marcos88
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Materie prime in rialzo
Il repentino rialzo messo a segno dall'indice Reuters/Jefferies Crb Index nelle ultime due settimane riflette le aumentate tensioni in Egitto. Non solo sul Brent si notano tensioni al rialzo, anche il prezzo dell'oro recentemente si è mosso nella stessa direzione ed è lecito attendersi un ulteriore rialzo. Questo almeno fino a quando la Fed non deciderà di dare inizio al "tapering", all'assottigliamento del programma di alleggerimento quantitativo, rafforzando il dollaro e di conseguenza, in base alla ben nota correlazione inversa, imprimendo una spinta al ribasso sul prezzo delle materie prime, oro compreso. In attesa di questi eventi sembra comunque essersi aperta una finestra, all'interno della quale operare in acquisto sulle materie prime.
L'oro potrebbe tentare, in caso di rottura in area 1.370 dollari, un allungo in direzione di 1.420 dollari l'oncia. Fintanto che i prezzi si manterranno al di sopra dell'area 1350 sarà lecito credere in un prolungamento del movimento ascendente verso il target successivo a 1.490 dollari circa, ovvero il massimo di maggio. Rimbalzi fino ai 1.500 dollari sarebbero in ogni caso da intendere come un fenomeno correttivo. Se in ottica di breve e medio periodo strategie di acquisto, attivate al superamento delle resistenze indicate, sono applicabili, in ottica temporale più estesa il rialzo dei prezzi verso area 1.500 potrebbe fornire una buona occasione per alleggerire le posizioni lunghe in attesa di nuovi segnali di forza che possano essere duraturi. L'eventuale immediata violazione di area 1.350 e successivamente di 1.270 aprirebbe la strada a flessioni verso i supporti successivi a 1.210 e 1.180.
Abbiamo anche la possibilità di rimbalzo per il rame, il cui grafico evidenzia una figura a doppio minimo disegnata tra giugno e luglio con base in area 6.700, completata il 7 agosto con il superamento del picco del 23 luglio a 7.117. Se le quotazioni troveranno la forza per lasciarsi alle spalle anche area 7.475, diverrà lecito considerare la reazione in atto da alcune settimane più di un semplice rimbalzo tecnico. Primo target in quel caso a 7.675, e solo le discese al di sotto di area 7.000 costringerebbero ad archiviare le attese di un rialzo. Molto simile la condizione grafica dell'alluminio: i prezzi hanno disegnato una figura a doppio minimo, con base in area 1.750-1.770 tra fine giugno e fine luglio, figura completata poi con la rottura dei 1.860 punti che ha fornito la base per un rimbalzo che si è avvicinato in area 1.950. Il superamento anche di area 1.970 confermerebbe la volontà di un rimbalzo, con obiettivi a breve a 2.020 e 2,080.
Il repentino rialzo messo a segno dall'indice Reuters/Jefferies Crb Index nelle ultime due settimane riflette le aumentate tensioni in Egitto. Non solo sul Brent si notano tensioni al rialzo, anche il prezzo dell'oro recentemente si è mosso nella stessa direzione ed è lecito attendersi un ulteriore rialzo. Questo almeno fino a quando la Fed non deciderà di dare inizio al "tapering", all'assottigliamento del programma di alleggerimento quantitativo, rafforzando il dollaro e di conseguenza, in base alla ben nota correlazione inversa, imprimendo una spinta al ribasso sul prezzo delle materie prime, oro compreso. In attesa di questi eventi sembra comunque essersi aperta una finestra, all'interno della quale operare in acquisto sulle materie prime.
L'oro potrebbe tentare, in caso di rottura in area 1.370 dollari, un allungo in direzione di 1.420 dollari l'oncia. Fintanto che i prezzi si manterranno al di sopra dell'area 1350 sarà lecito credere in un prolungamento del movimento ascendente verso il target successivo a 1.490 dollari circa, ovvero il massimo di maggio. Rimbalzi fino ai 1.500 dollari sarebbero in ogni caso da intendere come un fenomeno correttivo. Se in ottica di breve e medio periodo strategie di acquisto, attivate al superamento delle resistenze indicate, sono applicabili, in ottica temporale più estesa il rialzo dei prezzi verso area 1.500 potrebbe fornire una buona occasione per alleggerire le posizioni lunghe in attesa di nuovi segnali di forza che possano essere duraturi. L'eventuale immediata violazione di area 1.350 e successivamente di 1.270 aprirebbe la strada a flessioni verso i supporti successivi a 1.210 e 1.180.
Abbiamo anche la possibilità di rimbalzo per il rame, il cui grafico evidenzia una figura a doppio minimo disegnata tra giugno e luglio con base in area 6.700, completata il 7 agosto con il superamento del picco del 23 luglio a 7.117. Se le quotazioni troveranno la forza per lasciarsi alle spalle anche area 7.475, diverrà lecito considerare la reazione in atto da alcune settimane più di un semplice rimbalzo tecnico. Primo target in quel caso a 7.675, e solo le discese al di sotto di area 7.000 costringerebbero ad archiviare le attese di un rialzo. Molto simile la condizione grafica dell'alluminio: i prezzi hanno disegnato una figura a doppio minimo, con base in area 1.750-1.770 tra fine giugno e fine luglio, figura completata poi con la rottura dei 1.860 punti che ha fornito la base per un rimbalzo che si è avvicinato in area 1.950. Il superamento anche di area 1.970 confermerebbe la volontà di un rimbalzo, con obiettivi a breve a 2.020 e 2,080.