VOLEVO DIRE ALLE COSE BELLE, CHE ARRIVANO QUANDO MENO TE LO ASPETTI, CHE IO NON LE STO ASPETTANDO. (1 Viewer)

DANY1969

Forumer storico
POSSONO ARRIVARE. :d:
Buona settimana a tutti :)
In attesa delle nuove foto della Lapponia... continuo con foto di repertorio :)
Bolivia - Illimani Norte

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Val

Torniamo alla LIRA
Ma dai. Tu non hai il cervello latitante. Anzi. Avresti solo bisogno di una scossa..........di vitalità. Di energia.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Quante amministrazioni abbiamo come questa ? Da noi si preoccupano di pulire i monumenti,
spendere 260.000 euro per l'illuminazione di un ponte (criticata da tutti, ma proprio tutti tutti,
anche dagli amici di partito), spendere 1.200.000 per la "pizzeria della legalità", un bene confiscato
ai calabresi e dato in gestione ad una onlus, 2.500.000 per sistemare il comune in una nuova struttura
(ex università) che già ha i locali suddivisi per uso ufficio...e tanto altro. Nulla per i bisogni delle persone.
...e la tari aumenta del 10% .

la Regione Marche ha appena deliberato di destinare 5.016.000,00 euro
«a valere sui fondi Eventi Sismici Por Fesr Marche 2014/202010», per la costruzione di una nuova rete di piste ciclabili.

Cifra che sarebbe poi versata in due tranche, per un costo complessivo quindi del doppio, circa 10 milioni di euro.

Il tutto è motivato nella delibera numero 36 del 22 gennaio scorso, dove si legge:

«Nell'ambito del processo di ricostruzione post sisma si ritiene prioritario promuovere interventi volti a migliorare la qualità di vita
nelle aree urbane tramite la riduzione delle emissioni di carbonio. Al fine di incentivare l'utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale
e così concorrere alla riduzione delle emissioni e dell'assorbimento di carbonio, è necessario cofinanziare interventi
per lo sviluppo e la messa in sicurezza di itinerari e percorsi ciclabili e per l'incentivazione di trasporti urbani puliti».

Le piste ciclabili appunto. Le quali, però, non vengono percepite come una priorità dalle vittime del terremoto del 2016 nelle Marche.
Protesta infatti il coordinamento dei comitati Terremoto Centro Italia, per voce del suo responsabile Francesco Pastorella:

«È una vergogna. La giunta della Regione Marche assegna 10 milioni di fondi sisma europei alle piste ciclabili.
Si tratta del doppio della cifra che la stessa Regione Marche aveva avuto il coraggio di stanziare per le piste ciclabili
attingendo ai proventi degli sms solidali, manovra sventata grazie ad una coordinata azione di protesta nel giugno 2017!».

Già quell'anno infatti la Regione fu costretta a fare dietrofront al progetto di finanziare con 5,5 milioni presi dai fondi per il terremoto la pista ciclabile CivitanovaSarnano.
Altro progetto sempre con i soldi degli sms solidali, quello di riaprire la grotta sudatoria di Acquasanta Terme, una struttura termale chiusa da decenni.

La protesta nel 2017 fermò l'operazione, secondo la Regione a guida Pd un investimento per rilanciare il turismo.

Messa in soffitta per un po', rieccola spuntare.

«Questa decisione arriva come uno schiaffo alla nostra situazione, uno schiaffo alla dignità di chi ha sempre lavorato senza mai chiedere niente
- accusa il coordinatore del comitato Terremoto Centro Italia - Hanno fatto solo danni, si mettono a litigare col governo
per dettagli sulla pelle dei terremotati, ritardano ulteriormente la ricostruzione e adesso hanno la faccia tosta
di utilizzare fondi destinati al sisma per le loro passeggiate in bicicletta. Ci appelleremo in tutte le sedi e parleremo
con il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani per bloccare quest'ennesimo affronto alle drammatiche condizioni dei terremotati. Questa non passerà!».

La reazione va inquadrata nella situazione generale della ricostruzione nelle Marche a oltre due anni dal sisma.
Un disastro: 31.675 persone sfollate (solo a Tolentino 247 persone vivono tuttora nei container), oltre 45mila edifici ancora non agibili,
pratiche burocratiche che procedono a rilento mentre non ci sono più fondi per pagare il Contributo mensile di autonoma sistemazione
che molti sfollati attendono da mesi, cinquecento imprese sparite e 1.500 posti di lavoro persi.

Un territorio ancora in ginocchio. Ma con le piste ciclabili.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Un bimbo di 7 anni morto sul divano, la sorellina di 8 ferita e probabilmente massacrata di botte e un terzo fratellino, di 4 anni, fortunatamente illeso.

È la scena che si è trovata davanti la polizia di Afragola in una casa di Cardito (Napoli) dove è accorsa dopo la segnalazione di urla in un'abitazione.

La bambina - sul cui corpo sono state rinvenute evidenti segni di percosse - è ora ricoverata in gravi condizioni all'ospedale pediatrico Santobono di Napoli, ma non sarebbe in pericolo di vita

I due adulti sono stati interrogati dagli agenti che indagano sull'accaduto.
Quando la donna è stata portata dagli agenti di polizia in commissariato alcuni vicini le hanno rivolto offese e insulti.

I dati del fatto:
Primo, lei italiana 30 anni, già 2 figli avuti dal primo compagno,
Secondo, compagno un tunisino di 24 anni, che sarà anche nato in Italia, ma è rimasto tunisino di testa e mentalità, dal quale ha avuto l'ultimo figlio.

Sembra che la donna non fosse in casa al momento dell'aggressione
e che al suo ritorno il compagno le abbia raccontato che i bimbi erano caduti dalle scale.
Dopo un lungo interrogatorio l'uomo è stato posto in stato di fermo.

Non abbiamo mai visto nulla di simile". Sarebbero state queste le parole di alcuni dei medici
che si sono trovati di fronte il volto completamente tumefatto della bimba di 8 anni scampata quasi per miracolo
alla furia del compagno che li ha pestati con una scopa.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Irritato per le attenzioni che rivolgeva loro la madre - troppe a suo dire rispetto a quelle rivolte al più piccolo di 4 anni anche figlio suo -
avrebbe impugnato una scopa e massacrato di botte i figli della donna.

Sarebbe questo l'agghiacciante retroscena che emerge dal racconto che la piccola - portata in codice rosso all'ospedale Santobono di Napoli - ha reso agli inquirenti.

L'uomo si sarebbe accanito sui bimbi più volte mentre la donna non era in casa.
Botte così forti da uccidere il piccolo e mandare in ospedale la sorellina più grande.
Agli inquirenti avrebbe poi detto che i bambini "sono caduti dalle scale".
 

Val

Torniamo alla LIRA
L’economia è il regno dell’incertezza e, anzi, un celebre adagio che circola tra gli addetti ai lavori nella disciplina
sottolinea come il ruolo dell’economista sia quello di spiegare domani perché ieri non si è riusciti a prevedere ciò che sarebbe accaduto oggi.

Una battuta che basterebbe da sola a mettere nell’angolo coloro che si ostinano a ritenere l’economia una branca delle hard sciences,
una disciplina maneggiabile attraverso stime, regressioni e modelli capaci di avere il crisma dell’universalità, come esperimenti ripetuti in laboratorio.

Questo, nelle intenzioni di una serie di economisti di origine o formazione anglosassone,
svilisce l’economia negandone il ruolo di scienza sociale, intrinsecamente connessa al contesto in cui un sistema viene ad emergere e a precise dinamiche politiche.

La volontà di governare l’economia con equazioni e modelli considerati universalmente validi
porta a negare i presupposti politici che, ad esempio, spingono a definire in maniera più o meno elevato
l’effetto di moltiplicazione che un aumento o diminuzione della spesa pubblica avrà sul totale del Pil o concetti come quello di “Pil potenziale” .

E proprio per questo motivo di recente l’Fmi è salito sul banco degli imputati per la sua incapacità di adattare la statistica al mondo reale.

“Il problema di fondo è legato strettamente all’ idea di potere esaminare un mondo probabilistico con criteri deterministici”, scrive Italia Oggi.
“I modelli previsionali degli analisti finanziari e del Fmi non possono funzionare in quanto asimmetrici alla realtà
che hanno la presunzione si debba adattare ai loro modelli stessi astrali mentre la logica suggerisce l’ ovvio contrario e cioè che siano i modello ad adattarsi alla realtà.
La presunzione di volere che la realtà si adatti ai modelli e non viceversa è la manifestazione più evidente
di quanto un modello socioculturale che ha per decenni dominato il nostro mondo sia fallito nei fatti”.

A certificarlo un economista che lavora per la stessa istituzione chiave del Washington Consensus,
di recente tanto allarmata per la tenuta dell’Italia quanto poco presente nel dibattito sulla dominante volatilità che agita gli scenari borsistici globali.

Prakash Loungani”, affermato studioso del Fmi, “ha compiuto ricerche circa l’accuratezza delle previsioni degli analisti-economisti.
Utilizzando dati tratti da una pubblicazione chiamata Consensus Forecasts (pubblicata dal Consensus Economics),
Loungani ha dimostrato che per oltre tre decenni tra le 150 recessioni registrate solo due sono state previste,
il tasso di errore è poi salito al 100% nonostante il continuo aggiornamento dei modelli previsionali”.
 

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