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GLI ALFIERI DELL'EURO

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GLI ALFIERI DELL'EURO



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capitolo 10 tratto dal nostro libro BANKENSTEIN:

Capitolo 10 - Riciclaggio di denaro e clearing interbancario

“Tra le numerose transazioni molto confidenziali che Ernest ha dovuto trattare durante i tredici anni passati in Cedel, quella che l'ha maggiormente colpito riguarda gli ostaggi americani trattenuti in Iran all'inizio degli anni 80. La Casa Bianca dove Ronald Reagan era stato appena eletto, ha sempre negato di aver versato un riscatto in cambio della loro liberazione. Ma Ernest era al posto giusto per sapere che era falso. Lo stratagemma era indecifrabile a meno di trovarsi nel cuore del sistema, che era appunto il caso suo. Egli ricorda l'ordine urgente ricevuto all'inizio del 1981. Il 16 gennaio la Federal Reserve e la Bank of England (le banche centrali americana ed inglese) gli intimarono congiuntamente l'istruzione urgentissima di trasferire a banche non aderenti a Cedel, sette milioni di dollari in valori mobiliari: cinque milioni da prelevarsi dal conto della Chase Manhattan Bank e due milioni dal conto della Citibank. Gli venne spiegato allora che si trattava di trasferimenti legati alla sorte dei 55 ostaggi americani detenuti da 15 mesi nell'ambasciata americana di Teheran.”
Tratto da: “Révélation$”, di Denis Robert e Ernest Backes, ed. Les Arènes, Parigi 2001

Negli ultimissimi anni, è venuto alla ribalta lo scandalo della società lussemburghese Clearstream (ex Cedel). Il brano di cui sopra implica un'operazione di riciclaggio: il riscatto venne pagato in base ad un accordo stipulato a Parigi, secondo il quale gli ostaggi avrebbero dovuto essere rilasciati SOLO dopo l'elezione di Ronald Reagan a presidente degli Stati Uniti. Clearstream è una società europea di compensazione interbancaria, come ad esempio lo sono Euroclear e SWIFT. Negli USA, ad esempio, troviamo la società di compensazione CHIPS.
Si tratta di “camere di compensazione” o “società di clearing”, secondo la denominazione inglese. Queste servono sia come “trasportatori” di denaro o titoli (azioni, obbligazioni e bond), sia come “notai” che ne registrano le relative transazioni. Le registrazioni sono conservate con cura per risolvere eventuali casi di contestazione da parte dei clienti. Grazie alla potenza informatica di queste società di clearing, un portafoglio titoli può cambiare di mano, anche trenta volte al giorno, viaggiando – virtualmente - attraverso una dozzina di piazze finanziarie diverse. Presso queste società vi sono conti aperti ufficialmente da banche ed istituzioni finanziarie che periodicamente effettuano delle transazioni informatiche per aggiornare le relative posizioni Dare-Avere. Si è scoperto che, oltre ai conti delle istituzioni finanziarie, in Clearstream vi erano conti di privati e di società multinazionali. Inoltre molti conti, più del 50%, erano "non ufficiali" o "non pubblicati". Il 4 agosto 2000, Cedel ha aperto una filiale in Svizzera, a Ginevra, in Rue du Rhône 118, la "Cedel International, Luxembourg, succursale de Genève". L'oggetto sociale era: "Investimento delle liquidità eccedenti sui mercati finanziari internazionali e gestione del relativo portafoglio titoli". Nel suo consiglio d'amministrazione troviamo un italiano: Roberto Civalleri, residente a Scarnafigi, in provincia di Cuneo. Il presidente ed il vicepresidente sono invece americani: Robert R. Douglass e David Van Pelt. La società venne radiata, dalla camera di commercio di Ginevra, prima dell'uscita di questo libro: il 13 luglio 2003. In un articolo recentemente apparso su "La lettre du blanchiment", un banchiere francese ha chiaramente detto, a proposito del riciclaggio, dell'esistenza di un “triangolo delle Bermuda” della finanza internazionale (Clearstream, Euroclear e Swift).

<!--[if !supportLists]-->l <!--[endif]-->Euroclear. Emanazione di JP Morgan, serve principalmente per riciclare quanto sottratto alla comunità europea tramite il signoraggio: circa 6.134 miliardi di euro - M3 - al dicembre 2003. Il debito pubblico della UE era pari al 61% di tale cifra, ovvero 3.795 miliardi. Euroclear si è fusa con la camera francese di compensazione SICOVAM.
<!--[if !supportLists]-->l <!--[endif]-->Clearstream. Questa cooperativa bancaria, che prima si chiamava Cedel, venne creata nel 1971 per facilitare gli scambi internazionali di azioni ed obbligazioni. Ha 1700 dipendenti in sette paesi, tra cui gli Usa, l'Inghilterra e la Germania. Nel 2000 è stata acquistata per metà da Deutsche Boerse Clearing, la camera di compensazione tedesca. Clearstream, nel 2000, trattava circa 450 volte il bilancio del Belgio, qualcosa come 50 trilioni di euro all'anno, una cifra paragonabile a quanto trattato annualmente da Euroclear. Nelle sue casse, nel 2000, aveva depositati qualcosa come 9000 miliardi di euro. Ha un esercito di consulenti profumatamente pagati, in particolare troviamo vari responsabili politici del Lussemburgo. Recentemente ha ammesso errori contabili per un totale di 1,7 trilioni di euro (l'equivalente del debito pubblico del terzo mondo), senza che nessuno sollevasse obiezioni. Serve per riciclare - principalmente con titoli - quanto indebitamente ottenuto dalle banche col meccanismo della riserva frazionaria-inflazionista [Nota: Il valore convenzionale totale delle banconote denominate in Euro è di circa 425 miliardi (M1). Il valore totale degli Euro circolanti, compresa la moneta bancaria (M3), è circa 6.134 miliardi. Le riserve d’oro fino della Banca Centrale Europea sono 9.404 tonnellate. Il prezzo dell’oro fino è di 11,569 Euro per grammo, pari a 327,9764 Euro per oncia. Il valore delle riserve d’oro fino della Banca Centrale Europea è di 108,8 miliardi di Euro. Quindi, il valore della garanzia (riserve d’oro) è pari al 25,6% delle banconote denominate in Euro ed al 1,773% degli Euro in circolazione.] Clearstream, comunque, non disdegna le banche centrali. La Federal Reserve ha sette conti su Clearstream, di cui 5 non pubblicati. La Banca d'Italia vi ha aperto almeno un conto non pubblicato. Anche la Banca centrale dell'Iran vi possiede un conto non pubblicato.
<!--[if !supportLists]-->l <!--[endif]-->SWIFT. Si tratta di una società d'instradamento finanziario che trasporta gli ordini di trasferimento di contante tra settemila istituzioni finanziarie. Trasferisce 3.000 miliardi di euro al giorno con sei milioni di ordini trattati quotidianamente. Il sistema permette dei trasferimenti a cascata, in una serie di paradisi fiscali, in pochi secondi. Swift conserva gli archivi delle transazioni solo per pochi mesi: si tratta di una decisione arbitraria. Questo sistema, completamente cieco poiché le informazioni trattate vengono cifrate, viene costantemente attaccato dalle autorità che si occupano di lotta contro il riciclaggio. Anche presso Swift esistono dei conti non pubblicati. Swift rappresenta l'hub di ingresso e di uscita della liquidità riciclata.

Partendo dall'assunto per cui queste istituzioni, create dalle banche stesse, sarebbero le principali artefici del riciclaggio, illustro i due casi “Clearstream” ed “Euroclear” riportando parti dei rispettivi verbali della commissione parlamentare francese sul riciclaggio.

Audizione di Régis Hempel, ex dirigente della società Clearstream, davanti alla commissione parlamentare francese sul riciclaggio

Estratto del verbale della seduta di mercoledì 19 settembre 2001 - Presidente: Vincent Peillon - Relatore: Arnaud Montebourg

Presidente: Signor Hempel, La ringrazio della Sua presenza. Questo incontro era stato previsto varie volte ma abbiamo dovuto rimandarlo per ragioni che Le competono [...]. Vorrei che Lei ci dicesse per quale motivo abbiamo incontrato così tante difficoltà per incontrarla, mentre eravamo così impazienti data la portata delle Sue dichiarazioni, fatte nel quadro del lavoro effettuato da Denis Robert.

Régis Hempel: La spiegazione è semplice. Una inchiesta giudiziaria era stata aperta contro i dirigenti di Clearstream. Il giudice istruttore voleva inizialmente sentirmi in quel quadro. Come vi ho scritto, mi mettevo innanzitutto a disposizione della giustizia lussemburghese prima di spostarmi all'estero.

Presidente: [...] Potreste indicarci perché potete, ora, incontrarci? A che punto è arrivata quell'inchiesta? Come l'avete vissuta? So che ci sono state delle perquisizioni a Clearstream. Come sono andate le cose. in relazione alle Vostre accuse?

RH: E' più semplice cominciare dalla fine. Da Clearstream i dirigenti e tutta la direzione sono stati cambiati. Il Sig. Lussi se n'è andato. I dirigenti non ci sono più. E' stata fatta una perquisizione da Clearstream, dal giudice istruttore e da me. Sono andato io stesso con lui nelle stanze di Clearstream per vedere, prendere e mettere al sicuro i documenti, cosa che è stata fatta. Quando è finita, ho continuato a lavorare per la polizia giudiziaria, anche di sabato e domenica. Leggevo i documenti. Erano già dieci anni che ero fuori dal giro e bisognava che mi aggiornassi con l'aiuto dei documenti. Passavo le mattinate, e talvolta i pomeriggi, dalla polizia giudiziaria a leggere i documenti e a prendere delle note per poterli guidare su una lista "tracciabile". E' lì che c'è il problema, da Clearstream, nelle tracce. Ma non sapevo che, dopo la perquisizione da Clearstream, ero anch'io sotto osservazione della polizia giudiziaria. Ero sotto ascolto. Non lo sapevo, mentre lavoravo per la polizia giudiziaria. Ero perseguito poiché, diciamo così, avevo dei documenti. Avevo comunque preso accordi con il giudice per far sì che potessi consegnare dei documenti senza essere colto in fallo io stesso. Avevamo pensato tre casi di facciata. Li abbiamo in qualche modo "fabbricati". Lui doveva fare una perquisizione a casa mia, una perquisizione nel mio ufficio ed una là dove si trovavano effettivamente i documenti, in un altro posto di lavoro. Era della connivenza con me. Avevamo già firmato gli accordi il 17 maggio scorso, quando ci siamo incontrati per la prima volta.

Presidente: Per capire meglio, si tratta di documenti precedenti al 1993, quando ancora eravate in funzione presso Clearstream?

RH: Esatto. Ho indicato alla giustizia tre transazioni da indagare, e così sono andati da Cedel-Clearstream a fare la perquisizione. Preciso che ho fatto delle confessioni su quello che avevo fatto, ma secondo la legge era tutto caduto in prescrizione. Secondo la legge lussemburghese, tutto era prescritto: non si potevano attaccare i dirigenti. All'epoca, il giudice mi chiese di cercare da Clearstream delle tracce nei programmi [informatici] per avere una visione degli elementi perseguibili. Lavoravo quindi su tutti questi elementi per trovare una transazione, o due o tre, per dimostrare la strada. Non volevo far uscire il nome di un cliente perché questo ricadeva sotto il segreto bancario ed io avrei infranto la legge. Mi avrebbero arrestato! E' così semplice come lo dico. Ma non potevo dire che non conoscevo il sistema. In effetti, dirigevo la divisione informatica e tutto quello che accadeva in Cedel passava obbligatoriamente dalla mia divisione. Non potevo dire "non so...". Abbiamo quindi fatto uscire dei documenti. Ho chiamato i programmatori che avevo conosciuto, nel tempo, e ho chiesto loro di far uscire dei listati, i sorgenti dei programmi. Eravamo nell'ufficio dell'amministratore delegato, che era stato allontanato, ed abbiamo avuto accesso al contenuto del suo computer. Abbiamo messo in ordine i listati di cui avevo bisogno per cominciare le mie ricerche. Erano abbastanza voluminosi ed è su quelli che ho lavorato tutto il tempo. Senza esagerare, posso dire di aver già scoperto delle cose. In quel momento, mentre lavoravo, ero sotto osservazione. Era un lunedì mattina. Avevo un appuntamento con un alto funzionario belga, un ministro belga. Il poliziotto mi telefonò a casa, alle otto meno un quarto. Ero già andato in ufficio a preparare la mia valigetta per partire. Telefonò a mia moglie che gli disse che ero andato in Belgio. Allora hanno detto "Azione!", e mi hanno intercettato sull'autostrada per prendermi i documenti che credevano destinati al governo belga e che stavo portando in Belgio. Volevano appropriarsi dei documenti utilizzando le carte che non avevano nemmeno il diritto di utilizzare per fare la perquisizione, che avevano fatto assieme a me.

Presidente: Così avete la sensazione di aver fatto un accordo col giudice...

RH: Ho fatto un accordo, da buon cittadino lussemburghese.

Presidente: ...e siete stato tradito.

RH: Esattamente!

Presidente: Vi siete lamentato di quest'episodio?

RH: Non ho fatto una denuncia ma ho scritto a tutte le istanze per dire che era finita e che non mi sarei mosso né sotto minaccia né sotto ricatto. Ho fatto una deposizione ed ho subito un interrogatorio. Da allora, c'è stata la calma. In tutti i casi, vi dico la mia impressione: posso dire di essere stato strumentalizzato. Sapevano che conoscevo il sistema. L'ho costruito e sono uno dei pochi che può ritrovarci le cose. Adesso sono convinto che lo scopo era di screditarmi, di appropriarsi dei documenti e che la mia testimonianza ed il mio lavoro veniva annientato.

Presidente: Avete potuto lavorare qualche giorno, sui documenti?

RH: Sì.

Presidente: Avete potuto stabilire qualcosa su quei documenti?

RH: Ho avuto il tempo di stabilire alcune cose, ma mi hanno sequestrato tutto durante la perquisizione. Non ho fatto delle copie, innanzitutto per prudenza, ed in secondo luogo perché non potevo certo immaginare... Erano al sicuro, nel mio ufficio. Sia io che i poliziotti sapevamo dove erano. Sono stato preso alla sprovvista. Non avevo fatto copie. Hanno portato via tutto durante la perquisizione. Veramente tutto! Compresi tutti i computer di casa e dell'ufficio. Era abominevole. Non avevo più niente . [...]

Presidente: Dopo che Lei ha fatto delle accuse, nel film di Denis Robert, avete subito pressioni, Lei e la sua famiglia, da parte del sistema giudiziario o finanziario?

RH: Non sulla mia famiglia, ma su di me. Non erano minacce, ma dei "consigli di buoni amici"... Se avessi fatto un nome, sarebbe stato diverso... Ma visto che non parlavo, nessuno si è arrabbiato con me... [...]

Relatore: Si considera tradito dalla giustizia lussemburghese che, alla fine, si è rivoltata contro di Lei. Pensa che sia messa in dubbio la sua credibilità? [...]

RH: Non hanno fatto molte indagini. Bisogna che dica innanzitutto che questo sistema [informatico] è molto difficile da capire, e per i comuni mortali è quasi impossibile. E' molto tecnico. Tutti i poliziotti e gli altri che si erano occupati della faccenda, non ci hanno capito niente. Dipendevano da me. E' per questo che ci lavoravo, per fornire loro una specie di vade-mecum per ricercare sui microfilm o altrove, per guidarli. Non erano capaci di farlo. Dall'inizio non avevano a disposizione degli esperti. Una volta sola, il procuratore e la polizia giudiziaria [hanno organizzato una riunione] con l'audit del controllo bancario ed il suo segretario generale. Gli ho fornito spiegazioni. Il procuratore ed i poliziotti non ci capivano niente, cosa normale, non ci sono rimproveri da muovergli contro. Quelli del controllo bancario hanno seguito le mie spiegazioni. Hanno detto che la tal cosa o la talaltra erano possibili. Hanno confermato per iscritto alla polizia giudiziaria le spiegazioni che avevo fornito loro. Ho spiegato come funzionava il tutto, ma senza fare nomi! Tutto questo è stato consegnato per iscritto.

Relatore: Considerate quindi che le conclusioni dell'inchiesta sono soggette al discredito?

RH: Assolutamente! Non mi hanno permesso di fare il mio lavoro ed hanno cercato di screditarmi. Quando ho cominciato a trovare degli "imbrogli", era finita.

Relatore: Come spiega il comportamento dei magistrati?

RH: Bisogna conoscerli, i magistrati! Io li considero persone oneste e non bisogna denigrarli. Il libro Révélation$, lui stesso, ha provocato uno choc nel Lussemburgo. Ci sono tre forze: Euroclear a Bruxelles, la Deutsche Boerse [Clearing] in Germania e Clearstream. Si battevano per avere il clearing universale. Tutto questo oggi è provato. La cosa era pianificata dalla Deutsche Boerse per appropriarsi di Clearstream. Hanno utilizzato il libro ed il mio intervento per cercare di accaparrarselo. Hanno eliminato i dirigenti di Clearstream e ci hanno messo i loro uomini. Tutto questo oggi è provato! Esistono dei documenti della Deutsche Bank e Der Spiegel li ha pubblicati... Ci sono ora le prove che tutto era stato pianificato in anticipo. Come spiegare l'attitudine dei funzionari, mi domandate? [Conosco il nome di] due funzionari i Sigg. X e Y. Prima dell'istruttoria, sono andati a Francoforte presso la direzione di Deutsche Boerse. Era giovedì. Il venerdì sera hanno avviato l'istruttoria. Io lo so perché la polizia giudiziaria era da me, nel mio ufficio... ed abbiamo ricevuto l'informazione per telefono... Quando si ricostruisce la storia, si scopre che tutti erano un po' manipolati, me incluso [...].

Relatore: Volete dire che, nel Lussemburgo, la giustizia è subordinata agli interessi finanziari?

RH: Stiamo parlando di un quarto del budget nazionale!

Relatore: Sicuro! Se Lei considera che i magistrati sono onesti, tuttavia non sono indipendenti. E' la Sua posizione...

RH: Su questo sono tassativo.

Relatore: Avete conoscenza di interventi del Ministro della Giustizia, il Sig. Frieden?

RH: No. Solamente da parte di terze persone...

Relatore: Terze persone vi hanno fatto capire che il Ministro della Giustizia stesso era intervenuto?

RH: Ho saputo questo, ma non posso dire di saperlo direttamente.

Presidente: Partiamo dall'inizio prima di arrivare alla spiegazione del sistema al quale Lei ha collaborato e che ha costruito, un sistema di riciclaggio, come Lei lo definisce. Inizialmente, potrebbe precisare quale è stata la Sua funzione all'interno di Cedel all'epoca, le Sue responsabilità nell'organigramma e nel funzionamento? In quali condizioni si è separato da Cedel e che attività svolge oggi?

RH: Cedel, divenuta Clearstream, è stata fondata nel 1970. Io ci sono entrato nel 1972, quando è veramente iniziato il tutto, per mettere in opera, con altri, il sistema informatico. Cedel è stata costruita in una maniera completamente inversa rispetto alle società esistenti. Cedel-Clearstream è stata costruita intorno ad un concetto informatico al quale tutti si sono dovuti adattare. Era l'informatica che dirigeva tutto. Due o tre persone della squadra iniziale, sono ancora a Clearstream. Prima che io me ne andassi, ero vice-presidente di Cedel, con l'amministrazione delegato. Dirigevo l'informatica, il telex, lo SWIFT - i pagamenti - e la spedizione. Avevo la maggior parte di Cedel sotto di me, con il maggior numero di dipendenti.

Presidente: Da quando a quando?

RH: Ho cumulato tutte queste funzioni dal 1990 fino alla fine. All'inizio ne svolgevo solo una parte, ma poi me le hanno aggiunte. Swift è stato collegato totalmente all'informatica - raggiungendo automaticamente il mio reparto - mentre prima si usava il telex. Quasi metà delle persone erano sotto di me.

Presidente: Avendo delle responsabilità così importanti, in quale occasione e perché avete lasciato Cedel-Clearstream?

RH: Non l'ho lasciata! Mi ha licenziato l'amministratore delegato André Lussi, in condizioni dubbie, cosa che non nascondo. Sono un po' nazionalista... Ero nel Lussemburgo e, date le mie conoscenze in Cedel, sapevo che Lussi e tutta un'altra squadra stavano pianificando di spostarsi a Londra. Tutto era previsto per fare questo spostamento. La messa in moto di una nuova informatica a Londra implicava che Clearstream si sarebbe trovata [di fatto] a Londra. Se invece si fosse fatta qui [nel Lussemburgo], sarebbe rimasta qui. Essendo nell'informatica, ero in una posizione di forza ed ho cortocircuitato le cose affinché Clearstream restasse nel Lussemburgo. Non sono in molti a saperlo, quello che ho fatto. In seguito, divenne impossibile spostarla. A quel punto ero "cotto". Mi hanno inviato un giornalista ad intervistarmi. Era insomma una cosa montata.

Presidente: Potete essere più preciso su quest'episodio?

RH: Si tratta di David Cowan, che in seguito è stato assunto da Clearstream come giornalista di Lussi. All'epoca, era giornalista in non so più quale giornale inglese. Interrogava tutti in Cedel. Venne anche da me perché, in quel momento, ero rappresentante del personale. Il Signor Simmet, anche lui nominato nel libro, mi telefonò dicendomi: "L'ho controllato. E' una persona a posto... Puoi parlargli". E' stato l'unico errore che ho fatto nella mia vita: non ho "ricontrollato". Ho preso le parole di Simmet per vere e mi sono incastrato. Abbiamo discusso assieme come si fa con i giornalisti. Non ho parlato di cose che ricadevano sotto il segreto o quant'altro. Ma è stato sufficiente! Il giorno dopo l'ho capito: un usciere mi si è presentato con il licenziamento ad effetto immediato.

Presidente: E dopo questo giornalista è stato assunto?

RH: Si tratta di Cowan. Anche lui poi è stato licenziato [dopo l'apertura dell'inchiesta giudiziaria]. Per la cronaca, devo dire che tutti quelli che mi hanno messo in disgrazia, sono stati licenziati. La polizia giudiziaria ed il mondo bancario lasciano capire ovunque che io ho organizzato il libro. Avrei fatto parte dell'orchestra ed avrei condotto questo giochino per mettere in essere la mia vendetta. Ringrazio che mi si accordi cotanta intelligenza. Non dico che mi dispiace. In ogni caso, gli interessati dicono che ho organizzato io l'uscita del libro, in un modo o nell'altro.

Presidente: Arriviamo al punto che è molto complicato e tecnico, come avete detto. Avete parlato di riciclaggio effettuato attraverso il sistema di Clearstream. [...] Vorrei che Lei ci precisasse esattamente, e nel modo più semplice, qual'era questo sistema che era stato messo in opera e che permetteva il riciclaggio.

RH: Cercherò di riassumere. Ho impiegato venti ore a spiegare ad altri specialisti il modo del funzionamento, e solo allora hanno cominciato a capire. Riassumerò senza entrare troppo nei dettagli. Bisogna innanzitutto sapere che nel sistema Cedel, solo le banche sono clienti. Almeno inizialmente, poiché ora ci sguazzano un po' tutti [NdT: multinazionali, clienti privati e banche centrali...] Semplifico molto: quando una banca voleva far passare una transazione [occulta], parlava con un dirigente di Cedel, e noi, noi "correggevamo". Facevamo dell'hard-coding: nel programma, correggevamo l'istruzione che stava per passare. Prendiamo una istruzione di acquisto, una vendita, un movimento di fondi o di titoli. La facevamo sparire o la spostavamo su un altro conto. Era questo l'hard-coding: delle correzioni nel programma sorgente. Era per questo che avevo stampato in Cedel i programmi sorgenti. Potete informarvi, perché è l'aspetto più proibito dell'informatica. Facevamo il programma la mattina. Sapevamo che istruzioni sarebbero arrivate: "Se succede questo, tu fai così e così...". Erano delle eccezioni. In seguito, quando tutto era fatto, rimettevamo il programma precedente e toglievamo l'eccezione. Era come se non fosse successo niente.

Presidente: Sto cercando di capire. Questo aveva la funzione di di fare sì che la transazione chiesta a Cedel non apparisse nelle registrazioni sistematiche di tutte le transazioni.

RH: Esatto.

Presidente: Essendo preavvisati della transazione, bisognava eseguire una operazione informatica in modo tale che non fosse più possibile rintracciare l'operazione effettuata.

RH: Esatto.

Presidente: Questo accadeva per piccole o grandi transazioni?

RH: Per tutte! Noi, i programmatori ed io stesso, non ci facevamo caso. Lo avevamo fatto spesso all'inizio perché esistevano dei bachi e degli errori nei programmi. Non facevamo caso se erano 100 o 50 milioni di dollari! Ad un certo punto, si perde la nozione dei milioni di dollari. Per noi, 50 milioni erano come 50.000 dollari... Abbiamo passato transazioni enormi...

Presidente: Parliamo della persona che Le passava un ordine. Questa dissimulazione di transazioni avveniva ogni due mesi o era una pratica quotidiana?

RH: Forse non quotidiana, ma ogni due o tre giorni. In ogni caso, era frequente. Era il motivo per cui questa pratica non scandalizzava più nessuno, nel dipartimento informatico. Non ci facevamo nemmeno caso. Eliminavamo la transazione; la mettevamo in un altro conto titoli. Era una manipolazione, e ci accontentavamo di assicurarci che aveva funzionato. Punto e a capo!

Presidente: Queste transazioni particolari, poiché cancellate dal sistema informatico, erano legate in modo particolare a certe banche o società? O lo facevano tutti?

RH: Non era specifico di banche in particolare.

Presidente: Era dunque un sistema molto aperto.

RH: Era un sistema molto aperto. Per capire meglio, devo parlare anche dei conti non-pubblicati. E' un sistema che ha degenerato, ma all'inizio non era che un'eccezione del sistema bancario. I conti non pubblicati vennero inventati per la Banca Commerciale Italiana, che aveva un centinaio di banche, di filiali indipendenti. Essa non voleva un conto solo, ma che ognuno avesse il suo conto. La cosa era difficile, ma nessuna agenzia doveva sapere cosa faceva l'altra. Abbiamo messo in atto questo sistema dei conti non pubblicati per la Comit.

Presidente: [Per quanto riguarda le transazioni cancellate,] chi riceveva l'ordine? Era al Suo livello?

RH: Chi lo trasmetteva? Arrivava sempre dal servizio-operazioni o dal servizio-clienti, ma sempre da quelli che erano in contatto con i clienti. Noi ricevevamo dall'alto l'ordine di eseguire l'operazione. E non in forma scritta, ma per telefono!

Presidente: Era lavoro quotidiano! Lei dice: "dall'alto"! Ma Lei era già in alto. Chi è quindi che era in alto?

RH: E' un modo di dire, perché nella prassi l'informatica sta sempre in cantina. (Sorrisi) "Dall'alto" vuol dire da quelli che erano a contatto con i clienti, a qualunque livello.

Presidente: A qualunque livello! Questo vuol dire che tutti i quadri che erano in relazione con i clienti potrebbero, oggi, se fossero sinceri nelle loro dichiarazioni, confermare quello che Lei dice?

RH: Sì [...]

Presidente: Riprendiamo quello che significa una cancellazione delle traccie e della tracciabilità che faceva, Lei, nel sistema informatico.

RH: Ho confessato.

Presidente: Potrebbe spiegarci esattamente come funziona? Prendiamo una transazione, per esempio di vendita di titoli. Questo vuol dire che in un certo momento questa operazione sparisce dal sistema.

RH: Sparisce. Non c'è differenza nei saldi se si controllano i saldi. E' esattamente la stessa cifra.[...] Quando si controlla il saldo globale, è tutto a posto ed è solo quello che viene controllato.

Presidente: Avete dunque l'impressione che questa pratica, di cui si può pensare che si tratti di dissimulazione - e quindi di riciclaggio, come avete detto Voi stesso, varie volte - non era riservata ad alcune banche vicine ad alcune mafie. E' dunque una pratica corrente dei clienti di Clearstream e dunque del mondo bancario internazionale!

RH: Sì, del mondo bancario. Non ci ho fatto neanche molto caso. I conti cambiavano continuamente. Noi avevamo il numero del conto ma non sapevamo di chi si trattasse, perché quello non riguardava il nostro settore informatico. Per noi informatici era molto semplice: si trattava di una riga di programmazione.

Presidente: Per esempio, le grandi banche francesi che abbiamo visto essere clienti di Clearstream - Société Générale, Paribas, Crédit Lyonnais - utilizzavano questo sistema come tutte le altre banche?

RH: Non glielo posso dire altrimenti direi dei nomi (sorrisi).

Presidente: Da quello che ci dite, appare molto plausibile. Se tutti i livelli della gerarchia erano coinvolti in questo funzionamento - da quello che ci avete detto - ci saranno quindi quelli che l'hanno concepito. All'inizio qualcuno dice: "Metteremo questo in opera...". Voi che siete entrato in Cedel abbastanza presto, dovreste sapere chi ha concepito questo sistema.

RH: Diciamo che è un sistema che è degradato. All'inizio, creavamo e lanciavamo un nuovo sistema; avevamo parecchi "bachi". In quel periodo si trattava di creare Cedel e lavoravamo giorno e notte. Dovevamo effettuare molte manipolazioni per aggiornare le schede, perché tutto funzionasse. Durante gli anni, abbiamo creato tutta una serie di programmi e non li abbiamo mai distrutti. Ad un certo punto, il sistema perfezionato era lì! Anche se non era stato concepito per il riciclaggio. Ma ad un certo punto, il sistema ideale per farlo era lì. Non era stato pianificato, è successo per caso. Pianificato? No!

Presidente: In una politica commerciale, in situazione di concorrenza -Euroclear o altri - forse era un argomento commerciale in più, per Cedel, per proporre i propri servizi ai suoi clienti?

RH: Non so a quale livello questo servizio veniva proposto o doveva essere proposto. Ma era ad un livello molto alto. E' stata un'evoluzione nel tempo. Non posso fare che delle supposizioni poiché non ero nel settore commerciale, ma in quello esecutivo.

Presidente: Lei ci sta dicendo, in fondo, che ci siete arrivati quasi per caso a mettere in opera questo sistema che in seguito è divenuto un sistema ordinario. Ma ad un certo punto avreste dovuto accorgervene? Vorrei proprio sapere a che punto vi siete accorto che quello che stavate facendo al sistema informatico poteva servire per il riciclaggio. L'avete capito subito?

RH: No! Molto dopo.

Presidente: In retrospettiva, anni dopo?

RH: E' anche indicato nel libro: quando ho visto dei conti non pubblicati che non conoscevo. Questo mi ha incuriosito! Ad un certo punto, ero curioso di sapere quello che stava succedendo poiché c'erano dei conti che non conoscevo. Allora ho cominciato a curiosare tra i conti non pubblicati e quando mi sono interessato maggiormente alle transazioni, ho capito. Ma all'inizio, nel settore informatico, non avevamo nessuna idea sulla questione.

Presidente: Che legame c'è tra i conti non pubblicati e le operazioni di cancellazione delle traccie delle transazioni, di cui ci avete parlato?

RH: Sono complementari. Per fare del riciclaggio, si può usare il sistema normale, il sistema dei non pubblicati e quell'altro. Se ci si mette d'impegno, si può fare anche con il sistema normale. Bisogna solo conoscerlo molto bene, tutto qui. Nel Lussemburgo questo non è stato capito. Si credeva che fosse solo l'hard-coding che lo permetteva, il riciclaggio, e invece no! Il sistema in se, per come funziona, da la possibilità di fare tutto. Ho chiesto alla commissione bancaria se avevano fatto dell'audit informatico. Non esiste! Finché non c'è l'audit, tutto è possibile. La struttura informatica, che ha ormai trent'anni, è sempre lì.

Presidente: Se si facesse un audit informatico serio, oggi - un po' il tipo di lavoro che vi era stato richiesto - si potrebbero ritrovare le traccie delle transazioni cancellate?

RH: Sono categorico. Se si cerca, si può trovare tutto. Avevo cominciato a trovare, ma la procedura giudiziaria è stata subito chiusa. Non sono io che mi sono messo da parte. Da dieci anni non ci avevo più a che fare. Mi hanno chiesto: "Cercate una traccia dove si possa trovare...". E' così che ho cercato, ed in poco tempo sono andato parecchio avanti.

Presidente: A parte Lei, pensate che altre persone avrebbero oggi la competenza necessaria?

RH: Ma non la volontà!

Presidente: L'ho capito bene.

RH: Ci sono tutti dentro... (sorrisi)

Presidente: Ma la competenza? Nel Lussemburgo, al di fuori della gente che lavora nella società di clearing, ci sarebbero persone - per esempio, presso la commissione bancaria - che ne sarebbero tecnicamente capaci?

RH: Se lo vogliono sì. E' fattibile. Avrei dovuto capire subito che quello che mi stavano facendo fare non era una cosa seria. nel Lussemburgo, giuridicamente, un testimone non può anche essere un perito. Se la polizia giudiziaria ed il giudice istruttore non mi avessero fatto fare il testimone, mi avrebbero potuto assumere ufficialmente come perito, senza violare la legge. Da testimone, non potevo. Non mi hanno quindi lasciato fare con i microfilm quello che serviva. E questo perché ero testimone. Ero andato con loro a prendere tutto. A mio avviso, si è trattato di un alibi. Erano abbastanza preoccupati perché eravamo usciti con parecchio materiale. Allora avrei dovuto capire che non mi avrebbero lasciato fare. Solo dopo ci ho riflettuto. Se mi avessero lasciato vedere i microfilm... ma non me l'hanno permesso!

Presidente: All'inizio del nostro incontro, avete citato dei documenti che sarebbero in Vostro possesso e che arguisco rappresentino una specie di assicurazione sulla vita. In che condizioni siete partito con questi documenti? Al di là dei microfilm, che vi hanno sequestrato, sareste in grado di fare del lavoro con i documenti che ora possedete?

RH: E' quello che ho fatto. E gli ho fornito tre piste, su tre diverse banche.

Presidente: Mi parlate di documenti che ERANO in vostro possesso?

RH: Sì.

Presidente: ... e non di documenti che vi hanno richiesto...

RH: Quelli veri non li hanno avuti. Avevo dei documenti che mi erano stati dati, che riguardavano soprattutto banche russe. Quando ho cominciato a guardarci dentro, era davvero impressionante.

Presidente: Si parla oggi di realtà europea; i nostri ministri si riuniscono per lavorare meglio assieme. Se esistesse una volontà giudiziaria reale, oggi, di approfondire questa questione, abbiamo, attraverso Lei, sia le competenze che le prove documentarie che permetterebbero di stabilire che c'è stato un sistema di dissimulazione delle traccie!

RH: Che C'E' un sistema! Non ho detto che C'ERA. Non sono più lì da dieci anni, ma gli ho dato due o tre traccie di operazioni che si stanno svolgendo OGGI.

Presidente: Oggi!

RH: Gli ho fornito informazioni attuali.

Presidente: A partire da quali fonti?

RH: Ho ancora delle conoscenze in Cedel, e le ho utilizzate. D'altra parte, ho fatto l'errore della mia vita. Mi avevano promesso il segreto della persona che mi dava le informazioni. Sono andati a trovarla in vacanza. Ho perso di sicuro questa amicizia. Si trattava di casi concreti, molto concreti.

Presidente: Le accuse del libro di Denis Robert sono inquietanti. La sua tesi è, in fondo, che questo sistema venne organizzato scientemente. In particolare, indica il Signor Lussi come il responsabile, l'istigatore di questo sistema che avrebbe potuto, d'altra parte, servire interessi importanti. Cosa pensate in rapporto a quest'analisi? Pensate che effettivamente sia stato possibile concepire, al livello di Lussi, di utilizzare Clearstream per fini delinquenziali per non dire criminali?

RH: Devo stare attento a quello che dico (sorrisi). Si può pensare che io non sia amico di Lussi, ma non gliene voglio. E' una guerra giusta... Sono anche uno di quelli che sa un po' di cosa è capace e dove aveva le sue relazioni. Se si volesse veramente cercare, si troverebbe facilmente e velocemente. Se ci si interessasse un po' di più al personaggio Lussi, alle sue frequentazioni e relazioni. Ma per me, è veramente troppo...(sorrisi)

Relatore: Che volete dire?

RH: Scherzo un po', ma si va ad un livello dove io rischio troppo. All'inizio lo avevo detto a Denis Robert: "Siete cosciente di dove stiamo mettendo il naso?" "Sì", mi disse lui, "e sveleremo tutto". Gli ho risposto: "Se non è voluto, non riusciremo a svelare niente!" Insomma, è quello che è successo [dopo l'apertura dell'inchiesta giudiziaria]. A quali livelli scattano i blocchi? Per trovare, bisogna "divertirsi" con Lussi ed il suo entourage.

Relatore: Che frequentazioni?

RH: Non lo posso dire!

Relatore: Ve ne prego.

RH: Io li conosco, ed anche altri lo sanno: è molto spirituale.

Relatore: Spirituale, dice?

RH: Molto spirituale! E molto facile da trovare!

Presidente: Siete depositario d'informazioni pesanti da portare da solo, cosa che si capisce considerando le pressioni a cui siete stato sottoposto. Come pensate che le cose possano andare avanti? Chi avrà il coraggio, all'infuori di Voi e forse di qualcun altro - penso a Backes - di continuare a spiegare le cose per come funzionano?

RH: Nel Lussemburgo, ho completamente rotto per quanto riguarda Clearstream, e non ho alcuna informazione in proposito. Diciamo che con tutto quello che stanno facendo, e dopo l'uscita del libro, sono successe molte cose. Bisognerebbe che la commissione bancaria mettesse in atto dei controlli effettivi. Ma la Deutsche Boerse si sta "ingoiando" Clearstream, e la prenderà! E' messa bene per prenderla. Clearstream non sarà più Clearstream ma Deutsche Boerse, ovvero un'altra cosa. Conosco quelli che stanno arrivando, alcuni più o meno bene, ma li conosco. L'avversario che era prima Clearstream è quasi scomparso. Si tratta ora di tutta un'altra gestione che ha preso o prenderà piede. Di conseguenza è molto difficile attaccare poiché "il nemico" è cambiato. Non ci sono più gli stessi uomini ai loro posti.

Presidente: Pensate - l'avete precisato ora ed è importante - che quelle pratiche potrebbero continuare ancora?

RH: E' difficile immaginarlo nel Lussemburgo! Conoscendo l'ambiente degli uomini politici nel Lussemburgo, posso dire che verranno effettuati dei controlli. Ne sono quasi sicuro perché non hanno altra scelta. Uno di questi giorni, lo scandalo scoppierà. Spero che segua poi un adeguato audit informatico. Se non lo fanno, potete dimenticarvi tutto quello che vi ho detto finora!

Presidente: Credete che Clearstream fosse la sola centrale ad adottare quelle pratiche? O pensate che i concorrenti ne abbiano di simili, dalle vostre informazioni? Immagino conosciate anche quelli che lavorano nella concorrenza.

RH: Se un concorrente offre di tali servizi, vedo male che anche gli altri non lo facciano. Perderebbero mercato. E' una risposta!

Presidente: Avete varie intuizioni, nevvero? Pensate che si tratti effettivamente di una pratica...

RH: Non è stata adottata unicamente da Cedel-Clearstream.

Presidente: Ad esempio, Euroclear poteva avere le stesse pratiche?

RH: Non ne ho le prove. E' difficile immaginare che non sia così. Ma bisogna provarlo! E' questa la difficoltà in tutti questi sistemi! Le cifre sono talmente enormi: il numero delle transazioni, il volume di denaro in ballo. Si parla di trilioni di dollari. Non so nemmeno quanti zeri ci vogliono. Queste cifre sono inimmaginabili.

Presidente: Sono soldi che girano, ma non è necessariamente del denaro di cui si fanno sparire le traccie?

RH: No, ma andate a trovarlo in questo bailamme di transazioni. Ci potreste annegare quello che volete. Anche un miliardo di dollari passa inosservato! [...] In questo mare non si nota niente, sapendo che il tutto ha fatto tre o quattro volte il giro del mondo prima che ci svegliamo la mattina! [...]

Presidente: Nel tragico contesto della settimana scorsa, creato dagli attentati [dell'11 settembre 2001], si vede bene che si pone comunque la questione di un controllo pubblico sulle transazioni finanziarie. La tracciabilità di queste transazioni permetterebbe di identificare delle reti, tra cui reti molto criminali come quella di Bin Laden. Pensate che sarebbe possibile instaurare un controllo pubblico su queste centrali di transazioni? In seguito questo permetterebbe, ad esempio ai giudici, di risalire le traccie delle transazioni?

RH: Assolutamente e molto facilmente. I controlli da effettuare non sono molto complicati. [...] E' molto facile da avere, ma bisogna volerlo. A livello mondiale!

Presidente: Quando eravate nelle vostre funzioni, siete mai stato preso ed interrogato dall'autorità giudiziaria?

RH: Neanche una volta!

Presidente: Non ci sono mai state delle richieste di indagini a Cedel quando eravate...

RH: Vado ancora più avanti: ancora cinque o sei anni fa non veniva effettuato nessun controllo in Cedel. Non sapevano che cosa fosse! Non era una banca e non c'erano controlli! Davamo solo il bilancio.

Presidente: I controlli che ci sono oggi sembrano parecchio insufficienti.

RH: Si controlla il bilancio. Nel bilancio di una società, non si controllano le transazioni! Nel tempo, facevo io stesso un controllo di auditing. Era tanto per fare! Mi davano un foglio di una decina o una ventina di transazioni. [...] L'audit durava un quarto d'ora. Non si sono mai seguite le transazioni. Ho sempre degli standard [di audit] che sono adattati alle banche, ma nessuno specifico per il lavoro di Cedel o Clearstream.

Presidente: Vorrei che Lei mi spiegasse, poiché non è semplice da capire, la Sua motivazione. Avete parlato, beninteso, del fatto che non si tratta di vendetta. Avete spiegato che non eravate per niente in una costruzione organizzata, con altri.

RH: No.

Presidente: Malgrado tutto, vi siete imbarcato in una storia della quale tenete il filo, visto che dite la stessa cosa dall'inizio. Qual'è il motivo che vi anima?

RH: Avete usato la parola giusta, mi sono "imbarcato" in questa storia. Ero a Metz e stavo facendo shopping, fu allora che Denis Robert mi ha acchiappato. Abbiamo parlato in un bar e poi l'ho rivisto solo una volta, quella che si vede nel film. A casa, gli ho spiegato la cosa. Questa è stata la mia unica collaborazione per il libro! In seguito, il tutto ha preso una tale ampiezza che se ne è interessata la giustizia... In seguito si pretese che io non stessi dicendo la verità... [...] Sono stato "imbarcato" in questa storia. Avevo confuso le traccie, nessuno riusciva a trovarmi. Non avevo neanche il telefono a casa mia: era intestato a mia moglie. Avevo avuto parecchie noie per quello che Lussi mi aveva fatto negli anni. Ho dovuto ricominciare daccapo la mia esistenza.

Presidente: Oggi avete in progetto di lasciare il Lussemburgo, entro la fine dell'anno. E' perché pensate - dato quello che avete fatto e detto negli ultimi mesi - che vi sarebbe difficile vivere nel Lussemburgo?

RH: No, l'avevo pianificato già da tempo. Ma è vero che ho subito delle pressioni da parte di Lussi e di tutti. Ad un certo punto, la mia situazione finanziaria non era all'altezza. Ho superato i miei problemi ed ho costituito delle società, cosicché oggi sono autonomo. Non dipendo più da nessuno e me la cavo bene! Grazie alle nuove tecnologie, posso continuare a lavorare partendo dalla Francia, soprattutto nel mio campo d'attività. Il tempo in cui bisognava lavorare fissi in un posto, è finito.

Presidente: Senza mancare di discrezione, che state facendo?

RH: Sicuramente riderete! Da una parte, mi occupo di consulenze per gli investimenti; dall'altra, ho varie società nel Belgio e nel Lussemburgo, che si occupano di questioni ambientali. Infine, faccio quello che mi viene meglio: ristrutturazione e consulenza alle imprese. [...]


Ed ora veniamo ad EUROCLEAR:

Assemblea Nazionale (Francia), undicesima legislatura, Documento n. 2311
Missione d'informazione comune sugli ostacoli al controllo ed alla repressione della delinquenza finanziaria ed al riciclaggio dei capitali in Europa

Presidente: Vincent PEILLON
Relatore: Arnaud MONTEBOURG

Audizione di Pierre FRANCOTTE, Direttore generale di Euroclear Bank (estratto del verbale della seduta del 24 aprile 2001)

(....)
Pierre FRANCOTTE: (...) Nel gruppo Euroclear - Parigi e Bruxelles - trasferiamo valori attivi per 82.000 miliardi di euro all'anno. Presso Clearstream, si tratta di circa 30.000 euro all'anno, ossia relativamente meno. Due centrali di compensazione, in Inghilterra ed in Svizzera, si sono consociate in un accordo che rappresenta 63mila miliardi di euro. Un certo numero di altre istituzioni rappresentano cifre dello stesso ordine di grandezza. E' importante sottolineare che queste cifre impallidiscono di fronte ai trasferimenti quotidiani sul mercato Forex, per esempio, che è dieci volte più imponente. Si tratta più o meno dello stesso ordine di grandezza, ma un po' inferiore, forse del 20%, rispetto ai movimenti su TARGET che è il sistema di connessione tra le banche centrali europee che permette i movimenti di pagamento puro, senza contropartita in titoli, tra le banche centrali, sia a livello nazionale che transfrontaliero.
(...)
Che cosa è accaduto presso Euroclear? Poco a poco il principio di una lista di conti pubblicati si è sviluppato poiché i nostri clienti trovavano utile che le loro controparti abituali potessero rapidamente controllare o identificare, in un libro aggiornato regolarmente, i conti verso i quali essi potevano effettuare dei trasferimenti. Si tratta di una agevolazione operativa che si è realizzata con la pubblicazione di questa lista. In seguito, sono apparsi dei conti non pubblicati su richiesta scritta dei clienti. Senza tale richiesta, la regola prevede solo dei conti pubblicati. Abbiamo interrogato un certo numero di clienti e sono emerse due motivazioni principali. La prima, riguarda un certo numero d'istituzioni che amano conservare una confidenzialità sul fatto che esse intervengono, in particolare le banche centrali. Occorre sapere che Euroclear è probabilmente la centrale di compensazione privilegiata dalle banche centrali. Più di trenta banche centrali mondiali ci utilizzano per le loro attività, principalmente per l'investimento del loro portafoglio di riserve. Piuttosto che conservarle nella cassaforte, esse lo investono normalmente in titoli di stato di altri paesi. Ma è necessario che esse si rivolgano ad un intermediario e, spesso, si rivolgono a noi. Come regola generale, le banche centrali sono molto preoccupate di non dire presso chi lavorano poiché subirebbero una pressione politica per aprire dei conti presso tutti quanti. Io non posso affermare che tutte le banche centrali sarebbero a loro agio all'idea di aprire dei conti in tutte le società di compensazione esistenti. La seconda ragione attiene al fatto che le banche centrali utilizzano spesso questi conti per realizzare delle operazioni relative alla loro politica monetaria. Esse possono allora adottare delle precauzioni per evitare che le loro controparti possano capire la loro posizione di banche centrali in termine di banche di riserva per sostenere la moneta locale o, al contrario, acquistare delle riserve per il caso inverso. Esse si preoccupano di evitare che chicchessia, sapendo che si tratta di banche centrali, possa tentare di fare delle analisi potendo osservare le tendenze su varie settimane o vari mesi. Le banche centrali e anche un certo numero di altre istituzioni molto attive nel trading - alcune banche d'investimento molto guardinghe sulle loro tendenze in materia - preferiscono certamente evitare che le loro controparti possano indovinare quello che esse fanno.
(....)
Il Presidente: Quanti conti avete, pubblicati e non?

Pierre FRANCOTTE: Abbiamo in tutto 1.864 clienti ed un totale di 6.880 conti di cui 4.376 sono non pubblicati, ossia i due terzi, e 2.504 sono pubblicati.

Il Presidente: Questo vuol dire che tutti i conti non pubblicati sono legati ad un conto pubblicato e che si tratta di sottoconti?

Pierre FRANCOTTE: Abbiamo circa 140 conti per dei clienti che non hanno nessun conto pubblicato. In gran parte si tratta di banche centrali. E' perché queste preferiscono che non si sappia assolutamente che esse utilizzano quei conti.

Il Presidente: Ci sono dunque dei conti che non appaiono da nessuna parte. Sarebbero quei 140 conti che, secondo voi, appartengono alle banche centrali.

Pierre FRANCOTTE: E' così! Non ci sono solo delle banche centrali, ma si tratta soprattutto di banche centrali, come anche di altri clienti che non vogliono risultare come utilizzatori del sistema Euroclear. Questo significa che generalmente la controparte non li vedrà nella sua lista. Ma questo non vuol dire che essi siano segreti per altre necessità.
(...)
Il Relatore: Avete parlato di una reazione delle vostre autorità di controllo in Belgio. Avete conoscenza di reazioni simili da parte dell'autorità di controllo lussemburghese verso Clearstream?

Pierre FRANCOTTE: Non conosco se non quello che ho letto sui giornali e quindi non ho informazioni supplementari. Ho letto che il Ministro delle Finanze e la Banca Centrale del Lussemburgo avevano organizzato una riunione ad altissimo livello, nei giorni seguenti.
 

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sabato 29 giugno 2013
Spese militari: non solo jet F35, ci stiamo armando fino ai denti


12:17 | Pubblicato da admin | | Modifica post
Che il governo - anzi i governi che si sono susseguiti dai tempi di Prodi all'attuale Letta - abbiano siglato e portato avanti un accordo per l'acquisto di decine di Jet F35 ormai lo sanni tutti: quando si sente parlare di spese militari, negli ultimi anni, generalmente nel mirino ci sono loro.

<IMG border=0>il "famoso" Jet F35Ma in realtà i cacciabombardieri - pur essendo l'acquisto più oneroso - sono solo una parte delle nuove armi acquistate.

Nel Febbraio 2012 infatti, mentre montava la protesta per i Jet F35, il governo ha deciso di acquistare anche ulteriori cannoni semoventi da 155mm, pur avendone già uno stock di settanta.


<IMG border=0>cannone semovente da 155mmNell'estate dello stesso anno, mentre lasciava senza lavoro e senza pensione 390.000 esodati, il governo Monti ha stabilito che l'Italia non poteva non avere anche i tecnologicissimi (e costosissimi: 750 milioni di euro l'uno) "super jet" Gulfstream, definiti "le Ferrari della guerra aerea". Per fortuna si sono accontentati "solo" di due esemplari, al costo di partenza di 1,5 miliardi.


<IMG border=0>​

Dopo aver acquistato armi terrestri e aeree, nel Gennaio 2013 il "Colonnello Bilderberghino" Mario Monti ha deciso di rinforzare anche le truppe del mare, assicurandosi ben 2 sommergibili da 2 miliardi di euro, di fabbricazione tedesca. La Merkel ringrazia. E l'ex Ministro Riccardi ci ha spiegato bene quanto ci tenesse Monti a compiacerla.


Ma non è finita. Estate 2013: praticamente nessuno ne parla, molti giornalisti probabilmente non lo sanno nemmeno, visto il silenzio generale e la "discrezione" con la quale si muove il governo PD-PDL-centro, che controlla tutti i mass media "mainstream".

Ma nuovi armamenti sono in arrivo: dopo i cacciabombardieri, i cannoni, i super-jet ed i sottomarini, non potevano non acquistare anche elicotteri da "supporto logistico":

Un contratto che prevede la fornitura di 16 elicotteri CH-47F Chinook, con opzione per ulteriori 4 esemplari. Il costo dell'operazione si aggira intorno al miliardo di euro, ed i primi elicotteri arriveranno in queste settimane.

Questo è quanto: mi astengo da inserire ulteriori commenti...:rolleyes::rolleyes::rolleyes::rolleyes:
 

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youtube




MARIO MONTI FUGGE CON LA CODA TRA LE GAMBE,
SENZA RISPONDERE, DI FRONTE AL MOVIMENTO 5 STELLE








2° Video Youtube
Durata: 2'01"
Data: 26 giugno 2013
Canale: M5SParlamento



A. Villarosa e P. Bernini (deputati MoVimento 5 Stelle) "intervistano" Mario Monti sul Bilderberg Meeting 2013, che fugge con la coda tra le gambe, senza rispondere ...






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Approfondimento sul Club Bilderberg
 
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IL CORRIERE DELLA COLLERA
Per la Repubblica di domani
UNA SOLERZIA SOSPETTA DELLA BANCA D’ITALIA IN QUEL DI MAROSTICA. di Antonio de Martini

http://corrieredellacollera.com
Il quotidiano economico della Confindustria Il Sole24Ore, ha pubblicato oggi un intrigante trafiletto, anzi due. Senza firma.
Il primo riguarda la Banca Popolare di Marostica.
Marostica 13.781 abitanti, è una tra le piu prospere cittadine del Veneto, famosa nel mondo anche perché ad anni alterni organizza una partita a scacchi in piazza con pedine umane, ha una industria orafa attiva per quanto consentito dalla congiuntura e abitanti al riparo dall’indigenza.
La Banca Popolare di Marostica ha trecento dipendenti e 7.500 soci,

è nata nel 1892 , ha registrato 120 anni consecutivi di utili e numerose proposte di partnership ( leggi acquisto ) anche dalla vicina Popolare di Vicenza gestita da quasi venti anni da Gianni Zonin potente e temuto personaggio a capo anche della omonima fondazione bancaria.
Quest’anno, per la prima volta nella sua più che secolare storia, ha registrato una perdita di 14 milioni. Di questi tempi, una bazzecola.
I proventi da intermediazioni fatte nell’anno, sono aumentate di ben 20 milioni, 66.000 euro a dipendente, uscieri inclusi. Un record.
La Banca d’Italia, notato che la Banca diretta da Gasparotto quest’anno ha realizzato pulizie nei conti – chi non le ha fatte – nei bilanci per trenta milioni, ha chiesto la immediata defenestrazione dell’intero consiglio di amministrazione e – immagino – anche del collegio dei sindaci.
La notizia ci conforterebbe e farebbe sentire protetti dall’autorità preposta alla tutela del risparmio se BANKITALIA avesse fatto analoga richiesta , ad esempio, al Monte dei Paschi di Siena che 19 milioni li ha regalati alla lavandaia degli arazzi di palazzo Salimbeni, dove stanno ancora misurando le dimensioni della voragine aperta nei conti da una dirigenza dedita da anni, scientificamente, al furto senza destrezza.
Invece, nulla. Anche a buoi fuggiti dalla stalla, per il monte dei Paschi non risultano richieste di provvedimenti a carico di chicchessia.
Per la amor di completezza , la solerte vigilanza di Palazzo Koch ” non mosse collo ne piegò sua costa” neanche col Banco Popolare ( con sede a Verona) che quest’anno per la terza volta ha dichiarato la perdita secca di un miliardo.
Insomma, a mio sommesso avviso, questo intervento della vigilanza sta alla battaglia per la correttezza nei bilanci come l’intervento USA in Siria sta a un intervento in difesa della Democrazia.
Fanno i bulli nella speranza che i piccoli si impressionino e non indaghino sulle motivazioni.
Si vede la pagliuzza negli occhi dei piccoli e non la trave negli occhi dei grandi ciclopi protetti dalle cricche politiche in grado di dare incarichi e prebende a geni del calibro di Dini, Visco, Ciampi , Fazio, Masera, Saccomanni e compagni di merende.
Malignamente ho subito pensato ad una azione di stringimento della Banca Popolare di Vicenza ( da non confondersi col Banco Popolare già citato) e del suo prepotente padre padrone Gianni Zonin , ma il sito,di recente costituzione, che muove i suoi attacchi alla Marostica con l’obiettivo di spaventare i risparmiatori, non risulta proveniente da Vicenza o dintorni ( benché gridi a squarciagola che vuole l’indipendenza del Veneto) . Il suo server trasmette dal Venezuela.
La dirigenza della Marostica ( Cecchetto, Gasparotto e Pollionato) che si sono visti messi in stato di accusa e che rischiano il posto, hanno convocato l’assemblea dei settemila cinquecento azionisti-soci per il 21 luglio.
Vedremo che ne pensano i cittadini di Marostica della loro Banca, di Bankitalia e dei siti venezuelani tanto attenti alle storie ( e calunnie) della provincia italiana.
Il secondo trafiletto ( nella stessa colonna) de IlSole24Ore riguarda la Banca delle Marche, ma è una autentica camomilla.
Banca di proprietà di ben tre fondazioni bancarie ( Pesaro, Macerata, Jesi) e dove lo scorso anno il DG Maurizio Bianconi fu dimesso con le dita marmellatose e sostituito da un dirigente proveniente dalla Banca Popolare di Ancona , Luigi Goffi, che ha accertato mezzo miliardo di buco a favore delle attività del gruppo immobiliare Opera di tale Vittorio Casale operante a Roma. Fu accertata una recondita armonia cronologica tra i fidi concessi a Casale da Bianconi e gli investimenti immobiliari della di lui consorte.
Nella gestione ben tre consiglieri – tutti ex Presidenti – risultarono in qualche modo coinvolti. Si sono dimessi senza reagire. (La reazione del Consiglio di Marostica, mi induce invece a pensare a coscienze a posto e pronte a vender cara la pelle).
Il giornale confindustriale, però su Banca Marche sembra sereno e parla di situazione complessa, senza entrare nel merito di un futuro possibile, eternamente rinviato, aumento di capitale mai strutturato e di un ” Lampo Bond” , come lo definisce il giornale, di ottanta milioni al tasso sbalorditivo del 12,50% con 20 milioni sottoscritti da solo due delle fondazioni ( Pesaro e Jesi) mentre Macerata non avrebbe fatto a tempo a deliberare.
Le obbligazioni argentine – per restare in America Latina – al momento del crollo offrivano l’8%.
Nelle Marche e al Sole24Ore tutto tranquillo . Ognuno si preoccupa di quel che vuole.
 

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visto che la n.s.a spia i pc in europa. buoan musica da ascoltare 48 video
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Riproduci tutto Mix di YouTube

<LI class="video-list-item related-list-item"> 4:32 Robin Thicke - Blurred Lines ft. T.I., Pharrelldi RobinThickeVEVOIn primo piano 69.217.517 <LI class="video-list-item related-list-item"> 7:51 DAFT PUNK - Get Lucky (feat. Pharrell Williams) (VIDEO)di puuxy 2.636.614 visualizzazioni <LI class="video-list-item related-list-item"> 10:01 Daft Punk - 'Get Lucky' (10 min loop)di narcoTOURIST 465.780 visualizzazioni visto che nsa spia i pc in europa great musci:D:D:D:D:D;););););):prr::prr::prr::prr::prr::prr:
 
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manipolazione del clima! ndr
ITALIA: SCIE SISMICHE E SCIE CHIMICHE


di Gianni Lannes
Mentre impazza su tutta la Penisola isole comprese, l’aerosolterapia bellica dei velivoli Nato, per rendere l’atmosfera sempre più elettroconduttiva spargendo nell’aria alluminio e bario (entrambi tossici) l’Italia trema come non mai, in modo innaturale a causa di terremoti anomali che presentano tutti indistintamente, un ipocentro superficiale esattamente a 10 chilometri di profondità.
Italia: scie chimicheSi tratta di una firma inconfondibile di HAARP, un dispositivo ionosferico brevettato nel 1987 (B. J. Eastlund) in possesso del Governo degli Stati Uniti, in grado di bombardare la crosta terrestre e scuotere le faglie sismiche.
Leggi il resto di questo
 

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Nascoste che Cambiano il Mondo

29 giugno 2013 Di FunnyKing




Il nostro mondo, qui e ora ha un unico comune denominatore: il dollaro. Le transazioni di tutte le materie prime salvo rare eccezioni si svolgono in dollari, ne consegue che Stati e Società Private DEVONO avere ingenti quantità di dollari come riserva di funzionamento.
Questo privilegio eccezionale rende gli USA quello che sono cioè l’unica entità al mondo con (quasi) soldi infiniti. Ne possono stampare in quantità sterminate e condividere l’indebolimento della loro moneta con tutto il resto del mondo. L’Egitto o l’Argentina non hanno questo privilegio, ad esempio.
Ma tutto ha una fine.
Come noto la più grande borsa merci per l’Oro non è più il Comex o Londra ma Shanghai se andiamo a vedere la quantità di oro fisico che circola da quelle parti.
E a Shanghai l’Oro viene scambiato in Youan.
E arriaviamo alla nostra piccola notizia nascosta:
da RT. Moscow exchange launches first precious metals trading
The stock exchange is going to start trading gold and silver by the end of this year, and platinum and palladium in 2014. Trading physical metals is expected to boost liquidity in the market and attract more participants.
Russia has so far only been trading futures on gold and silver, not dealing with real metals.
Gold has been occasionally sold on the over-the-counter market and the only benchmark for price was the Central bank’s quotations, Gazeta.ru reports. Now gold will get the market price in rubles.
“We are a gold-exporting country. We produce a large number of precious metals. However, the trade volume is still significantly lagging behind our peers. Our commodity market is not transparent,”Gazeta.ru quotes the director of the commodity market of the Moscow exchange, Mikhail Orlenko.
Spot metal trading will be based on the platform of the existing foreign exchange market. Credit institutions licensed to conduct operations with precious metals and non-banking professional brokers will be the main players on the market, Gazeta,ru quotes the presentation by the bourse.
The Moscow stock exchange plans to transport precious metals from production companies, keep them in its own stores and deliver to the buyer the next day.
The launch of trading in gold and silver on the Moscow exchange will boost liquidity on the market and attract more participants by these new financial instruments, RBC quotes Sberbank as commenting.
Poi arriva lo Zio Putin.
E crea una borsa a consegna immediata (t+1) che si approvigiona di Oro Fisico direttamente dalle compagnie minerarie, cioè permette alle compagnie minerarie russe (e non russe) di vendere metallo prezioso in maniera trasparente e fare la transazione interamente in Rubli, saltando il passaggio in dollari.
Queste sono le notizie nascoste che cambiano il mondo.
p.s. si, è una notizia bullish per l’oro.
p.s.s. cercherò di essere li il giorno di apertura delle contrattazioni, nella vita capita raramente di potere essere dove le cose accadono veramente.
Ai nostri lettori è piaciuto anche La svendita dell’oro: C’è solo una domanda che conta
Proposto un (primo) prelievo del’8% sui conti bancari europei.
Secondo Massacro su Oro e Argento
Egitto le Ragioni della Rivolta in un Freddo Grafico
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