un,dos,tres,un pasito bailante by mototopo (3 lettori)

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04 giugno 2013

I SIGNORI DELLA TRUFFA



Tutti sanno cos'è la legge della domanda e dell'offerta. Tutti sanno che se una cosa la vogliono tutti, il suo prezzo sale. Se non la vuole nessuno ... te la tirano dietro a quattro soldi.

Un'altra cosa che tutti sanno è che, a meno di non fare i rapinatori di professione, per avere delle cose bisogna comprarle spendendo dei soldi. Che ti inventano allora economisti, banchieri e politici per far decollare l'economia? Stampano un mucchio di soldi nuovi di zecca e li danno, in primis, agli investitori istituzionali i quali si ritrovano valanghe di carta fresca di stampa praticamente gratis.

Essendo investitori professionali fanno il loro mestiere e li investono, naturalmente. E dov'è che investe un investitore istituzionale se escludiamo droga, gioco d'azzardo, tratta delle femmine o commercio di organi? Nelle borse naturalmente. Cioè l’investitore professionista compra azioni, obbligazioni, tra cui quelle statali, fondi e strumenti finanziari assortiti.

Siamo partiti affermando che anche le nonne sanno che se una roba la vogliono in tanti il suo prezzo sale. Quindi se un valanga di carta diventa disponibile per i compratori e, come per magia, voilà, la borsa giapponese o quella americana (ma in generale tutte), masticano record su record. Tutti a comprare carta con carta.

Domanda, secondo voi questa cosa è sintomo di guarigione dell'economia e indicatore di produzione di nuova ricchezza reale? Oppure è una roba prestidigidirigiritazione degna di Silvano il Mago di Milano sul palco di Zelig?

Volete un’altra prova dell’imbroglio? Nelle Borse si può comprare anche l’oro, ma mica quello vero, quello di carta. Ci sono delle banche che ti dicono - L’oro ce l’ho io bello conservato, ti vendo un pezzo di carta in cui ti garantisco che vale un tot di grammi d’oro, così non hai lo sbattimento di conservarlo -. E in Borsa si tratta quella carta lì. Ma tu l’hai mai visto quest’oro? Che garanzia hai che la somma delle quantità indicate sui pezzi di carta corrisponda ai chili, quintali o tonnellate che quella banca dichiara di avere nei suoi caveau? Nessuna. E questi magliari cos’hanno fatto?

Hanno stampato un sacco di carta la cui somma dice che hanno una tonnellata d’oro, per fare un esempio, quando in realtà ne hanno un chilo e forse meno. E poi hanno imposto al mercato che il prezzo dell’oro, anche di quello vero, quello giallo che luccica, è stabilito dalla domanda e dall’offerta di quei pezzi di cartaccia.

Ora senti il capolavoro della truffa.

Per coglionare l’opinione pubblica e farle credere che le banche centrali e i governi hanno trovato la soluzione ai problemi economici, che c’è la luce in fondo al tunnel, che ci sono evidenti segnali di miglioramento e idiozie del genere che puoi sentire su Radio24, i maghi della truffa devono assolutamente impedire che la gente, sospettosa, compri delle riserve di valore che non possono essere falsificate e stampate a volontà, cioè oro, argento e altri metalli preziosi.

Per evitarlo devono buttarne giù il prezzo e come fanno? Si liberano di tonnellate di carta igienica con sottostante oro o metalli e fanno precipitare il prezzo in borsa. In questo modo il solito banchiere/economista idiota e/o delinquente ti può raccontare che investire in oro non è redditizio perché ultimamente è crollato di prezzo e che, per evitare di scottarsi le dita, bisogna affidarsi ad un investitore istituzionale che, dietro pagamento, ti compra sane e sicure azioni, obbligazioni e altri tipi di carta. Ma non è crollato il prezzo dell’oro, è crollato il prezzo della carta igienica che 'secondo loro' lo rappresentava!

Dice, ma tu come lo sai? Facile, se vuoi comprare oro vero sul mercato lo devi pagare assai di più di quello che è il prezzo del fixing di borsa altrimenti non te ne compri manco un grammo. E, secundis, oro fisico ce ne sta in giro sempre di meno perché sono le stesse banche centrali, i maghi della truffa, che se ne stanno accaparrando a più non posso. So' forti eh?
 

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FINANZA/ 1. Un altro "terremoto" per l’Europa (e l'Italia)

Mauro Bottarelli
martedì 4 giugno 2013
Per quanto potrà durare ancora il Qe della Bce? Sì, avete letto bene, il programma di stimolo mascherato dell’Eurotower. Perché se anche Francoforte non opera apertamente come la Fed, la Bank of Japan o la Bank of England, l’Europa ha il suo quantitative easing in atto e non da oggi. Non potendo per statuto prestare denaro direttamente ai paesi membri, la Bce si è semplicemente fatta furba e ha bypassato la questione attraverso un tacito accordo di silenzio-assenso. Le banche spagnole, ad esempio, hanno ottenuto 150 miliardi di euro dalla Bce, attraverso un processo che vede lo Stato garantire il debito degli istituti e le loro cartolarizzazioni, le quali vengono presentate alla Bce come collaterale per ottenere denaro. E cosa ci fanno le banche con quel denaro: mettono a posto il bilancio? No, comprano debito pubblico spagnolo, così lo spread cala e nessuno rompe l’anima a Draghi affinché agisca sul mercato secondario: un incesto senza precedenti.
Ed è proprio di due giorni fa la notizia che gli istituti di credito iberici hanno aumentato del 10% le loro detenzioni di debito pubblico governativo nei primi tre mesi di quest’anno, passando da 200 miliardi agli oltre 225 di fine marzo, il 40% del totale. E per Justin Knight, capo del reddito fisso europeo a Ubs, la scelta non sarebbe dettata da una “manina” politica, bensì da ragioni economiche, ovvero le banche spagnole - le quali come quelle italiane non hanno ancora ripagato pressoché nulla delle due aste Ltro della Bce - ritengono un buon investimento comprare debito iberico, soprattutto a lungo termine, per usufruire ancora del carry trade sui tassi d’interesse. Insomma, non sono costrette, sono proprio pazze di loro.
E in Grecia cosa è successo? La stessa cosa. Non solo l’Ue non conta le liabilities contingenti nel ratio debito/Pil nazionale, ovvero non vengono contabilizzate le garanzie statali sul debito delle banche per le loro continue emissioni obbligazionarie di carta igienica, ma nemmeno il denaro ottenuto dopo che quei titoli sono stati postati presso la Bce come collaterale per ottenere denaro, in operazioni di finanziamento normali o tramite l’Ela. E gli altri? Uguale identico. Quando Dexia è finita nei guai, Belgio, Francia e Lussemburgo hanno salvato la banca prestandole dei soldi. Pensate che nei bilanci degli Stati quel denaro sia stato contabilizzato come prestito? No, come investimento, garantendo quindi un aumento degli assets statali e non un aumento del debito pubblico, quindi della ratio debito/Pil.​
http://www.ilsussidiario.net/mobile...-terremoto-per-l-Europa-e-l-Italia-/2/399635/
 

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LA RISERVA FRAZIONARIA

OVVERO, NASCONO PRIMA I PRESTITI DEI DEPOSITI

Contrariamente a quanto recitano quasi tutti i testi universitari, la riserva frazionaria non si genera dal meccanismo di prestito e riprestito di depositi trattenendone sempre una quota parte, bensì è un requisito A POSTERIORI. Ovvero, la banca PRIMA crea i depositi, POI presta il denaro creditizio appena creato, POI adegua di conseguenza il deposito a riserva presso la banca centrale. Se non dispone della liquidità convenzionale richiesta, la stessa banca centrale gliela presta. Tradotto in parole povere: VI RAGGIRANO AD UN LIVELLO RAFFINATISSIMO: Trovate, se vi riesce, qualcun altro in Italia che sia a conoscenza di questo meccanismo E CHE SIA DISPOSTO A SVELARLO. La descrizione di Wikipedia Italia della riserva frazionaria è, ovviamente, come quella della voce SIGNORAGGIO, pura fantasia.( m.s.)
 
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DIRETTIVA BAIL-IN: sicari bankeuropeisti contro cittadini europei


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4 giugno 2013 |
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Fonte: http://marcodellaluna.info/sito/2013/05/29/direttiva-bail-in-sicari-bankeuropeisti-contro-cittadini-europei/
DIRETTIVA BAIL-IN: SICARI BANKEUROPEISTI CONTRO CITTADINI EUROPEI​
Le indagini su MPS, la banca della crisi, salvo il filone della c.d. Banda del 5% (che però c’è in ogni grande banca, quindi è poco significativa), sembrano esitare: le iniziative sembrano restringersi ai pochi nomi già accusati, il livello politico-partitico sembra risparmiato, i complici-beneficiari esteri pure, protetti anche dal blocco opposto dalla Bundesbank a certe investigazioni pericolose per il sistema bancario germanico. Fonti non peregrine spiegano questa stasi sia come dovuta alla volontà di un determinato grosso calibro della sinistra che esige la garanzia di esser lasciato fuori dalle indagini, sia come imposta per non far perdere le elezioni comunali di Siena (e il connesso controllo della banca) a chi non lo deve perdere. Intanto MPS, incapace di rimborsare il gravoso prestito governativo al 9% di interesse, si avvia a diventare pubblico, se non se lo pappa prima qualche banca straniera già fortemente presente anche nei servizi pubblici italiani.
Ma MPS potrebbe essere l’ultimo caso di banca italiana salvata con denaro pubblico.
Infatti, sollecitato dal Financial Stabilty Board – che ha già dato ampia prova della propria inefficacia –, approvato dal G20, spinto dall’Europarlamento, sta infiltrandosi in Europa il principio del bail-in: quando una banca è in crisi – e in gran parte le banche sono in condizioni critiche, che mascherano con sistematici trucchi contabili, quali il non dichiarare le sofferenze o il simulare liquidità inesistente o aggiustare gli stress tests – a salvarle non dev’esser più la banca centrale di emissione, mediante creazione di denaro nuovo; né lo Stato, mediante spesa di fondi pubblici; bensì, su costrizione del governo, i creditori della banca: azionisti, obbligazionisti, depositanti. I primi perdono le azioni, i secondi e i terzi vedono i loro crediti (obbligazioni e depositi) convertiti in azioni dal governo, marionetta dell’alta finanza. In azioni di banche già in condizioni prefallimentari, azioni che andranno quindi perdute al prossimo giro. Leggi il resto di questo articolo »


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DEPOSITI POSTALI A RISCHIO - BOMBA ABS ( ASSET-BACKED SECURITIES ) IN ARRIVO


Nel magico mondo della finanza virtuale le banche, oltre a creare denaro dal nulla, hanno facoltà anche di creare strumenti finanziari
tanto irreali, quanto nefasti. Uno di questi strumenti finanziari sono le A.B.S., asset-backed securities, una trovata ingegnosa a cui ricorrono gli istituti
di credito per moltiplicare le possibilità di far prestiti.






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Una cartolarizzazione A.B.S. funziona così: le banche concedono una serie di prestiti che formalmente vengono intestati ad una società
creata ad hoc, denominata Special Purpose Vehicle (SPV). La SPV emette poi delle obbligazioni per un ammontare pari a quello dei prestiti concessi e paga gli
interessi utilizzando le rate incassate dai debitori. Così facendo, la banca, che originariamente ha concesso il prestito, scarica il rischio di insolvenza del debitore su chi ha comprato le
obbligazioni.




In sintesi, con la creazione di un A.B.S. una banca scorpora dal suo bilancio una serie di crediti, li impacchetta adeguatamente e li
cede sul mercato, assieme ai flussi finanziari che essi generano, per il tramite della SPV con l'obbiettivo di generare liquidità.




Le obbligazioni generate dalla SPV saranno a rischio basso, medio o alto in base al tasso di interesse offerto e al rischio di
insolvenza del debitore; prima vengono rimborsate le obbligazioni senior (a rischio basso) e poi le altre.






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Pubblicato daMaurizio Barbero *****************Invia tramite emailPostalo sul blogCondividi su Twitter
 

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parapapapa' in pratica e'come fare un'orgia, tiene sempre la luce accesa se no finisce che lo .prendi.......... confucio san!!!
 

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STAMPA LIBERA ha aggiunto Vi vorrei ricordare un paio di cose sul Bilderberg al blog 5 ore fa
Fonte: buenobuonogood.wordpress.com Vi vorrei ricordare un paio di cose sul Bilderberg. Il gruppo Bilderberg fu ideato dal sacerdote gesuita massone Joseph Retinger, con la collaborazione del principe olandese Bernardo de Lippe-Biesterfeld, membro della giunta della Farben Bilder, il gruppo d’intelligence della Germania nazista e dei due principali “demoni” dell’economia mondiale: Jacob Rothschild e Laurence Rockefeller. [...]

25:43
Desde la Sombra: Italia. Los sacerdotes de la destrucción financiera (E14)

di ActualidadRT
 

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