Usa, dona sperma a coppia omosessuale. E lo stato gli chiede di pagare per la bimba (1 Viewer)

Usa, dona sperma a coppia omosessuale. E lo stato gli chiede di pagare per la bimba

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Saunders

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Usa, dona sperma a coppia omosessuale. E lo stato gli chiede di pagare per la bimba - Repubblica.it

Usa, dona sperma a coppia omosessuale.
E lo stato gli chiede di pagare per la bimba

In Kansas il caso che sta facendo discutere. Grazie all'uomo, una coppia lesbica ha concepito una bambina che oggi ha tre anni. In un accordo firmato fra le parti la rinuncia alla paternità e ad ogni onere finanziario. Ma lo stato lo contesta e chiede che sia lui a sostenere le spese mediche per la piccola

TOPEKA (Kansas) - E' stato donatore di sperma per una coppia omosessuale di due donne, che, grazie a lui, hanno potuto avere una bimba che oggi ha tre anni. Ora però il suo coinvolgimento, finora puramente strumentale, rischia di assumere tutt'altro peso nella vita della piccola, di cui potrebbe essere riconosciuto come padre, con rispettivi onori ed oneri.

La storia di William Marotta, meccanico quarantaseienne di Topeka, in Kansas, dai giornali locali è rapidamente passata alle cronache nazionali: lo stato del Kansas lo ha portato in tribunale per costringerlo a sostenere le spese mediche per la bambina avuta dalla coppia lesbica grazie all'inseminazione artificiale. E il caso, che mescola coppie gay, diritti dei minori e fecondazione assistita, sta facendo discutere.

Marotta, che ha 46 anni, ed è sposato, senza figli, aveva risposto ad un annuncio su Craiglist nel 2009, acconsentendo a donare il suo sperma ad Angela Bauer e alla sua compagna, Jennifer Schreiner. All'epoca aveva firmato un accordo con la coppia in cui rinunciava ad ogni diritto di paternità, inclusa la responsabilità finanziaria nei confronti del figlio o figlia che sarebbe potuto nascere.

Finora aveva ricevuto dalle due donne solo qualche messaggio saltuario che lo informava sulla buona salute della bimba. Tutto qui. Poi, di colpo, si è trovato chiamato in causa direttamente: lo stato del Kansas contesta la validità dell'accordo firmato da Marotta con la coppia, perché, a quanto risulta,
l'inseminazione non è stata effettuata da un medico registrato, come prevede la legge dello stato. Che ora chiede a lui di sostenere le spese mediche per la piccola.

Marotta è stato rintracciato quando la coppia ha fatto domanda per avere un'assicurazione medica statale per la bambina dopo che una delle due donne è stata costretta a rimanere a casa dal lavoro per una malattia grave. A questo punto, è stato chiesto loro di rivelare il nome del padre biologico della bambina, specificando che in caso contrario la richiesta non sarebbe stata avviata. Così la coppia ha identificato il donatore.

L'uomo, che ora tra incredulità e spavento rischia di ritrovarsi papà di una bambina con cui non ha mai avuto alcun contatto, ha iniziato la sua battaglia legale contro lo stato del Kansas. Non ce l'ha con le due donne - che lo sostengono - ma con i servizi sociali che le hanno messe sotto pressione per farne rivelare il nome, racconta il Topeka-Capital Journal. Ha già sostenuto pesanti spese legali e il caso non sembra prossimo ad una soluzione: un'udienza è fissata per l'8 gennaio, ma difficilmente potrà essere risolutiva.

Per lo stato la questione è piuttosto chiara: "Se un donatore di sperma dà il suo contributo attraverso un medico con licenza registrata e viene concepito un figlio, il donatore non ha alcuna responsabilità. Se, tuttavia, non ci si rivolge ad un medico o ad una clinica, rimane la questione di chi sia in realtà il padre" sostiene Angela de Rocha, portavoce del dipartimento statale del Kansas per bambini e famiglie.

Da parte sua Marotta ribatte, in una dichiarazione giurata messa agli atti, che non aveva alcun motivo di supporre che l'inseminazione non sarebbe stata effettuata da un medico con regolare licenza o presso una clinica accreditata.
 

Arbitraggista

M R . C R O W L E Y
Giusto... tutta questa porcheria se non la pagano loro... la paga la società...!!! :V

Io sono per le cose naturali... e non le cose montate...!!! :V
 

DANY1969

Forumer storico
Boohhh non mi esprimo...prima vorrei leggere il commento dell'amico forumista big boom .:D:eek::rolleyes:
:eek::lol::lol:

A me sembra sbagliato. Se lui è un donatore e non ha riconosciuto la paternità (anche se il medico non aveva la licenza), non vedo perchè debba avere gli stessi obblighi legali di un padre :rolleyes:... se invece parliamo di obblighi morali...
 

Mr Luis

Forumer storico
ma dico, ma siamo seri?
a parte la bimba, che già si ritrova in questo genere di contesa, quelli hanno voluto la bicicletta e il donatore deve pedalare, mah... chi è bravo ci capisce forse qualcosa, io mi arrendo :wall::wall:
 

Claire

ἰοίην
Io sono contraria.
Ci ha solo messo lo sperma e nemmeno in modo divertente. :-o
Ha consegnato un contenitore con dentro del liquido.
E QUESTO farebbe di lui il padre? Colui che deve prendersi cura della creatura? :eek:

Ma va là.
 

cicomendez

Guest

Bisogna vedere cosa stabilisce la legge di quel paese.
Da quel che ho capito, qui non si tratta di chiedere all'uomo di fare il "padre" nell'accezione comune del termine, quanto, piuttosto, di pagare le spese mediche della figlia di cui, gli piaccia o meno, è il padre biologico.
Nell'articolo si parla di inseminazione avvenuta in strutture non autorizzate e per quel poco che ne so se una cosa viene fatta in modo nn conforme alle leggi decadono anche tutti i contratti stipulati tra le parti.

Non posso dirti dunque se la cosa sia giusta o sbagliata: mi chiedo, piuttosto, come una persona possa donare il suo seme o un ovulo ( se a fin di bene nn saprei, ma che in molti paesi i donatori vengono pagati per questo è fuor di dubbio) e vivere senza mai farsi sfiorare dal pensiero che la persona che verrà al mondo è anche parte di lui/lei.
 
Ultima modifica di un moderatore:

Claire

ἰοίην
Bisogna vedere cosa stabilisce la legge di quel paese.
Da quel che ho capito, qui non si tratta di chiedere all'uomo di fare il "padre" nell'accezione comune del termine, quanto, piutoosto, di pagare le spese mediche della figlia di cui, gli piaccia o meno, è il padre biologico.
Nell'articolo si parla di inseminazione avvenuta in strutture non autorizzate e per quel poco che ne so se una cosa viene fatta in modo nn conforme alle leggi decadono anche tutti i contratti stipulati tra le parti.

Non posso dirti dunque se la cosa sia giusta o sbagliata: mi chiedo, piuttosto, come una persona possa donare il suo seme o un ovulo ( se a fin di bene nn saprei, ma che in molti paesi i donatori vengono pagati per questo è fuor di dubbio) e vivere senza mai farsi sfiorare dal pensiero che la persona che verrà al mondo è anche parte di lui/lei.

Me lo sono chiesta tante volte anch'io.
A seconda del periodo della mia vita, mi sono data risposte differenti.

Quando sono diventata mamma, mi pareva quasi inconcepibile l'idea che ci fosse un mio piccolo ovulo che da qualche parte era anche un po' diventato un "mio" bambino.
Avevo un rapporto con mio figlio tanto viscerale, intimo, stretto da non riuscire nemmeno a concepire che una donna (o un uomo) potesse fare la donatrice o il donatore senza mai essere turbato dal pensiero, senza mai pensare: "Sarà una donazione andata a buon fine? Ci sarà oggi al mondo una creatura che porta anche parte di me nel suo sangue?"
Ero tanto innamorata della maternità, delle sue emozioni, dello spazio che aveva mio figlio dentro di me che non concepivo una cosa del genere.
La vedevo quasi straziante. Quell'ovulo lo avrei visto come "mio", per sempre: un mio bambino, un pezzo di me. E non sarei riuscita ad infischiarmene nel tutto, a non pensarci.

Oggi la maternità mi pare tutt'altra cosa.
Certo, la componente viscerale, intima, di carne, sangue e cuore, è ancora fortissima. Io vivo ancora come se un pezzo dei miei figli mi stesse nuotando dentro.
Anche ora che sono grandi, ogni volta che qualcosa non va, lo percepisco ancora prima che loro lo esternino e quando sono malati e dormono male, mi sveglio addirittura prima di loro, perché li sento con tutti i 5 sensi e anche con il sesto.

Ma penso che un ovulo sia un ovulo.
E che non basti un ovulo fecondato da uno sconosciuto, in una provetta, per fare di me una madre.

La madre è quella che FA la madre. Che accudisce, cura e cresce suo figlio, che è molto, ma molto, ma molto di più di mettere un ovulo a disposizione di una spermatozoo, magari di uno sconosciuto.

Al massimo quell'ovulo diventato bambino sarebbe, nei miei pensieri, come un piccolo bagliore di poesia.
Ma non riuscirei a pensarlo "mio figlio".

Almeno, questa è la mia opinione odierna.

Dovuta forse al fatto che mi riconosco una sola cosa buona, una sola grande abilità, per adesso (sempre che le cose non si guastino col tempo):
sono una brava mamma.
E lo sono NON perché un mio ovulo è stato fecondato.
Ma perché ho concesso spazio ai miei figli, prima fisicamente, nella mia pancia e poi spiritualmente, nei miei pensieri, nel mio cuore, nei miei progetti, nel mio vissuto quotidiano.
La mamma è mamma nel quotidiano. In tutte le piccole, banalissime cose del quotidiano.
E in tutte le grandi, specialissime cose del quotidiano.

Oggi penso che riuscirei a donare un mio ovulo e a lasciare che esso venga fecondato da altri per crescere nel ventre di altri e diventare il bambino di un'altra donna.
 
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MissT

Forumer storico
Bisogna vedere cosa stabilisce la legge di quel paese.
Da quel che ho capito, qui non si tratta di chiedere all'uomo di fare il "padre" nell'accezione comune del termine, quanto, piuttosto, di pagare le spese mediche della figlia di cui, gli piaccia o meno, è il padre biologico.
Nell'articolo si parla di inseminazione avvenuta in strutture non autorizzate e per quel poco che ne so se una cosa viene fatta in modo nn conforme alle leggi decadono anche tutti i contratti stipulati tra le parti.

Non posso dirti dunque se la cosa sia giusta o sbagliata: mi chiedo, piuttosto, come una persona possa donare il suo seme o un ovulo ( se a fin di bene nn saprei, ma che in molti paesi i donatori vengono pagati per questo è fuor di dubbio) e vivere senza mai farsi sfiorare dal pensiero che la persona che verrà al mondo è anche parte di lui/lei.

solo per attenerci all'aspetto legale, penso sia necessario stabilire se lui fosse tenuto a sapere o accertarsi dove veniva fatta l'inseminazione - non la donazione - se la legge dice di si' e lui non lo era... non so le conseguenze quali possano essere (ovviamente sono ignorante di diritto anglosassone quindi parlo solo per buon senso) ...:rolleyes::rolleyes::rolleyes:
 

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