Compilare il curriculum in modo intelligente, renderlo accattivante e funzionale, farlo risaltare tra tutti, ricordarsi il Trattamento Dati: un’impresa tutt’altro che semplice. Oggi, per spiccare, sono richieste tante informazioni in poco spazio, un design curato e piacevole, un’attenzione maniacale ai dettagli che, molto spesso, ci richiedono ore di lavoro. Non è solo questione di bell’aspetto, ma anche di sapiente utilizzo delle informazioni strategiche: niente sbrodolate autocelebrative, pochi concetti chiave ben gestiti, la capacità di far risaltare le nostre skill in un semplice elenco puntato.

Insomma, quando dobbiamo compilare il curriculum ci tocca concentrarci su così tanti aspetti che, a volte, dimentichiamo proprio uno dei dettagli citati in apertura: la frase finale con l’autorizzazione al Trattamento dei Dati Personali. Perché è così importante, in alcuni casi essenziale, per essere richiamati? Scopriamolo subito.

Compilare il curriculum: perché il Trattamento Dati è essenziale

Oltre alle informazioni sulla nostra esperienza, per compilare correttamente il curriculum e avere chance di essere richiamati andrebbe inserita una specifica Autorizzazione al Trattamento dei Dati Personali che citi anche il GDPR, ovvero il Regolamento Generale sulla Protezione Dati e del D.Lgs. 101/2018.

Pur non essendo obbligatoria, è caldamente consigliata perché consente al datore di lavoro di usare immediatamente i nostri dati sensibili per contattarci o conservarli per future selezioni. Senza la “magica formuletta” di consenso, dovrebbe infatti richiederci a ogni contatto:

  • nome e cognome
  • indirizzo email
  • numero di telefono
  • indirizzo di casa

e via dicendo. Insomma, le aziende, i recruiter e le risorse umane che avranno il tempo e la pazienza di domandarci continuamente questi dettagli saranno poche (molto poche) e chi ha fretta ci scarterebbe a prescindere. Meglio quindi agire d’anticipo e permettere subito l’utilizzo di tutto ciò che serve per procedere ai colloqui: al momento di compilare il curriculum inseriamo immediatamente l’autorizzazione al trattamento dati per non dimenticarcene una volta scritto il resto.

Quale Autorizzazione con GDPR utilizzare per andare sul sicuro

Quindi, cosa va scritto nell’Autorizzazione al Trattamento Dati quando si deve compilare il curriculum? Possiamo trovare sul web diverse varianti da copiare e incollare in tutta sicurezza che, come da normative vigenti, riguardano anche il GDPR. Se non ci fidiamo a tuffarci da profani alla ricerca di formule così specifiche, allora possiamo utilizzare una di queste varianti create ad hoc:

  • Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio curriculum vitae in base all’art. 13 GDPR 679/16.
  • Autorizzo il trattamento dei miei dati personali presenti nel curriculum vitae ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 e del GDPR (Regolamento UE 2016/679).
  • Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Dlgs 196 del 30 giugno 2003 e dell’art. 13 GDPR (Regolamento UE 2016/679) ai fini della ricerca e selezione del personale.
  • Autorizzo il trattamento dei miei dati personali presenti nel cv ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e dell’art. 13 del GDPR (Regolamento UE 2016/679).

Nel caso in cui ci interessi specificare che l’autorizzazione all’utilizzo dei nostri dati personali dovrà riguardare esclusivamente finalità connesse alla selezione del personale e non altri scopi (come la raccolta nel database aziendale o l’invio di comunicazioni, ad esempio), possiamo semplicemente scriverlo in fondo alla formula di autorizzazione scelta tra quelle proposte.