marcos88
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Il grande evento della settimana è il meeting della Fed e il modo in cui i mercati reagiranno attorno ad esso, dopo una settimana di vendita feroce nei mercati emergenti, una fuga verso la qualità nei buoni del Tesoro e le peggiori performance settimanali nel mercato azionario statunitense negli ultimi19 mesi.
La Fed rilasciera’ la sua dichiarazione post-meeting mercoledì pomeriggio ma e’ ampiamente previsto l’annuncio di una seconda fase di tapering, con un altro taglio di 10 miliardi di dollari al programma di acquisto di bond.
Il detto meeting sara’ anche l’ultimo che verra’ presieduto dall’attuale presidente della Fed Ben Bernanke, che se ne andra’ venerdì prossimo, e il vice-presidente della Fed Janet Yellen assumerà il suo ruolo.
Dopo soli due giorni di declino del mercato azionario, i commenti hanno gia’ riguardato l’ipotesi se queste turbative di mercato fossero sufficienti per la Fed a continuare il rallentamento del Quantitative Easing. Anche il declino del mercato emergente si fa sentire drammaticamente nel mercato valutario, e gli analisti di Assistenza Brokers hanno sottolineato che l’intero mondo emergente è stato imbrattato da timori di crescita dopo che un report la scorsa settimana ha mostrato il contrarsi dell’attività manifatturiera in Cina.
La lira turca e’ caduta al ribasso tutto lo scorso venerdi, e l’Argentina, che ha visto un grande declino della sua valuta la scorsa settimana ha attenuato i controlli sugli acquisti in dollari il venerdì, dopo che la svalutazione del peso ha suscitato timori di una crisi finanziaria.
Penso che a questo punto i mercati stiano seguendo i fondamentali piuttosto che il contrario, e che ci sono alcuni rischi politici in Paesi come il Sud Africa, la Turchia e l’Argentina.
Credo anche che sia stata una sorpresa il modo con cui i mercati hanno ben retto dopo il primo annuncio di taglio della Fed, quindi attenzione al meeting !!
Sicuramente l’USD/JPY è uno dei cambi che subirà di più l’influenza delle prossime decisioni delle Banche Centrali. Lo Yen è una delle valute più scambiate al mondo, soprattutto grazie al suo basso tasso di interesse dal momento che lo yen è utilizzato in operazioni di carry trade. Recentemente la Banca del Giappone ha ampliato l’acquisto di Yen, sperando di passare dalla deflazione all’inflazione. Raddoppiare questa offerta di moneta sta svalutando lo yen, sta aumentando le esportazioni, ma anche l’aumento dei prezzi delle importazioni, soprattutto per le materie prime.
Un sondaggio di Bloomberg News mostra che 67 su 71 economisti ritengono che la Fed taglierà almeno altri $ 10B in Taper. Dato che il Taper è principalmente rialzista per il dollaro USA una decisione ” No – Taper ” potrebbe inviare il USD/JPY a nuovi minimi
La volatilità sullo Yen continuerà probabilmente venerdì 31 Gennaio alle 00:30 con un rapporto di inflazione CPI Giapponese. E’ un indicatore fondamentale per misurare le variazioni sulle tendenze negli acquisti e sull’inflazione in Giappone.
Un dato più elevato del previsto deve essere interpretato come un segnale positivo/rialzista per il JPY in quanto lo strumento più comune per combattere l’inflazione è l’aumento dei tassi, che può attrarre investimenti stranieri. Dunque si preannuncia una grande settimana per la valuta giapponese.
QUADRO TECNICO:
la coppia USD/JPY si muove leggermente al rialzo. Possiamo poi notare che nelle ultime due sessioni il prezzo è sempre oscillato tra il 101,84 e il 102,88. A questo punto il cambio sta andando a testare il livello superiore dopo che la maniglia dei 102 ha fatto da supporto respingendo verso l’alto la coppia. Gli acquisti di breve termine rimangono quindi limitati. Ovviamente la fuoriuscita dal range sopra menzionato potrà aprire nuovi scenari, anche se ritengo che non ci saranno grossi spostamenti fino all’annuncio della Fed prima e della BoJ poi, pertanto prima di allora ci si potrebbe aspettare una fase di leggera congestione.
La Fed rilasciera’ la sua dichiarazione post-meeting mercoledì pomeriggio ma e’ ampiamente previsto l’annuncio di una seconda fase di tapering, con un altro taglio di 10 miliardi di dollari al programma di acquisto di bond.
Il detto meeting sara’ anche l’ultimo che verra’ presieduto dall’attuale presidente della Fed Ben Bernanke, che se ne andra’ venerdì prossimo, e il vice-presidente della Fed Janet Yellen assumerà il suo ruolo.
Dopo soli due giorni di declino del mercato azionario, i commenti hanno gia’ riguardato l’ipotesi se queste turbative di mercato fossero sufficienti per la Fed a continuare il rallentamento del Quantitative Easing. Anche il declino del mercato emergente si fa sentire drammaticamente nel mercato valutario, e gli analisti di Assistenza Brokers hanno sottolineato che l’intero mondo emergente è stato imbrattato da timori di crescita dopo che un report la scorsa settimana ha mostrato il contrarsi dell’attività manifatturiera in Cina.
La lira turca e’ caduta al ribasso tutto lo scorso venerdi, e l’Argentina, che ha visto un grande declino della sua valuta la scorsa settimana ha attenuato i controlli sugli acquisti in dollari il venerdì, dopo che la svalutazione del peso ha suscitato timori di una crisi finanziaria.
Penso che a questo punto i mercati stiano seguendo i fondamentali piuttosto che il contrario, e che ci sono alcuni rischi politici in Paesi come il Sud Africa, la Turchia e l’Argentina.
Credo anche che sia stata una sorpresa il modo con cui i mercati hanno ben retto dopo il primo annuncio di taglio della Fed, quindi attenzione al meeting !!
Sicuramente l’USD/JPY è uno dei cambi che subirà di più l’influenza delle prossime decisioni delle Banche Centrali. Lo Yen è una delle valute più scambiate al mondo, soprattutto grazie al suo basso tasso di interesse dal momento che lo yen è utilizzato in operazioni di carry trade. Recentemente la Banca del Giappone ha ampliato l’acquisto di Yen, sperando di passare dalla deflazione all’inflazione. Raddoppiare questa offerta di moneta sta svalutando lo yen, sta aumentando le esportazioni, ma anche l’aumento dei prezzi delle importazioni, soprattutto per le materie prime.
Un sondaggio di Bloomberg News mostra che 67 su 71 economisti ritengono che la Fed taglierà almeno altri $ 10B in Taper. Dato che il Taper è principalmente rialzista per il dollaro USA una decisione ” No – Taper ” potrebbe inviare il USD/JPY a nuovi minimi
La volatilità sullo Yen continuerà probabilmente venerdì 31 Gennaio alle 00:30 con un rapporto di inflazione CPI Giapponese. E’ un indicatore fondamentale per misurare le variazioni sulle tendenze negli acquisti e sull’inflazione in Giappone.
Un dato più elevato del previsto deve essere interpretato come un segnale positivo/rialzista per il JPY in quanto lo strumento più comune per combattere l’inflazione è l’aumento dei tassi, che può attrarre investimenti stranieri. Dunque si preannuncia una grande settimana per la valuta giapponese.
QUADRO TECNICO:
la coppia USD/JPY si muove leggermente al rialzo. Possiamo poi notare che nelle ultime due sessioni il prezzo è sempre oscillato tra il 101,84 e il 102,88. A questo punto il cambio sta andando a testare il livello superiore dopo che la maniglia dei 102 ha fatto da supporto respingendo verso l’alto la coppia. Gli acquisti di breve termine rimangono quindi limitati. Ovviamente la fuoriuscita dal range sopra menzionato potrà aprire nuovi scenari, anche se ritengo che non ci saranno grossi spostamenti fino all’annuncio della Fed prima e della BoJ poi, pertanto prima di allora ci si potrebbe aspettare una fase di leggera congestione.