ZANDA del PDioti propone l'infame ERF (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Non si fa in tempo a fermare il MES
che subito viene "attivato" qualcuno per proporre qualcosa di peggio, l'infame ERF, l'European Redemption Fund ideato per toglierci l'oro e l'arte.

Ma quanti venduti abbiamo nel PD?
Zanda: "per la ricostruzione pronti a dare in pegno Montecitorio, Palazzo Chigi, poi i porti e gli aeroporti".


insomma come la Grecia
 

tontolina

Forumer storico
ZANDA, OVVERO ESSERE ISCRITTO AL PD E NON CAPIRE NULLA DI ECONOMIA. Perseguire il male per insipienza
Pare che non capire nulla di scienze delle finanze e di economia sia una caratteristica necessaria per iscriversi al PD ed andare ad affermare amenità sui giornali. Tutta gente che ha seguito gli stessi corsi di economia del ministro Gualtieri, il più amato a Bruxelles e dalla Germania perchè uniscela sua capacità di suonare il mandolino con avere la parole “europe” nel nick di twitter, @gualtierieurope, perchè @gualtieriItalia suonava troppo male.

Vediamo cosa dice Zanda, nel suo dotto articolo


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Il discorso di Zanda è questo:
  • abbiamo bisogno di 300 miliardi;
  • però nessuno ci fa credito;
  • allora dobbiamo prendere tutti gli immobili, tranne, bontà sua, le spiagge e la Fontana di Trevi, e metterli in un fondo di garanzia;
  • allora forse ci faranno prestito.
Quindi, secondo Zanda, lo stato è un privato qualsiasi a cui non fanno prestito, se non con garanzia di un mutuo. Perchè LO STATO E’, secondo l’economia del BIGNAMI di GUALTIERI E COTTARELLI, un grosso condominio, quindi senza garanzie nessun prestito.

Caro Zanda grazie per averci dimostrato di non aver mai gestito neppure un chiosco per i gelati, perchè, se lo avessi fatto, scopriresti che un privato non ti dà prestito rispetto alle garanzie, ma rispetto al flusso reddituale che genera la tua attività. Aggiungiamo che poi uno Stato NON E’ UN CONDOMINIO, perchè ha la potestà, che noi abbiamo solo affidato all’esterno momentaneamente, di BATTERE MONETA. LO STATO NON E’ UN CONDOMINIO.

Facciamo a Zanda alcune osservazioni:
  • Trump investe il 15% del PIL in aiuti per il coronavirus, ha forse messo in garanzia la Statua della Libertà, o monte Rushmore? NO, semplicemente lo ha fatto con la FED che ha collaborato per poter offire il maggior pacchetto di aiuti della storia attuale.;
  • Certe cifre di debito vengono gestite con l’Aiuto della Banca centrale che li monetizza nel breve per poi, eventuale, gestirle successivamente. Lo fa il Giappone, lo fanno gli USA; lo fa QUALSIASI PAESE AL MONDO. In Europa non lo facciamo, se non molto parzialmente, mala colpa è della BCE e della UE;
  • se creassimo una nuova categoria di titoli con garanzie reali, diciamo “Senior”, automaticamente svaluteremmo tutto il nostro debito pubblico pubblico già emesso che diventerebbe “Junior”, quindi meno garantito. Per emettere 300 miliardi di nuovo debito si mette in pericolo 2300 miliardi di debito esistente e, finora , gestito senza grossi problemi.
Trent’anni di liberismo spinto hanno rovinato i neuroni che ancora funzionavano nella classe politica italiana ed è anche comprensibile. Del resto non si è obbligati a capire qualcosa di economia per fare politica, se no Gualtieri, nel PD, e tanti altri in altri partiti sarebbero a casa. Quello che lascia senza parole è che i giornali vadano a prendere queste grandissime cavolate e le pubblichino. Come se oggi citassero come fonte attendibile un santone che dicesse che il Coronavirus è una maledizione divina per l’eccessivo onanismo dei giornalisti.

La cavolata è talmente grossa che anche Antonio Maria Rinaldi è intervenuto: “Questi del Pd sono pericolosissimi: disponibili a cedere anche porti e aeroporti per farci fare la fine della Grecia! Fermiamoli”. Ed ha perfettamente ragione, se non li fermiamo vendono anche noi!
 

tontolina

Forumer storico
bah
ho controllato ha 78 anni
e probabilmente ha un principio di alzheimer

certo che pagare profumatamente questa gente in parlamento è davvero scoraggiante.... non ce n'era uno un po' più stupìdo?
 

@221

Forumer attivo
bah
ho controllato ha 78 anni
e probabilmente ha un principio di alzheimer

certo che pagare profumatamente questa gente in parlamento è davvero scoraggiante.... non ce n'era uno un po' più stupìdo?

Del PD non mi stupisco più di niente. Potrebbero decidere dall'oggi al domani di venderci ai mercanti di schiavi un tanto al chilo e per loro sarebbe perfettamente logico e magari anche etico, dato che sicuramente saprebbero inventare qualche balla atta allo scopo.
 

tontolina

Forumer storico
ZANDA è in buona compagnia... adesso è il turno delle sparate di GENTILONI
da Il "colpo" di Gentiloni: il suo compromesso è come il Mes


Il “colpo” di Gentiloni: il suo compromesso è come il Mes
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Economia /
Andrea Muratore 31 marzo 2020

La crisi del coronavirus sta mettendo in difficoltà il rapporto tra gli alti papaveri del Partito Democratico, il governo italiano e l’Unione Europa.

Se il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è stato spiazzato da Giuseppe Conte sul fondo salva-Stati, rifiutato dal premier al recente Consiglio Europeo, è altresì difficile pensare che si possa trovare un consenso unanime in tempi brevi sui famosi “Eurobond” invocati da un crescente gruppo di Paesi del Vecchio Continente. E che la delega dell’ex premier Paolo Gentiloni agli Affari Economici possa risultare risolutrice nello smuovere i falchi del rigore trincerati a Bruxelles.


Gentiloni si trova in una posizione decisamente più scomoda rrispetto a Gualtieri e, in tal senso, può far poco oltre a spingere per una mediazione interna all’Europa. Del resto la sua posizione è formalmente super partes. Ma il commissario agli Affari Economici di Bruxelles non è certamente stato distratto mentre, nella serata di sabato, Ursula von der Leyen ha chiuso agli Eurobond parlando come se non fosse la nuova presidente della Commissione ma il ministro tedesco che è stata per i precedenti quattordici anni. Gentiloni, supervisionato dal falco del rigore Valdis Dombrovskis e deciso a evitare che nella Commissione, organo collegiale, si ripetano gli scontri visti al Consiglio europeo, ha provato a cercare una posizione di compromesso tra la richiesta italiana degli Eurobond comuni e quella tedesco-olandese di un Mes attivato con strette condizionalità.

La “terza via” dell’ex presidente del Consiglio, proposta in una recente intervista radiofonica a Circo Massimo, è quella dei “coronabond per obiettivi”, strettamente vincolati a spese nel settore sanitario e in altri ambiti cruciali per la risposta emergenziale alla crisi. Una proposta che, però pare più tirare la volata alla posizione tedesca che a quella italiana. Si riproporrebbe così, infatti, il tema delle condizionalità, del vincolo esterno comunitario e della subordinazione delle scelte politiche nazionali a parametri fissati a Bruxelles. Del resto la censura europea su eventuali spese non consentite creerebbe problemi nel contesto dell’allocazione dei fondi e potrebbe frenare scelte favorevoli all’azione degli Stati come la sospensione del Patto di stabilità per l’anno in corso.

Se l’obiettivo di fondo per l’Italia è evitare un possibile rientro dalla finestra di misure drastiche una volta finita la crisi, magari sotto forma della famigerata “Troika” già conosciuta in passato, la proposta di Gentiloni non fuga ogni dubbio. In linea di principio il tentativo di mediazione dell’ex premier, secondo cui “se si mette al primo posto dell’agenda la condivisione degli obiettivi da raggiungere piuttosto che la definizione degli strumenti per arrivarci” un compromesso si può trovare, non è insensato. Ma conoscendo gli interlocutori iper-rigoristi dell’Italia, dalla Germania all’Olanda passando per l’Austria, qualsiasi accordo che non metta nero su bianco ex ante la certezza che un intervento della Troika o di istituzioni simili è escluso rappresenta un rischio per l’avvenire.[ricordare sempre che l'eroe tedesco è il traditore Hermann]

La strada che l’Italia deve evitare, infatti, è quella della subordinazione, completa o parziale, a condizionalità esterne che, dopo lo shock esogeno del coronavirus, aggiungerebbero un nuovo vincolo alla futura ripresa del Paese. In questo contesto le condizionalità non meglio precisate di cui parla Gentiloni somigliano alla proposta di un gruppo di economisti europei, tra cui gli italiani Francesco Giavazzi e Lucrezia Reichlin, di determinare ex post le clausole per l’attivazione del Meccanismo Europeo di Stabilità [ma dico io: sono scemi o lo sembrano soltanto]. Forse a queste scelte sarebbe davvero preferibile il Mes così com’è, un “nemico” noto per l’Italia, piuttosto che l’incertezza delle alternative senza sbocco ben definito.

Il ministro Gualtieri e il commissario Gentiloni avanzano con incertezza e la fedeltà a Bruxelles è ancora estremamente forte nel loro discorso di ragionamento politico: sulla risposta alla crisi il Pd rischia l’osso del collo e la sua tenuta come grande partito istituzionale nei prossimi anni.
La difficile posizione di Gentiloni e il ridotto spazio di manovra di cui dispone gli sono, parzialmente, fonte di giustificazione: ma nelle ore più buie giunge il tempo di fare veramente politica. E, forse per una sorta di timore reverenziale verso Bruxelles, la capacità dei big del Pd di saperla fare e di giocare bene le loro carte è tutta da dimostrare.
 

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