Il Consiglio di Amministrazione di Monte Paschi di Siena ha aggiornato e rivisto i termini dell’offerta in favore degli azionisti Mediobanca, trasformandola in OPAS (Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio). E’ questa la principale novità che emerge dalla riunione di sera, seppure attesa da settimane dagli investitori. Il concambio resta fissato a 2,533 azioni per ogni 1 azione Mediobanca portata in adesione. In più, saranno sborsati in contanti 0,90 euro per azione. Ai prezzi di chiusura di ieri in borsa dei due titoli, l’operazione risulta adesso non più a sconto. Ogni azione Mediobanca, infatti, viene valorizzata a circa 20,83 euro contro i 20,70 euro a fine seduta.
In caso di adesione totale da parte degli azionisti, il maggiore esborso per l’OPAS di Monte Paschi ammonterebbe a 747 milioni di euro. Il costo complessivo salirebbe a 13,5 miliardi. L’altra novità riguarda i tempi: poiché Siena ha rinunciato alla soglia minima del 66,7%, gli azionisti di Mediobanca potranno aderire all’offerta fino al giorno di borsa del 22 settembre prossimo. In questo modo, il CEO Luigi Lovaglio spera di superare abbondantemente l’obiettivo minimo del 35%, puntando nei fatti alla maggioranza assoluta.
A ieri le adesioni erano al 28,85%. Sarebbero arrivate quasi totalmente dai due principali soci di entrambe le banche: Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio; Francesco Gaetano Caltagirone. La reazione del mercato non è stata positiva. In questo momento, le azioni di Monte Paschi ripiegano del 2,69% a 7,66 euro e le azioni di Mediobanca del 2,27% a 20,23 euro. Il calo delle prime si spiega con l’accresciuto costo dell’OPAS, mentre il calo delle seconde segnala possibile delusione tra gli investitori circa la nuova valutazione del titolo.
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