un,dos,tres,un pasito bailante by mototopo (4 lettori)

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ORA LO CAPITE PERCHE’ BERSANI VUOLE ABOLIRE IL CONTANTE?

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ORA LO CAPITE PERCHE’ BERSANI VUOLE ABOLIRE IL CONTANTE?


di Paolo Cardenà
L”Unione Europea, approvando il salvataggio delle banche cipriote, aveva preteso un prelievo forzoso (rapina) sui conti correnti dei cittadini di Cipro. Come noto, il prelievo sarebbe dovuto essere del 6.75% sulle somme inferiori ai 100 mila euro, e di quasi il 10% su quelle superiori a tale giacenza. Secondo le notizie che si apprendono, in quella sede, il FMI avrebbe chiesto addirittura una tassa del 40%, ma con franchigie più elevate.
Tali misure sarebbero dovute essere approvare dal Parlamento cipriota, ma la libertà ha prevalso sull’oligarchia dei banchieri e sulla tirannia europeista. Il Parlamento cipriota ha respinto al mittente la proposta della tassa rapina, riaffermando la sovranità del popolo che, troppo spesso, in questa Europa, sembra sfuggire ai suoi gerarchi. Cipro ha avuto il coraggio di dissentire, e ha deciso che il suo popolo non debba essere vittima di un esproprio di quel genere per pagare il conto alle Banche tedesche esposte su quelle cipriote, guarda caso, per lo stesso importo del gettito preventivato di 5, 8 miliardi di euro. In un quadro del genere, in attesa di capire come evolverà la situazione cipriota, cerchiamo di comprendere cosa potrebbe accadere in Italia se dovessero esse introdotte misure di contrasto all’utilizzo del denaro contante.
http://www.oltrelacoltre.com/?p=15974#more-15974
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Pubblicato daTataElisa
 

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di Paolo Cardenà
L”Unione Europea, approvando il salvataggio delle banche cipriote, aveva preteso un prelievo forzoso (rapina) sui conti correnti dei cittadini di Cipro. Come noto, il prelievo sarebbe dovuto essere del 6.75% sulle somme inferiori ai 100 mila euro, e di quasi il 10% su quelle superiori a tale giacenza. Secondo le notizie che si apprendono, in quella sede, il FMI avrebbe chiesto addirittura una tassa del 40%, ma con franchigie più elevate.
Tali misure sarebbero dovute essere approvare dal Parlamento cipriota, ma la libertà ha prevalso sull’oligarchia dei banchieri e sulla tirannia europeista. Il Parlamento cipriota ha respinto al mittente la proposta della tassa rapina, riaffermando la sovranità del popolo che, troppo spesso, in questa Europa, sembra sfuggire ai suoi gerarchi. Cipro ha avuto il coraggio di dissentire, e ha deciso che il suo popolo non debba essere vittima di un esproprio di quel genere per pagare il conto alle Banche tedesche esposte su quelle cipriote, guarda caso, per lo stesso importo del gettito preventivato di 5, 8 miliardi di euro. In un quadro del genere, in attesa di capire come evolverà la situazione cipriota, cerchiamo di comprendere cosa potrebbe accadere in Italia se dovessero esse introdotte misure di contrasto all’utilizzo del denaro contante.
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questo da sempre. basta leggere il codice civile. diversamente i mutui erogati sarebbero nulli. gruppo amici zio leder
 

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Euro MeltDown: La Slovenia con le Banche al Collasso (Cipro Reloaded)


(Pappaparaparapappa Circo! Euro-Circo!)​
E ora voglio vedere se questo branco di Euro Idioti chiederà alla Slovenia di espropriare i Conti Correnti. Io però avessi un conto da quelle parti scapperei a gambe levate.
p.s. ci sono un sacco di banche italiane in Slovenia, dunque la questione non è esattamente accademica. A ciascuno la sua Cipro.
dal Sole 24 Ore /del 28-febbraio.
Era l'area più ricca della ex Jugoslavia. È stato il primo Paese dell'Est Europa ad adottare l'euro nel 2007. Sono passati solo sei anni ma sembra un secolo: ora la piccola Slovenia spaventa l'Europa e rischia di dover chiedere il salvataggio Ue.
L'ultima puntata della crisi si è consumata ieri in tarda serata al Parlamento di Lubiana, che a larga maggioranza ha sfiduciato il premier conservatore Janez Jansa, travolto da uno scandalo di corruzione. Al suo posto è stata nominata Alenka Bratusek, esponente del centro-sinistra e prima donna a ricoprire questo incarico nella storia del Paese. Se neppure lei riuscirà a formare un Governo entro due settimane, saranno necessarie elezioni anticipate.
Le banche provocano il collasso
Quello sloveno è il dodicesimo Esecutivo dell'Unione europea caduto per colpa della crisi. In questo caso sono le banche la causa del collasso: l'impennata dei crediti in sofferenza (saliti a un allarmante 20% del Pil) ha costretto il Governo a varare un piano di emergenza che prevede una ricapitalizzazione da 4 miliardi per cercare di salvare l'intero sistema. La bufera finanziaria ha investito anche l'economia reale, con il Pil previsto in calo del 2 per cento quest'anno , il debito pubblico schizzato dal 16% nel 2008 al 59% stimato nel 2013 e la disoccupazione oltre il 12%, il livello più alto degli ultimi 14 anni. I numeri sono certo preoccupanti ma fotografano una situazione ancora rimediabile, se si pensa che il debito pubblico è ancora al di sotto del tetto di Maastricht……
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Eurozona in crisi. Dopo quelle di Cipro anche le banche della Slovenia rischiano di saltare

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L’ex senatore Rossi su banche, signoraggio e pressione fiscale

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L’ex senatore Rossi su banche, signoraggio e pressione fiscale:


- di Fernando Rossi – su Traccialibera -



L’ ITALIA OSTAGGIO DELLA GRANDE FINANZA

La Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e la BCE, apparentemente distanti dalla nostra quotidianità, hanno attuato quel capitalismo totalitario che quotidianamente subiamo (dalle caste che ci tolgono democrazia e diritti, alla riduzione di lavoro dipendente ed autonomo, ai salari, agli stipendi e alle pensioni non dignitose, alla sanità, alla scuola e alla… università, così come alla ricerca, sottratte al bene comune e divenute funzionali al sistema finanziario, ecc…)

La fase decisiva è stata quella di scippare agli stati le banche centrali e la proprietà della moneta, facendo di tutto per minare la stabilità dei paesi che non intendevano privarsene.

La grande finanza ha assunto il controllo del sistema bancario, delle informazioni e ...................

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L’Ungheria resiste agli attacchi e risponde con “sdegno” all’Unione europea

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L’Ungheria resiste agli attacchi e risponde con “sdegno” all’Unione europea:

di Federico Cenci


Non solo l’eccezionale ondata di maltempo di questi giorni. Ad insidiare l’Ungheria, vi è anche un altro tipo di tempesta, di natura mediatica e politica, la quale, iniziata più di un anno fa, ora sta raggiungendo il suo culmine. L’approvazione da parte del Parlamento ungherese delle modifiche della Costituzione ha dato fuoco alle polveri. Con una veemenza mai raggiunta prima, la stampa occidentale ha lanciato un.............



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CIPRO: visto che di farsa si tratta…

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La Germania trema per Cipro, ma le sue banche hanno già fatto pulizia di Piigs

Se hai tanti precedenti, appena succede qualcosa vengono a cercare te anche se, magari, non hai fatto nulla. E' un po' quello che sta accadendo alle banche tedesche finite subito sul banco degli imputati nella vicenda cipriota. Gli istituti di credito della Germania sarebbero "colpevoli" di avere investimenti sull'isola per circa 6 miliardi di euro, più o meno la stessa cifra che avrebbe dovuto fruttare il prelievo sui conti correnti bocciato dal Parlamento di Nicosia.
Dunque sono subito state additate come il vero motivo per cui i cittadini ciprioti avrebbero dovuto essere spremuti sotto il diktat tedesco. Prima di emettere sentenza, varrebbe la pena ragionare sul fatto che le banche russe hanno una presenza sull'isola almeno 5 volte superiore e che la decisione di estendere il prelievo è stata caldeggiata soprattutto dal governo cipriota proprio per non andare a disturbare troppo i conti dei ricchi russi che traboccano di capitali dalle origini spesso poco limpide. Prelievo sui conti o no, il governo tedesco sembra peraltro tra i meno propensi a sostenere le banche cipriote.
E' però fuori di dubbio che i trascorsi di banche e governo tedeschi e il loro atteggiamento verso i paesi del mediterraneo qualche legittimo sospetto lo provochino. Spettacolare, ad esempio , la grande pulizia di prodotti greci che la banche di Francoforte, Berlino o Monaco hanno messo in atto negli ultimi due anni. Premesso che i calcoli sulle esposizioni complessive spesso divergono (la Banca dei regolamenti internazionali presenta ad esempio valori più alti rispetto alle statistiche dell'autorità bancaria europea) si può indicare in almeno 19 miliardi di euro quella delle banche tedesche verso Atene all'inizio della crisi, nel 2010. Un valore secondo soltanto a quello delle banche francesi.
Già a fine 2011 l'esposizione tedesca in Grecia si era però ridotta a meno di 800 milioni di euro. Se si guarda ai soli titoli di Stato, le stime si fanno più accurate e il centro studi di Mediobanca, rileva come nel 2011 le prime due banche tedesche, Deutsche Bank e Commerzbank, avessero un'esposizione in titoli ellenici, al netto delle svalutazioni, pari a 3,3 miliardi di euro. A metà 2012 a Deutsche Bank erano rimasti in portafoglio titoli greci per appena 35 milioni, mentre Commerzbank si era completamente liberata della zavorra greca.
Va detto che comportamenti simili sono stati messi in atto dalle banche francesi, italiane e inglesi. Anche le banche tedesche hanno inoltre sopportato i costi di una ristrutturazion...



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