video di attacco Terrorista assassino documentato da Wikileaks (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
se lo fai vedere ad uno che fa le missioni all' estero ti risponderà che erano tutti dei terroristi.
dirlo è duro, ma è anche business.
per loro.
di sicuro triplicano lo stipendio.

non tutti erano sgamati

altri lo hanno scoperto solo dopo

all'inzio erano caduti nell'inganno di quelli che Veltroni chiama ENTITà

cmque gli ammericani fanno anche di peggio
ti linko la denuncia di un militare che è stato in Iraq

https://www.youtube.com/watch?v=K6VBorqvaYo&list=PL1173CAC635B6C669
 
Ultima modifica di un moderatore:

ConteRosso

mod sanguinario
richiamo per tontolina : la moderazione ti invita a non usar epiteti offensivi questo per rispetto agli altri utenti che possono pensarla diversamente e per non alimentare flame ...grazie
 

tontolina

Forumer storico
richiamo per tontolina : la moderazione ti invita a non usar epiteti offensivi questo per rispetto agli altri utenti che possono pensarla diversamente e per non alimentare flame ...grazie
che AVEVO SCRITTO?

QUALCOSA DI MOLTO GRAVE MOLTO PIù GRAVE DELL'ATTACCO TERRORISTA



spero me lo dirai perchè davvero non lo ricordo
 
Ultima modifica:

tontolina

Forumer storico
http://www.youtube.com/watch?v=G8CtqThD6eM]Wikileaks - Soldati americani uccidono innocenti
Assange in pericolo chiede asilo alla Francia

L'Eliseo ha respinto sul nascere la richiesta non ritenendo pericolosa la situazione del fondatore di Wikileaks
dot.png
PARIGI - "La mia vita è in pericolo": in una lettera aperta pubblicata oggi sul quotidiano francese Le Monde, il fondatore di Wikileaks, Julian Assange - attualmente rifugiato presso l'ambasciata dell'Ecuador a Londra - chiede al presidente francese Francois Hollande di accoglierlo in Francia. Nel frattempo il paese transalpino ha respinto sul nascere la richiesta. A quanto si apprende, l'Eliseo "non intende dare seguito" alla richiesta del fondatore di Wikileaks. "La situazione di Assange non presenta pericoli immediati. È inoltre oggetto di un mandato d'arresto europeo". È quanto si legge in una nota diffusa dall'Eliseo.



CdT.ch - Mondo - Assange in pericolo chiede asilo alla Francia
 
Ultima modifica:

tontolina

Forumer storico
[http://www.youtube.com/watch?v=G8CtqThD6eM]Wikileaks - Soldati americani uccidono innocenti - YouTube
I droni sono buoni ad uccidere persone, solo non quelle giuste


L’Occidente senza katechon . E i suoi boia.

Di Maurizio Blondet , il 28 novembre 2015 14 Comment


Qualche giorno fa’ quattro ex piloti di droni per conto dell’Air Force hanno scritto una lettera aperta al presidente Obama per dire tutto l’orrore di esecutori del programma di assassini mirati dal cielo, dal presidente comandati.

Ne hanno descritto la crudeltà e la bassezza.

Dal loro schermo in Virginia, uccidono persone in Afghanistan, Pakistan Irak, migliaia di chilometri di distanza.
Uccidono soprattutto civili, secondo liste preordinate basate su informazioni di intelligence approssimative; spesso quelli che uccidono sono palesemente innocenti che nulla hanno a che fare col terrorismo islamico.

Bryant, Haas e Westmoreland “I droni sono buoni ad uccidere persone, solo non quelle giuste – Ci sono quindicenni che non hanno vissuto un giorno senza droni sul capo – espatriati che vedono ogni giorno le violazioni che stanno succedendo nei loro paesi, e si radicalizzano – se ammazzi il padre, lo zio o il fratello di qualcuno che nulla ha a che fare con niente, le loro famiglie vorranno vendetta”.



I quattro hanno cercato di giustificare la loro disobbedienza adducendo l’inefficacia delle loro uccisioni: il sistema crea più terroristi e islamisti di quanti ne faccia fuori.

Ma è la coscienza che, col tempo, gli ha reso rivoltante fare quello che fanno ogni giorno lavorativo, dal video.

Anche perché, contrariamente al pilota da caccia e al bombardiere, loro vedono la carneficina che provocano quando premono il pulsante.

Su teleschermo a colori, vedono la donna col burka che si dissangua, la vecchia corriera o il pickup centrato che prende fuoco, i morenti che ne escono e cadono subito, spargendo un lago rosso, i corpi carbonizzati che fumano e si muovono ancora



Il pilota vero passa sulle esplosioni a 500 all’ora ad alta quota; il drone sorvola quasi fermo il posto della strage, ne rimanda le immagini nell’ufficio in Usa, alle scrivanie con la tazze di caffè di Starbuck.
Gli operatori di droni sono fatti entrare in un mondo dove si incoraggia la callosità, dove la cultura istituzionale consiste nel negare l’umanità della gente che appare sui loro schermi.

“Sparargli era qualcosa di lodevole, per cui ci incoraggiavano ad impegnarsi”.

Uno di loro, si chiama Michael Haas, ha detto che è stato rimproverato dai superiori perché, incaricato di addestrare una giovane recluta, l’aveva scartata perchè “assetata di sangue”: sono gli assetati di sangue che ci servono!
Non si diffondono notizie su questi boia stipendiati dallo stato per compiere omicidi extragiudiziali.
Sono tenuti al segreto militare.

Solo che non sono al fronte.

Ogni mattina “escono di casa, guidano tre minuti, entrano in una scatola metallica e di colpo è come essere sul teatro operativo” in Afghanistan o Irak.
Il “pilota” ha guidato un Global Hawk, un mega-drone grande come un Boeing 747 da ricognizione che dicono disarmato, oppure un Predator con missili e cannoncino per fare stragi?

E’ tutto lavoro.

“Piloti la tua missione, esci dalla scatola e sei di nuovo in North Dakota”.

A pochi chilometri dal primo Walmart e dal ristorantino cinese. Il punto è che “torni a casa, ceni con tua moglie e i figli, e non puoi dire loro niente di quel che hai fatto”.

Sei a casa e fai il sicario per il Pentagono.

A tremila chilometri. Nessuno te lo rimprovererà mai, anzi sei in carriera automatica.
Però un rapporto del Dipartimento della Difesa ha scoperto che i “piloti in poltrona ergonomica” soffrono disturbi psichici post-traumatici nella stessa misura dei soldati sul terreno, suicidi compresi.

I quattro che hanno parlato raccontano il diffuso abuso di alcol e droghe fra i piloti sedentari. Spesso, raccontano, si drogano “con sali da bagno (sic) e marijuana sintetica per evitare potenziali test antidroga”. Moltissimi “volano” le loro missioni in stato di intossicazione.

“Serve per piegare la realtà e immaginarti che non sei tu lì a farlo”.
Anche Haas s’è rifugiato nell’alcol.
Un altro dei quattro, Brandon Bryant, s’è dimesso nel 2012. Come mai, racconta: “Un giorno, premo il bottone. L’edificio crolla. C’era un bambino che stava entrandovi, ed è scomparso. ‘Ho ammazzato un bambino?’, ho chiesto al collega che era a fianco a me. “Eh sì…”.

I piloti hanno sul monitor una finestra dove possono fare “chat”, mandare mail eccetera. “Era un bambino?”, ha scritto Bryant. “Allora qualcuno che non conosco, qualcuno che siede in qualche centro di comando altrove nel mondo, e aveva sorvegliato il mio ‘lavoro’, ha risposto: no, era un cane. Ho riguardato la registrazione del video col collega. Un cane con due zampe?”.

I quattro si chiamano Michael Haas, Brandon Bryant, Cian Westmoreland e Stephen Lewis.

La loro lettera aperta è stata ripresa da diversi media, sono stati intervistati dal Guardian.

Il pubblico americano dunque sa quello che il loro "democratico stato" fa ogni giorno, in uffici riscaldati o con l’aria condizionata, con la macchinetta della Coke nel corridoio.

Si vede bene la distruzione Ora, chiedetevi se l’Occidente è più civile del Nazismo, dove almeno i cittadini davvero “non sapevano, scusa che però non viene accettata come valida. Se la democrazia universale non è equivalente al mondo sovietico.



Il precedente storico

Un vecchio cekista, oggi pensionato di Stato: “Quando mi hanno assunto all’NKVD mi sentivo terribilmente fiero. Con il mio primo stipendio mi son comprato un bel vestito. Un lavoro come quello…si può paragonare solo alla guerra. Ma la guerra non è così stancante. Quando spari a un tedesco, lui urla in tedesco. Invece…loro urlavano in russo…come fossero dei nostri… Fucilare dei lituani o dei polacchi era più facile. Ma loro, urlavano in russo: ‘Bestie! Idioti! Fatela finita in fretta!”. *****! E noi eravamo tutti coperti di sangue…ci asciugavamo le mani nei capelli. A volte ci fornivano dei grembiuli di cuoio. Per noi era un lavoro…sono un soldato, io.

Se mi danno un ordine lo eseguo.

Fucilavo.

Dei sabotatori. (…)

La cosa più sgradevole è sparare su qualcuno che ride.

O è impazzito o ti disprezza (…).
Non si deve mai mangiare prima di affrontare questo lavoro.
Io non ce la facevo…e si ha sempre sete…si desidera solo acqua, acqua…come dopo una sbronza.
*****!

Alla fine della giornata ci portavano due secchi, uno pieno di vodka e uno di acqua di colonia. La vodka ce la davano dopo il lavoro, mai prima. Ci si lavava con l’acqua di colonia fino alla cintura. Il sangue ha un odore particolare…somiglia un po’ allo sperma. Avevo un cane da pastore, bene, quando tornavo dal lavoro, lui non mi si avvicinava (…)

Lo fai inginocchiare e gli spari quasi a bruciapelo sulla tempia sinistra…vicino all’orecchio. Alla fine del turno la mano ti penzola come un vecchio straccio (…) Avevamo anche noi un piano da eseguire, come in fabbrica.

All’inizio non ce la facevamo, Fisicamente.

Allora hanno fatto venire dei dottori e hanno deciso di praticare dei massaggi ai soldati due volte la settimana. Massaggi alla mano destra e all’indice destro”.
Questo il vecchio dell’NKVD, un giorno domenicale,(erano rimasti in due nella dacia vuota) ha confidato a suo cognato. Parlava del lavoro di boia che faceva nel comunismo staliniano – l’ha riportato Svetlana Alekieievic in Tempo di Seconda Mano (Bompiani, pagina 396).

C’è una vera differenza con quello che l’America fa con la sua demokrazia?

Sotto gli occhi e la complicità dell’Occidente- l’Occidente che siamo noi?
Che ci crediamo laici, secolarizzati, illuministi e civili, al contrario dei tagliagole del’ISIS?
Una differenza con il Gulag e le esecuzioni alla Lubianka salta all’occhio: i boia americani uccidono a migliaia di chilometri di distanza. Gente straniera di cui non sentono la lingua. Non sentono l’odore del sangue. Non hanno bisogno del secchio di acqua di colonia con cui lavarsi fino alla cintura: un risparmio, per il Pentagono.

Quando tornano a casa, il cagnolino non li evita, scondizola e si fa’ grattare la testa. Però sono assassini come quelli dell’NKV. E se il mandante di quelle atrocità era Stalin,

se la responsabilità dei Lager – come ci ripetono continuamente – va’ ascritta ad Hitler e ai suoi ministri,
e’ ad Obama che dobbiamo far risalire la responsabilità di quello che ordina di fare ai suoi soldati. E’ lui direttamente che approva le liste di quelli da eliminare – anche se le liste gliele dà la CIA, che non si sa in base a quale indizio decreta la morte di civili che abitano nel Khiber o sull’Hindu kush, o a Falluja.



Peggio: nel Terzo Reich, l’esercito regolare si astenne da questi “lavori”: erano affidati alla milizia di partito, le SS.


Persino nell’Urss all’esercito non fu chiesto dii affondare le mani nel sangue dei fratelli fino al gomito; era lavoro del KGB; Ceka, Nkvd…


In America, gli assassini sono soldati regolari. Piloti dell’Air Force messi ad ammazzare “terroristi di piccola statura”.





Se abbiamo accusato l’ideologia sovietico-marxista del Gulag e delle stragi segrete;

se abbiamo accusato l’ideologia nazista dei Lager,

dobbiamo accusare per questa strage inodore la Democrazia.

La Democrazia di Mercato.

Il regime della Libertà, dell’informazione, della trasgressione, dove c’è il diritto al piacere : anche gli assassini di cui Obama è il mandante – e li accettiamo come giusti, adatti alla nostra civiltà superiore.



Rispetto a quelle ideologie feroci, concrete e guerriere, l’Occidente uccide innocenti con viltà, i piloti di droni non rischiano, sono fuori dalla portata del kalashnikov afghano;



e la vigliaccheria è un carattere perfettamente coerente con l’ideologia della democrazia – che “ripudia la guerra”, i cui giovani schifano il dovere militare.

Viene insegnata nelle scuola, la vigliaccheria, viene insegnata nelle famiglie e sui “mercati” azionari.

“Fun-sized terrorists” E’ il risultato estremo di un prodotto molto vantato di questa “civiltà” : il positivismo giuridico.

Quella dottrina – oggi totalitaria – che ha liberato la legge dal dover dipendere dal “diritto naturale”, ossia dai Comandamenti di Dio: oggi siamo liberi, il diritto è così libero che lo Stato può ammazzare e torturare chi vuole – basta che emani una legge secondo le procedure.
In Usa, le leggi permettono la tortura, i sequestri segreti di individui che scompaiono e di cui non si sa più nulla,

l’incarcerazione indefinita senza processo a Guantanamo,
sono state varate al parlamento.

Complice dunque, non potrà dire “non sapevamo”.



E’ il trionfo della secolarizzazione compiuta : “Se Dio non c’è, tutto è possibile all’uomo”, come disse Dostojevski. Non c’è un limite legale, basta cambiare le leggi e ciò che era illecito – peccaminoso – diventa legale, dunque buono e giusto.
“Ho obbedito alle leggi”, dicevano i nazisti, ma non furono giustificati dai vincitori. Ora i vincitori fanno lo stesso.
Liberatici di Dio, ci siamo assoggettati ai boia di Stato.




Credete che in Europa non succederà?

Che non succeda già?
Una mia conoscente, medico di base, dice che stanno varando una legge che vieterà l’obiezione d coscienza ai dottori; saranno obbligati a fornire aborto ed eutanasia, oppure verranno licenziati.

Viviamo un “ordine giuridico” che elargisce tutte le libertà ai sodomiti e ai pervertiti, e toglie ai medici la libertà di seguire la coscienza ed obbedire al Giuramento di Ippocrate, che proibisce – non dai tempi di Cristo, ma da sei secoli prima – ai medici di dare la morte.



Hollande, per salvare la Francia, si è appena dato la facoltà di violare la Convenzione dei Diritti dell’Uomo. L’ha fatto con un atto formale, un avviso al Consiglio d’Europa. Quindi la legalità è salva.
La “patria dei diritti dell’uomo” e del cittadini (Rivoluzione francese, Dichiarazione 26 agosto 1789) li straccia. Potrà calpestare a suo arbitrio “la libertà d’espressione (art.10), di riunione e d’associazione (11), il diritto ad equo processo (6), al rispetto della vita privata (art.8)”.
Con un tratto di penna noi e voi non abbiamo più questi diritti che ci dicevano scolpiti nel bronzo della nostra Civiltà. La Francia potrà incarcerare senza processo e senza avvocati chiunque. Anche un avversario politico.

Naturalmente ci lasciano tutte le altre libertà: “Esci, bevi ascolta musica parla mangia fa’ l’amore vai nuda”, come dice il manifesto che sta diventando famoso.





In USA invece i quattro piloti di droni che hanno denunciato gli assassinii del loro Stato hanno avuto bloccati i loro conti in banca e le carte di credito. Il governo federale li ha puniti con la fame. Non possono “vendere né comprare” perché non hanno più il segno della Bestia.
http://www.globalresearch.ca/drone-pilots-have-bank-accounts-and-credit-cards-frozen-by-feds-for-exposing-us-murder/5491576
E‘ la Demokrazia riscattatasi da ogni limite quella che viviamo: nessun Katéchon frena più nulla.. Resta ancora da indagare l’accelerazione dell’ultimo quindicennio; che cosa l’ha prodotta? Una dottrina interna, esoterica a suo modo. Di questo, se interessa, alla prossima puntata.


L’articolo L’Occidente senza katechon . E i suoi boia. è tratto da Blondet & Friends, che mette a disposizione gratuitamente gli articoli di Maurizio Blondet assieme ai suoi consigli di lettura.
 

tontolina

Forumer storico


In USA invece i quattro piloti di droni che hanno denunciato gli assassinii del loro Stato hanno avuto bloccati i loro conti in banca e le carte di credito. Il governo federale li ha puniti con la fame. Non possono “vendere né comprare” perché non hanno più il segno della Bestia.
http://www.globalresearch.ca/drone-pilots-have-bank-accounts-and-credit-cards-frozen-by-feds-for-exposing-us-murder/5491576
E‘ la Demokrazia riscattatasi da ogni limite quella che viviamo: nessun Katéchon frena più nulla.. Resta ancora da indagare l’accelerazione dell’ultimo quindicennio; che cosa l’ha prodotta? Una dottrina interna, esoterica a suo modo. Di questo, se interessa, alla prossima puntata.


L’articolo L’Occidente senza katechon . E i suoi boia. è tratto da Blondet & Friends, che mette a disposizione gratuitamente gli articoli di Maurizio Blondet assieme ai suoi consigli di lettura.
Chi è il terrorista? Chi è lo Stato Canaglia?


un Marine risponde, il suo nomne è Vincent Emanuele


Un Marine: “Lo Stato-mostro, siamo noi”

“Penso alle centinaia di prigionieri che abbiamo catturato e torturato in centri di detenzione improvvisati guidati da minorenni venuti dal Tennessee, New York e Oregon . Mi ricordo le storie . Ricordo vividamente i marines dirmi dei pugni, schiaffi, calci, gomitate, ginocchiate e testate agli iracheni. Ricordo i racconti di torture sessuali: costringere gli uomini iracheni a compiere atti sessuali reciprocamente mentre marines gli tenevano i coltelli contro i testicoli, a volte li sodomizzavano con i manganelli “.

Vincent Emanuele è stato in Irak fra il 2003 e il 2005, nel primo battaglione del Settimo Marines. Adesso, ossessionato dai ricordi, ha preso coscienza di una realtà intollerabile:

noi americani abbiamo commesso “il peggior crimine di guerra del 21 secolo”. Siamo noi la potenza mostruosa nemica dell’umanità e della civiltà, siamo noi quei “nazisti” contro cui ci avevano insegnato a vigilare – e non abbiamo vigilato, perché a farlo siamo Noi.


Ci vuole coraggio a leggere quel che l’ex Marine rievoca.
“Quelli di noi in unità di fanteria avuto il piacere di fare retate di iracheni durante raid notturni, legando le mani con lo zip di plastica, mettendogli il sacco nero sulla testa e scaraventandoli nel posteriore dello Humvees e camion mentre le loro mogli e bambini cadevano in ginocchio e piangevano. A volte, li prendevamo di giorno. Il più delle volte non opponevano resistenza. Alcuni tendevano le mani quando i Marines gli spegnevano le cicche in faccia. Li portavamo ai centri di detenzione, dove sarebbero tenuti per giorni, settimane e anche mesi. Le loro famiglie non sono mai state informate di dove li tenevamo.

Vince Emanuele, ex Marine E quando li rilasciavamo, li portavamo sul camion lontano dalla base operativa avanzata nel mezzo del deserto, a miglia e miglia dalle loro case. Gli tagliavamo le fascette che li legavano, il sacco nero dalla testa, e li facevamo andare. Qualcuno dei più disturbati dei nostri Marines gli sparavano colpi del mitragliatore in aria e vicino ai piedi – così per ridere – così loro scappavano, ancora piangenti per il calvario subito nel centro di detenzione, sperando di essere stati liberati.

Per quanto tempo saranno sopravvissuti, là nel deserto?

Dopotutto, non importava a nessuno di noi.

“La nostra capacità di disumanizzare gli irachene cresceva dopo le sparatorie, era stupefacente.. molti marines passavano il loro tempo libero a scattare foto dei morti, spesso mutilando i loro cadaveri per divertimento o frugando i loro corpi gonfi con bastoni per farsi due risate. Siccome gli iPhone non erano disponibili al momento, diversi marines sono venuti in Iraq con le fotocamere digitali . Queste telecamere contengono una storia non raccontata della guerra in Iraq, una storia che l’Occidente spera che il mondo dimentichi:

filmati di massacri sfrenati e numerosi altri crimini di guerra, realtà gli iracheni non hanno il privilegio di dimenticare


Durante i pattugliamenti nella provincia Al-Anbar gettavo fuori dal gippone le confezioni delle razioni consumate…non posso fare a meno di ripensare che i bambini piccoli che i nostri Marines bersagliavano con i resti di questi pacchetti, cercavano – non gli gettavano solo i dolcetti che fanno parte della razione. Li bersagliavano con bottiglie piene di piscio, pietre, stracci, qualunque rifiuto.

Allora non pensavo a come ci avrebbero ricordato nei libri di storia, pensavo a fare un po’ di spazio nell’Humvee gettando ai ragazzini i rifiuti. Solo anni dopo, avendo seguito un corso di storia all’università, e avendo sentito il professore parlare della “culla della civiltà”, ho ripensato alle confezioni semi-consumate di razioni MRE i cui abbiamo sparso la Mesopotamia.
Gli occhi caldi e vitrei dei bambini iracheni perennemente mi perseguitano, come è giusto. I volti di quelli che ho ucciso, o almeno quelli i cui corpi erano abbastanza vicini per esaminarli, non potranno mai più fuggire dai miei pensieri. I miei incubi e riflessioni quotidiane mi ricordano dove ISIS viene e perché ci odiano.

NAzi Marines Non solo gente innocente è stata catturata di routine, torturata, imprigionata; ma ne abbiamo anche inceneriti a centinaia di migliaia, milioni secondo alcuni studi. Soltanto gli iracheni capiscono il puro male che è stato rovesciato sulla loro nazione.
Si ricordano la parte che l’Occidente ha avuto nella guerra tra Irak e Iran, durata otto anni;

si ricordano le sanzioni di Clinton nel 1990, sanzioni che hanno provocato la morte di 500 mila persone, in gran parte donne e bambini.

Poi è venuto il 2003 e l’Occidente ha finito il lavoro: oggi l’Irak è una nazione devastata dalle fondamenta, la gente è avvelenata o mutilata, l’ambiente è diventato tossico per l’uranio impoverito.

La scala della distruzione che l’Occidente ha inflitto in Medio Oriente è assolutamente inimmaginabile per la stragrande maggioranza delle persone che vivono nel mondo sviluppato.

Questo punto non può nascosto quando in Occidente ci si sente fare la domanda ingenua: “Perché ci odiano “.
Dopo 14 anni di “Guerra al Terrore”, una cosa è chiara: l’Occidente è bravissimo nel fomentare la barbarie e creare stati falliti. L’ISIS, l’abbiamo fatto noi. Ed io ho contribuito a crearlo”.
  I Helped Create ISIS   :  Information Clearing House - ICH

lg.php




E’ forse inevitabile che il rigetto di queste atrocità che sono stati costretti a fare venga dai militari. Negli ultimi tempi, s’è fatto notare fra questi l’ex colonnello della Us Army Lawrence Wilkerson, che è stato consigliere della sicurezza nazionale nonché del segretario di Stato Colin Powell sotto Bush figlio (quando il potere reale era in mano alla sette neocon, ebraica, che condusse le guerre per Israele). Oggi ha detto in una trasmissione televisiva:
L’impero è gestito dall’uno per cento della popolazione, se non meno, in questo paese, che costituisce essenzialmente una plutocrazia. ‘ [ … ] Gli ufficiali militari appena vanno in pensione dall’esercito, sono assunti dai produttori di armi, o dai media per rendere i media pro-guerra. Gli Stati Uniti sono sempre più orientati, primo, ad aumentare il potere, secondo, a diventare ricchi. Lo scopo della politica estera statunitense è quello di sostenere il complesso che abbiamo creato nello stato di sicurezza nazionale che è alimentato, finanziato e continuamente potenziato dall’ interminabile guerra”.
"America's Ship Is Sinking" Former Bush Official Exposes The Unfixable Corruption Inside The Establishment | Zero Hedge


L’establishment, dice Wilkerson, è corrotto in modo irreparabile. “L’Impero non ne ha mai abbastanza. Questa è la natura del potere imperiale: essere insaziabile. Non ha mai uno status quo stabile. Ha uno status quo sempre più instabile .”.
L’intervistatore gli chiede cosa si può fare per cambiare questa corruzione. La risposta dell’ex funzionario di Stato netta, ed incredibile: “Una forte minoranza, o anche maggioranza, dei cittadini statunitensi devono levarsi in piedi e dire: ne ho abbastanza.

Questo significa fare una rivoluzione?

E sia”.
Naturalmente non succederà. Ma anche in questi sta nascendo la coscienza: il nazismo contro ci questa generazione deve opporsi, “siamo noi”. E noi europei siamo complici. Abbiamo partecipato alla guerra mondiale del terrore. Abbiamo solo eseguito li ordini.

L’articolo Un Marine: “Lo Stato-mostro, siamo noi” è tratto da Blondet & Friends, che mette a disposizione gratuitamente gli articoli di Maurizio Blondet assieme ai suoi consigli di lettura.
 

tontolina

Forumer storico
faltz Gianoxun'ora fa
Un Marine: ?Lo Stato-mostro, siamo noi? - Rischio Calcolato | Rischio Calcolato

Guarda, la piccola esperienza personale che ho avuto, mi ha fatto capire che in certe circostanze, persone normalissime, che nella vita on farebbero male ad una mosca, si trasformano in bestie. Non ho mai partecipato a guerre (ho solo rischiato di essere richiamato ai tempi della Somalia...) ma ho partecipato a diverse esercitazioni, anche interforze. In quelle a partito unico nessun problema ma in quelle a partiti contrapposti, ci si può trovare a "farsi guerra" con militari della compagnia che è affianco alla tua, nella stessa caserma. Come in una vera guerra, si fanno assalti a obiettivi e si fanno prigionieri. In teoria è tutto incruento e ci si spara a salve sotto gli occhi di un ufficiale "giudice" che decide la percentuale di successo di un attacco. Nella realtà, spesso si finisce per prendersi a botte col calcio del fucile. Ho visto ragazzi finire completamente (e dolorosamente!) incastrati nel filo spinato. I prigionieri non subivano le torture descritte nell'articolo ma ti posso assicurare che una notte seminudi (con temperatura vicino allo zero!), appesi per le braccia e presi a secchiate d'acqua gelata in modo ce non riuscissero a dormire, era una prassi normale per farsi rivelare l'ubicazione degli obiettivi. E la cosa impressionante è che vedevi fare queste cose con estrema naturalezza da persone che, normalmente erano dei bonaccioni. Per mia fortuna non mi è mai stato chiesto di fare nulla di simile: avevo un livello di istruzione più elevato della media e mi facevano occupare di apparecchiature elettroniche, interpretazione di mappe, ecc.ecc. Però. quello che voglio dire è che se un'esercitazione influenza cosi' tanto, posso immaginare quanto di piu' possa fare una guerra vera.
 

Users who are viewing this thread

Alto