Volete avere la certezza di perdere in borsa? (1 Viewer)

tontolina

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Volete avere la certezza di perdere in borsa? Bene. Usate gli indicatori parametrici.




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Giuseppe Sandro Mela.

Nonostante sia il mese di agosto, tradizionalmente dedicato alle ferie, davvero molti Lettori mi hanno mandato un mail in cui chiedevano spiegazioni di cosa fosse la statistica non parametrica e perché mai generasse risultati più attendibili di quella parametrica.
Domande perfettamente lecite: nessuno é tenuto a conoscere questa materia, che tra l’altro é alquanto ostica e richiederebbe buone conoscenze matematiche per essere applicata in modo proprio.
Cerco quindi di dare una risposta pubblica che sia intellegibile anche da parte di chi non abbia proprio nessuna competenza specifica. Non si adombrino gli statistici: questo è un post divulgativo, il cui obiettivo é solo quello di far capire un concetto a grandi linee ai non addetti ai lavori. Ci aiuteremo con due esempi.
* * * * *
1° Esempio. L’indicatore centrale.
Data una serie di dati, anche molto numerosa, ci si domanda se sia possibile ottenere un valore unico, che mi esprima grosso modo il valore della serie. Per esempio, la media aritmetica.
Questi valori sommario prendono nome di indicatori di tendenza centrale.
Consideriamo adesso un paesino di 1,000 anime. Ci si domanda quale sia il reddito medio della popolazione.
Supponiamo che 990 persone abbiano un reddito di 1,000 euro al mese e 10 di un milione.
Il reddito mensile totale sarà quindi eguale a 990 * 1,000 + 10 * 1,000,000, ossia 10,990,000 euro.
La media aritmetica, Σx/n, ci fornirebbe un valore di 10,900 euro al mese, ossia un livello di reddito poco realistico per la massa degli abitanti e soprattutto sovrastimato di oltre dieci volte.
La mediana invece ci fornirebbe un valore di 1,000 euro al mese, risultato decisamente molto più realistico per la quasi totalità della popolazione.
Spiegazione di questa apparente assurdità.
Quasi invariabilmente ci si ferma a considerare il come si calcola un indicatore di tendenza centrale, anche se altrettanto spesso non ci si cura nemmeno di questo aspetto: lo si usa e basta. lo stanno facendo tutti.
Ma una cosa é come si calcola ed un’altra é da che parte si sia concretizzata la formuletta.
Il punto che ogni indicatore di tendenza centrale é formulato sulla base di numerose ipotesi, e fornisce i numeri del lotto se queste non siano rispettate.
Sia data una serie di dati x1, x2, …, xn.
La media aritmetica, m, é derivata dall’assunto che essa sia quel valore che minimizza gli scarti quadratici medi, ossia:
Σ(xi – m)2 = minimo.
Questo assunto é denominato il metodo dei minimi quadrati, ideato da quel grande genio che fu Gauss, ed é alla base di tutte le statistiche parametriche.
Gode di molte utilissime proprietà, per esempio, ottenuto il valore di m, il valore della sommatoria Σ(xi – m)2 contiene l’errore della media (in realtà un qualcosa di precedente, ma qui non conta più di tanto). Dalla media e dall’errore che la affligge si può ricavare la sua probabilità.
Le limitazioni sono però molto chiare e, direi, evidenti.
In primo luogo, la serie dei dati deve essere continua, perché la risoluzione del minimo richiede l’uso di una derivata prima. La serie dei dati deve quindi essere derivabile ed, almeno teoricamente, spaziare da meno infinto a più infinito.
In secondo luogo, la distribuzione di frequenza dei dati deve essere di tipo gaussiano, anche detto normale. Ossia non solo deve essere simmetrica attorno al valor medio centrale, ma non deve presentare lunghe code (fat tails). É infatti evidente che valori come quelli dei nostri dieci paperoni forniscono degli (xi-m)2 enormi rispetto a tutti gli altri, e pesano peggio di macigni sui calcoli. In poche parole, la presenza di outlier inficia la validità della media ottenuta. Usare la media aritmetica in queste situazioni equivarrebbe a cercare di piantare le viti con il martello oppure di avvitare i chiodi.
In terzo luogo, diventa evidente che l’uso sconsiderato della media può produrre conseguenze aberranti. Il Trilussa diceva che la statistica è quella cosa per cui se uno mangia un pollo e l’altro resta digiuno, in media avrebbero mangiato mezzo pollo a testa. Frase ad effetto ma somaramente errata: il pollo non é una misura continua, bensì discreta: usare la media é imbecille. Così come è semplicemente imbecille fare la media di percentuali. come si vede solitamente fare nel corso delle proiezioni elettorali.
La mediana, Md, é derivata dall’assunto che essa sia quel valore che minimizza gli scarti assoluti, ossia:
Σ|(xi – Md)= minimo.
Il perché matematico di questa assunzione esula i nostri scopi, ma é evidente che questo indicatore centrale, tipicamente non parametrico, é del tutto indifferente alle fat tails. Gli indicatori che soddisfano tale caratteristica sono usualmente denominati “robusti” e solitamente sono indipendenti dalla distribuzione di frequenza dei dati.
Il valor mediano nel nostro esempio é decisamente più realistico: rappresenta in modo ben più propri la popolazione di interesse.
Per la mediana non esiste, non può esistere per essere più precisi, una formuletta di calcolo ottenuta dall’assunto di base, come per la media. Può essere calcolata soltanto attraverso un sistemino di ottimizzazione, che richiede però molto più tempo di computo.
Conclusioni del primo esempio.
L’investitore od il trader dovrebbe sempre domandarsi prima di ogni cosa: «quale é la distribuzione di frequenza delle quotazioni che voglio studiare?».
Il perché é banale. Utilizzare un indicatore di per sé errato porta inevitabilmente a dover registrare perdite invece che guadagni.
É anche vero che ognuno gestisce il proprio denaro a piacer suo, ma si potrebbe pensare che esistano modi più piacevoli di spesa senza ritorno.
* * * * *
2° Esempio. Un caso più complesso: la retta di regressione.
Qualsiasi calcolo statistico é invariabilmente basato su assunti ed ipotesi: non è errato il metodo in sé, bensì può essere del tutto scriteriata la sua applicazione.
Come é noto, la situazione lineare è definita dalla seguente equazione, definita come equazione di stato:
y = a + bx.
Il parametro a prende nome di elevazione od intercetta e quello b di coefficiente angolare.
Il termine regressione indica la procedura seguita per determinare il valore ottimale di codesti parametri.
Ma “ottimali” secondo un criterio ben definito da un modello matematico a monte.
La classica regressione, per intenderci quella calcolata dagli usuali fogli di calcolo ed anche dai programmi di analisi tecnica, é sempre derivata dal metodo dei minimi quadrati, ossia si vuol rendere minima la seguente equazione costitutiva:
Σ(xi – ui)2 = minimo, ove ui = a + bxi.
Due parametri da ricavare, due equazioni da porre.
Anche in questo caso, risolvibile in modo chiuso, ossia con delle formulette, sia le y sia le x devono mandatoriamente seguire la distribuzione di Gauss.
In caso contrario forniscono valori di a e di b totalmente fantasiosi, irrealistici. Peccato purtroppo che siano solitamente utilizzati per prevedere i valori futuri, con lacrime e sangue del portafoglio dell’investitore.
Di equazioni costitutive ve ne sono un grande numero, una per ogni situazione. Il problema consiste solo nell’averle studiate, ed appartengono tutte alle statistiche non parametriche. La più banale, tanto per fare n esempio, potrebbe essere questa:
Σ|(xi – ui)|= minimo, ove ui = a + bxi,
che minimizza lo scarto mediano. Ma nulla vieta di minimizzare un diverso percentile. Poi vi sono equazioni costitutive decisamente più sofisticate, ovviamente.
Tutte le equazioni costitutive non parametriche non sono risolvibili in modo chiuso, con una formuletta, ma richiedono un particolare processo di ottimizzazione. Sono tutti metodi robusti.
Vediamo adesso il seguente grafico esplicativo tratto dal Press et Al. Numerical Recipes.:

Come si vede chiaramente dal grafico in alto, la curva di distribuzione di frequenza presenta lunghe code laterali.
La retta di regressione ai minimi quadrati sovrastima l’intercetta e sottostima severamente il coefficiente angolare.
É ovvio che se usassimo i parametri a e b per estrapolare il valor che questa retta potrebbe avere in futuro, anche molto prossimo, otterremmo semplicemente dei numeri casuali, perché generati dall’uso un modello improprio.
Conclusioni.
Dovrebbe intanto esser chiaro che l’affermazione «é stata calcolata la retta di regressione» non asserisce un bel nulla: enuncia solo l’equazione si stato. Ma ciò che interessa è quella costitutiva, ossia il metodo usato per stimare detta retta.
La dizione corretta é «é stata calcolata la retta di regressione usando il metodo dei minimi quadrati», oppure «é stata calcolata la retta di regressione usando il metodo di Theil», etc.
Attenzione! Chi non usa una terminologia corretta, e quindi capibile, tanto meno usa metodologie corrette, e quanto meno é un facilone, ma spesso dobbiamo constatare che é un Wanna Marchi dei suoi risultati.
* * * * *
3°. Considerazioni finali.
Qui abbiamo considerato solo esempi semplici e banali. Ma molti producono risultati ottenuti con tecniche anche molto complesse e raffinate. Un esempio?
Guardate questa equazione di stato:

Dice tutto e dice nulla se non sono allegate le equazioni costitutive. Una cosa è certa, che calcolare i parametri che vi compaiono utilizzando sistemi parametrici (FFT, DTF, Cosinor analysis, etc.) rende i numeri del lotto. Grossi paroloni privi di contenuto e, soprattutto, fuorvianti. Roba da imbonitori: ma a pensarci bene, chi mai affiderebbe i propri denari alle speculazioni di gente di tal risma?
* * * * *
Gli elementi fondamentali da razionalizzare sono:
1. Gli andamenti nel tempo delle quotazioni di titoli ed indici sono non-parametriche, quindi debbono essere proficuamente analizzati solo ed esclusivamente con le statistiche non-parametriche.
2. Indicatori non associati al loro errore, oppure alla loro banda di variazione, sono di uso altamente pericoloso. Una cosa è una predizione con un errore percentuale di ±5%, un’altra, totalmente differente ed azzardata, con un errore percentuale di ±100%.

Se affidare il proprio denaro ad un promotore oppure ad un trader povero é cosa davvero sprovvida – se non sa guadagnare per sé non potrà mai far guadagnare degli altri – altrettanto lo é affidarlo ad indici inattendibili.
Bibliografia.
Press et Al. Numerical recipes. Cambridge, 1986
 

tex65

Forumer storico
Ciao Tontolina, ti riporto in prima riga.
Provo a commentare qualcosa prima che intervengano giustamente quelli piu' preparati di me!
La dimostrazione della impossibilità in una media semplice a descrivere tutti le diverse situazioni è efficace e giusta. Pero' secondo me non tutti sono in grado di smanettare con integrali Garch e quadrati dei minimi.
Se Rino Gaetano cantava che anche chi non ha letto Freud puo' vivere cent'anni, beh io sto provando a dimostrare che si puo' guadagnare anche con formule semplici.
E' vero non ho ancora trovato la strada, ma nel mio cammino sbagliando imparo.
Nel tuo link trovo un altro sito finanziario, che vuole sapere da dove scrivo, che non da' segnali veri e propri, ma probabilità di successo di un segnale (!). Fornire segnali certi e postare risultati netti, è un'altra cosa...
Negli ultimi mesi si stanno moltiplicando siti e blog di forumer, secondo me sono troppi, e rendono dispersiva la ricerca e difficoltoso il confronto tra investitori/trader.
Non credo ci sia spazio per tutti. Alla prossima!
 

tontolina

Forumer storico
Ciao Tontolina, ti riporto in prima riga.
Provo a commentare qualcosa prima che intervengano giustamente quelli piu' preparati di me!
La dimostrazione della impossibilità in una media semplice a descrivere tutti le diverse situazioni è efficace e giusta. Pero' secondo me non tutti sono in grado di smanettare con integrali Garch e quadrati dei minimi.
Se Rino Gaetano cantava che anche chi non ha letto Freud puo' vivere cent'anni, beh io sto provando a dimostrare che si puo' guadagnare anche con formule semplici.
E' vero non ho ancora trovato la strada, ma nel mio cammino sbagliando imparo.
Nel tuo link trovo un altro sito finanziario, che vuole sapere da dove scrivo, che non da' segnali veri e propri, ma probabilità di successo di un segnale (!). Fornire segnali certi e postare risultati netti, è un'altra cosa...
Negli ultimi mesi si stanno moltiplicando siti e blog di forumer, secondo me sono troppi, e rendono dispersiva la ricerca e difficoltoso il confronto tra investitori/trader.
Non credo ci sia spazio per tutti. Alla prossima!
l'ho segnalato perchè è la prima volta che un prof. ripudia la curva gaussiana e si rifa ad un'analisi asintottica con il calcolo della mediana dei dati di riferimento
e lo trovo interessante... voglio vedere dove va a parare.
ciao


Stima del valore di fine ridimensionamento del Ftse Mib.

HomeHome → Project Calinosa. Stima del valore di fine ridimensionamento del Ftse Mib.

Giuseppe Sandro Mela.

Come preannunciato, il Ftse Mib ha iniziato da questo lunedì un ridimensionamento.
Anche se il numero dei dati al momento disponibile é davvero scarso, tuttavia pubblichiamo perché abbastanza significativa la previsione del punto di minimo inferito, ottenibile con il modello Verhulst calcolato con ottimizzazione non-parametrica.
Il valore atteso di asintoto inferiore sarebbe 14,800 (limite fiduciale superiore 16,321, limite fiduciale inferiore 13,153).

Il tempo stimato per raggiungere la banda di variazione a ±5% dell’asintoto inferiore sarebbe 68 (97 – 19) giorni.
Si ricorda che l’ampia fascia di variazione probabilistica è causata dal’esiguità dei dati disponibili, che il dato è del tutto provvisorio e che dovrà essere riconfermato su di un campione decisamente più numeroso.
 

tontolina

Forumer storico
Contatti. I signori Lettori che desiderino informazioni possono liberamente scrivere a mailto:[email protected], sotto le seguenti condizioni: riportare nome, cognome, indirizzo completo, numero telefonico fisso, accludendo fotocopia di un documento di identità. Le mail prive di tale documentazione non saranno prese in considerazione.

Il Modello Verhulst.
Consideriamo un segnale u(t) tempo-variante, funzione continua nel tempo, dotato di una forza della quantità h u(t) dt, nel tempuscolo dt, contrastata da un’altra forza della quantità k u2(t) dt.
Se la forza é positiva, la funzione cresce, in caso contrario decresce.
L’equazione differenziale risulta quindi essere:

Eq. 1. du(t)/dt = u(t) [h - ku(t)]

dalla quale, integrata, si ottiene codesta funzione:

Eq. 2. u(t) = Kmin + Kmax / [1 + eα-ht)]

Questa equazione ha una forma di S molto distesa, con asintoto inferiore Kmin ed asintoto massimo Kmax.
Un elegante metodo di calcolo approssimato dei parametri di interesse é stato pubblicato in: Cini. Sulla determinazione dei parametri di una curva logistica. Annali di Statistica. 10: 3-11, 1931.
In questo studio è stata usata un’ottimizzazione non-parametrica.
Suggeriremmo la lettura dei lavori di PF Verhulst, anche se più che datati, perché sono un esempio di limpida chiarezza:
- Notice sur la loi que la population poursuit dans son accroissement. Correspondance mathématique et physique 10:113-121, 1838.
- Recherches Mathématiques sur La Loi D’Accroissement de la Population, Nouveaux Mémoires de l’Académie Royale des Sciences et Belles-Lettres de Bruxelles, 18, Art. 1, 1-45, 1845.
 

tontolina

Forumer storico

L’indicatore non parametrico slpw potrebbe essere già il momento dello short o si potrebbe avere nello stretto giro di qualche giorno il massimo definitivo. Non sembrerebbe essere possibile un superamento dei 17.800 e questo renderebbe il primo possibile massimo segnalato ….il vero massimo dal quale si potrebbe prendere spunto per possibili operazioni future.


FtMib : articolo del 24/08/2013 - SENZANUBI
 

tontolina

Forumer storico
che carini... è la prima volta che mi capita.....
Grazie

cmque... la questione è interessante.... anche perchè sono analisi decisamente fuori dal coro


ora vedo di capire il funzionamento ... ci vuole pazienza :rolleyes:

Area Riservata : Ipmm al 2013-09-04 (visibile a tutti, solo questa volta)




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Area Riservata : Ipmm al 2013-09-04
Premessa : vogliamo ringraziare la trader “tontolina” che scrive sul forum di investire oggi ed il sito InvestireOggi - La guida agli investimenti finanziari e di Borsa per averci concesso uno spazio nel loro forum, riteniamo da sempre “investireoggi” un sito piacevole ed interessante, per questo li ringraziamo per averci onorato della loro attenzione (lasciando il link al nostro sito) dedicando anche a loro questa prima pubblicazione del tabulato ipmm.
Nell’ambito del progetto calinosa (ne abbiamo un altro in cantiere e partirà nel 2014) stiamo testando l’indicatore ipmm (link di richiamo alla spiegazione) e siamo onorati di mostrarvi un primo (PROVVISORIO, stiamo ancora testando ed affinando l’indicatore) risultato nella tabella che segue:
_03_Ipmm_Tabella_Massimi_e_Minimi_per_tutti_i_Titoli_
Nella prima colonna abbiamo il titolo, poi abbiamo la loss prob. (probabilità di perdita) e più si avvicina allo zero e più la probabilità, che si avveri la perdità dall’operazione, non dovrebbe avvenire. Sotto la colonna Ipmm abbiamo il tipo di risultato che l’elaborazione probabilistica fornisce all’operatore. Quindi dopo la data del segnale sarà interessante vedere che accadrà al titolo preso in esame. Vi abbiamo messo gli ultimi due giorni a disposizione per tutti i quasi 4000 titoli che stiamo esaminando in collaborazione con la Green Byte di Roma.
Prego i lettori di osservare nei prossimi giorni che cosa accade ai titoli presi in esame e farci pervenite una loro impressione a [email protected].
Disclaimer: I contenuti di Senza Nubi sono da intendersi come servizio informativo di educazione multi tematica e report di ricerca sperimentale: non si intende quindi fornire alcun servizio di consulenza personalizzata, né tanto meno codesti risultati possono essere intesi e/o considerati tali.
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