Ttip, Trattato Transatlantico, decidono le Multinazionali (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
2016,l’anno della fine della Democrazia a causa di un trattato tra UE ed USA.Ecco quale

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Si chiama Ttip, Trattato Transatlantico, e se va in porto siamo rovinati. A decidere su tutto – lavoro, salute, cibo, energia, sicurezza – non saranno più gli Stati, ma direttamente le multinazionali. I loro super-consulenti, attraverso lobby onnipotenti come Business Europe e Trans-Atlantic Business Dialogue, in questi mesi stanno dettando le loro condizioni alle autorità di Bruxelles e di Washington, che nel giro di due anni contano di trasformarle in legge. A quel punto, la democrazia come la conosciamosarà tecnicamente finita: nessuna autorità statale, infatti, oserà più opporsi ai diktat di questa o quella corporation, perché la semplice accusa di aver causato “mancati profitti” esporrà lo Stato nazionale – governo, magistratura – al rischio di pagare sanzioni salatissime. Già oggi, vari Stati hanno dovuto versare 400 milioni di dollari alle multinazionali. La loro “colpa”? Aver vietato prodotti tossici e introdotto normative a tutela dell’acqua, del suolo e delle foreste. E le richieste di danni raggiungono già i 14 miliardi di dollari. La novità: quello che oggi è un incubo, domani sarà legge.
Se sarà approvato il Trattato Transatlatico, avverte Lori Wallach su “Le Monde Diplomatique”, niente fermerà più l’appetito privatizzatore dei “padroni dell’universo”, specie nei settori di maggior interesse strategico: brevetti medici e fonti fossili di energia. Un sogno, a quel punto, concepire politiche di lotta all’inquinamento e per la protezione del clima terrestre. Il Ttip «aggraverebbe ulteriormente il peso di questa estorsione legalizzata», che giù oggi ricatta molti Stati, dal Canada alla Germania. Il grande business lavora per eliminare le leggi statali per far posto a quella degli affari. Attualmente, negli Usa sono presenti 3.300 aziende europee con 24.000 filiali. Ognuna di esse, dice Wallach, «può ritenere di avere buone ragioni per chiedere, un giorno o l’altro, riparazione per un “pregiudizio commerciale”». Peggio ancora per gli europei: sono addirittura 14.400 le compagnie statunitensi dislocate nell’Unione Europea, con una rete di 50.800 filiali. «In totale, sono 75.000 le società che potrebbero gettarsi nella caccia ai tesori pubblici».
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L’aspetto più inquietante del “cantiere” del Trattato, un dispositivo destinato – se approvato – a sconvolgere la vita democratica di tutto l’Occidente – è la sua massima segretezza: la stampa è stata espressamente invitata a starsene alla larga. Si tratta di un ordinamento decisamente eversivo: il grande business si prepara ad emanare i propri diktat non più di nascosto, attraverso le lobby e politici compiacenti del Congresso e della Commissione Europea, ma ormai alla luce del sole, trasformando addirittura in legge il privilegio di una minoranza, contro la stragrande maggioranza della popolazione. L’autonomia istituzionale dello Stato? Completamente aggirata, disabilitata, in ogni settore: dalla protezione dell’ambiente a quello sanitario, dalle pensioni alla finanza, dai contratti di lavoro alla gestione dei beni comuni primari, come l’acqua potabile. Si avvicina la “grande privatizzazione definitiva” del mondo occidentale.
Sicurezza degli alimenti, norme sulla tossicità, assicurazione sanitaria, prezzo dei medicinali. E ancora: libertà del web, protezione della privacy, cultura e diritti d’autore, risorse naturali, formazione professionale, strutture pubbliche, immigrazione. «Non c’è una sfera di interesse generale che non passerà sotto le forche caudine del libero scambio istituzionalizzato», scrive Lori Wallach. Rispetto al Trattato Transatlantico, le condizioni-capestro oggi imposte dal Wto sono considerate “soft”. A decidere su tutto saranno tribunali speciali, formati da avvocati d’affari che si baseranno sulle “leggi” della Banca Mondiale. Fine della democrazia: «L’azionepolitica degli eletti si limiterà a negoziare presso le aziende o i loro mandatari locali le briciole di sovranità che questi vorranno concedere loro». Neppure la fantasia di Orwell era arrivata a tanto. Eppure, è esattamente l’incubo che ci sta aspettando, se nessuno lo fermerà. Ed è inutile farsi illusioni: per ora, del “mostro” non parla nessuno. Non una parola, ovviamente, dalle comparse della politica, e neppure da giornali e televisioni. La grande minaccia si sta avvicinando indisturbata, all’insaputa di tutti.


Fonte libreidee.org
 

tontolina

Forumer storico
Il trattato intrattabile

28 Gennaio 2014 Scritto da Redazione


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Dopo lunghe e segrete trattative, l'accordo transatlantico tra Usa e Ue per la liberalizzazione di commercio e investimenti è in dirittura di arrivo. È stato chiamato la Nato del commercio, spalanca le porte alla deregulation e lascia mani libere alle multinazionali.

A Marzo a Bruxelles, poco prima delle elezioni europee di maggio dove c'è il rischio di un'impennata dei partiti euro-scettici, si aprirà il quarto round del mega-negoziato Usa-Ue per arrivare già entro il 2015 a concludere il Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partnership), battezzato la Nato del commercio dai suoi numerosi detrattori.





In altri termini, un accordo che avrà influenza sugli scambi tra le due principali potenze commerciali planetarie, che assieme controllano circa la metà del commercio mondiale, è condotto nella più completa segretezza, senza che i cittadini (e neppure gli europarlamentari) siano informati delle decisioni che vengono prese. Dando cosi' nuovi argomenti agli euro-scettici, perché lo scopo della segretezza sembra essere quello di mettere il nuovo europarlamento di fronte al fatto compiuto.

A dicembre, c'è stato il terzo round, a Washington. Dal tavolo del negoziato, su pressione della Francia, è stato tolto il settore culturale, anche se la Commissione europea ha attenuato questa eccezione, con il commissario al commercio Karel De Gucht che ha parlato di possibile reinserimento del settore dell'audiovisivo nel corso delle discussioni. Inoltre, dopo le polemiche sul datagate e lo spionaggio degli europei da parte della Nsa, che nel giugno scorso hanno minacciato di ritardare l'avvio della trattativa sul Ttip, è stato sospeso il capitolo sulla protezione dei dati privati su Internet, come chiedeva la Ue.

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A dicembre, 180 organizzazioni di cittadini e sindacali hanno scritto una lettera preoccupata al commissario Karel De Gucht e al rappresentante Usa per le questioni commerciali, Michael Froman. In questa lettera, firmata dalla Ces (Confederazione europea dei sindacati) e dall'americana Afl-Cio, vengono espresse "gravi inquietudini" per i sistemi nazionali di sanità. "E' imperativo che questi accordi di commercio e di investimento sfocino su economie supplementari per i pazienti e i budget nazionali, invece di arricchire ancora di più alcune imprese farmaceutiche e medicinali. La sanità pubblica, come l'accesso a medicine e a cure abbordabili, sono diritti umani che devono essere rafforzati dagli accordi commerciali", scrivono i sindacati, che temono che nel Ttip vengano riprodotti i termini dell'intesa Usa-Corea (Korus), che permette ai produttori di contestare le decisioni delle autorità sanitarie nazionali sui valori dei prodotti farmaceutici e di esigere montanti di risarcimento più importanti, nel caso si sentano lese da prese di posizione politiche degli diversi stati.
I sindacati sono sospettosi sugli effetti della clausola di protezione degli investimenti (Investor-State Dispute Settlement), che permetterebbe alle imprese che si sentono lese da un cambiamento di legislazione di uno stato di rivolgersi a un tribunale arbitrale – cioè a una giustizia "privata", probabilmente presso la Banca mondiale – per chiedere riparazioni.

Stando a una fuga di notizie, che ha spezzato un po' il muro di segretezza del negoziato, nel Ttip ci sarebbe una clausola che istituisce un meccanismo di regolamento dei conflitti "ultimo grido". Ci sono esempi, che potrebbero venire riprodotti nelle relazioni Usa-Ue: la Philip Morris ha denunciato l'Uruguay, accusato di aver aumentato la dimensione degli avvertimenti sanitari sui pacchetti di sigarette.
C'è poi il famoso caso della Lone Pine Resources, che ha attaccato il Canada, perché lo stato del Quebec ha istituito una moratoria sullo shale gas, privando cosi' l'azienda Usa dei previsti guadagni.
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Per Dan Mullaney, negoziatore Usa, il Ttip ricerca "il più alto livello di protezione per gli investimenti, eliminando le "divergenze inutili e costose" che permangono tra Stati uniti e Ue. Il negoziatore Ue, Ignacio Garcia Bercero, vuole rassicurare: "la deregulation non è e non sarà l'obiettivo del Ttip" promette, il Ttip "non limiterà il campo d'azione dei governi", perché "questi negoziati non consisteranno nell'abbassare o rinnegare le norme più elevate di protezione dei consumatori, dell'ambiente, della vita privata, della salute e del diritto del lavoro".
Ma la ong statunitense Public Citizen lancia l'allerta e avverte che la trattativa è alla ricerca "del più piccolo denominatore", per spianare la strada a uno spazio di libero commercio, che lascerà le mani libere alle multinazionali. In un contesto in cui gli stati stanno perdendo terreno, il Ttip mira a limitare il più possibile le barriere non tariffarie (quelle tariffarie sono già quasi inesistenti), favorendo di fatto le grandi imprese, in un commercio mondiale caratterizzato da una grande concentrazione (i primi dieci operatori Usa controllano il 96% dell'export del paese, nella Ue le prime dieci società esportatrici ne controllano l'85%).
Articolo di Anna Maria Merlo
Fonte: Il trattato intrattabile / globi / Sezioni / Home - Sbilanciamoci
 

tontolina

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https://www.facebook.com/NOIsvegli/...5336488873318/643692942371001/?type=1&theater
COME CI ROVINERA' il nuovo trattato/accordo TTIP

1a parte = http://youtu.be/k0RN3aBVFLM
2a parte = http://youtu.be/AvUFcKN6wHk

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13 marzo 2014 proteste a Bruxelles contro il TTIP

Proteste a Bruxelles contro il trattato di libero scambio con gli Stati Uniti - YouTube
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I Trattati Europei Incostituzionali che hanno contribuito alla "crisi" TRUFFA

http://www.facebook.com/NOIsvegli/p...6488873318/505311686209128/?type=3&permPage=1

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la "crisi" TRUFFA

http://www.facebook.com/NOIsvegli/p...5336488873318/571079096299053/?type=3&theater
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[graficaNOI]
 

tontolina

Forumer storico
ho capito una cosa che il Programma di etichettatura ecologia NON violano il libero commercio ma garantiscono il libero e consapevole consumo


se una persona non vuole mangiare carne ormonata ha il diritto si sapere se ciò che sta acquistando è conforme al suo diritto di informazione consapevole

anche perchè la nostra salute dipende molto da ciò che mangiamo e dall'ambiante che ci circonda.... la nostra salute è migliore se l'inquinamento è nullo


ricordiamoci l'art.5 punto 7 dell'accordo sanitario-fitosanitario del WTO
 
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