Un nuova strategia di trading system: "Bull flattener" (1 Viewer)

Piedi a Terra

Forumer storico
Sono convinto che un ingegnere meccanico come te troverebbe il tutto assolutamente banale al primo sguardo :)

Il prezzo di un'obbligazione plain vanilla è una somma attualizzata dei flussi di cassa che ti garantisce nel futuro; l'attualizzazione avviene attraverso un fattore di sconto che incorpora una base di tasso privo di rischio e un ulteriore spread per tenere conto del rischio di insolvenza dell'emittente.

Il rendimento di un'obbligazione è quel fattore di sconto che pone in equilibrio il prezzo osservato in book con i flussi cedolari e il rimborso finale; non è improprio affermare che il rendimento è funzione di prezzo, cedole e tempificazione delle stesse.

Insomma, detto alla romana...
Mejo un uovo oggi che una gallina domani ! :)
 

pprllo

Nuovo forumer
Sono convinto che un ingegnere meccanico come te troverebbe il tutto assolutamente banale al primo sguardo :)

Il prezzo di un'obbligazione plain vanilla è una somma attualizzata dei flussi di cassa che ti garantisce nel futuro; l'attualizzazione avviene attraverso un fattore di sconto che incorpora una base di tasso privo di rischio e un ulteriore spread per tenere conto del rischio di insolvenza dell'emittente.

Il rendimento di un'obbligazione è quel fattore di sconto che pone in equilibrio il prezzo osservato in book con i flussi cedolari e il rimborso finale; non è improprio affermare che il rendimento è funzione di prezzo, cedole e tempificazione delle stesse.
Dunque, proviamo.

Quello che hai detto qui io credevo di averlo capito. Nel senso che per "yield" io intendo il TIR/IRR dell'obbligazione, ovvero quel tasso di attualizzazione che rende il valore attualizzati dei flussi di cassa futuri pari al prezzo attuale.

Allo stesso modo mi trovo con l'idea che tale tasso di attualizzazione incorpori un tasso privo di rischio e un ulteriore spread per il rischio insolvenza.

Da cio' pensavo che il TIR di un'obbligazione, cioe' tale tasso, fosse appunto indipendente dal prezzo nominale dell'obbligazione medesima. Invece non e' cosi' ? Perche' ? Forse il mio errore e' applicare uno stesso tasso di sconto a tutte le cedole ?
 
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Cren

Forumer storico
Da cio' pensavo che il TIR di un'obbligazione, cioe' tale tasso, fosse appunto indipendente dal prezzo nominale dell'obbligazione medesima.
Definisci «prezzo nominale».

Io conosco solo una tipologia di prezzo, che è quello a cui compro e quello a cui vendo :D
 

surcontre

Nuovo forumer
....
Avevi mica seguito poi la sua querelle verso chi aveva proposto questo genere di strategie dell'"extreme decile"?

L'arbitro "R" a chi ha dato poi ragione dei due?

Se ti riferisci al paper di Eric Crittenden no, non è servito R: sono bastate poche parole a Niederhoffer per cassare la strategia.
L’idea di Crittenden aveva un certo fascino: un portafoglio composto da azioni che avevano fatto registrare nuovi massimi storici. L’assenza di medie mobili, di periodi di lookback etc. ripuliva il modello da fonti di data-snooping e naturalmente l’analisi era stata fatta sul solito paniere CRSP survivorship-bias free.
Niederhoffer ha risposto che quell’idea lui l’aveva avuta 15 anni prima e che si era accorto subito che la buona performance era tutta dovuta alle small cap , quelle totalmente illiquide con scambi giornalieri inferiori a $250k, inadatte a qualsiasi forma di trading.
Insomma, calcoli perfetti ma scarsa conoscenza pratica dello strumento oggetto dei calcoli.
Sarà forse per questo che agli econometristi (e ai professori dell’UCLA) si affida spesso la gestione dei calcoli, ma raramente quella dei quattrini :- ).
 

Cren

Forumer storico
Per il Diebold-Li ci vorrà più tempo perchè ho scoperto con disappunto che il package che ho usato, YieldCurve, non sembra supportarlo (se qualcuno vuole verificare mi fa un piacere), e devo arrangiarmi con l'altro.
Il package termstrc comincia a farsi domare.

Sto anche leggiucchiando qua e là il documento di Diebold e Li, cioè Forecasting the term structure of government bond yields.

Da una prima passata veloce sembra semplicemente un'altra variante del Nelson-Siegel, un po' come Svennson e la sua versione "adjusted".

Ben più interessante dovrebbe essere l'elemento di previsione, cosa che merita un approfondimento; se hai già qualche dettaglio su come dovrebbe funzionare, Piedi a Terra, sarei curioso di sentire che ne pensi.

Infatti per il semplice scopo di ricostruire la yield curve Nelson-Siegel dovrebbe andare più che bene senza che passare a modelli più sofisticati possa comportare miglioramenti apprezzabili (per capirci: verosimilmente conta dieci volte di più il criterio in base al quale poi definisci quanto e come un titolo deve scostarsi dalla fair market curve per essere BUY o SELL).

Viceversa, una previsione dell'andamento della curva porta sicuramente valore aggiunto.
 

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Piedi a Terra

Forumer storico
Il package termstrc comincia a farsi domare.

Sto anche leggiucchiando qua e là il documento di Diebold e Li, cioè Forecasting the term structure of government bond yields.

Da una prima passata veloce sembra semplicemente un'altra variante del Nelson-Siegel, un po' come Svennson e la sua versione "adjusted".

Ben più interessante dovrebbe essere l'elemento di previsione, cosa che merita un approfondimento; se hai già qualche dettaglio su come dovrebbe funzionare, Piedi a Terra, sarei curioso di sentire che ne pensi.

Infatti per il semplice scopo di ricostruire la yield curve Nelson-Siegel dovrebbe andare più che bene senza che passare a modelli più sofisticati possa comportare miglioramenti apprezzabili (per capirci: verosimilmente conta dieci volte di più il criterio in base al quale poi definisci quanto e come un titolo deve scostarsi dalla fair market curve per essere BUY o SELL).

Viceversa, una previsione dell'andamento della curva porta sicuramente valore aggiunto.

La mia competenza sulle curve dei tassi di interesse si limita alla conoscenza (superficiale) del modello Vasicek e Cir con qualche esperimento in passato sull'analisi delle componenti principali tratta dal libro di Benninga.

Comprendo bene tutte le avvertenze che hai introdotto e non esito a farle proprie.

Cio' che mi interesserebbe sapere e' se anche questo pacchetto termstrct permette come il precedente che hai usato:

1) costruire una curva as is (observed)
2) costruire la previsione degli spostamenti che si ritengono piu' probabili in base al modello utilizzato ("fitted")

ed in caso positivo

di costruire una curva Diebold Li a 2D sovrapposta al SSN.
Nel raffrontare grafici a 3d con grafici a 2d continuerei ad usare i dati USA che hai usato precedentemente.

Grazie mille di nuovo, sto imparando moltissime cose molto interessanti.
 

Cren

Forumer storico
2) costruire la previsione degli spostamenti che si ritengono piu' probabili in base al modello utilizzato ("fitted")
Proprio su questo sto indagando adesso.

Sono al terzo capitolo del documento di Liebold e Li, e non vorrei che la previsione sull'evoluzione della curva consistesse in qualche modello autoregressivo direttamente sui parametri del fitting.
Proprio su questo sto indagando adesso.
Piedi a Terra, sei un malandrino :D

Dalla lettura del documento di Liebold e Li emerge un'evidenza assolutamente interessante ma anche inattesa: a leggere quanto scritto da te, mi era parso di capire che il Diebold-Li fosse l'ennesimo modello di interpolazione che sofisticava ulteriormente l'approccio originario di Nelson e Siegel.

Invece apprendo che il contributo dei due valenti studiosi non è da ricercarsi in un nuovo modello, quanto nei risultati che un modello AR(1) produce sui parametri del fitting Nelson-Siegel nella previsione a lungo termine della yield curve.

Siccome sto leggendo a spezzoni mentre smontano la scrivania del mio vicino (e indirettamente la mia) sarebbe quantomeno opportuno che qualcuno leggesse rapidamente il paper onde verificare che non mi stia sbagliando, non si può mai sapere :D

In pratica Diebold e Li fanno quanto segue:
  1. analizzano le proprietà dei parametri del modello Nelson-Siegel, concludendone ottime capacità descrittive delle caratteristiche principali di una yield curve (livello verticale, pendenza e curvatura);
  2. stimano un modello AR(1) separatamente per ogni parametro;
  3. formulano previsioni out of sample separatamente per ogni parametro con il modello AR(1);
  4. mettono tutto assieme secondo la nota forma ipotizzata da Nelson e Siegel;
  5. confrontano i risultati ottenuti con una miriade di modelli alternativi (VAR, modelli lineari con dentro le peggio cose, autoregressivi su livelli e differenze, ECM etc.);
  6. ne concludono che loro ce l'hanno più duro di tutti.
Quindi la domanda «Che differenza c'è tra Nelson-Siegel e Diebold-Li?» secondo me vuole risposta «Nessuna».

Invece alla domanda «Cosa me ne faccio della Diebold-Li?» si può cominciare a ragionare sulla previsione della yield curve.

Questo spiegherebbe anche perchè il package YieldCurve a parole afferma di stimare anche il Diebold-Li e invece apparentemente si limita a Nelson-Siegel e Svennson: è sempre lo stesso modello quello di cui parliamo, parametro più o parametro meno.
 

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Piedi a Terra

Forumer storico
Scommetterei che 28 pagine cosi' fitte e dense sono capaci di tenere occupato uno studente della specialistica per i 2 anni ed un dottorando per 6 mesi. :)

Dando un'occhiata all'inizio e alla fine del paper - e saltando per la stanchezza cronica della giornata tutto il resto - a me sembra che tu abbia visto decisamente giusto: il modello Debold Li e' un'evoluzione dell'estensione dello Svensson (e di altri ancora che non conoscevo), giudicato dagli autori molto piu' efficiente del Siegel Nelson per la previsione della curva a lungo termine, mentre si disinteressa al problema della previsione della curva a breve termine. Detto tra noi, la previsione a breve non e' poi di questa grande utilita' rimanendo nel campo che ci interessa (previsione a fini del trading) anche se interessa certamente in campo econometrico, il terreno di elezione delle banche centrali. Eppoi la parte lunga della curva a termine gode di leva incomparabilmente maggiore, che ti permette di ridurre i requisiti di capitale necessari per il trading o altri scopi di copertura.

Ma prima di procedere oltre nell'implementazione dei vari package di "R"
un dubbio mi assale: ma quanti in Italia sono davvero interessati oppure preparati ad affrontare questi argomenti di previsione della piu' probabile evoluzione nel tempo della curva dei tassi di nteresse?

Forse il tesoriere della Fiat ? Lasciando stare la facile allusione ad altri tesorieri divenuti di attualita' in questi giorni :), forse l'ufficio studi di Banca d'italia ? Ma siamo sicuri che nelle banche italiane (di investimento, commerciali, del private banking etc.) si studino argomenti relativi alla previsione dei tassi a lungo termine attraverso questi modelli cosi' sofisticati?

Mi pongo queste domande per un necessario processo di autocritica e di contemporanea valutazione dei propri interessi di ricerca attraverso un sano processo in itinere di riflessione critica. In altre parole: dove stiamo andando, verso quale direzione?

Te lo chiedo perche' se un trader trova, anche per caso, un ottimo trading system, efficiente, robusto e scalabile, sistema la famiglia e un paio di generazioni future. Questo ambito della previsione dei tassi a lungo termine sappiamo che e' ai vertici della scalabilita': se un sistema di regole automatizzate basate sul modello Debold Li e' efficiente come sostiene l'autore, abbiamo trovato il modo di risolvere la crisi finanziaria del nostro paese. Non possiamo tenercelo tutto per noi e per qualche tesoriere di partito: dobbiamo avvisare subito Mario Monti ! :)

Alla prossima

Grazie di tutto
 

pprllo

Nuovo forumer
Definisci «prezzo nominale».

Io conosco solo una tipologia di prezzo, che è quello a cui compro e quello a cui vendo :D
Lasciamo stare le considerazioni sul prezzo nominale che mi ero incasinato (ma per capire come ho capito qualcosa in piu' sui bond). :D

Andiamo sul pratico.

Consideriamo NOV23 e MAR25.

Il mio problema e' che NOV23 sembra sensibilmente "meglio" di MAR25, almeno finche' supponiamo che la curva dei tassi debba essere normale, cioe' monotona crescente. Dato che al momento le curve dei tassi sono "normali", perche' questa anomalia puo' sussistere ? Cioe', non e' una specie di arbitraggio in bella vista ? La cosa che lascia perplessi e' che il differenziale e' enorme.
 
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Cren

Forumer storico
Consideriamo NOV23 e MAR25.

Il mio problema e' che NOV23 sembra sensibilmente "meglio" di MAR25, almeno finche' supponiamo che la curva dei tassi debba essere normale, cioe' monotona crescente. Dato che al momento le curve dei tassi sono "normali", perche' questa anomalia puo' sussistere ? Cioe', non e' una specie di arbitraggio in bella vista ? La cosa che lascia perplessi e' che il differenziale e' enorme.
C'è un elemento che non consideri in questi ragionamenti.

Se tu pensi che il merito di credito dell'Italia migliorerà e vuoi portarti a casa un'esposizione di quella duration, allora il tuo ragionamento va bene: il primo è più economico del secondo; ma capisci anche che questo differenziale è ben poca cosa di fronte all'impatto che uno shift parallelo provoca su una duration così elevata.

In pratica entri in una scommessa su un evento di grande magnitudo sul tuo portafoglio con l'ottica di sfruttarne un altro molto più piccolo.

Allora tu, giustamente, mi dici «Vado a spread vendendo allo scoperto quello più costoso!».

Tuttavia, poichè per andare corto deve esserci qualcuno dall'altra parte che ti presta ad un certo tasso d'interesse il titolo (anche se sei istituzionale!), parte del differenziale si può imputare al costo della vendita allo scoperto.

Su certe curve a certe scadenze ho visto alcuni tassi di questa ultima tipologia mangiarsi gran parte del differenziale papabile per un "arbitraggio" in duration come quello.

In pratica ti resta in mano molto meno di quello che vedi, e quindi è plausibile che non tutti gli operatori scelgono di mettere in piedi un'operazione del genere con grosse quantità per spuntare pochi spiccioli "facili" (si fa per dire: hai comunque una differenza in duration da ribilanciare con continuità, come il Delta di un'opzione... quindi ulteriori costi e rischi).
 

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