Sicurezza informatica Zeus Trojan, banche e 6 milioni di sterline rubate (1 Viewer)

superbaffone

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l'arresto non serve a niente ci vuole una sanzione pari al doppio della somma estorta, rubi 1.000.000 € ne devi restituire 2.000.000 €
 

Molloy

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attacchi sempre più sofisticati

FMI, nuova vittima del cyber-crimine

Il Fondo Monetario Internazionale subisce un cyber-attacco dalla portata ancora tutta da valutare. A rischio l'economia mondiale e il sostegno ai paesi con i conti in difficoltà?
Roma - La notizia arriva dal New York Times e viene confermata a denti stretti da un portavoce dell'importante organizzazione internazionale: l'FMI, il Fondo Monetario Internazionale, è stato attaccato dai cyber-criminali, la breccia è oggetto di un'indagine interna e sono ancora tutte da valutare le conseguenze di quella che potrebbe rappresentare una seria minaccia all'intero assetto dell'economia mondiale.

Responsabile della gestione dell'economia globale e della fornitura di fondi di emergenza per i paesi in grave difficoltà finanziaria, il Fondo Monetario Internazionale ha nei mesi scorsi subito un "cyber-attacco sofisticato e su larga scala". Lo staffo interno dell'FMI è stato informato dell'accaduto questa settimana, mentre si è scelto di non riferire ancora alcun dettaglio al pubblico.

Il nuovo attacco "sofisticato e su larga scala" è il secondo subìto dall'FMI nella storia recente e l'ultimo di una lunga serie di cyber-attacchi alle infrastrutture telematiche, e arriva in un momento non particolarmente felice per l'organizzazione: a poca distanza dall'arresto di Dominique Strauss-Kahn e in piena fase di transizione verso un nuovo presidente in grado di mettere mano ai molti dossier attualmente aperti sul tavolo dell'economia mondiale.

E proprio il contenuto informatico dei suddetti dossier è tra le preoccupazioni più impellenti di chi vede nel cyber-attacco all'FMI un colpo al cuore dell'assetto finanziario planetario: i server di Washington dovrebbero contenere informazioni riservate - e potenzialmente esplosive - sulla salute monetaria dei principali paesi del mondo, nelle mani sbagliate tali informazioni potrebbero avere effetti altamente deleteri per tutti.

Alfonso Maruccia
PI: FMI, nuova vittima del cyber-crimine
 

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Il crack di Citibank ha fruttato 2,7 milioni di dollari

Qualche settimana addietro, anonimi cracker erano riusciti a far breccia nei sistemi di sicurezza dall'istituto di credito americano Citibank, sottraendo dati riservati relativi ad oltre 360 mila clienti.

Stando a quanto riportato da The Wall Street Journal, i banditi digitali non hanno perso tempo e si sono immediatamente attivati per monetizzare il materiale: la controllante Citigroup ha infatti comunicato alle autorità governative di aver subito prelievi illegittimi per circa 2,7 milioni di dollari (1,8 milioni di euro) ai danni di 3.400 clienti.

Il gruppo ha comunque rassicurato gli intestatari dei conti: la banca si farà carico di tutte le spese e rimborserà il denaro digitale finito nelle tasche dei criminali.

C'è comunque da dire che la storia lascia più di una perplessità: in occasione dell'incursione, l'azienda aveva comunicato che, fra i dati copiati dai cracker, si trovavano numeri di conto corrente, indirizzi e-mail e nomi degli intestatari, ma non numeri di carta di credito o altre informazioni indispensabili per cagionare danni economici ai correntisti. Non è quindi chiaro se il reporter del Journal abbia frainteso parte dei fatti, se si tratti di assalti distinti o, ancora, se l'azienda abbia sottovalutato (più o meno in buona fede) la portata dell'aggressione.

La tesi più plausibile, considerate le informazioni disponibili, è che i ladri abbiamo sfruttato le informazioni carpite come "base" per un'operazione di phishing o altri raggiri analoghi.

Citibank, da parte proprio, parrebbe non aver diramato alcun comunicato stampa ufficiale in merito ai danni subiti.

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