Sono un euroscettico e ultimamente lo sono sempre di più. Non riguardo all'europa ma riguardo all'euro. E lo dico tanto più volentieri quanto più vedo che mentre la gente entusiasta della nuova moneta non è molta, sui media essere negativi sull'euro è una bestemmia.
L'altra settimana sentivo parlare di grande successo popolare dell'euro (mi pare fosse Giscard d'Estaing ma posso sbagliare). Che fesseria. Per forza l'euro è entrato alla grande nelle tasche degli europei: mica ci hanno lasciato la scelta! O fai così o torni al baratto, e già che la gente preleva euro ai bancomat. Che stronzata, passatemi il termine.
Ho assistito di persona a due scene che mi hanno lasciato molto triste. Una vecchina al supermercato ha preso una manciata di euro dal portafoglio e li ha messi in mano alla cassiera, la quale ha contato e preso la somma necessaria (spiegando bene alla vecchina cosa stava facendo, con molta pazienza e gentilezza) restituendole il resto. Stamattina mentre facevo la mia coda in banca un uomo anziano borbottava qualche frase che non sentivo al funzionario, il quale rispondeva : "No, non diamo più le lire, solo gli euro.... no, neanche poche, usi quelle che ha per fare la spesa, .... ma no che non è difficile capire, vedrà.... no davvero, non ne possiamo dare più, ma se non gliene servono gli euro non li prelevi, usi le lire che ha in casa ..... no, mi creda, non gliene posso dare" e sono andati avanti un bel po'.
La parte più debole della società ha perso il controllo dei propri soldi, abbiamo un bel dire che ci abitueremo, NOI ci abitueremo, ma c'è gente che non riuscirà a farlo, ne prima ne poi.
Il punto è che non era affatto necessaria la nuova moneta cartacea. Nel momento in cui è stato siglato il trattato di Maastricht, nel momento in cui sono state definite le parità fisse e irrevocabili ed è stata trasferita la competenza sulla politica monetaria alla BCE, tutti i vantaggi della moneta unica sono stati acquisiti. Le monete nazionali sono diventate semplici sottounità dell'euro, semplici definizioni nazionali di un concetto unico, gli scambi virtuali erano già in euro, il rischio cambio era sparito dai commerci in europa, a nulla serviva cambiare anche le banconote.
Col tempo e le prossime modifiche alle banconote (che tanto periodicamente si sono sempre fatte in funzione antifalsificazione) le stesse avrebbero potuto diventare più simili fra loro come immagini, magari avrebbero potuto avere un lato in comune o un logo che ricordasse che la radice comune a tutte era l'euro, ma conservando il valore nominale espresso nelle unità di misura familiari agli europei. Tipo un biglietto da centomila con scritto in piccolo BCE-51,65 euro. Tutte le banche avrebbero accettato le banconote degli altri stati così come ora accettano le monete che hanno un lato diverso da quello in uso in ogni paese. Avremmo risparmiato la cifra colossale che ci è costato questo giocattolo costoso e inutile degli economisti (conio simultateo di monete e biglietti, ritiro delle vecchie, superlavoro delle banche, adeguamento delle macchinette di ogni tipo, anni di informazione a tappeto...) e la parte più debole della popolazione non avrebbe dovuto sopportare un disagio così grande. Avremmo avuto tutti i vantaggi dell'euro evitando buona parte dei danni.
Il giocattolo degli economisti è divertente (ma per quanto? tutto viene a noia prima o poi) per chi lo sa usare, dannoso e inutile per chi fatica (non per colpa sua) a imparare. Peccato, intanto la Finlandia elimina le monetine e altri si apprestano a farlo. Dopo quindici giorni! Ma perchè le hanno coniate allora? Mauro63
L'altra settimana sentivo parlare di grande successo popolare dell'euro (mi pare fosse Giscard d'Estaing ma posso sbagliare). Che fesseria. Per forza l'euro è entrato alla grande nelle tasche degli europei: mica ci hanno lasciato la scelta! O fai così o torni al baratto, e già che la gente preleva euro ai bancomat. Che stronzata, passatemi il termine.
Ho assistito di persona a due scene che mi hanno lasciato molto triste. Una vecchina al supermercato ha preso una manciata di euro dal portafoglio e li ha messi in mano alla cassiera, la quale ha contato e preso la somma necessaria (spiegando bene alla vecchina cosa stava facendo, con molta pazienza e gentilezza) restituendole il resto. Stamattina mentre facevo la mia coda in banca un uomo anziano borbottava qualche frase che non sentivo al funzionario, il quale rispondeva : "No, non diamo più le lire, solo gli euro.... no, neanche poche, usi quelle che ha per fare la spesa, .... ma no che non è difficile capire, vedrà.... no davvero, non ne possiamo dare più, ma se non gliene servono gli euro non li prelevi, usi le lire che ha in casa ..... no, mi creda, non gliene posso dare" e sono andati avanti un bel po'.
La parte più debole della società ha perso il controllo dei propri soldi, abbiamo un bel dire che ci abitueremo, NOI ci abitueremo, ma c'è gente che non riuscirà a farlo, ne prima ne poi.
Il punto è che non era affatto necessaria la nuova moneta cartacea. Nel momento in cui è stato siglato il trattato di Maastricht, nel momento in cui sono state definite le parità fisse e irrevocabili ed è stata trasferita la competenza sulla politica monetaria alla BCE, tutti i vantaggi della moneta unica sono stati acquisiti. Le monete nazionali sono diventate semplici sottounità dell'euro, semplici definizioni nazionali di un concetto unico, gli scambi virtuali erano già in euro, il rischio cambio era sparito dai commerci in europa, a nulla serviva cambiare anche le banconote.
Col tempo e le prossime modifiche alle banconote (che tanto periodicamente si sono sempre fatte in funzione antifalsificazione) le stesse avrebbero potuto diventare più simili fra loro come immagini, magari avrebbero potuto avere un lato in comune o un logo che ricordasse che la radice comune a tutte era l'euro, ma conservando il valore nominale espresso nelle unità di misura familiari agli europei. Tipo un biglietto da centomila con scritto in piccolo BCE-51,65 euro. Tutte le banche avrebbero accettato le banconote degli altri stati così come ora accettano le monete che hanno un lato diverso da quello in uso in ogni paese. Avremmo risparmiato la cifra colossale che ci è costato questo giocattolo costoso e inutile degli economisti (conio simultateo di monete e biglietti, ritiro delle vecchie, superlavoro delle banche, adeguamento delle macchinette di ogni tipo, anni di informazione a tappeto...) e la parte più debole della popolazione non avrebbe dovuto sopportare un disagio così grande. Avremmo avuto tutti i vantaggi dell'euro evitando buona parte dei danni.
Il giocattolo degli economisti è divertente (ma per quanto? tutto viene a noia prima o poi) per chi lo sa usare, dannoso e inutile per chi fatica (non per colpa sua) a imparare. Peccato, intanto la Finlandia elimina le monetine e altri si apprestano a farlo. Dopo quindici giorni! Ma perchè le hanno coniate allora? Mauro63