Un portale per la Black Light Art (1 Viewer)

HollyFabius

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Ha preso vita un gruppo di lavoro organizzato che cercherà di diffondere la Black Light Art, attraverso iniziative e coinvolgendo istituzioni.

Il gruppo coinvolge già diversi soggetti in aggiunta e appoggio alla mia piccola organizzazione, cito in particolare la Scuola del Design del Politecnico Di Milano e nel primo evento ufficiale anche il Museo della Rocca di Spoleto, La Regione Lombardia e la Banca Mediolanum.
Si potranno seguire le attività del gruppo sui social, alla pagina:

Black Light: eventi e iniziative | Facebook

Il primo evento ufficiale organizzato dal gruppo è l'esposizione 'Black Light Art: la luce che nasce dal buio" che si svolgerà dal 11 Maggio 2017 al 10 Giugno 2017 presso il Palazzo Lombardia della Regione Lombardia.
Quindici artisti esploreranno le poetiche della Black Light Art.
Riporto il breve concept attorno al quale è stata disegnata l'esposizione:
La Black Light come strumento espressivo, in grado di coinvolgere lo spettatore in una esperienza sensoriale dove la realtà non appare con il solito aspetto ma si veste di colori, di forme e di spazialità insolite e sorprendenti. Questa mostra, curata da Fabio Agrifoglio e Gisella Gellini, con allestimento di Gaetano Corica e progetto luci di Gianni Forcolini, intende esplorare le valenza artistiche della luce nera, proponendo opere di oltre una decina di artisti che da sempre la sperimentano o che la approcciano per la prima volta.
Sarà inoltre anche un’occasione per riscoprire la figura di Mario Agrifoglio, artista che ha fatto della black light il fulcro della sua sperimentazione artistica.
Black Light Art ha scelto inoltre di collaborare con il Museo Nazionale della Rocca Albornoz di Spoleto per l’iniziativa Lightquake 2017, mostra di artisti della luce a supporto di una raccolta fondi a favore del restauro di alcune opere d’arte danneggiate dal terremoto del centro Italia.
La luce nera, affascinante ossimoro, non serve per illuminare in modo convenzionale ma si utilizza per far apparire in modo diverso gli oggetti o lo spazio circostante, sia per scopi spiccatamente pratici che in ambito artistico.
Anche se di solito il pubblico generico tende ad associarla alle scenografie del Cirque du Soleil o alle ambientazioni delle discoteche, uno dei primi a sperimentare le applicazioni della black light fu Lucio Fontana nel 1949, con il suo Ambiente spaziale a luce nera.
Successivamente negli anni Sessanta, decennio che vide la nascita dell’optical art e dell’arte cinetica, Gianni Colombo con il suo Spazio Elastico vince il premio per la pittura alla Biennale di Venezia del 1986. Installazione che è stata recentemente riproposta all’edizione del 2011 della Biennale, intitolata Illuminations e curata da Bice Curiger, proprio all’ingresso del padiglione principale ai Giardini.
Nei decenni successivi la ricerca artistica nel campo della Light Art ha modo di spaziare in una vastissima gamma di possibilità, grazie ai nuovi strumenti informatici e alla disponibilità di sorgenti di luce innovative che però forse non possiedono la stessa poesia di sorgenti di luce meno tecnologiche come la black light, come dimostrato dalle opere di questa mostra.

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Cris70

... a prescindere
Holly prosegui con le info.

Ad esempio quali sono gli artisti invitati ad esporre?

Io non sono su Facebook e non intendo entrarci, però qui ti seguo con piacere.
Ovviamente, sempre che tu lo voglia.

Grazie :bow:
 

HollyFabius

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Grazie Cris, rispondo con piacere, sull'iniziativa in Milano.
Entro qualche giorno avremo i dettagli (spero definitivi) anche se mi sto accorgendo che progetti così complessi si muovono di giorno in giorno.
Il titolo, per esempio, è stato cambiato in ' Black Light Art: la luce che colora il buio' meno poetico ma più rispondente al tema.
La copertina definitiva è in via di definizione ed è stata studiata dal grafico (G.Corica) su alcuni scatti fatti da uno dei giovani artisti che esporranno (E.Alfieri).
L'elenco degli artisti oltre a mio padre, Mario Agrifoglio, vedrà la presenza di Nino ed Emanuele Alfieri, Alessio Ancillai, Carlo Bernardini, LeoNilde Carabba, Claudio Sek De Luca, Nicola Evangelisti, Giulio De Mitri, Maria Cristiana Fioretti, Daniela Forcella, Federica Marangoni, Yari Miele, Marco Nereo Rotelli, Sebastiano Romano, Olga Serezhina. Il percorso espositivo sarà accompagnato da musiche appositamente composte da Irlando Danieli, ispirate al tema della mostra.

Il progetto si è concentrato sul tema delle poetiche possibili attorno alla luce nera, molti sono artisti di light art, di spessore internazionale che si sono in passato cimentati con qualche opera di black light art.
Per esempio Federica Marangoni, artista veneziana, già docente di educazione artistica presso diverse università statunitensi (NYU, Detroit, Michigan, Columbia University, ecc. ) ha esposto al MoMA e in 4 edizioni della biennale di Venezia. Federica ha una esperienza pregressa con la luce nera e porterà una sua opere di fine anni '70.
Altro esempio Marco Nereo Rotelli, architetto, anch'esso veneziano ma con lo studio in Milano, ha esposto in diverse edizioni della biennale (5 edizioni) e lavora sul tema della luce con installazioni in tutto il mondo (Stati Uniti, Cina, Francia, Brasile, Palestina, ecc.).
Rotelli porterrà una coppia di opere del 2006, sul portale ci sono anche diversi scatti di quando siamo andati nel suo studio. Poi magari riporto qui alcuni scatti.

Molti artisti sono docenti di accademia che lavorano attorno al tema della luce. Nelle accademie, ovviamente, la poetica della luce è zona di confine, avanguardia.
Il loro coinvolgimento passa dalla esposizione di opere del passato a esposizione di opere nuove dedicate al tema.

Carlo Bernardini è docente di installazioni Multimediali all'accademia di Belle Arti di Brera, anche lui con curriculum molto spesso, esposizioni museali, installazioni attorno al mondo, ecc. ecc. , la sua ricerca si basa spesso su installazioni luminose che si concentrano sulla trasformazione percettiva dello spazio, porterà una sua opera del '96.
Maria Cristiana Fioretti è docente di Cromatologia all'accademia di Belle Arti di Brera, vive e lavora tra Mentone e Milano, ha partecipato alla 55 Biennale di Venezia in un evento collaterale, numerose esposizioni internazionali e museali. Maria Cristiana si cimenterà per la prima volta con il tema della luce nera e sta preparando un'opera specifica per l'evento.
Giulio De Mitri è docente di tecniche e tecnologie delle arti visive nell'accademia di Belle Arti di Catanzaro, ha partecipato alla biennale del Fin del Mondo in Argentina e Cile, partecipazione a due Biennali di Venezia, curriculum con esposizioni museali ed esposizioni in tutto il mondo, la sua ricerca si concentra sulla luce e sulla storia dell'immaginario della cultura mediterranea. Porterà una installazione, opera recente del 2016.

Alcuni artisti sono docenti di Storia dell'Arte in istututi superiori e si dedicano da anni alla ricerca sul tema della luce e della luce nera.
Nino Alfieri per esempio, diplomato all'accademia di Belle Arti di Brera, insegna a Milano. La sua ricerca si concentra sulla light art con installazioni nelle quali la componente luce è connessa alla mutazione mediata da apparecchiature elettroniche. Nino, porterà una sua opera di qualche anno fa che lavora sia sotto luce nera che al buio completo (dopo spiego meglio).
Claudio Sek De Luca, diplomato all'accademia di Belle Arti di Venezia con Vedova, insegna a Verona. La sua ricerca si concentra sul recupero della tradizione e dei simboli veneziani in una realtà contemporanea che fa uso della luce nera oramai da numerosi anni.
Anche di lui abbiamo scelto un'opera del 2000 che lavora anche al buio completo.

Altri artisti selezionati sono giovani e/o con un curriculum espositivo di livello.
Alessio Ancillai è artista romano, di formazione medico-scientifica, sperimenta diversi linguaggi e materiali, porterà un suo lavoro recente sul tessuto.
Nicola Evangelisti è artista Bolognese, diplomato alla accademia di Belle Arti di Bologna, curriculum con installazioni luminose in tutto il mondo, porterà una sua grande opera recente.
Daniela Forcella, artista Milanese, diplomata alla accademia di Belle Arti di Brera, esposizioni di prestigio (Art Basel, Miami) già presente al Museo Verticale di Palazzo Lombardia, sperimenterà per la prima volta con la luce nera e porterà un'opera dedicata all'evento.
Emanuele Alfieri, giovane diplomato alla accademia di Belle Arti di Brera, sperimenta da anni con la luce nera, porterà un suo lavoro del 2016.
Yari Miele, giovane diplomato alla accademia di Belle Arti di Brera, anche lui sperimenta da anni con la luce e porterà un suo lavoro recente.

Sebastiano Romano, artista Siracusano, diplomato alla accademia di Belle Arti di Brera, si occupa di teatro e scenografia, ha realizzato installazioni luminose in musei e piazze storiche di tutta Italia, porterà anche lui un'opera dedicata all'evento.

Olga Serezhina, artista russa e unica straniera invitata, di Mosca porterà un'opera che lavora sia sotto luce nera che al buio completo.

Ultimi due artisti, sui quali l'esposizione punterà molto e che avranno uno spazio con più opere sono:
LeoNilde Carabba, artista con curriculum veramente spesso, ha lavorato con Fontana, Burri, Christo e con molti artisti noti di quella generazione, lavora con la luce nera sino dagli anni '90, in esposizione ci saranno diverse sue opere storiche insieme ad alcune realizzate per l'evento.
Mario Agrifoglio, è ovviamente l'artista attorno al quale abbiamo costruito l'evento e porteremo diverse sue opere.

Scrivo un altro post sull'organizzazione dell'esposizione perchè su post troppo lunghi la tastiera lavora a scatti.
 

HollyFabius

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L'evento verrà organizzato con una ambientazione luminosa d'avanguardia, usando le nuove tecnologie LED e digitali.
La sala espositiva è strutturato in un lungo corridoio con due ampie zone terminali, in una delle due zone verranno concentrati gli autori che hanno opere che lavorano sia sotto luce nera che al buio completo (usano materiali sia luminescenti che fosforescenti). L'illuminazione in questa zona prevederà un dimmeraggio alternato della luce bianca e della luce nera e un periodo di buio completo per una esperienza immersiva totale.
Nella resto dell'esposizione verranno invece organizzate le opere degli artisti che lavorano sotto luce nera (usano materiali luminescenti ma non fosforescenti), in queste zone l'illuminazione prevederà un dimeraggio alternato luce bianca/luce nera senza periodo di buio completo.
Gli spazi espositivi sono ampi e le opere esposte sono tutte di dimensioni grandi o molto grandi.
 

HollyFabius

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Farò un post per ogni artista della esposizione, seguendo l'ordine che ho messo in precedenza.
Comincio con Federica Marangoni
riporto la biografia dal suo sito (federica marangoni):
Federica Marangoni, artista e designer veneziana, lavorando a livello internazionale, per tutta la sua carriera ha sperimentato diversi materiali e media tecnologici. Seguendo una precisa scelta professionale e culturale, che l’ha portata a spaziare in un modo molto eclettico ed interdisciplinare verso tutti i settori della comunicazione, accanto al suo percorso artistico di scultore, cresce la sua attività di designer. Nel 1970, stabilisce a Venezia il proprio studio: Fedra Studio Design. Nello stesso anno, inizia a usare il vetro, lavorando con frequenza costante in molte fornaci muranesi . Progetta oggetti di design per la produzione, così come sculture in vetro e grandi installazioni, in cui i media tecnologici, come il video e la luce al neon, combinati con la trasparenza e fragilità del vetro rendono la sua opera unica nel panorama dell'arte contemporanea . Dalla metà degli anni Settanta a oggi, l'uso della tecnologia elettronica sarà uno dei suoi principali mezzi di espressione. Dal 1976 al 1989, è professore aggiunto nel Dipartimento di Arte e Educazione Artistica presso la New York University. Sempre presso la NYU, tiene seminari e corsi estivi a Venezia con un workshop sul vetro. Tiene anche lezioni e corsi in molte università negli Stati Uniti e in centri culturali: Wayne State University, Detroit , Michigan (1977); Centro per gli Studi Creativi, Dipartimento del Vetro, Università di Arte e Design, Detroit, Michigan (1979); Patterson State College , N.J. (1978); Columbia University, New York , NY (1978); Parson School of Design, Altos de Chavon, Repubblica Dominicana (workshop, novembre 1984); Pratt Institute, New York, NY (1995); Virginia Beach Art Center (1996). Queste lezioni si concentrano su un tema su cui Marangoni da tempo stava indagando : "Arte, Art&Crafts , Design: confronto, analisi e interattività". Federica Marangoni ha esposto in numerosi musei e mostre internazionali: MoMA (New York 1980), Musée des Arts Décoratifs (Losanna 1988/92) Museo Bellerive (Zurigo 1988), Palazzo dei Diamanti (Ferrara 1980/1983), Palazzo Dugnani (Comune di Milano 1984), Hara Museo (Tokyo 1990), Kunstmuseum (Dusseldorf 1990), La Biennale di Venezia (Venezia 1971/80/95/97/ 2011), Hivernacle (Barcellona, 1989), Galleria Holly Salomon (New York 1995), Centro per le Arti (Virginia U.S.A. 1996), Palazzo Ducale 'Aperto Vetro' (Venezia 1999), Skulpturen-Glaskasten Marl Museo (DE – 2000), “Biennale Internazionale delle Arti Elettroniche: Arte e comunicazione” (Roma), Ernsting Stiftung Alter Hof Herding (Coesfeld, Germany), “Global Art Glass Triennial” ( Borgholm Slott, Öland, Sweden), Fondazione Peggy Guggenheim (Venezia, 2001), CAC Ticino (Bellinzona, CH), Galleria Remy Toledo (New York, 2005), Istituto Italiano di Cultura (Madrid, 2006), Castello Sforzesco (Milan), Carnagie Museum of Art (Pittsburgh, USA), Museo di Villa Croce (Genoa), Istituto Italiano di Cultura (New York, USA), 54ma Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia, Padiglione Italiano.

Federica Marangoni esporrà una sua opera del 1970, del periodo nel quale sperimentò anche la luce di Wood.

Alcune immagini di sue opere.

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Federica Marangoni, The Caged flight a, 2009

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Federica Marangoni. Il filo conduttore, 2015

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Federica Marangoni, Go Up through architecture, 2013

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HollyFabius

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Oggi Parlo di Marco Nereo Rotelli
Riporto la biografia dal suo sito (Home page - Marco Nereo Rotelli)

Marco Nereo Rotelli è nato a Venezia nel 1955, dove si è laureato in architettura nel 1982.

Da anni persegue una ricerca sulla luce e sulla dimensione poetica che Harald Szeemann ha definito come “un ampliamento del contesto artistico”.
Rotelli ha creato negli anni una interrelazione tra l’arte e le diverse discipline del sapere. Da qui il coinvolgimento nella sua ricerca di filosofi, musicisti, fotografi, registi, ma principalmente il suo rapporto è con la poesia che, con il tempo, è divenuta un riferimento costante per il suo lavoro.


Tra le grandi installazioni da lui realizzate si segnalano:

nel 1996 l’opera in omaggio al teatro La Fenice di Venezia appena distrutto da un incendio, e presentata alla Quadriennale di Roma;

nel 2000 l’illuminazione con versi tratti da L’horloge di Baudelaire della facciata del Petit Palais di Parigi;

nel 2001 il coinvolgimento di mille tra i maggiori poeti contemporanei, espressione di tutte le tendenze e di tutti i continenti, per l’installazione Bunker Poetico, realizzata alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, fortemente voluta da Harald Szeeman;

nel 2002 il recupero, a Carrara, di una cava da anni abbandonata e trasformata, in occasione della 11^ Biennale di Scultura, in un grande libro di marmo, scolpendo versi poetici sulle sue pareti;

nel 2002 la grande installazione ambientale Poetry for Peace a Seoul;

nel 2005 alla 51. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, il recupero dell’isola di San Secondo, nella laguna veneziana, per cui è stato insignito di targa d’argento della Presidenza della Repubblica;

nel 2007 l’installazione permanente per il Living Theatre di New York, voluta da Judith Malina e dedicata alla Beat Generation;

nel 2008 a Jinan, in Cina, invitato a partecipare alla Biennale internazionale d’Arte e Design della Shandog University, un’installazione dalla dimensione tragica e poetica, nell’anno del terremoto del Sichuan, che gli varrà l’Academy Award .

nel 2008 a Parigi, l’opera realizzata con cento porte d’oro lungo gli Champs Élysées The Golden Wood;

nel 2009 la grande opera Save the Poetry esposta nelle vetrine dell’Espace culturel Louis Vuitton a Parigi;

nel 2009 l’installazione luminosa sulla facciata della cattedrale di Santiago de Compostela per la Fiesta del Apóstol;

nel 2010 a Milano il progetto Poetry. Parola d’Artista con un’importante retrospettiva alla Rotonda di Via Besana, una mostra con il poeta arabo Adonis a Palazzo Reale, l’installazione scultorea Le pietre sono Parole in Piazza Duomo;

nel 2010 il progetto Genova s’illumina di poesia, omaggio a Edoardo Sanguineti, con l’installazione luminosa in Strada Nuova;

nel 2011 a Venezia la sua installazione luminosa a Palazzo Ducale che inaugura il Padiglione Italia alla 54. Mostra Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia;

nel 2011 al Lido di Venezia l’installazione luminosa Le parole del cinema per la 68. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia;

nel 2011 la direzione artistica del progetto “Art Explosion” e la realizzazione di una serie di installazioni luminose per la valorizzazione del territorio dei Campi Flegrei (Na);

nel 2012 l’installazione luminosa omaggio a Wisława Szymborska a Ca’ Foscari a Venezia;

nel 2013 l’installazione luminosa dedicata all’Inferno dantesco al Field Museum di Chicago;

nel 2013 l’installazione luminosa al Porto Antico di Genova per l’inaugurazione del nuovo Padiglione dei Cetacei di Renzo Piano e Assapora la bellezza a Palazzo Reale di Milano;

nel 2014 l’ideazione di un palazzo d’artista a Padova, Casa Lux;

nel 2015 l’illuminazione del Five Pavillion Bridge per lo Slander West Lake International Poetry Festival di Yangzhou, Cina;

nel 2016 l’installazione luminosa per l’inaugurazione del nuovo Museo della Palestina a Birzeit, Palestina.


Nel 2000 ha fondato il gruppo Art Project, oggi diretto da Elena Lombardi con Margherita Zambelli e Filippo Cavalli e composto da giovani artisti ed architetti, con il quale realizza numerosi interventi e progetti di installazione urbana.

Questo suo impegno gli è valso la partecipazione a sette edizioni della Biennale di Venezia, oltre a numerose mostre personali e collettive.

È stato invitato dalla Northwestern University (Chicago) come “artist-in-residence” (inverno 2013).

Le sue opere sono presenti in musei e importanti collezioni private di tutto il mondo.
Di lui hanno scritto alcuni tra i più importanti critici d’arte, oltre a poeti, scrittori, filosofi e personalità della cultura internazionale, alimentando un’importante raccolta bibliografica sul suo lavoro.


Rotelli esporrà un paio di sue opere del 2006 dedicate a Fernanda Pivano

Alcune immagini dal suo sito

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Rotelli - parole di pietra​




Rotelli - porte d'oro​

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Rotelli - Costruire con la luce​

Alcune immagini dell'incontro con l'Artista
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HollyFabius

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Oggi tocca a Carlo Bernardini, artista e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

CB nasce a Viterbo nel 1966; esordisce nei primi anni ‘90 con una pittura astratta la cui attenzione è rivolta al confronto dialettico tra la linea e il monocromo, affrontando fin da subito il tema concettuale e raffigurativo del rapporto spazio-luce. Questa ricerca lo porta nel 1996 a presentare al Palazzo delle Esposizioni di Roma per la XII Quadriennale dei lavori su tavola di grandi dimensioni con interventi di pigmenti e fosforo che, attraverso l’esposizione alla luce di Wood, generano due distinte e autonome condizioni visive: la prima in luce reale, la seconda al buio come una sorta di negativo fotografico della prima.

Nella prima metà degli anni ‘90 il suo lavoro giunge ad affrontare la terza dimensione, dapprima facendo fuoriuscire dalle superfici di tela o tavola dei tubi d’acciaio che proiettano ombre reali, poi progettando e realizzando a partire dal 1996 installazioni in fibre ottiche e sculture-installazioni in acciaio inox e fibre ottiche, superfici OLF (Optical lighting film) e superfici elettro-luminescenti, che lo spettatore percepisce in modo diverso, e con forma diversa, a seconda del variare della sua posizione nello spazio.

Nel 1997 pubblica il saggio teorico sulla Divisione dell’unità Visiva, dove affronta, appunto, la relatività delle percezioni e sensazioni nei confronti dell’opera. Al 1999 risale la prima mostra personale alla Galleria Spaziotemporaneo di Milano, città nella quale si trasferirà a vivere e insegnare dopo una lunga permanenza nella capitale.

È proprio la sperimentazione di un mezzo espressivo nuovo come la fibra ottica che lo spinge ad interagire con le architetture e gli spazi esterni, giungendo così a trasformare l’ambiente da contenitore dell’opera ad opera stessa, concependo l’installazione come uno spazio permeabile dove lo spettatore entra, vivendo una nuova dimensione ridisegnata dalle linee di luce.

Dalla fine degli anni ’90 gli vengono commissionate le prime installazioni ambientali in grandi spazi esterni; tra gli interventi di maggiore rilievo in luoghi pubblici và menzionata l’installazione alla Galleria Nazionale della Pilotta a Parma (1998), l’intervento ambientale a Reggio Emilia nella spettacolare cornice cinquecentesca dei Chiostri di San Domenico (1999) e la grande installazione a Padova realizzata su via Fiume al Palazzo della Ragione (2000).

Nel 2002 viene invitato alla XX Triennale di Milano e a Sculpture Space, Utica (New York); l’anno seguente alla XIV Quadriennale al Palazzo Reale a Napoli. Sempre nel 2002 vince il premio Targetti Art Light Collection White Sculpture e per ben 2 volte (nel 2000 e nel 2005) il premio Overseas Grantee della Pollock Krasner Foundation di New York.

Proprio i numerosi soggiorni newyorkesi di questi anni sono determinanti nella concezione delle nuove sculture in cui la linearità, la tensione, e la spinta verso l’alto risentono del fascino dell’architettura razionale, verticale, luminosa e specchiante dello skyline della metropoli. Nel 2004 progetta La Quarta Direzione dello Spazio, un’ipotesi visiva sperimentale in cui all’interno dell’installazione in fibra ottica si attivano al passaggio dei visitatori dei video interattivi di luce astratta in movimento, mirando a creare una sovrapposizione simultanea della percezione dinamica sulla percezione statica. La realizzazione definitiva del progetto a cui prende parte con i video la film-maker brasiliana M.Sobral avverrà poi quattro anni più tardi presso la Galleria Bruna Soletti di Milano.

L’anno seguente viene invitato all’ Accademia Nazionale di San Luca dove presenterà una sculto-installazione in acciaio e fibre ottiche. Tra le esposizioni internazionali di maggior prestigio di questi anni vanno citate la mostra del 2002 alla National Gallery of Contemporary Art di Bangkok, la grande mostra del 2004 al Museo Paço Imperial di Rio De Janeiro e la presentazione nel 2007 dell’installazione Event Orizont allo Swing Space di New York.

Del 2008 è il progetto Light Waves, opera permanente installata nell’ingresso dell’aeroporto di Brindisi in cui Bernardini attraverso l’interazione tra le sue sculture prismatiche di luce e un’installazione audiovisiva, genera una pulsione impalpabile dello spazio totale modificando la percezione del luogo. Nello stesso anno presenta un gigantesco intervento ambientale nell’Umbracle della Ciudad de las Artes y las Ciencias di Valencia ponendo in dialogo le sue geometrie di luce con la celebre opera architettonica di Santiago Calatrava. Contemporaneamente progetta per il Museo La Nau dell’Università di Valencia un’installazione che si estende in altezza su tre piani degli spazi espositivi, creando un disegno che cambia secondo i punti di vista e secondo gli spostamenti dello spettatore, che si trova così a vivere fuori e dentro l’opera. Un ulteriore sviluppo sperimentale del linguaggio si riscontra nelle Interrelazioni nello Spazio al Castello di Rivara, in cui un’unica installazione in fibre ottiche eludendo la fisicità delle pareti ingloba al suo interno gli ambienti, passando da parte a parte senza soluzione di continuità. Ancora del 2008 è la sua mostra personale al Museo di Lissone, dove presenta oltre ad uno spettacolare intervento nelle sale del museo, un’imponente installazione aerea in esterno.

Il 2009 è un anno molto impegnativo sotto il punto di vista espositivo: in occasione di Art First 2009 presenta a Bologna Codice Spaziale, un imponente installazione aerea che sovrasta la centralissima Piazza S. Stefano, viene invitato a New York per il D.U.M.B.O. Art Festival e realizza una grande scultura ambientale per il progetto Twister al MAM – Museo Arte Moderna e Contemporanea di Gazoldo degli Ippoliti (MN) ed un’installazione alla GAM di Gallarate. Lo stesso anno viene invitato da Bruno Corà alla mostra Corpo, automi, robot al Museo d’arte di Lugano e presenta un ambizioso progetto a Milano a Palazzo Litta, dove le fibre ottiche partendo dalla facciata del palazzo seicentesco si insinuano sino alle sue sale interne attraversando pavimenti e pareti, inglobando e ridisegnando gli spazi architettonici. Sempre del 2009 sono le sue ultime tre mostre personali: alla galleria torinese Velan nella quale presenta l’installazione Codice Progressivo dello Spazio, a Milano da Grossetti Arte Contemporanea dove la fibra ottica attraversa e oltrepassa le pareti della galleria e infine alla Delloro Arte Contemporanea di Roma dove progetta un’installazione che partendo dai palazzi prospicenti alla galleria penetra e si sviluppa all’interno degli spazi espositivi.

Nel 2010 ha realizzato un’opera permanente per il Musma a Matera; sempre del 2010 sono le grandi installazioni al NIMk di Amsterdam, alla Spuiplein a The Hague – L’Aia, al CityQuartier DomAquarée, di Berlino per l’ArtLight Berlin, e a Milano, dove realizza Campo organico di luce, per la mostra sulla Scultura italiana del XXI secolo alla Fondazione Arnaldo Pomodoro. Lo scorso Novembre 2010 partecipa all’edizione di Luci d’Artista di Torino con l’opera Cristallizzazione Sospesa allestita nel cortile del seicentesco Palazzo Bertalazone.

Del 2011 è la mostra personale alla Delloro Arte Contemporanea di Berlino con l’installazione ambientale Vacuum, e la partecipazione a Londra con installazioni di grandi dimensioni a The Arc Show presso il Business Design Centre ed alla Kinetica Art Fair presso Ambika P3 alla University of Westminister.

Nello stesso anno realizza l’installazione Disegno del Vuoto presso la Bocconi Art Gallery, nell’Università Bocconi di Milano, ed a Roma i due grandi interventi ambientali La Rivincita dell’Angolo al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea, e La Luce oltre la Materia nella Chiesa di Santa Maria in Montesanto. Nel 2012 Bernardini è invitato presso il FAD festival de arte digital, alla Funarte fundação de arte di Belo Horizonte, ed al Meet in town, all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Carlo Bernardini vive e lavora a Milano; insegna Installazioni Multimediali presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.


Carlo Bernardini presenterà una sua opera inedita del 1996.

Alcune sue opere tratte dal suo sito,

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SPAZIO_PERMEABILE, 2003 Fibre ottiche, superficie elettroluminescente, XIV Quadriennale

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Spazio_Permeabile 1999, fibre_ottiche; Chiostri di S.Domenico, Reggio Emilia

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Superficie virtuale con linee di luce ombra 1996, acrilici e fosforo su tavola​

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HollyFabius

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Oggi vi parlo di Maria Cristiana Fioretti

Biografia tratta dal suo sito (Cristiana Fioretti - Artista multimediale, pittrice)

Maria Cristiana Fioretti, nata nel 1966 a Cingoli (Marche)
pittrice e scultrice, vive e lavora tra Milano e Mentone, in Francia.
Diplomata all’Istituto Statale d’Arte di Ancona e all’Accademia di Belle Arti
di Macerata, è stata Direttrice Artistica del Museo Internazionale
dell’Etichetta di Cupramontana (AN) dal 1991 al 1994 e del Museo Internazionale
dell’Immagine Postale di Belvedere Ostrense (AN) dal 1991 al 2010.

Dal 2004 è Titolare della cattedra di Cromatologia all’Accademia di Belle
Arti di Brera – Milano

Nel 2014 viene scelta per l’installazione multimediale presentata alla 55 Biennale di Venezia, “Sensorial Space” e
inserita nella mostra Light Art Ensemble nella Ex Chiesa di San Carpoforo a Brera ed inclusa nel libro Light Art Italy – Temporary Installations
2013 a cura di Gisella Gellini, Maggioli Editore.
Nel 2013 Partecipa alla 55 la Biennale di Venezia, evento collaterale “Personal Structures” a Palazzo Bembo.
Organizza il progetto espositivo didattico “CROMATOLOGIE” Cristiana Fioretti e i suoi allievi di Brera presso la Galerie Mirafiori Motor Village a
Torino.
Il Comune di Sanremo ospita la sua personale “Bonjour Sanremo” a cura di Guido Curto presso la Pinacoteca Rambaldi a Villa Luca- Coldirodi
L’installazione multimediale “Extension Light” presentata alla Sala Napoleonica di Brera viene inserita nel libro Light Art Italy –
Temporary Installations 2012 a cura di Gisella Gellini, Maggioli Editore-
Nel 2012 il suo lavoro site-specific “SEAland” è selezionato e inserito nel volume “Light Art in Italy-Temporary Installations 2011 a cura di Gisella Gellini, Maggioli Editore
Nel 2011 è inserita nel volume “Light Art in Italy- Temporary Installations 2010“con l’opera site-specific “Light Abstr-Action” a cura di Gisella Gellini e Francesco Murano, Maggioli Editore
Nel 2010 allestisce la sua opera multimediale “Light Abstr-Actions” alla Casa dell’Energia a Milano, catalogo Mazzotta In occasione del Festival dell’Energia è invitata con la stessa opera al Castello Carlo V di Lecce.
Nell’a.a. 2009/10 pubblica il libro “LIGHT & COLOR” Contrappunti cromatici, insieme al Prof. Domenico Nicolamarino grazie al Fondo
Incentivante dell’Accademia di Belle Arti di Brera. La pubblicazione presenta una ricerca che unifica le energie della luce e del colore per gli aspetti
scientifici ed artistici in sintesi, per indicare alcuni spunti di studio utili alla conoscenza delle diverse specializzazioni accademiche
Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo dal 1996 al ’98 e nello stesso periodo ha frequentato il corso di aggiornamento su multimedialità
e didattica per docenti di Accademie all’ISIA di Urbino, organizzato dal Ministero della Pubblica Istruzione.
In seguito ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro (1998), all’Accademia di Belle Arti di Brera (1999-2000), al’Accademia Albertina di
Torino (2002-2004), poi di nuovo a Brera (2004).
Workshop e corsi tenuti: “La poetica del lighting designer” e “Project manager per lo spettacolo” alla Fiera di Rimini “SIB 2000”; primo seminario
internazionale di cromatologia all’Università di Lisbona, facoltà di Belle Arti, 2003; seminari pesso la Scuola di Arti e Mestieri di Budapest, 2005; all’Ecole
Nationale des Arts Plastiques di Villa Arson a Nizza, 2006; all’Ecole Supérieure des Beaux-Arts di Marsiglia, 2008; presso il Royal University College of Fine
Arts di Stoccolma, 2009; al Politecnico, Scuola di Design a Milano, corso di Light Art e Design della Luce nel 2011-2012-2013-2014.
Espone dalla seconda metà degli anni Ottanta partecipando a collettive nazionali e internazionali in spazi pubblici e privati.

Nella esposizione di Regione Lombardia Maria Cristina Fioretti porterà una nuovo opera studiata e realizzata per l'occasione.

Alcune immagini di sue opere.

DreamInBox.JPG

Fioretti - Dream in box, 2010

Extension_Light_2013.JPG

Fioretti - Extension light, 2013

InstallazioneMultimediale_55_BiennaleVenezia.JPG
InstallazioneMultimediale_55_BiennaleVenezia_b.JPG

Fioretti - Installazione Multimediale 55° BiennaleVenezia

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Fioretti - Swivel Light, 2010​
 

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