Sì, mi interessano assolutamente! Appena finisco Mindfulness in plain english, provo uno di quelli che hai detto. Al momento non ho un insegnante di riferimento vero e proprio e quindi non seguo un percorso preciso di letture. Se mi indichi qualcosa di "più strutturato" mi interessa molto, grazie da quanto tempo mediti, se posso chiederti?
I primi esperimenti risalgono a 4-5 anni fa, ma non ho mai trovato la continuità necessaria. "Provengo" dallo zen, ma senza un maestro mi sono ritrovato spesso bloccato. E quindi tutta una serie di letture, prove, errori ... un po' come tutti credo, in ogni campo
Se qualcuno mi dovesse chiedere adesso che libri leggere per cominciare un percorso sulla via del Buddha, consiglierei i libri già citati di Buddhadāsa. Posso però dirti anche i libri che sono stati più importanti per me in questi anni.
Per quanto riguarda lo zen, o per meglio dire quel gigante del pensiero che è stato il monaco giapponese
Dōgen (1200-1253) consiglio "L'essenza del buddhismo zen" di Hee-Jin Kim (il titolo originale in realtà è "Eihei Dōgen - Mistycal Realist) e "Gen
jōkōan" di Shōhaku Okumura.
Anni fa lessi un'antologia dei sutta contenuti nel canone Pāli, "In the Buddha's Words", curata da Bhikkhu Bodhi. Volevo un'idea più precisa di quello che disse veramente il Buddha, quantomeno secondo le fonti che vengono ritenute più attendibili. Paradossalmente quel libro, che tratta l'argomento in modo molto ortodosso, mi fece credere che il buddhismo, o quantomeno il buddhismo come praticato dalla scuola Theravāda, non facesse per me. Mi sbagliavo.
Infine, "The Fundamental Wisdom of the Middle Way: Nāgārjuna's Mūlamadhyamakakārikā" di Jay L. Garfield. Questo è un libro molto filosofico, complesso (almeno per me), l'ho riletto diverse volte, ma ne vale assolutamente la pena. Da allora vedo tutto in modo completamente diverso. Il libro è incentrato sull'elaborazione del concetto di suññatā (vuoto, vacuità) fatta da
Nāgārjuna (ca. 150-250 d.C.)
Vedendo questo percorso si può capire perché consigli Buddhadāsa: monaco theravāda, che quindi si basa sulle scritture del canone Pāli, la fonte delle parole del Buddha più originale diciamo, ma che allo stesso tempo mette in risalto concetti come quello di suññatā che sono stati elaborati e ritenuti più importanti da scuole successive, come ad esempio lo zen, che non a caso è molto spesso citato da Buddhadāsa come modello (anche di vita in un certo senso).