Unicredit in Russia (1 Viewer)

Signori, mi preoccupa molto la posizione attuale del Unicredit Bank.
Credo che facendo un investimento in azioni della banca - non è stata l'idea migliore. Dal momento che ho fatto un investimento, ho già perso più del 60% dei loro soldi, e cosa succederà dopo?
Io vivo e lavoro in Russia, e vedo come funziona qui la banca, uno negativo e schemi di corruzione.
 

loretrading

Nuovo forumer
Son fantastici questi interventi "no sense" :) che inondano il forum.

Provando a dare un po' di senso all'intervento, quando si entra su un titolo esistono solo due motivazioni:
  • per speculazione
  • per investimento
Dando per scontato che chi frequenta un forum di finanza dovrebbe conoscere la differenza fra i due termini, se il tuo intento era speculare hai commesso l'errore di non tagliare una perdita quando era ora (ci vuole davvero poco mettere uno stop loss), mentre se hai investito hai commesso l'errore di non coprire l'investimento (ci vuole davvero poco coprire un investimento azionario con opzioni per evitare perdite ingenti ...) .

Quindi, ora che fai?
 
Sì, io lo userei esclusivamente per la speculazione. Purtroppo ho guidato quello che Unicredit Banca è la più grande Banca italiana con il sostegno del governo. Ma purtroppo la situazione economica della zona euro e in Italia negli ultimi anni non è molto stabile e positivo in futuro.
Penso anche che sul branding e finanziari perdita di influenza e l'attività di Russo filiale di Unicredit banca. In questo momento sto studiando le opinioni di diversi locali, operatori finanziari connessi con Unicredit Banca.
 

loretrading

Nuovo forumer
Prima parli di investimento, poi di speculazione, poi dici che ti affidi a opinioni di operatori locali ... buona fortuna :)
 
Causa accettazione al proprio bilancio dei due distributori di benzina appartenenti a una compagnia di carburanti fallita la filiale della UniCredit Banca della Federazione Russa ha subito gravi perdite.

La controversa sul patrimonio di «Faeton», uno dei più grandi operatori del mercato di carburanti di San Pietroburgo, fallito a seguito della crisi finanziaria internazionale degli anni 2008 - 2009, è uscita al livello internazionale. Il fatto sta, che tra i creditori della compagnia che possedeva l’intera catena di distributori di benzina, si annoverava la ЮниКредитБанк (in seguito UniCredit Banca), appartenente al gruppo italiano UniCredit S.p.A.

Dopo che erano chiuse azioni processuali i due distributori di benzina ipotecati erano messi all’asta. Però i tentativi di venderli a prezzo due volte più alto di quello di mercato hanno fallito, così la banca ha preso questi distributori al proprio bilancio. Da notare che la procedura di fallimento prevedeva come opzione anche l'asta pubblica. Comunque, secondo i partecipanti al mercato di carburanti il consulente della banca Konstantin Gubin avrebbe impedito di farlo con la promessa di vendere gli attivi assai presto e a massimo prezzo.

Siccome non si è riusciti a farlo, la UniCredit Banca ha accettato i distributori propria proprietà. Intanto la banca non è riuscita a risolvere la controversa con altre strutture commerciali riguardo ai beni mobili, rivendicati tra l’altro anche dalla banca statale Rosselkhozbank. Inoltre, persisteva la minaccia di ritiro delle reti di utenza dei distributori, registrati alle altre persone giuridiche.

Vari enti e operatori del mercato di carburanti si rivolgevano ripetutamente all'UniCredit Banca offrendo di comprare detta proprietà e di impiegarla in modo efficace. Ma, evidentemente, queste offerte non soddisfavano il consulente Gubin, il che non potrebbe sorprendere essendo egli stesso co-proprietario (il 20%) e socio della società di consulenza “ RBPartners”, che ha firmato il contratto di abbonamento per realizzo di vari attivi dell'UniCredit Banca. Quindi, più a lungo non si vendevano i distributori di benzina, più soldi guadagnava la RBPartners.

Intanto i risultati dell'attività di UniCredit Banca influiscono sulla redditività di tutto il gruppo di UniCredit S.p.A., e con l'avvento di una nuova crisi finanziaria degli anni 2014 - 2015 il cambio di rublo è sceso considerevolmente rispetto alle altre valute mondiali. Con l'euro, ad esempio, il rublo è sceso di quasi 2 volte. Se si prende in considerazione che il valore di mercato dei due distributori di benzina di San Pietroburgo negli anni 2013 - 2014 poteva essere 1,5 mln di euro, al cambio attuale è già 0,8 mln di euro. Così, le perdite sui cambi in questo caso è al minimo 700 mila euro.

È inoltre necessario tener conto anche della complessa e costosa manutenzione degli impianti: assistenza tecnica delle attrezzature, stipendi del personale, pagamento di varie imposte e così via. Tutto ciò sarebbe molto difficile valutare dall’esterno.

Per di più, in conformità all’ordine della Banca Centrale della Federazione Russa la UniCredit Banca è obbligata a formare le riserve, fino al 75% del valore del patrimonio, per conservare i beni al proprio bilancio. La banca ha accettato in proprietà i detti distributori nel mese di dicembre del 2013, legando così 57,7 mln di rubli di riserve, che potrebbero essere utilizzati come prestito alle persone fisiche con il tasso del 20% annuo (nel 2013 i tassi di credito variavano tra il 20-25 %). Cioè, il mancato guadagno della UniCredit Banca in due anni ammonta ad ulteriori 23 mln di rubli o 307.000 euro.

Nel complesso, le perdite della banca causate da sola accettazione al bilancio dei due distributori, senza considerazione delle spese della loro manutenzione, potrebbero superare un milione di euro. Tuttavia, con tanta probabilità, nel rendiconto della UniCredit S.p.A. questo fatto non è stato evidenziato, siccome nella contabilità russa si prendono in considerazione solo perdite effettivamente sostenute. Quindi, non è escluso che l’UniCredit S.p.A. non ha avuto completa concezione della situazione finanziaria della sua filiale in Russia ed ha continuato a registrare la redditività della sua attività in Europa Centrale e Orientale rispetto alle altre regioni.

Un rendiconto scorretto e inattendibile diventando fenomeno reale dell’attuale mondo finanziario. Non dobbiamo dimenticare che la crisi globale degli anni 2008-2009 è scoppiata anche a causa degli scorretti rendiconti di Goldman Sachs e Lehman Brothers. Ma, a quanto pare, la direzione della filiale russa dell’UniCredit Banca non si è data cura della reputazione commerciale della banca principale, mentre le azioni dell’UniCredit S.p.A. negli ultimi 6 anni sono scese del 75%.

Finalmente nel mese di giugno del 2016 UniCredit Banca ha venduto i due distributori alla Società d’Azioni Chiusa “Nazional’nyje fondy” (in seguito “Fondi Nazionali”) a un prezzo considerevolmente più basso di quello con il quale erano accettati in precedenza al proprio bilancio. Per di più tra i fondatori di quest’ultima società si annovera non altri che Konstantin Gubin.

La stessa Società “Fondi Nazionali” ha una strana immagine siccome non conduce nessuna attività. Intanto ha per capitale sociale una somma di 10 mila rubli (pari a 140 euro), mentre il suo socio principale è la S.a.l. “Novyje finansovyje konzepzii” (in italiano “Nuove concezioni finanziarie”), possedente l’80% di quote sociali, che è stata liquidata su deliberazione del fisco causa mancata presentazione del resoconto e mancato pagamento dell’imposta. Cioè da non escludere la vendità degli attivi della UniCredit Banca effettuata a sottoprezzo a favore di una società fittizia.

Nel settembre del 2016 in Russia, a San Pietroburgo, intorno agli attivi della UniCredit Banca hanno luogo dei notabili episodi. La Società “Fondi Nazionali” blocca e ferma il lavoro dei due distributori di benzina che prima appartenevano alla Banca.

La chiusura dei distributori inesorabilmente diminuisce il loro valore siccome in mancanza dei clienti nessuno fa cura dell’oggetto e fa la manutenzione dell’impianto il che distrugge fisicamente tanto stabilimenti quanto gli impianti tecnici dei distributori. Essendo oggetti tanto complicati e pericolosi i distributori devono funzionare non stop. Purtroppo a San Pietroburgo succedono i fatti di chiusura dei distributori di benzina, ad esempio, uno all’indirizzo San Pietroburgo, posiolok Pontonnyj, via Zavodskaja, casa 16, lettera A. Un distributore che funzionava ancora un anno fa ora si vende al prezzo dell’appezzamento. Presentemente dei simili distributori costano circa 30-40 mln di rubli, ma se chiusi porteranno direttamente ad abbassare il costo degli attivi. I detti distributori sono dati in pegno della Banca, quindi un costo più basso del pegno porta direttamente a creare dei nuovi danni che potrebbero essere evitati. Il Contratto tra la Banca e la Società “Fondi Nazionali” appare fittizio e nel caso se la Società “Fondi Nazionali” non potrà realizzare gli attivi, gli stessi torneranno al bilancio della Banca al prezzo degli appezzamenti (a 10 mln di rubli ciascuno), portando ai diretti danni di non meno di 40 mln di rubli (pari a 0, 6 mln di euro).

Non si sa se ne fossero interessati materialmente gli addetti della Banca o il consulente Gubin. Ad ogni modo si sa che la Società “Fondi Nazionali” sta proponendo ai partecipanti al mercato di carburanti di comprare i detti distributori da essa a suo tempo acquistati dalla UniCredit Banca, però ad un prezzo più alto. Secondo le fonti informate la Società “Fondi Nazionali” non si sarebbe ancora sdebitata con la Banca essendo il termine di pagamento più di sei mesi. Rimane da indovinare chi potrebbe profittare con la nuova rivendita dei distributori, ma evidentemente non lo sarà mai la UniCredit Banca.
 

Tecnik

Nuovo forumer
ciao Youri, mi sembra che hai dato una spiegazione dettagliata della situazione. Purtroppo sono paesi con poca democrazia anche finanziaria ma la madre Russia è sempre affascinante.
Se vuoi o se puoi, vedi di informarti su Bank Guarantee emissioni o smobilizzo perchè qualche idea ce l'avrei anche per investimenti tramite Trader autorizzati.
Saluti
 

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