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Oggi: 12 Dic, 2025

Gas sotto 30 euro per MWh, ai minimi da maggio 2024. Anche Brent in calo e oro sotto i massimi con l’aria di pace Russia-Ucraina

Prezzo del gas sotto 30 euro per MWh per la prima volta in un anno e mezzo. E anche petrolio e oro si mostrano deboli sulla possibile pace.
3 settimane fa
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Gas sotto 30 euro per MWh
Gas sotto 30 euro per MWh © Licenza Creative Commons

Al G20 in Sudafrica il grande assente si chiama Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha disertato il vertice in polemica contro il governo di Pretoria, accusato di “genocidio” nei confronti della minoranza bianca. Al suo posto c’era il segretario di Stato, Marco Rubio, che ha ridotto le distanze con l’Europa sul piano di pace tra Russia e Ucraina. I mercati stanno reagendo di conseguenza. Il prezzo del gas europeo alla Borsa di Amsterdam è sceso stamane sotto i 30 euro per Mega-wattora per la prima volta dal maggio 2024. Un anno fa, la quotazione sfiorava i 48 euro. Il tracollo è dovuto proprio alla possibilità che l’accordo tra Mosca e Kiev ripristini al più presto le forniture russe al Vecchio Continente.

Rendimenti europei in lieve calo

Anche il petrolio va giù sui mercati internazionali. Il Brent viaggia in area 61,55 dollari, ai minimi da un mese. E l’oro resta ben sotto i massimi storici toccati ad ottobre, a meno di 4.070 dollari per oncia. Fa specie, tuttavia, che il gas scenda di prezzo proprio mentre ci accingiamo ad entrare nella stagione invernale, quando i consumi toccano l’apice dell’anno.

Forse è anche per questo che i rendimenti europei stanno scendendo lungo la curva. La possibile pace sostiene da un lato l’appetito per il rischio, come dimostrano i rialzi delle borse di queste ore. D’altra parte, essa ridurrebbe il costo di gas e petrolio, cioè dell’energia per l’Europa. E ciò avrebbe conseguenze positive sui prezzi al consumo, contrastando l’inflazione e agevolando persino un nuovo taglio dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea.

Gas e petrolio giù abbassano inflazione

Anche in assenza di un ulteriore allentamento monetario, i rendimenti a lungo termine beneficerebbero delle minori aspettative d’inflazione. Un altro effetto benefico arriverebbe dai conti pubblici: minori esborsi per sostenere l’Ucraina e necessità meno impellente di tendere al riarmo a debito. Sono stati questi i fattori scatenanti dal marzo scorso per il rialzo dei rendimenti europei, iniziando dalla Germania. Il calo di gas e petrolio dovrebbe ad un calo dei prezzi al consumo a novembre sia su base mensile che tendenziale per l’Eurozona.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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