Un calo delle vendite in Cina per Alfa Romeo e Maserati sarebbe la causa del taglio della produzione negli stabilimenti Fiat Chrysler di Mirafiori e Cassino. Secondo “Automotive News Europe”, le due celebri case automobilistiche avrebbero pagato a caro prezzo  le nuove regole che la Cina ha imposto per quanto riguarda l’acquisto di auto d’importazione. Le spedizioni cinesi di Giulia e Stelvio, che hanno preso il via questa primavera, sono diminuite in modo significativo dopo un inizio veloce,  secondo quanto trapela dai dati dei ricercatori del mercato di JATO Dynamics. 

Alfa Romeo e Maserati: il calo nelle vendite in Cina determina il taglio della produzione di Levante, Giulia e Stelvio

Alfa Romeo ha consegnato 1.006 Stelvio ai rivenditori cinesi nel mese di giugno, 2.666 in luglio e solo 227 in agosto.

 Maserati ha seguito lo stesso trend, consegnando in media 350 Levante in luglio e agosto, in calo da una media mensile di oltre 800 unità nella prima metà dell’anno. Gli obiettivi di vendita di Fiat Chrysler per Levante, Giulia e Stelvio potrebbero essere stati troppo elevati, secondo Felipe Munoz, analista automobilistico globale presso i ricercatori di mercato di JATO Dynamics.

Alfa Romeo venderà da 130.000 a 140.000 unità nel 2017 sulla base delle vendite che fino ad oggi ha realizzato. Questo significa che probabilmente non verrà raggiunto il risultato preventivato, ma in ogni caso si tratta ancora di “un ottimo risultato”, ha detto Munoz. Il CEO di FCA, Sergio Marchionne, aveva affermato all’inizio di quest’anno che Alfa Romeo avrebbe venduto circa 170.000 veicoli quest’anno.

 

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Alfa Romeo Giulia

Alfa Romeo

 

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A causa di questa situazione  la linea di produzione per il nuovo SUV Maserati Levante presso l’impianto FCA a Mirafiori si chiuderà per due settimane tra ottobre e novembre.

Mentre la produzione della berlina Alfa Romeo Giulia e del Suv Stelvio a Cassino è stata ridotta a 265 vetture per turno contro le 300 di prima. Questo segue lo stop alla produzione per quattro venerdì dalla metà di settembre che ha comportato una riduzione della produzione di oltre 2.000 unità.