FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (1 Viewer)

dondiego49

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manco un millimetro anno molato ,di norma medio il primo ingresso ma oggi e venerdì e calcolavo di fare meglio stoppando è comprare a sconto ;)
 

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dondiego49

Forumer storico
ok se salgono non e manco male ,tanta gente e incastrata e li farà bene ,io magari compro piu caro ,ma non e obbligatorio ;)



Buon fine settimana a tutti e spero per chi e incastrato che continua UP :bow:


:ciao:
 

dondiego49

Forumer storico
Piazza Affari vola a +4,7%: le Borse scattano con il petrolio

Reduci dal crollo di giovedì, i listini del Vecchio continente risalgono sull'ottovolante. Renzi: "Non siamo nell'occhio del ciclone". Il greggio specula sui possibili tagli alla produzione. Per la prima volta dall'ottobre del 2014 l'indice Nikkei scende sotto la soglia psicologica dei 15.000 punti. La Germania conferma una timida ripresa nel quarto trimestre: Pil +0,3%
di RAFFAELE RICCIARDI
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12 febbraio 2016
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(afp) MILANO - Dopo un'altra giornata nera, costata ai mercati europei 242 miliardi di capitalizzazione, i listini del Vecchio continente risalgono sull'ottovolante nella speranza di recuperare almeno in parte il terreno perduto. Milano conferma il rialzo dei primi istanti di contrattazioni e accelera fino a chiudere in rialzo del 4,7% indossando la maglia rosa del Vecchio continente; Francoforte aggiunge il 2,45%, Parigi il 2,52%, mentre Londra recupera il 3,08%. Positiva anche Wall Street,sostenuta dal recupero del petrolio: alla chiusura dei mercati europei il Dow Jones sale dell'1,5% come l'S&P 500, mentre il Nasdaq avanza dell'1,3%. A metter benzina negli acquisti ci pensa il greggio, che scatta fino al +10% con il Wti in area 28,5 dollari e il Brent a 32 dollari al barile. La speculazione è in azione, alimentata dalle parole del ministro dell'Energia degli Emirati Arabi Uniti, che ha chiesto coordinamento nel cartello per dei produttori per stabilizzare i mercati. Ma si tratta anche di movimenti tecnici, se si considera che da inizio anno il bilancio del barile è in perdita di quasi un terzo. La sensazione, tra gli operatori, è che un convinto rimbalzo dei corsi petroliferi sia ancora lontano.

La pesantezza del clima internazionale dei mercati si è invece fatta sentire sulla Borsa di Tokyo, che ha perso stamane il 4,84% scendendo per la prima volta da ottobre 2014 sotto la soglia psicologica dei 15mila punti. Il bilancio settimanale è drastico: -11%, con l'apprezzamento dello yen (acquistato dagli investitori perché bene rifugio e nonostante le politiche ultra-espansive della Banca centrale giapponese) a penalizzare le aziende esportatrici del Sol Levante.

Resta la grande incertezza sulle prossime mosse della Fed, che soltanto a dicembre ha alzato i tassi, ma ora - come ha riconosciuto la stessa presidente, Janet Yellen - apre alla possibilità di scendere in negativo. Oggi il presidente della Fed di New York, William Dudley, ha frenato: "E' estremamente prematuro", parlare di tassi sotto zero, anche se l'economia americana "ha perso un po' di slancio". Come ha avuto modo di rimarcare il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, al termine dell'Ecofin odierno, la "percezione diffusa" fra i ministri delle Finanze europei è quella che "stiamo vivendo una fase di instabilità", che "riflette proprio le incertezze sulle prospettive di crescita".

Tra i singoli titoli di Piazza Affari acquisti su Unipol, che ha chiuso il 2015 con utile in crescita a 579 milioni e cedola migliorata a 18 cent. Si tirano le somme sull'aumento di capitale di Saipem: la società ha raccolto poco più di 3 miliardi di euro, l'inoptato ha superato il 12% dell'offerta e il titolo scende ancora. Sospesa in asta di volatilità Mps, che presenta pesanti ribassi. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, torna a difendere il sistema bancario italiano: "Noi non siamo più l'epicentro della crisi", dice a Radio Anch'io. "L'Italia non è nell'occhio del ciclone".

L'euro chiude in decisa flessione a 1,1244 dollari. I positivi dati sulle vendite al dettaglio in Usa hanno dato un pò di respiro al biglietto verde, che balza a 112,77 yen. Stabile il cambio euro/yen, a quota 126,81. Si restringe lo spread tra Btp e Bund, che ieri era risalito fino a 160 punti: il differenziale oggi scende in area 135 punti, il decennale italiano rende l'1,63%. Sull'umore globale degli investitori pesano sempre i timori di una nuova recessione e le preoccupazioni per lo stato di salute delle banche europee che ieri hanno affossato tutti i principali listini. In calo anche Hong Kong, seppure in misura minore (-1%). Bilancio settimanale negativo anche a Sydney: -4,2% con le banche sotto pressione. Ancora chiusi per il Capodanno lunare i mercati di Cina, Taiwan e Vietnam.

L'economia reale presenta intanto il conto dell'ultimo periodo dello scorso anno. In Germania si conferma una moderata ripresa, con una crescita del quarto trimestre del Pil allo 0,3% rispetto al trimestre precedente e all'1,3% su anno. Si tratta di dati in linea con le attese del mercato, che sono invece state deluse dal +0,1% fatto segnare dall'Italia. Di nuovo in Germania, l'inflazione risale allo 0,5% annuo a gennaio, confermando i dati preliminari e rafforzandosi dopo il +0,3% di dicembre. Su base mensile, però, resta un calo dello 0,8%. La Grecia, invece, torna in recessione. Nell'Eurozona, intanto, si registra un nuovo calo della produzione industriale che a dicembre è scese dell'1% su novembre: l'indice medio per l'anno 2015, tuttavia, è salito dell'1,4%. Negli Usa superano le attese i prezzi alle importazioni (-1,1% a gennaio) e le vendite al dettaglio (+0,2%). Cala, invece, la fiducia dei consumatori che in febbraio è scesa a 90,7 da 92 punti di gennaio, ai minimi da quattro mesi.

Tra le materie prime, nonostante le prese di beneficio sui mercati asiatici, con quotazioni a 1.240 dollari l'oncia, l'oro si appresta a chiudere la migliore settimana degli ultimi quattro anni (con una crescita media intorno al 6%), confermandosi come primario bene rifugio per gli investitori globali. Ieri il metallo prezioso era arrivato a toccare quota 1260 dollari, grazie ai forti acquisti di Etf in oro. Gli analisti non escludono che il lingotto possa tornare a breve a quota 1300 dollari.
 

dondiego49

Forumer storico
Piazza Affari allunga (+4,7%). Attesi nuovi cali dopo i rimbalzi

Davide Pantaleo, PUBBLICATO: 2 ore fa
Per info visita il sito: tier1fx.com

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Paciello PietroPetrolioOroDollaroEuroYen giapponeseS&P 500
I mercati azionari recuperano prima del week-end coerentemente con un quadro intermarket che però non promette nulla di buono. Sfruttare i recuperi per nuovi posizionamenti al ribasso: questa l'indicazione di Pietro Paciello.


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Di seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, Head of Business Development and Chief Analyst presso Tier1FX, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse. Pietro Paciello è autore del libro appena pubblicato TRADING PLAN. Per info clicca qui
Il dollaro quest'oggi sta recuperando terreno nei confronti dello yen e dell'euro dopo i crolli cui stiamo assistendo da settimane. Cosa si aspetta per questi due cambi nel breve?
La direzionalità del dollaro è abbastanza chiara e coerente nel senso che, così come abbiamo osservato un deciso indebolimento dello yen che ha portato giù anche il Nikkei, abbiamo rilevato d'altra partre un rafforzamento dell'euro-dollaro.
A livello intermarket il dollaro non è che stia subendo un processo di eccessivo apprezzamento da parte dello yen, ma mi sembra che stia perdendo terreno un po' contro tutte le valute e questo testimonia che si tratta di una fase strutturale e non legata alla situazione macro di una particolare area geografica.
Per il momento il segnale nel medio-lungo termine rimane a favore della vendita di dollari, nel senso che il breakout ribassista del dollaro-yen in area 116 è avvenuto con particolare violenza ed evidenza.
Al tempo stesso l'euro-dollaro è riuscito a superare l'area di 1,095 che era la resistenza dinamica di lungo termine.
Allo stato attuale un eventuale recupero da ipervenduto da parte del dollaro-yen è abbastanza ipotizzabile e consiglio a tutti di seguire con attenzione la vecchia soglia statica dei 116 perchè in quella zona, stante l'attuale configurazione, dovrebbero riaffacciarsi i venditori.
(Pagina 2)
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Quello a cui stiamo assistendo oggi, ossia al rialzo del dollaro-yen e al calo dell'euro-dollaro, è semplicemente un rientro da eccessi, probabilmente riconducibile alla chiusura settimanale di posizioni. Non mi presenta che ci sia alcun evento per ipotizzare o intravedere un'inversione di tendenza, per cui lo scenario si conferma a sfavore del dollaro.
Per l'euro-dollaro la situazione è diametralmente opposta ma per una correlazione negativa visto che il dollaro si trova al denominatore. Il breakout di 1,095 ha definitivamente allontanato scenari di ulteriore deprezzamento dell'euro e il dollaro in una situazione negativa come quella attuale è destinato a perdere terreno.
La prossima tappa per l'euro è a 1,175, obiettivo statico e non dinamico, ribadendo quanto detto nell'ultima intervista, ossia che la debolezza di euro va comprata e la forza dello yen va venduta.
Gli arretramenti dell'euro-dollaro sono occasioni per ingressi long, così come i recuperi e i rimbalzi del dollaro-yen sono opportunità per posizionarsi al ribasso.
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Il petrolio continua a mostrare un andamento molto negativo, tanto da essere arrivati a poca distanza dai 26 dollari prima di avviare un recupero oggi. Si aspetta ulteriori cadute dei prezzi nel breve?
Il mercato in questo momento non crede più ai rumors che sembrano artatamente costruiti e la verità è che lo stato di salute generale dell'economia non è positivo. La guerra sul petrolio continua e il greggio è il tallone d'Achille in questo momento, quindi in un mercato già debole di suo, il petrolio che sarebbe un po' la ciambella di salvataggio, diventa molto condizionabile.
(Pagina 3)
Dal punto di vista di un eventuale recupero mi aspetto che lo stesso si infranga in area 32,5/33 dollari, dove troverà una forte resistenza difficile da superare.
Nelle prossime ore sarei più propenso a vedere un rimbalzo piuttosto che un ulteriore arretramento e quindi prima o poi nel breve potremmo rifare i conti con area 32,5 dollaro e solo oltre questa soglia si potrà parlare di un tentativo di inversione.
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L'oro ha macinato guadagni nelle ultime sedute spingendosi fino alla soglia dei 1.250 dollari prima di ritraccia. Si aspetta ulteriori progressi per questo metallo?
Come dicevamo all'inizio, il mercato si sta muovendo con una straordinaria coerenza e l'oro, che è inversamente correlato all'andamento del dollaro, in questa fase molto critica per le Borse, ha riacquisito una sorta di ruolo di bene rifugio che ha sempre avuto in passato.
Il rimbalzo dell'oro ha deu matrici fondamentali: da un lato l'indebolimento del dollaro che sta diventando quasi strutturale, dall'altra in situazione di criticità come quella attuale l'oro torna ad essere un bene rifugio.
Tutta la liquidità che sta defluendo dal mercato del rischio non ha molte aree su cui andare ad "atterrare" per cui l'oro può essere qualcosa su cui iniziare a posizionarsi, diversamente dal petrolio che non offre questa opportunità.
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Alla luce di quanto detto fino ad ora, quali indicazioni possiamo dare per le Borse? Quali sono le sue previsioni nel breve?




(Pagina 4)
Le Borse in questo momento hanno un solo riferimento che a mio avviso ha valore come potenziale market driver della situazione e mi riferisco all'andamento dell'S&P500. Questo indice è l'unico che guardato in ottica di lungo periodo ha ancora un'impostazione rialzista e ieri ha testato ancora una volta l'area dei 1.810 punti dove troviamo una zona di supporto statico fondamentale.
Qualora l'S&P500 dovesse rompere al ribasso questo livello, evento che ritengo poco probabile al momento, troverà un evidente e straordinario supporto dinamico in area 1.740/1.745 punti.
Eventuali nuovi ondate ribassiste sui mercati saranno subordinate al test di questi livelli da parte dell'S&P500 e difficilmente assisteremo ad una debolezza pesante se il listino americano non romperà la soglia dei 1.740 punti.
Per il momento la tenuta di questi livelli induce ad ipotizzare un tentativo di rimbalzo da ipervenduto.
Non penso che per le Borse il peggio sia ormai alle spalle, credendo piuttosto che i margini di discesa si siano un po' ridotti, nel senso che qualunque operatore prima di posizionarsi analizza il rapporto rischio-rendimento.
Chi non è entrato al ribasso fino ad ora non credo che lo farà adesso e credo che i mercati vogliano un po' rimbalzare prima di tornare a scendere. Accolgo con grande interesse eventuali recuperi perchè sono uno dei tanti che vuole riposizionarsi al ribasso.
I mercati rimbalzeranno non per annullare questa gamba ribassista, quanto per essere nuovamente venduti, ma sui prezzi attuali non si va più short perchè il rapporto rischio-rendimento non paga.
Questo sta frenando l'attività di short selling e l'unica variabile che non depone a favore di questo scenario rimbalzista è sempre l'andamento del dollaro-yen che si conferma davvero molto debole. Se vedremo rimbalzare questo cambio in maniera interessante, allora potremo sperare in recuperi altrettanto allettanti da parte delle Borse.
 

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