VACCINI: CHIEDIAMO DIMISSIONI IMMEDIATE DEL GOVERNO PER DECRETO-LEGGE DA REGIME (1 Viewer)

tontolina

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Bambina morta per morbillo ad aprile, non era vaccinata - Salute & Benessere


il: 28/06/2017 16:36

Un altro decesso per morbillo di un bambino italiano, questa volta a Roma. Si tratta di una bimba di 9 anni, morta ad aprile scorso all'ospedale Bambino Gesù. Il caso è stato inserito solo ora nel registro di sorveglianza dell'Istituto superiore di sanità. La bambina soffriva di una malattia genetica complessa. E non era stata vaccinata.

La bambina, spiegano dall'ospedale pediatrico del Gianicolo, soffriva di una cromosomopatia, una malattia genetica complessa. "Era in cura da noi per questa patologia - spiega all'Adnkronos Salute Alberto Villani, primario di Pediatria del Bambino Gesù e presidente della Società italiana di pediatria - è arrivata in pronto soccorso con febbre alta e un quadro che ha portato al ricovero in terapia intensiva per 10 giorni. Qui è stata fatta la diagnosi di morbillo".

"La morte - aggiunge - è stata causata da insufficienza multiorgano. Era una bimba in condizioni di grande fragilità, e non era stata vaccinata. Questo perché, con il clima che c'è, diventa complicato per i genitori impauriti dalle fake news vedere la vaccinazione come un'opportunità".

Villani è molto chiaro: "Per la bimba la vaccinazione non era sconsigliata, ma anzi doppiamente indicata. Solo che viviamo una situazione inverosimile e paradossale in cui, come è accaduto a Monza al collega Biondi, si può vincere una battaglia contro il tumore ma si perde quella contro una malattia infettiva come il morbillo, che può essere prevenuta dal vaccino". Villani non nasconde la sua amarezza. "Speriamo che migliori la cultura sanitaria e che situazioni drammatiche come queste non si verifichino più". Dal 1 gennaio 2017 al 18 giugno - come riferisce l'ultimo bollettino dell'Istituto superiore di sanità - sono 3.074 i casi di morbillo segnalati nel nostro Paese, di cui 979 proprio nel Lazio, regione da numeri record in Italia.
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Roma, morta di morbillo bimba non vaccinata


Roma, bambina morta per morbillo. Non era vaccinata - QuotidianoNet
lòa patologia era decisamente grave ed infausta
cioè era affetta da una patologia che colpiva i cromosomi.... e non so se mi spiego....

Se qualcuno è colpevole questo è il pediatra che doveva vaccinare la bambina

ma vaccinare tutti per evitare questi casi sfortunati è INCOSTITUZIONALE.... semmai si vaccinino i bambini fragili e non si imponga il TSO Vaccinale
 
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tontolina

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Polimorfismi Genetici & Reazioni Avverse ai Vaccini - Autoimmunity Reactions

JULY 4, 2016 BY AUTOIMMUNITYREACTIONS
Polimorfismi Genetici & Reazioni Avverse ai Vaccini
Reazioni avverse ai Farmaci e Farmacogenetica

Se esiste una premessa ampiamente accettata e condivisa anche dagli autori dei libri di testo di medicina, perché nessuno ha ancora iniziato un’indagine a tappeto sui danni provocati dai vaccini?
E chi l’ha detto che il danno vaccinale non è dimostrabile?

Sotto gli incessanti colpi dell’indagine bibliografica e correlativa stanno emergendo i minuscoli tasselli di un puzzle che, lungi dal considerarsi completo e completabile, stanno trasformando i sospetti in prove concrete. Se la maggioranza dei medici e dei pediatri esclude l’esistenza del danno vaccinale mentre la pratica clinica dimostra ampiamente la sussistenza del danno indotto dai fattori ambientali, allora come spiegare il fatto che quegli stessi medici non mettano in guardia i genitori da questa tipologia di danni e, nello specifico, da quella indotta dai componenti dei vaccini? Esiste una bibliografia scientifica, consultabile a vari livelli, sistematicamente ignorata, che dimostra l’esistenza dei fisiologismi attraverso cui si concretizza il danno biologico operato dagli agenti inquinanti presenti nell’ambiente: come mai viene esclusa a priori l’azione perturbatrice dei componenti vaccinali?

Difetti enzimatici e loro conseguenze
Come rendere compatibile la “farmacogenetica” (volta ad individuare farmaci individualizzati che tengano conto delle specificità genetiche dei singoli pazienti) con la teoria dell’“immunità di gregge” che viene ancora oggi supportata a pretesto del vaccino unico per tutti senza tener conto delle specificità dei soggetti?

Nel “Manuale di Patologia Generale e Anatomia Patologica” di Robbins, Kumar & Klatt, viene esplicitamente ammesso che:

a) i polimorfismi genetici sono molto comuni nelle popolazioni umane e che essi sono in grado di slatentizzare la predisposizione cellulare al danno da parte di numerosi fattori esterni (agenti chimici e altri insulti ambientali);

b) i polimorfismi e le altre mutazioni di cui i soggetti possono essere portatori possono comportare, a causa di anomalie della biosintesi intermedia, la produzione di enzimi che vengono prodotti in quantità ridotte oppure in varianti dotate di scarsa bioattivitá, il blocco delle attività metaboliche;

c) esistono delle reazioni avverse ai farmaci geneticamente determinate e che di esse se ne sta occupando la “farmacogenetica” nel tentativo di realizzare, in futuro, dei farmaci personalizzati.

Polimorfismi e Predisposizioni
I vari co-autori del testo suggeriscono la lettura della seguente bibliografia in merito alle modifiche della risposta infiammatoria delle cellule e dei tessuti a fronte dell’azione dei cambiamenti ambientali, nonché un’eccellente panoramica sulle varie famiglie di recettori e di quelli “Toll-like” nel riconoscimento del danno biologico.

“Evolution of inflammatory diseases.” Okin D, Medzhitov R: Curr Biol 22: R733–40, 2012. [Un’interessante discussione concettuale sull’equilibrio tra l’elevato dispendio potenziale e i benefici della risposta infiammatoria e su come questo equilibrio può essere disturbato dai cambiamenti ambientali, che rappresentano l’associazione tra l’infiammazione e molte delle malattie del mondo moderno.]

“The sterile inflammatory response.” Rock KL, Latz E, Ontiveros F, et al: Annu Rev Immunol 28:321–42, 2010. [Un’eccellente discussione su come il sistema immunitario riconosce le cellule necrotiche e altri agenti lesivi non infettivi.]

“Pattern recognition receptors and inflammation.“ T akeuchi O, Akira S: Cell 140:805, 2010. [Un’eccellente panoramica sui recettori Toll-like e su altre famiglie di recettori di riconoscimento del danno e sui loro ruoli nella difesa dell’ospite e nell’infiammazione.]


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tontolina

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Non tutti i vaccini sono sicuri alcuni sono difettosi
lo riferisce la Corte di Giustizia Europea

Vaccini, Corte di giustizia Ue: “Se sono difettosi, gli indizi gravi possono provare nesso con malattia
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GIUSTIZIA & IMPUNITÀ
La sentenza è stata emessa in relazione alla causa che vede opposti un cittadino francese, ammalatosi di sclerosi multipla, e Sanofi Pasteur, produttrice di un vaccino contro l’epatite B. La Corte precisa che i giudici nazionali devono assicurarsi che gli indizi prodotti siano effettivamente gravi e precisi

di F. Q. | 21 giugno 2017

Più informazioni su:
Corte di Giustizia Europea, Sclerosi Multipla, Vaccini
Secondo quanto stabilito dalla Corte di giustizia dell’Unione europea, in mancanza di consenso scientifico, “il difetto di un vaccino e il nesso di causalità tra il difetto stesso e una malattia possono essere provati con un complesso di indizi gravi, precisi e concordanti”. La sentenza è stata emessa in relazione alla causa che vede opposti un cittadino francese, colpito da sclerosi multipla, e Sanofi Pasteur, produttrice di un vaccino contro l’epatite B.

La vicenda per quale si è pronunciata la Corte di giustizia dell’Unione europea inizia tra la fine del 1998 e la metà del 1999, quando all’uomo viene somministrato un vaccino anti-epatite B forse difettoso. Nel novembre del 2000, dopo vari disturbi iniziati nell’anno precedente, è arrivata la diagnosi di sclerosi multipla che ha portato al decesso nel 2011. Fin dal 2006, insieme alla sua famiglia, l’uomo ha promosso un’azione giudiziaria contro Sanofi Pasteur per ottenere il risarcimento del danno che affermava di aver subìto a causa dell’ipotizzato difetto del vaccino.

Il primo giudice a essere interpellato era stato il Tribunale di prima istanza di Nanterre nel settembre 2009. Ma due anni più tardi, la Corte d’appello di Versailles aveva riformato la sentenza affermando che “gli elementi da essi dedotti erano idonei a far sorgere presunzioni gravi, precise e concordanti quanto all’esistenza di un nesso di causalità tra l’inoculazione del vaccino in questione e l’insorgenza della malattia, ma non quanto all’esistenza di un difetto di tale vaccino”.

La Corte di cassazione ha però annullato la sentenza il 26 settembre 2012 ritenendo che la Corte d’appello di Versailles, pronunciandosi, “con considerazioni di ordine generale, sul rapporto rischi/benefici della vaccinazione e dopo aver riconosciuto, alla luce delle eccellenti condizioni di salute pregresse del sig. W, dell’assenza di precedenti familiari e della prossimità temporale tra la vaccinazione e la comparsa della malattia, che esistevano presunzioni gravi, precise e concordanti che consentivano di affermare che il nesso di causalità tra la malattia e l’assunzione del vaccino era sufficientemente dimostrato, senza esaminare se le circostanze particolari da essa così ravvisate non costituissero altresì presunzioni gravi, precise e concordanti tali da dimostrare il carattere difettoso del vaccino, non avesse fornito una base giuridica alla propria decisione”.

Pronunciandosi su rinvio a seguito della Cassazione, la Corte d’appello di Parigi ha riformato la sentenza del Tribunale di prima istanza di Nanterre e ha respinto il ricorso di W. nel marzo 2014. Secondo il giudice, “non vi era consenso scientifico a favore dell’esistenza di un nesso di causalità tra la vaccinazione contro l’epatite B e l’insorgenza della sclerosi multipla, e che l’insieme delle autorità sanitarie nazionali e internazionali ha escluso l’associazione tra la probabilità di essere colpiti da malattia demielinizzante centrale o periferica (caratteristica della sclerosi multipla) e tale vaccinazione”. E ha quindi respinto il ricorso. I famigliari del cittadino francese hanno però impugnato la sentenza davanti alla Corte di cassazione che, a sua volta, ha sospeso il giudizio ha sottoposto alla Corte alcune questioni pregiudiziali.

Per i giudici della Ue, la vicinanza temporale tra la somministrazione del vaccino – probabilmente difettoso – e l’insorgenza della malattia, l’assenza di precedenti personali e familiari e “l’esistenza di un numero significativo di casi repertoriati di comparsa di tale malattia a seguito di simili somministrazioni” possono costituire indizi sufficienti a formare una simile prova anche “in mancanza di consenso scientifico”. La Corte precisa che i giudici nazionali devono assicurarsi che gli indizi prodotti siano effettivamente gravi e precisi da consentire di concludere che l’esistenza di un difetto del prodotto appare la spiegazione più plausibile dell’insorgenza del danno.

“Escludere qualunque modalità di prova diversa dalla prova certa tratta dalla ricerca medica avrebbe l’effetto di rendere eccessivamente difficile o, quando la ricerca medica non permette di stabilire né di escludere l’esistenza di un nesso di causalità, addirittura impossibile far valere la responsabilità del produttore – sostiene la Corte – Il che comprometterebbe l’effetto utile della direttiva nonché i suoi obiettivi: tutelare la sicurezza e la salute dei consumatori e garantire una giusta ripartizione dei rischi insiti nella produzione tra il danneggiato e il produttore”.






di F. Q. | 21 giugno 2017
 

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