pertanto, un altro elemento che è influenzato dall’uso e che ha anche a che fare direttamente con il sistema di lubrificazione è il filtro dell’olio. Con il passare del tempo, il filtro accumula impurità e può finire per ostruire il passaggio dell’olio, che a lungo andare porta a problemi di prestazioni e interruzioni di funzionamento a causa del surriscaldamento. Ecco perché è sempre consigliabile cambiarlo ogni volta che si cambia l’olio, poiché è un elemento molto economico – tra 8 e 20 euro – ma allo stesso tempo vitale per l’unità motore.

Quando si sceglie l’olio, non bisogna essere guidati dalle offerte di officine, negozi o amici, ma bisogna puntare su quello raccomandato dal produttore per il modello, che si riflette nel manuale del veicolo corrispondente.

I diversi tipi di lubrificanti sul mercato sono differenziati attraverso due classificazioni principali: la SAE – Automobile Engineers Association – e l’ API – American Petroleum Institute. Il primo si riferisce alla sua viscosità. Il secondo invece si riferisce alla qualità dell’olio stesso. È elencato attraverso due lettere, SN, per esempio. La prima lettera si riferisce al tipo di carburante – S per benzina e C per Diesel – mentre la seconda lettera stabilisce la qualità e la modernità dell’olio.

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