Vaccino (3 lettori)

Stato
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popov

Coito, ergo cum.
Non capisco nulla di legge, ma pare sia una ordinanza e non una sentenza e non autorizzi affatto la idrossiclorochina che non ha studi scientifici che ne provano la efficacia, anzi è pure pericolosa.
scusa Conte, esattamente io dovrei avrei parlato (o promosso l'uso) di idrossiclorochina?
 

ConteRosso

mod sanguinario
si vuole autorizzare i medici di base a curare con l'drossiclorochina è questo il punto, sostanza che è dannosa e l'uso del cortisone nei primi sette giorni dall'esordio della malattia

Adn Kronos ha scritto:
"E’ una fase confusa, nella quale i giudici amministrativi determinano il contenuto di linee guida i cui contenuti, apparentemente, dovrebbero essere demandati ai comitati scientifici delle massime autorità regolatorie (Aifa); nella quale i medici infettivologi di primarie strutture ospedalieri segnalano ricoveri di persone, anche giovani, con quadri clinici gravi dovuti a un uso troppo anticipato di cortisone, in linea con le indicazioni di Aifa e confermano massimi esperti di altre strutture e si sentono tacciare di arroganza e affermazioni diffamatorie e, infine, per alcune Regioni, l’idrossiclorochina ritorna protocollo medico, non ostante i dubbi, le perplessità di organi autorevoli come la Fed americana e del più accreditato infettivologo del mondo Anthony Fauci, come Aifa, di ebbene tutto pare molto complicato e di difficile definizione", avverte il docente.
...

"Per evitare futuri coinvolgimenti in eventuali azioni penali, in caso di decessi causati anche da cure che lasciano dubbi alla comunità scientifica, che sono indicate come premature (cortisone) in determinare situazioni, o addirittura potenzialmente nocive, sarebbe consigliabile, pure nel rispetto della autonomia del medico davanti alla malattia e al caso concreto, seguire linee guida accreditate dalla comunità scientifica - suggerisce Putinati -
 

Ignatius

sfumature di grigio
Per
Non
Dimenticare:

Wiwa Satana, Abbasso Padre Pio!


brigliadori.jpg
 

popov

Coito, ergo cum.
si vuole autorizzare i medici di base a curare con l'drossiclorochina è questo il punto, sostanza che è dannosa e l'uso del cortisone nei primi sette giorni dall'esordio della malattia
Conte per cortesia non continuare a voler leggere parole che non ho scritto: la terapia domiciliare che ha salvato (e continua a salvare) molte persone è un'altra cosa.

questo è solo un esempio di ciò che intendo, a meno che tu non voglia negare la patente di esperto anche al Prof. Remuzzi ...


per inciso Remuzzi fu uno dei primi a sottolineare la pericolosità dell'idrossiclorochina.

oppure come indicato in questo semplice prontuario dal gruppo di medici che ruotano attorno ai Dott. Montanari e Spada i quali stanno facendo uno straordinario lavoro di informazione (e che non sono contrari al vaccino, anzi, pensa un po' te...)

1618135983776.png


ripeto per l'ennesima volta: è sempre opportuno informarsi bene prima di emettere sentenze.
 

Ignatius

sfumature di grigio
Conte per cortesia non continuare a voler leggere parole che non ho scritto: la terapia domiciliare che ha salvato (e continua a salvare) molte persone è un'altra cosa.

questo è solo un esempio di ciò che intendo, a meno che tu non voglia negare la patente di esperto anche al Prof. Remuzzi ...


per inciso Remuzzi fu uno dei primi a sottolineare la pericolosità dell'idrossiclorochina.

oppure come indicato in questo semplice prontuario dal gruppo di medici che ruotano attorno ai Dott. Montanari e Spada i quali stanno facendo uno straordinario lavoro di informazione (e che non sono contrari al vaccino, anzi, pensa un po' te...)

Vedi l'allegato 599382

ripeto per l'ennesima volta: è sempre opportuno informarsi bene prima di emettere sentenze.

Il web tende a polarizzare (cfr. The Social Dilemma).
 

Sir Green

Forumer storico
ADENOPATIA COME EFFETTO COLLATERALE DEL VACCINO COVID-19

Come ogni altro vaccino nella storia della medicina, anche questi, sebbene siano fondamentali per la protezione degli esseri umani, possono dare luogo ad alcuni effetti collaterali, nella maggior parte dei casi transitori e di minimo rilievo.

Tra questi, come illustrato in uno studio pubblicato sul sito della RSNA, Società Radiologica del Nord America, sono stati riscontrati casi di adenopatia regionale, ovvero l’ingrossamento dei linfonodi a seguito della vaccinazione convenzionale a base di vettori virali. Questa circostanza si verifica in quanto i vaccini per il COVID-19 vengono somministrati per via intramuscolare nel muscolo deltoide, dunque l’adenopatia si riscontra nella regione ascellare e sopraclavicolare, lì dove gli antigeni attivati localmente migrano dopo essersi accumulati nel punto in cui viene effettuata l’iniezione.

L’associazione tra adenopatia e vaccino diventa importante per i pazienti oncologici, sia dal punto di vista psicologico, per l’ansia generata da queste manifestazioni, sia dal punto diagnostico, in quanto è riscontrabile il rischio di sottovalutare o di trattare eccessivamente tali effetti collaterali, soprattutto in casi di cancro al seno, testa, collo, linfomi e melanomi che tendono a diffondersi in metastasi.

In questa fase in cui non ci sono dati sufficienti a fornire una casistica chiara sulla relazione tra vaccinazione e adenopatia, e dunque non è possibile sapere ancora con certezza quanto ogni tipologia di vaccino COVID-19 incida su l’ingrossamento dei linfonodi, sulla durata di tale fenomeno e come ogni singolo paziente risponde a questo effetto collaterale, sono importanti le relazioni che intercorrono tra medici e pazienti, in base al contesto clinico e ai fattori di rischio per ognuno di questi.

L’individuazione di una adenopatia legata al vaccino attraverso la diagnostica per immagini prevede dunque una serie di accortezze utili sia al radiologo che al paziente. Le informazioni sulla vaccinazione, data di ciascuna dose somministrata, sito di iniezione e il tipo di vaccino devono essere incluse in tutti i questionari pre-imaging.

Sarà inoltre fondamentale puntare alla rassicurazione dei pazienti, attraverso non solo le parole dei medici, ma anche con l’ausilio di materiale informativo che spieghi, in parole semplici e comprensive, da una parte l’importanza del vaccino, dall’altra la possibilità di incorrere in effetti collaterali come l’adenopatia, che possono provocare ansia e la necessità di esami radiologici. Rassicurare i pazienti sulla possibilità che i linfonodi risultino ingrossati a seguito della vaccinazione, andrà di pari passo con campagne informative che invitino a eseguire una mammografia 6 settimane dopo il completamento delle operazioni di vaccino per i pazienti che non hanno sintomatologia al seno, e un richiamo per i pazienti oncologici a non ritardare le visite opportune.
 
Stato
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