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E' morto Luigi Di Bella
lo scienziato aveva 91 anni
La camera ardente dal primo pomeriggio all'ospedale di Modena
L'opera e la vita dello scienziato in un libro di prossima uscita


MODENA - E' morto il professor Luigi Di Bella. Il fisiologo modenese era stato ricoverato all'Ospedale Estense di Modena per una crisi respiratoria dalla fine di maggio. Le condizioni del creatore della discussa terapia anticancro erano però peggiorate a causa di alcuni edemi polmonari. Di Bella era portatore di pace-maker. La camera ardente sarà allestita nel primo pomeriggio all'ospedale Sant'Agostino.

La morte del padre della multiterapia anticancro di orgine catanese (il fisiologo nasce a Linguaglossa il 17 luglio 1912, ultimo di tredici figli) ripropone l'attenzione sulla cura Mdb messa a punto dal medico e che divise il mondo scientifico e politico quando era ministro della Sanità Rosi Bindi.

Tra i farmaci utilizzati per la terapia messa a punto dal professor Di Bella, figurano la somatostatina, i retinoidi, la melatonina e la bromocriptina.

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Allora il mondo scientifico si divise: da una parte i medici che seguirono il protocollo terapeutico del professor Di Bella; dall'altra quelli che rigettarono scientificamente la cura anticancro. Il ministero della Sanità istituì una commissione medica internazionale, presieduta dal professor Veronesi, che sperimentò il metodo su malati oncologici selezionati. Ci furono molte critiche circa i criteri di applicazione. Anche la politica si divise sulla veridicità della cura e aprì un dibattito aspro: il centrosinistra contrario, il centrodestra favorevole.

Il pretore di Maglie Marco Madaro, allora, ordinò la terapia a carico del servizio sanitario nazionale (il costo si aggirava intorno ai 600 euro al mese) per alcuni malati terminali che si erano rivolti allo scienziato modenese e quindi al magistrato per ottenere la cura gratuita. Con il decesso del fisiologo, potrebbe riaccendersi la rissa scientifico-politica, mai sopita definitivamente.

Il Parlamento infatti potrebbe varare una commissione, capeggiata da Fabio Garagnani di FI, per verificare una serie di presunte irregolarità nel corso della sperimentazione ministeriale del '98.

Il figlio Giuseppe, anch'egli medico, proprio in queste ore ha dichiarato di voler continuare l'opera del padre, che ancora oggi riunisce intorno al laboratorio modenese e allo staff di collaboratori sparsi in tutta Italia circa 10 mila pazienti.

Tra pochi giorni uscirà un libro che rappresenta il testamento spirituale del ricercatore. "E' la sintesi dell'opera di mio padre - dice Giuseppe Di Bella - e dovrà servire da punto di riferimento a quanti vorranno impegnarsi nello sviluppo della terapia".

(1 luglio 2003)



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E' morto
Luigi Di Bella


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