VIAGGIO AL CENTRO DEL SALOTTO (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Ed eccone uno che non ha tutti i torti. Perchè oggi muoiono tutti "con coronavirus" ......mah.

L'ISTAT O LE PREFETTURE CI DEVONO COMUNICARE SE I MORTI GLOBALI AL GIORNO,
DA GENNAIO AD OGGI SONO AUMENTATI RISPETTO ALLE MEDIE DEGLI ANNI PRECEDENTI!!!

MEDIAMENTE MUOIONO OGNI GIORNO IN ITALIA CIRCA 1800 PERSONE (per tutte le cause).

VOGLIAMO I MORTI TOTALI GIORNALIERI DALL'INIZIO DELL'ANNO PER CAPIRE
SE QUESTA EPIDEMIA FA VERAMENTE TUTTI QUESTI MORTI OPPURE NO!!!!

DOBBIAMO ASSOLUTAMENTE CAPIRE SE LA MORTALITA'
(NON LA LETALITA' DEL CORONVIRUS, PROPRIO LA MORTALITA' "GENERALE")
E' SIGNIFICATIVAMENTE AUMENTATA OPPURE NO!!!
 

Val

Torniamo alla LIRA
Fosse veramente così.......

Vi siete chiesti perché il Partito democratico, che di Draghi è stato il più grande adoratore,
non vuole l’ex presidente della Bce a capo di un governissimo e preferisce mantenere Conte?


Non vi pare strano?

Vi siete chiesti perché il FattoQuotidiano, megafono di Conte, paragona Draghi a Monti?

Cercherò di dare la mia visione delle cose.

1) Monti
venne in nome e per conto della nomenclatura europea, quella più rigorista, con a capo la Germania.
Il PdL accettò a malincuore, il PD applaudì festante.
All’epoca era interesse degli Usa che l’euro si salvasse e l’operazione riuscì.
In Italia, “grazie” al consolidamento fiscale di Monti, fu distrutta la domanda interna, così l’euro
– che regge su determinati equilibri che vi ho spiegato mille volte – fu salvo;

2) Draghi
verrebbe “in nome” degli Usa (che non sono più quelli di Obama ma di Trump), contro la nomenclatura europea filo-tedesca.
Ma come? Non è Draghi il più autorevole burocrate della sovrastruttura europea?
Anche, ma in un contesto geo-politico che oggi sta scomparendo.
A parte il fatto che da presidente della Bce ha sempre fatto l’esatto contrario della volontà tedesca,
Draghi non risponde alla Germania ma agli Stati Uniti, cioè – per dirla in altre parole
agli equilibri che gli States intendono imprimere al mondo a seconda dei loro interessi;

3) le politiche economiche protezionistiche di Trump hanno colpito soprattutto la Cina,
che nel rispondere a tali politiche ha creato molti problemi agli Usa.
Dopo aver sconfitto il virus, la Cina sta cercando di fare razzia delle nostre imprese strategiche.
Gli aiuti dati non sono gratis. Trump, ovviamente, non consentirà mai che la Cina riesca in questo obiettivo;

4) la Germania,
per la quale l’euro rappresenta un marco debole e una lira forte, è la locomotiva dell’eurozona.
Questa artificiosità le consente di esportare di più di chiunque altro, accumulando un surplus commerciale
di gran lunga superiore a quello degli altri Paesi, a tal punto da metterli in serie difficoltà.
Situazione che crea grossi problemi anche all’economia americana, soprattutto dopo che Trump
ha deciso di arrestare – o quantomeno governare – il processo di globalizzazione;

5) in tutta questa narrativa, il Partito democratico si è sempre schierato al fianco della Germania;

6) in questi giorni, causa la necessità di dover rispondere all’epidemia,
la Federal Reserve è tornata sostanzialmente sotto il controllo del governo americano,
che si è così liberato dalle catene di dover condividere il potere coi grandi banchieri.
Insomma, sintetizzando, è caduta la “roccaforte” dei Rothschild;

7) Il coronavirus sta dunque distruggendo l’ordine mondiale nato nel 1992,
quello che consegnò il destino dell’Umanità tra le fauci del neoliberismo sfrenato e della globalizzazione selvaggia,
e darà vita ad un nuovo ordine mondiale fondato sul ritorno delle politiche keynesiane
e di una globalizzazione governata dagli Stati, nell’interesse collettivo.

Il PD ha capito perfettamente ciò che sta accadendo e sa benissimo che, se mollasse Conte, sarebbe travolto.
Inoltre, sullo SpyGate – e sul coinvolgimento dei governi del PD in quegli anni – Trump non molla l’osso.


L’arrivo di Draghi, a capo di un governo istituzionale (coi partiti dentro) e non tecnico, sarebbe funzionale a ciò che vi ho detto finora.

Col PD che, pur tentando di lavarsi la coscienza e cercando di indossare una nuova veste,
farebbe la fine che fece il partito liberale subito dopo la prima guerra mondiale.

Non so quali saranno le sorti del Conte bis, ma di certo non resterà immune da questi eventi sovranazionali.

Sta cambiando il mondo.

Nulla sarà più come prima: neoliberismo e globalizzazione, la cui bandiera fino a ieri era portata dal PD,
dopo questa epidemia verranno pesantemente ridimensionati.
Dem compresi.

Draghi è quello di sempre? Si, ovviamente.

Ma il mondo è cambiato, con tutte le conseguenze che ne derivano.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Grazie a Bank of America vi presentiamo un’interessante Infografica nella quale sono indicati
gli interventi dei vari stati mondiali per aiutare le proprie economie a resistere ai danni portati dalla Pandemia.

Vediamo quindi i crudi dati:



Prima di tutto i valori, per essere resi omogenei, sono espressi in dollari USA.
Vediamo che, dal punto di vista fiscale:

L’ITALIA HA SINORA INVESTITO 1,4% RISPETTO A QUELLO INVESTITO DAGLI USA (27 BLD CONTRO 2159 BLD)

L’ITALIA HA SINORA INVESTITO IL 4,3% RISPETTO ALLA GERMANIA (27 BLD contro 611)

L’ITALIA HA SINORA INVESTITO IL 6,2% RISPETTO ALLA FRANCIA (27 bld CONTRO 430)

Abbiamo investito quanto il Regno Unito, che però ha accompagnato le proprie misure con una politica espansiva,
con un forte taglio dei tassi, cosa che la BCE non ha fatto nè per noi nè per altri.

Se confrontiamo i dati rispetto al PIL il confronto è veramente impietoso:

USA 9,9% del PIL

GERMANIA 15,6% del PIL

FRANCIA 14% del PIL

POLONIA 8,8% del PIL

EMIRATI ARABI UNITI 6,6% del PIL (e con la crisi del Petrolio….)

ITALIA 1,4% del PIL

Anche con le misure di cui si parla per metà aprile rimaniamo fra i paesi più “Risparmiosi”, naturalmente sulla pelle dei suoi cittadini.

Tra l’altro quelle di Aprile sono solo parole in un discorso, non si ha nessuna idea di quello che accadrà e comunque,
di fronte a quello che fanno altri paesi e delle perdite previste del PIL, sono cifre assolutamente e totalmente insufficienti.

C’è poco da parlare di “Unità del paese”, qui stiamo andando verso l’unità nella miseria.

Non si capisce come facciano gli italiani a tollerare questa situazione.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Lo dico. Non mi sono simpatici.
Ma in questo caso hanno 100.000 ragioni.
Barboni, raccogliete voi i soldi per la sanità. E bravi, mandateli ad un ente pubblico.
I risultati sono lì alla luce del sole. Manco le mascherine sono in grado di acquistare.
Barboni e Buffoni.

I rapporti tra l'associazione per i consumatori e il rapper sono mai stati idilliaci
ma nelle ultime ore c'è stato un vero e proprio scontro.

Tutto è partito da un comunicato stampa del Codacons, che sollevava la questione
delle commissioni trattenute dalle piattaforme di crowdfunding, che nelle ultime settimane sono diventate
il veicolo preferito per numerose raccolte fondi in favore degli ospedali italiani, e non solo,
in un momento di così forte difficoltà per l'emergenza coronavirus.

Tutto nasce dalla decisione dell'Antitrust di imporre a Gofundme, piattaforma che ha ospitato la raccolta fondi dei Ferragnez,
lo stop di tutte le commissioni trattenute dalle donazioni effettuate con carte di credito e di debito, oltre alla commissione facoltativa del 10% sulla cifra.

Il Codacons si è esposto chiedendo che venisse fatta chiarezza sull'effettivo importo speso
per la realizzazione della terapia intensiva del San Raffaele di Milano, a cui la raccolta fondi di Chiara Ferragni e Fedez era dedicata.

Il dubbio del Codacons è che la struttura sanitaria abbia anticipato la quota in attesa di ricevere la somma promessa.

La coppia ha raccolto oltre 4 milioni di euro, con le donazioni di 200 mila persone da tutto il mondo.

Inoltre, nell'informativa dal Codacons, oltre a chiedere la restituzione di tutte le commissioni,
ci si auspica che l'Antitrust blocchi "tutte le raccolte fondi avviate da privati che nascondono costi a carico degli utenti."

L'attacco diretto del Codacons non è stato digerito da Fedez, che nella giornata di ieri
ha realizzato numerose storie sul suo profilo Instagram, denunciando a suo dire una pratica scorretta da parte dell'associazione.

Secondo Fedez, infatti, il Codacons attraverso il suo sito avrebbe chiesto agli utenti
una donazione in suo favore con la scusa del coronavirus.
"Fanno una campagna, loro, spacciata per aiuto alla lotta contro il Coronavirus,
quando in realtà i soldi vanno a loro che si occupano di tutela dei diritti dei consumatori,
che con il Coronavirus non c’entra un cazzo. Ma stiamo scherzando?
La gente che muore e voi chiedete i soldi per voi stessi", ha tuonato Fedez dal suo profilo, supportato anche da sua moglie.


Ovviamente il Codacons ha smentito immediatamente le parole del rapper, chiarendo la sua posizione:

"Fedez non ha capito niente, noi raccogliamo fondi per le denunce, diffide, ricorsi in questo momento di emergenza.
Sono già 42 le cose fatte e sì, sono fondi a sostegno del Codacons, ma per l'emergenza Coronavirus."

Anche sull'ipotesi di bloccare le raccolte fondi da parte dei privati, il presidente del Codacons ha specificato
che il loro intento non è quello di annullarle ma di fare in modo che le somme raccolte
vengano convogliate nei conti correnti della Protezione Civile,
"perché almeno è un ente pubblico, e non si rischia che i privati non le destinino a chi devono."

Questa mattina, tutte le storie fatte da Fedez contro il Codacons non erano più disponibili su Instagram e non perché cancellate dal rapper.

Lui stesso ha voluto "denunciare" questa anomalia del social network, attraverso una ulteriore storia sul suo profilo:
"Ragazzi ma vi si sono cancellate anche a voi le stories, una parte di stories a caso?
O sono stato io che sono stato iperlogorroico oggi?"

Le uniche rimaste nel suo profilo sono quelle in cui il rapper spiega cosa sia successo
ma mancano tutte quelle in cui lui argomenta il suo stupore.

La spiegazione più plausibile è che il social network abbia rimosso quella parte a causa di numerose segnalazioni.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ancora dilettanti allo sbaraglio.....

Saremo santi, poeti e navigatori ma con i numeri lasciamo a desiderare.
Perlomeno a Palazzo Chigi: la quotidiana conferenza stampa con cui si comunicano
le cifre sul coronavirus è diventata il bersaglio di esperti da tutta Italia.


Appare chiaro che il modo in cui vengono rilevati, analizzati e presentati i dati è totalmente sballato.

I termini della questione sono comprensibili anche per i non addetti ai lavori.

Se il numero degli infetti scende, dal governo si felicitano: le misure stanno funzionando.
Se all’improvviso il numero degli infetti risale, si lanciano ipotesi giustificatorie:

“Forse è perché ieri sono stati fatti più tamponi” oppure
“alcuni dati forse non erano stati comunicati dai laboratori”.

Ma allora se il numero dei tamponi decide l’andamento del contagio,
non è un dato decisivo di cui andrebbe tenuto conto ogni giorno?

Enrico Bucci, docente di Biologia dei sistemi alla Temple University di Philadelphia,
ha spiegato che i tamponi in Italia sono eseguiti con modalità molto disomogenee e questo complica gli studi sul coronavirus.

Basta masticare un minimo di statistica per capire che se ogni territorio fa i tamponi con un criterio diverso
(a tappeto, ai soli sintomatici, ai soli malati) i risultati non si possono comparare.

Ma in realtà è molto peggio: se è in base a questi numeri che si prendono le decisioni sulla durata del lockdown,
sulle prospettive di aiuti economici, sull’andamento dell’economia, ecco svelato perché l’Italia si sta muovendo al buio.

E quello degli esperti sta diventando un coro.

“La curva non esiste perché i dati che ci leggono ogni giorno alle 18 non hanno molto senso.
Una delle cose che dovremmo fare è per l'appunto metterci in condizioni di avere dei dati affidabili”.

“Bisogna secondo me 1) fare tamponi ogni settimana su un campione della popolazione per vedere l'andamento reale dell'epidemia
2) ricercare gli anticorpi nella popolazione per capire quanti hanno effettivamente contratto la malattia in queste settimane”.

Già i campioni.

I tamponi andrebbero fatti su campioni rappresentativi della popolazione e della diffusione della malattia,
come si fa, o si tenta di fare, con i sondaggi elettorali.

E infatti è stato proprio un sondaggista, Lorenzo Pregliasco di Youtrend, a spiegare che i numeri dei tamponi sono falsati:
“Vengono comunicati i dati dei test, ma su ogni persona sospetta ne vengono eseguiti anche due o tre.
Quindi il numero delle persone effettivamente testato è di molto inferiore”.

La ricerca di un metodo più razionale di quello attuale assilla la comunità scientifica.
Che prova a lanciare segnali al governo.

Giorni fa ci aveva provato l’ex presidente dell’Agenzia spaziale Roberto Battiston con un intervento dal titolo significativo: Il diritto di contare bene.

“Le curve - spiegava sull’Huffington Post - dicono che le variazioni quotidiane dei nuovi contagi
sono direttamente legate al numero di tamponi che si effettuano.
L'Italia deve mobilitare una grande squadra per la ricerca sistematica e l’isolamento dei contagiati”.

E due ex presidenti dell’Istat, Giorgio Alleva e Alberto Zuliani, hanno posto problemi analoghi proponendo al governo,
insieme ad altri colleghi, di procedere “a testare il tampone con un vero campione statistico”.

Confortando il sospetto che in Italia a contare siano le persone sbagliate.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Secondo questo articolo di un giornale nigeriano la Cina starebbe mettendo le mani sugli affari europei in Africa.

Risolti i loro problemi col virus, i cinesi sono pronti a recitare il ruolo di protagonisti
del commercio internazionale contro gli interessi delle aziende italiane ed europee:

https://punchng.com/fear-grips-ministers-govs-villa-guests-as-kyari-aides-test-positive

I cinesi, gratis, non fanno nulla. Ricordiamocelo prima che divengano padroni del mondo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Personalmente questo mese non incasserò nulla. Zero.
Però tutta 'sta messinscena mi sembra una gran manfrinata, dove a perderci saranno
proprio quelli che non incassano nulla. Le attività commerciali sono state chiuse il 12 marzo.
Esattamente 16 giorni addietro. Ora, per quasi metà mese, è stato incassato.
Come si fa a scrivere che le partite iva sono senza soldi ? Ma dai. Non facciamo i ridicoli.
C'è qualcuno che ci sguazza dentro.....senza reddito da diverse settimane ? Ma dai.
Sono 2 settimane..........se uno non riesce a vivere 2 settimane con i soldi che ha........
non lo scrivo, ma lo penso.

L’INPS ha annunciato che, dal primo aprile (giorno quanto mai indovinato per questa iniziativa)
saranno aperte le richieste online per partite IVA per ottenere il compenso di ben 600 euro
per chi ha subito danni da parte della pandemia o a chiuso le proprie attività.

A questi imprenditori si affianca una cifra simile destinata ai braccianti agricoli, ai lavoratori temporanei nel settore turistico.

Dopo forti proteste delle associazioni di categoria dei lavoratori autonomi il governo ha deciso di non definire “Una Tantum”
l’intervento a favore dei lavoratori autonomi, ma di prevederlo mensile.

Peccato che lo stanziamento attuale, 1,8 miliardi, possa bastare per un mese e neppure per tutti.
Su 5,3 milioni di partite IVA individuali ci saranno fondi, matematicamente, solo per 3 milioni, e per pagare una singola volta.

Inoltre, nonostante le riassicurazioni del governo, quanti giorni ci impiegherà l’INPS
a pagare queste persone che sono già senza reddito da diverse settimane?
Siamo ottimisti: 15 giorni? Che cosa succederà in questi 15 giorni?
Cosa succederà alle domande quando le dotazioni del decreto saranno esaurite
e quelle del nuovo decreto non saranno ancora arrivate.
Che diamo a quelle centinaia di migliaia di partite IVA che, magari , saranno rimaste senza fondi?


Situazioni impreviste richiedono risposte innovative.
Trattare le partite IVA senza reddito o con reddito ridotto come persone che chiedono la pensione è, per lo meno, umiliante.

Inoltre il decreto espone le partite IVA a successive contestazioni.
Ricordiamo che siamo in Italia, il paese delle norme stupide , contestabili, soprattutto da parte del governo, ed imprecise.
Ad esempio si parla di partite IVA che abbiano subito una consistente riduzione del fatturato.
Che significa ? Non è che domani queste partite IVA si troveranno a dover restituire i soldi?

Insomma come sempre una norma burocratica, inutilmente complessa, ed insufficiente per far fronte alle necessità.

Seicento euro al mese sono una cifra risibile, 20 auro al giorno.
Questa gente non ha mai fatto la spesa in un discount, non ha idea di quanto costi la vita.
Inoltre si è presa la via lunga: perchè non autorizzare direttamente le banche e le Poste dietro presentazione di Codice Fiscale e Partita IVA?

Perchè il cuore burocratico che fa marcire l’Italia non sarebbe stato soddisfatto.

Perchè è impossibile per un Governativo attuale qualcosa che non sia complicato, possibilmente impossibile da utilizzare.

Perchè chi è al governo non capisce e , fondamentalmente, odia i lavoratori autonomi.
Quando la gente arriverà a Pasqua senza soldi spiegherà a Conte ed a Gualtieri
come gira il mondo nell’unico modo che possono capire: inseguendoli con i forconi.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Pare che non capire nulla di scienze delle finanze e di economia sia una caratteristica necessaria
per iscriversi al PD ed andare ad affermare amenità sui giornali.

Tutta gente che ha seguito gli stessi corsi di economia del ministro Gualtieri, il più amato a Bruxelles
e dalla Germania perchè uniscela sua capacità di suonare il mandolino con avere la parole “europe”
nel nick di twitter, @gualtierieurope, perchè @gualtieriItalia suonava troppo male.

Vediamo cosa dice Zanda, nel suo dotto articolo

Il discorso di Zanda è questo:

  • abbiamo bisogno di 300 miliardi;
  • però nessuno ci fa credito;
  • allora dobbiamo prendere tutti gli immobili, tranne, bontà sua, le spiagge e la Fontana di Trevi, e metterli in un fondo di garanzia;
  • allora forse ci faranno prestito.
Quindi, secondo Zanda, lo stato è un privato qualsiasi a cui non fanno prestito, se non con garanzia di un mutuo.

Perchè LO STATO E’, secondo l’economia del BIGNAMI di GUALTIERI E COTTARELLI,
un grosso condominio, quindi senza garanzie nessun prestito
.

Caro Zanda grazie per averci dimostrato di non aver mai gestito neppure un chiosco per i gelati,
perchè, se lo avessi fatto, scopriresti che un privato non ti dà prestito rispetto alle garanzie,
ma rispetto al flusso reddituale che genera la tua attività.

Aggiungiamo che poi uno stato NON E’ UN CONDOMINIO, perchè ha la potestà,
che noi abbiamo solo affidato all’esterno momentaneamente, di BATTERE MONETA.
LO STATO NON E’ UN CONDOMINIO.

Facciamo a Zanda alcune osservazioni:

  • Trump investe il 15% del PIL in aiuti per il coronavirus, ha forse messo in garanzia la Statua della Libertà, o monte Rushmore?
  • NO, semplicemente lo ha fatto con la FED che ha collaborato per poter offire il maggior pacchetto di aiuti della storia attuale.;

  • Certe cifre di debito vengono gestite con l’Aiuto della Banca centrale che li monetizza nel breve per poi, eventuale, gestirle successivamente.
  • Lo fa il Giappone, lo fanno gli USA; lo fa QUALSIASI PAESE AL MONDO.
  • In Europa non lo facciamo, se non molto parzialmente, ma la colpa è della BCE e della UE;

  • se creassimo una nuova categoria di titoli con garanzie reali, diciamo “Senior”,
  • automaticamente svaluteremmo tutto il nostro debito pubblico pubblico già emesso che diventerebbe “Junior”, quindi meno garantito.
  • Per emettere 300 miliardi di nuovo debito si mette in pericolo 2300 miliardi di debito esistente e, finora , gestito senza grossi problemi.
Trent’anni di liberismo spinto hanno rovinato i neuroni che ancora funzionavano nella classe politica italiana ed è anche comprensibile.

Del resto non si è obbligati a capire qualcosa di economia per fare politica, se no Gualtieri, nel PD, e tanti altri in altri partiti sarebbero a casa.

Quello che lascia senza parole è che i giornali vadano a prendere queste grandissime cavolate e le pubblichino.

Come se oggi citassero come fonte attendibile un santone che dicesse che il Coronavirus è una maledizione divina per l’eccessivo onanismo dei giornalisti.

La cavolata è talmente grossa che anche Antonio Maria Rinaldi è intervenuto:
“Questi del Pd sono pericolosissimi: disponibili a cedere anche porti e aeroporti per farci fare la fine della Grecia! Fermiamoli”.

Ed ha perfettamente ragione, se non li fermiamo vendono anche noi!
 

Val

Torniamo alla LIRA
Rivolte e spesa proletaria.
Sono queste le parole d’ordine scandite da gruppi auto-organizzati formatisi su Facebook
e altre piattaforme di social network che rivendicano il rifornimento alimentare gratuito
a causa del coronavirus che ha costretto milioni di persone a casa.

Ovviamente, le rivolte sono gestite e organizzate dalla criminalità organizzata,
ma anche da ultras di stadio, centri sociali e anarchici.

Queste ultime tre categorie hanno subito aderito all’iniziativa che avrebbe il suo epicentro a Palermo e Catania.

Il quartiere Zen di Palermo, infatti, sarebbe sotto la lente di ingrandimento delle forze dell’ordine.

Le ragioni di queste razzie pianificate e localizzate soprattutto nel sud Italia,
vanno dalla carenza di liquidità accentuatasi con la quarantena del Coronavirus,
a quella provocata dall’alto tasso di disoccupazione,
ma anche dalla volontà di frange antagoniste (come da parte della criminalità organizzata)
di cavalcare la protesta anche in favore di clandestini e occupazioni abusive.

“Rivoluzione nazionale”, ma anche altri gruppi “chiusi” formatisi su Facebook,
rivendicano il diritto all’approvvigionamento gratuito dei bisognosi, anche se non viene specificato quale sia realmente
il diritto all’accaparramento gratuito da parte di fette di popolazione non meglio descritte.

Le forze dell’ordine, opportunamente informate, sono comunque schierate nei punti nevralgici, pronte ad intervenire,
anche grazie alle informazioni provenienti dai servizi di sicurezza che stanno continuamente monitorando
la situazione a scanso di un allargamento del fenomeno.

Le proteste e le azioni in progetto, assumono i canoni di una vera e propria rivolta,
condotta non tanto contro le iniziative dell’attuale Governo, quanto a rendere disponibili risorse tutt’altro che primarie
nelle fasce della popolazione che si ritiene essere più disagiata. Ma non solo.
Certe frange antagoniste, così come la criminalità organizzata, perseguono da sempre l’obiettivo dei disordini sociali per consolidare la loro presenza.

Il rischio di rivolte e ribellioni al sud era stato al governo segnalato dagli 007, così come spiega un articolo pubblicato su Il Mattino.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Attenzione al malware Rat chiamato ‘corona antivirus’:
un fantomatico antivirus digitale che promette di proteggere dal covid 19.

È l’allarme lanciato dalla Polizia postale riguardo alla nuova minaccia informatica che sta dilagando nel web.

La Polizia postale, infatti, spiega di averlo “identificato all’interno di una pubblicità contenuta nel sito web ‘antivirus-covid19’.

Se installato scarica sul pc un malware identificato come Blacknet.
Questo nuovo malware è in grado di aggiungere la macchina a una rete di Pc
controllati da remoto da un amministratore capace di utilizzarla per fini illegali”.

Il pericolo, infatti, sta nelle attività che questo hacker è in grado di fare con la macchina, avverte la Polizia postale,
“come lanciare attacchi informatici, fare screenshot, scaricare file, rubare dati, sottrarre password
e altre cose che metterebbero a rischio l’identità digitale della vittima”.

L’invito è sempre lo stesso: “Diffidare di questi messaggi, evitate di scaricare applicazioni sconosciute e non aprire allegati sospetti”.

Per ogni informazione utile è possibile consultare e anche segnalare i casi dubbi nel portale della Polizia postale.
 

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