UN'IMMAGINE VALE MILLE PAROLE, MA I RICORDI NON HANNO PREZZO (1 Viewer)

DANY1969

Forumer storico
Buona settimana a tutti :)
Mi sa che non abbiamo gufato abbastanza :tristezza:

Certo che svegliarsi con questo panorama ;)

Chamonix... Lac Blanc :)
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candythief

Forumer attivo
:cry:
avevi ragione tu Daniela bisognava gufare :bow:
questi francesi tenevano in campo O' C..o come top player :ciapet:
perché fidati è il risultato di una finale mondiale più immeritato dal 1974 :nnoo:
i francesi hanno avuto una fortuna agghiacciante per 60 minuti :melo::brr:
primo vantaggio su autorete :melo:
nuovo vantaggio su rigore fiscalissimo concesso con l'implacabile var :nnoo:
terzo gol su rimpallo fortunoso :melo:

ai tanto sfortunati quanto bravi croati è mancato solo di trovare le locuste negli spogliatoi :help::specchio::lol:
c'etait la vie :pollicione::corna:
consoliamoci da questo strazio calcistico :-R osservando la bellezza delle tue fotografie :up:
buona settimana ;)

:ciao:
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il Signor Boeri. Bel tipo.

La metà o quasi dei super burocrati dell’Inps guadagna 239mila 800 euro, appena 200 euro sotto il tetto massimo di legge dei 240mila. Una beffa, rafforzata dall’avere tutti o quasi lo stesso premio di risultato. È questa una delle prime sorprese del nostro viaggio nella "trasparenza" sugli stipendi dei grand commis nella Pubblica amministrazione. Un viaggio che comincia proprio dall’ente guidato da Tito Boeri. I file con le retribuzioni dei manager pubblici dell’istituto di Via Ciro il Grande sono rimasti fermi ai dati relativi al 2014 (dunque, precedenti alla sua gestione) per tutto il biennio 2015-’16 e solo qualche settimana fa, agli inizi di febbraio, sono stati inseriti quelli del 2015, con oltre un anno di ritardo. Degli emolumenti 2016 neanche l’ombra. Così come non si trovano le dichiarazioni fiscali e patrimoniali connesse ai nomi dei dirigenti indicati. E questo al di là degli obblighi formali, tanto è vero che l’Inail, per esempio, pubblica "tutto". Né è sufficientemente chiaro, per di più, tra acconti e saldi, stabilire quale sia l’effettivo stipendio annuo lordo per ciascuno dei dirigenti indicati: alcune voci retributive sono di competenza di un anno, altre di un altro.

Nonostante la scarsa "trasparenza", una cosa è certa: i dirigenti generali dell’Inps se la passano più che bene e si piazzano tra le prime posizioni nella speciale classifica dei super guadagni dei grand commis pubblici. Risulta di tutta evidenza, infatti, che se il tetto massimo delle retribuzioni dei manager pubblici è fissato a 240 mila euro l’anno (come per il presidente della Repubblica e il primo presidente della Corte di Cassazione), la maggior parte dei dirigenti generali si trova sotto la soglia di appena qualche centinaio di euro. E non è detto che non la superi, perché appare complicato stabilire che cosa imputare a un anno e che cosa a un altro. Forse sarebbe stato più utile e trasparente pubblicare la dichiarazione dei redditi di ognuno. Comunque, mettendo insieme tutte le voci (parte fissa tabellare, retribuzione di posizione fissa e variabile, premio di risultato), scopriamo che nel 2015 risultavano in servizio ben 44 dirigenti di primo livello, con una retribuzione complessiva annua ampiamente sopra i 210mila euro a testa, con circa venti recordman a quasi 240 mila euro: da Giulio Blandamura a Vincenzo Caridi, da Rosanna Casella ad Antonello Crudo, da Vincenzo Damato ad Antonio De Luca, da Cristina Deidda a Maurizio Manente, da Flavio Marica a Fabrizio Ottavi, da Luca Sabatini a Sergio Saltalamacchia, da Maria Sciarrino a Gabriele Uselli e altri. Ad appena mille euro in meno si trovavano Giovanni Di Monde, Giuliano Quattrone e Gabriella Di Michele, che a febbraio scorso è stata nominata direttore generale dell’Istituto.

E, a proposito, se il tetto è a 240mila euro e la dirigente già ne guadagnava 238mila, svolgerà il nuovo incarico per soli 2mila euro in più? E, del resto, a 240mila euro spaccati si è fermata la retribuzione 2016 dell’ex direttore generale Massimo Cioffi. Se dalla dirigenza di prima fascia si passa alla seconda, le retribuzioni restano comunque su livelli elevati. Su oltre 450 dirigenti di questa categoria, tutti (salvo quelli nominati in corso d’anno) si portano a casa stipendi ampiamente oltre i 100mila, con una quota rilevante che oscilla tra i 130 e i 150.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Sarebbe proprio il caso di mettere ognuno al proprio posto .......

"Non mi risulta che competa al presidente dell’Inps stabilire quali debbano essere le politiche
in materia di immigrazione e lo stesso vale per il presidente della Repubblica.
Per cui se ognuno si mette a fare il proprio lavoro, all’interno delle proprie competenze,
di scontri non ce ne saranno più. Poi saranno gli italiani a giudicare il governo. E lo dico da membro dell’opposizione".

"Poi, il presidente Inps non lo abbiamo mai sentito in tutti gli anni in cui Renzi faceva i disastri, idem dopo con Gentiloni.
Era sparito, adesso ha un sacco di cose da dire.
Con Renzi e Gentiloni il presidente della Repubblica sembrava che non potesse dire una parola,
essendo la nostra una repubblica parlamentare, ora con il governo 5Stelle-Lega pare di essere una repubblica presidenziale".

“Ecco, cerchiamo di darci delle regole tutti e le cose funzioneranno meglio”
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il povero Anzaldi........abituato male.

Polemica inutile, quella del Pd.
A sollevarla era stato il vulcanico parlamentare dem, Michele Anzaldi, chiedendo a Salvini di chiarire a che titolo ieri avesse partecipato alla finale dei Mondiali in Russia.

"Il ministro dell'Interno Matteo Salvini è in Russia a spese dei contribuenti per vedere la finale dei Mondiali di calcio?
- ha scritto ieri su Facebook Anzaldi - Ha preso il volo di Stato per assistere a una partita dove la nostra Nazionale non è presente,
peraltro dopo essere rimasta fuori dall'intera competizione? È il solito chiacchierone, chiarisca"

"ora vola in Russia grazie al privilegio di essere membro del Governo per assistere abusivamente a un grande evento sportivo,
al quale tutti gli italiani vorrebbero essere presenti. Certe accuse penose e senza fondamento andavano bene quando Salvini era all'opposizione,
evidentemente, ma ora che è al Governo si trova pienamente a suo agio nei divanetti dell'Airbus A319".

Ma a smentire pubblicamente, e senza appello, il deputato dem è stato lo stesso ministro dell'Interno durante la sua conferenza stampa a Mosca.

"Non c'è stato nessun volo di Stato - ha chiarito - sono arrivato su un normalissimo volo di linea".

Inoltre, il leghista ha specificato che la sua presenza era "organizzata e ospitata dalla Fifa".

"Se qualcuno a sinistra volesse attaccare - ha concluso - si informi meglio ed eviti figuracce".
 

Val

Torniamo alla LIRA
Sarà stato proprio un rugbista.

Spacciatore placcato da un giovane pendolare nel sottopasso della stazione ferroviaria di Treviso mentre tentava di scappare dagli agenti della polizia locale.

L’episodio è avvenuto venerdì sera.
Un giovane nigeriano aveva appena vendute delle dosi di marijuana ad un giovane rumeno in cambio di uno smartphone rubato.
Ma i vigili in borghese, che stavano pattugliando la zona tra via Roma e piazza Vittoria, vedono tutto.
Dopo lo scambio gli agenti si avvicinano ai due per bloccarli: uno si arrende subito,
mentre il nigeriano dà in escandescenza e scappa a gambe levate verso la stazione dei treni.

I vigili si lanciano all’inseguimento dell’uomo che nella corsa travolge diversi passanti e perfino qualche bambino.
Fino a quando un ragazzo, notata la scena, decide di intervenire: placca il nigeriano che cade a terra e viene così raggiunto dai vigili che riescono ad ammanettarlo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Purtroppo si sta perdendo la ragione. E da che pulpito la si perde ........

Una sentenza che farà molto discutere.
Per la Corte di Cassazione se la vittima di uno stupro si è volontariamente ubriacata,
non esistono le condizioni per far scattare le aggravanti del reato.

Per i giudici che hanno valutato in ultimo grado un caso di violenza accaduto a Torino nel 2009,
l’assunzione volontaria e consapevole di alcol e droghe non può far inasprire la pena dei colpevoli.

Il caso di stupro di gruppo al centro della sentenza della terza sezione penale della Cassazione,
racconta la storia di una doppia beffa per la vittima che aveva subito violenza sessuale da parte di due 50enni.
Nel 2017 la Corte d’Appello di Torino aveva condannato i due uomini a tre anni di reclusione,
ma con questa sentenza si dovrà procedere a un nuovo rinvio a giudizio sulle aggravanti che porterà, inevitabilmente, a una pena inferiore.

La Cassazione non riscrive completamente il processo ai due uomini, ma va a inserire nella sentenza
il concetto di «assunzione volontaria», che fa decadere qualsiasi richiesta di aggravante.

«C’è stata violenza sessuale di gruppo con abuso delle condizioni di inferiorità psichica o fisica – si legge nella sentenza 32462 della terza sezione penale -,
ma si deve rilevare che l’assunzione volontaria dell’alcool esclude la sussistenza dell’aggravante,
poiché la norma prevede l’uso di armi o di sostanze alcoliche, narcotiche o stupefacenti o di altri strumenti o sostanze gravemente lesivi della salute della persona offesa».

L’assunzione di alcol, quindi, incide sulla valutazione del valido consenso, ma se è volontaria non fa sussistere le aggravanti.

Bere, responsabilmente. Sembra essere questo il monito lanciato dalla Cassazione.
 

Val

Torniamo alla LIRA
«Le arance le ha cagate direttamente Cracco».
Un utente ha postato on line lo scontrino del Café Felix, il bar adiacente al lussuoso ristorante di Carlo Cracco vicino al Duomo di Milano.

Si tratta di 41 euro per tre spremute e due bottigliette d’acqua.
Stavolta però la rete difende lo chef e contrattacca rispondendo che i prezzi del locale sono ben noti,
quindi di amaro non c’è la sorpresa ma bensì la spremuta. Semmai.

«Magari paghi la location, ed anche il nome. Dov’è il problema? Nessuno vi obbliga ad andarci.
Oppure ci andate per poi scrivere un post su fb e godere per tutti i #mipiace o #condividiseseidaccordo che ricevete?
Fate una bella cosa: andate a comprarvi succo d’arancia e spremuta al conad, e disconnettetevi da feisbuc»,

commenta sotto un utente. Non è l’unico a pensarla in questa maniera.

«Io non capisco la gente che prima va da Cracco o in piazza San Marco e poi si lamenta. Mica ti hanno costretto, che ti aspettavi? Che ti pagasse lui?».
 

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