La fine del mondo è un tema sempre al centro di numerosi dibattiti. Dopo la profezia che avrebbe ipotizzato come data quella del 13 maggio, legata inesorabilmente all’inizio di una terza guerra mondiale, si torna parlare di Apocalisse con una teoria più scientifica. Come ricorderete avevamo già parlato di alcuni ritrovamenti al Gobekli Tepe, sito archeologico situato nel Sud della Turchia, in cui alcune incisioni tradotte facevano riferimento ad un potente cataclisma che colpì la Terra almeno 13mila anni fa provocando un disastro senza eguali.

Lo studio fu pubblicato da alcuni ricercatori dell’Università di Edimburgo ma le scoperte non finiscono qui.

Le ipotesi di Graham Hancock

Dopo le novità inerenti il sito archeologico turco, le teorie di Graham Hancock tornano incredibilmente in auge. Lo scrittore, infatti, aveva già parlato di una cometa che colpì la Terra almeno 12mila anni fa radendo al suolo ogni cosa. Prima di quell’Apocalisse, il nostro pianeta era abitato da una civiltà avanzata, distrutta in seguito al terribile impatto. Gli studi dei ricercatori scozzesi, dunque, pongono in primo piano le ipotesi di Graham Hancock, che oltretutto nelle sue opere (Impronte degli dei e Il ritorno degli dei, il primo con 9 milioni di copie vendute) parla di un cometa che nel 2030 potrebbe far ripetere ciò che accadde sulla Terra 12mila anni fa.

Secondo lo scrittore ci sarebbe la possibilità che la cometa Encke, che misura 30 chilometri, nel 2030 possa causare una nuova Apocalisse. Alle ipotesi catastrofiche di Kancock si aggiungono quelle dello studioso Stephen Hawking, il quale sostiene che il mondo finirà entro 100 anni. Oltre alle cause ambientali come il riscaldamento globale, le epidemie e la sovrappopolazione, si parla anche di un impatto con un asteroide che in pochi giorni annienterebbe la Terra senza lasciarci via di scampo. A parlare di questa tesi era stato lo stesso scienziato alla BBC in una puntata di “Tomorrow’s World”.

L’unico modo per salvarsi, a detta di Stephen Hawking, sarebbe quello di fuggire prima costruendo un futuro nello spazio. Insomma, la Terra sembra destinata alla distruzione, che sia nel 2030 o tra 100 anni non sembra esserci scampo per il genere umano.