FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (4 lettori)

dondiego49

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ok modificato tutti gli indicatori e scritto i valori giusti inseriti

alcuni erano già giusti cosi ma le indicazioni erano differenti


domani con questi valori ancora UP di altri 300 punti
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dondiego49

Forumer storico
Fed: tassi fermi, politica accomodante. Yellen cauta sui tempi della stretta

17 settembre 2014
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Argomenti: Politica | Janet Yellen | Fed | La Fed | Borsa Valori | Fomc
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Una politica monetaria «molto accomodante» sarà «appropriata per un tempo
considerevole» anche dopo il termine del programma di acquisto di titoli «Qe3», che verrà chiuso entro la fine dell'anno. È quanto ribadisce la Federal Reserve. Pertanto, i tassi di
interesse dovrebbero restare ai minimi storici ancora a lungo. I deboli dati sull'inflazione statunitense diffusi oggi (-0,2% in agosto) potrebbero aver contribuito a dissuadere la banca centrale dall'alludere a un rialzo del costo del denaro più rapido del previsto. La maggior parte dei membri del board comunque continua a prevedere che il primo aumento dei tassi avverrà nel corso del 2015. I tempi della stretta, ha ribadito il presidente della Banca centrale Usa Janet Yellen nella conferenza stampa che ha seguito la decisione, dipenderanno dall'andamento dell'economia: dati migliori del previsto porteranno a un rialzo anticipato, dati peggiori delle stime faranno slittare l'aumento dei tassi. Janet Yellen insomma si tiene le mani libere ma non sembra aver fretta di alzare il costo del denaro.

Tassi fermi per almeno sei mesi
Gli analisti sottolineano infatti che nel comunicato finale è rimasto il riferimento al «considerevole periodo di tempo» dopo la fine del programma di acquisto di bond, che segnala la volontà di mantenere l'attuale politica monetaria invariata per diversi mesi. La Yellen in passato aveva parlato di almeno sei mesi. Le prime reazioni del mercato vedono una Borsa che continua nel suo moderato rialzo (+0,3%) mentre i rendimenti sui Treasury Usa decennali sono leggermente saliti (dal 2,56% al 2,6%) dopo che i membri del Fomc hanno rivisto al rialzo le stime sui tassi nei prossimi anni.



Avanti con il «tapering»
La Fed ha inoltre ridotto gli aiuti all'economia di ulteriori 10 miliardi di dollari al mese a 15 miliardi di dollari mensili, di cui 10 miliardi di dollari di Treasury e 5 miliardi di dollari di titoli legati ai mutui. A questo punto è probabile che il programma di acquisti, il cosiddetto Qe3, termini in ottobre. La Fed continuerà a riacquistare i titoli in scadenza.

Stime sul Pil riviste al ribasso
La banca guidata da Janet Yellen ha anche rivisto leggermente al ribasso le stime per il Pil americano nel 2014 e nel 2015. L'economia crescerà quest'anno in una forchetta del 2,0-2,2%, meno del 2,1-2,3% stimato in precedenza. Nel 2015 il Pil crescerè del 2,6-3,0% rispetto al +3,0-3,2% stimato in giugno. Per il 2016 il Pil è previsto in crescita del 2,6-2,9%, mentre nel 2017 si attesterà al 2,3-2,5%. Migliorate invece le stime sul tasso di disoccupazione, che ora è previsto al 5,9-6% nel 2014 e dovrebbe tornare alla sua media storica nel corso del 2016. Quanto all'inflazione, salirà molto gradualmente per arrivare vicino al 2% solo nel 2017. È quest'ultimo il dato che più degli altri frena la Federal Reserve da una stretta anticipata sui tassi.
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©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

dondiego49

Forumer storico
buona giornata a tutti

Usa, la Fed riduce previsioni di crescita. Occupazione migliora, ma non basta
La banca centrale americana stima che quest'anno il prodotto interno lordo del Paese salirà tra il 2 e il 2,2% contro il 2,1-2,3% stimato a giugno. Per questo, e visto che il mercato del lavoro deve ancora recuperare "livelli ottimali", l'istituzione guidata da Janet Yellen ha lasciato invariati a livelli molto bassi i tassi di interesse. In compenso continua la progressiva riduzione degli acquisti di titoli di Stato, che si azzereranno il mese prossimo

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 17 settembre 2014 http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/09 ... a/1124673/

Di conseguenza Yellen, insieme al resto del board dei governatori, ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse (tra lo 0 e lo 0,25%) e di rassicurare i mercati sul fatto che resteranno bassi “per un periodo prolungato”. Cioè anche dopo la fine, prevista per il mese prossimo, del piano di acquisto di titoli di Stato (in gergo quantitative easing) messo in campo a partire dal 2010 per far ripartire la crescita Usa. Il ritmo dello “shopping” di titoli intanto continua a rallentare, passando a 15 miliardi di dollari al mese dai precedenti 25 miliardi.

Per ora, dunque, “una politica monetaria altamente accomodante resta appropriata”. Se le condizioni economiche lo consentiranno, l’aumento dei tassi di interesse “potrà avvenire prima del previsto”, ha ripetuto come sempre Yellen, e altri aumenti potranno seguire “più rapidamente”. Ma il costo del denaro potrebbe tornare a “livelli normali” non prima della fine del 2017. La maggior parte dei componenti del board della Fed prevede un aumento nel 2015, mentre quattordici dei 17 componenti ritengono una stretta possibile il prossimo anno, un solo membro pensa che andrebbe anticipata a quest’anno e due componenti sono favorevoli ad attendere fino al 2016.

Le rassicurazioni della Fed hanno messo le ali a Wall Street che, dopo un avvio debole, ha preso slancio e ha chiuso in territorio positivo, con il Dow Jones in progresso dello 0,15%, il Nasdaq a +0,21% e lo S&P 500 che ha messo a segno un +0,1%.




http://4trading.it/articoli/41927/nuove ... -della-fed

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