Piedi a Terra
Forumer storico
Ottima presentazione di un argomento decisamente interessante, poco sfiorato nelle web communities.
Credo pero' ci sia il rischio che di fronte ad una lettura superficiale e ad un'altrettanto superficiale comprensione vengano a sovrapporsi due piani diversi della tua presentazione.
Il primo piano e' l'aspetto della coerenza, che nella trasformazione da una matrice all'altra, riguardo un aspetto prettamente matematico, in quanto deve essere compreso nell'insieme chiuso da -1 a +1.
Per i profani delle matrici che non si fossero gia' arresi semplicemente ricordo che la matrice di correlazione e' la matrice dalla quale cerchiamo di estrapolare quei possibili significati sulle tendenze in corso del recente passato che tu hai descritto, mentre la matrice di covarianza e' la matrice che si da' in pasto ai software per il calcolo dei pesi.-
E qui ci vogliono le "tecniche" di trasformazione, come il G-Garch di Hoadley, se ho ben capito bene, che tu differenzi in due diversi metodi di stima, la cui differenza credo al momento non abbia importanza, in quanto entrambe riferite all'uso di dati storici.
L'altro piano di analisi riguarda invece l'aspetto relativo all'uso della volatilita' implicita stimata dalle opzioni al posto della volatilita' prospettica stimata dai dati del passato.
Questo e' il terzo metodo che tu descrivi come ibrido.
Ma anche qui ci vorranno delle tecniche di trasformazione per passare dalla volatilita' stimata sui book alla matrice di correlazione ed immagino siano le stesse dei metodi 1 e 2.
Vero ?
A prescindere dalla tecnicalita', mi sono fermato qui nella comprensione della tua presentazione e della domanda finale che poni, perche' poi non porti piu' l'esempio di una matrice ma gia' di una asset allocation costruita sulle 3 forme di matrici ottenute con i 3 diversi metodi.
A me risulta un passaggio un po' troppo ardito, perche' passi direttamente dal confronto tra le 3 matrici ad un portafoglio di frontiera di cui non ho capito quale sia stata la genesi (Markovitz ? Omega ? minima varianza? massima diversificazione ?)
Forse sarebbe meglio allora fare un passettino indietro e tornare alle matrici, per spiegare - se ha davvero importanza - cosa differenzi il metodo 1 dal 2 (entrambi costruiti con i metodi storici) e osservare direttamente dalle matrici quali potrebbero essere le differenze con le informazioni contenute sulla IV delle opzioni al posto dei dati storici.
In particolare, io non ho capito come hai fatto a modellizzare la IV con particolare riferimento allo smile o lo skewness della IV. Se ad esempio la volatilita' e sigma 0,2 a 3 mesi e sigma 0,25 a 6 mesi e devi costruire una matrice che guardi avanti a 12 mesi, che sigma immetti nella matrice di covarianza ?
In altre parole, non c'e' il rischio di uno sfasamento tra la IV di breve periodo delle opzioni e la volatilita' da inserire per guardare alla composizione di un portafoglio, che presenta sempre un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, almeno 1 anno.
Qualcuno potrebbe obiettare che la tua proposta sia assimilabile ad un amante del trekking che decide di partire per fare il giro del mondo a piedi e prima di farlo va a rivolgersi alla consulenza del meteorologo, mentre farebbe invece bene ad andare dal climatologo che e' piu' preparato per le previsioni di lungo periodo rispetto al primo.
Credo pero' ci sia il rischio che di fronte ad una lettura superficiale e ad un'altrettanto superficiale comprensione vengano a sovrapporsi due piani diversi della tua presentazione.
Il primo piano e' l'aspetto della coerenza, che nella trasformazione da una matrice all'altra, riguardo un aspetto prettamente matematico, in quanto deve essere compreso nell'insieme chiuso da -1 a +1.
Per i profani delle matrici che non si fossero gia' arresi semplicemente ricordo che la matrice di correlazione e' la matrice dalla quale cerchiamo di estrapolare quei possibili significati sulle tendenze in corso del recente passato che tu hai descritto, mentre la matrice di covarianza e' la matrice che si da' in pasto ai software per il calcolo dei pesi.-
E qui ci vogliono le "tecniche" di trasformazione, come il G-Garch di Hoadley, se ho ben capito bene, che tu differenzi in due diversi metodi di stima, la cui differenza credo al momento non abbia importanza, in quanto entrambe riferite all'uso di dati storici.
L'altro piano di analisi riguarda invece l'aspetto relativo all'uso della volatilita' implicita stimata dalle opzioni al posto della volatilita' prospettica stimata dai dati del passato.
Questo e' il terzo metodo che tu descrivi come ibrido.
Ma anche qui ci vorranno delle tecniche di trasformazione per passare dalla volatilita' stimata sui book alla matrice di correlazione ed immagino siano le stesse dei metodi 1 e 2.
Vero ?
A prescindere dalla tecnicalita', mi sono fermato qui nella comprensione della tua presentazione e della domanda finale che poni, perche' poi non porti piu' l'esempio di una matrice ma gia' di una asset allocation costruita sulle 3 forme di matrici ottenute con i 3 diversi metodi.
A me risulta un passaggio un po' troppo ardito, perche' passi direttamente dal confronto tra le 3 matrici ad un portafoglio di frontiera di cui non ho capito quale sia stata la genesi (Markovitz ? Omega ? minima varianza? massima diversificazione ?)
Forse sarebbe meglio allora fare un passettino indietro e tornare alle matrici, per spiegare - se ha davvero importanza - cosa differenzi il metodo 1 dal 2 (entrambi costruiti con i metodi storici) e osservare direttamente dalle matrici quali potrebbero essere le differenze con le informazioni contenute sulla IV delle opzioni al posto dei dati storici.
In particolare, io non ho capito come hai fatto a modellizzare la IV con particolare riferimento allo smile o lo skewness della IV. Se ad esempio la volatilita' e sigma 0,2 a 3 mesi e sigma 0,25 a 6 mesi e devi costruire una matrice che guardi avanti a 12 mesi, che sigma immetti nella matrice di covarianza ?
In altre parole, non c'e' il rischio di uno sfasamento tra la IV di breve periodo delle opzioni e la volatilita' da inserire per guardare alla composizione di un portafoglio, che presenta sempre un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, almeno 1 anno.
Qualcuno potrebbe obiettare che la tua proposta sia assimilabile ad un amante del trekking che decide di partire per fare il giro del mondo a piedi e prima di farlo va a rivolgersi alla consulenza del meteorologo, mentre farebbe invece bene ad andare dal climatologo che e' piu' preparato per le previsioni di lungo periodo rispetto al primo.