Tsmc - microchip (2 lettori)

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Forumer storico
è di ieri che Huawei ha annunciato un nuovissimo telefono 5G con chip di fabbricazione cinese :

Huawei Mate 60 Pro è stato lanciato silenziosamente in Cina. Il successore dell’Huawei Mate 50 Pro dello scorso anno apporta numerosi aggiornamenti importanti tra cui il supporto per le chiamate satellitari e un display AMOLED LTPO. Il telefono è dotato di un display AMOLED da 6,82 pollici con una frequenza di aggiornamento adattiva che varia tra 1 Hz e 120 Hz e una frequenza di campionamento tattile di 300 Hz.

Huawei ha anche sviluppato un processore grafico veloce quanto la GPU A100 di Nvidia, utilizzato per il calcolo ad alte prestazioni e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Il nuovo chip 5G utilizzato dal telefono è stato confermato come autentico.


Poiché la Cina sta formando più ingegneri e ricercatori rispetto agli Stati Uniti e all’Europa messi insieme, alla fine assumerà la guida tecnologica in molti campi.
 

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Forumer storico

Il nuovo smartphone di Huawei contiene un chip che la Cina non dovrebbe avere​

Il Mate 60 è molto potente e raggiunge prestazioni superiori ai telefonini che supportano il 5G. Gli Stati Uniti indagano per capire se Pechino abbia aggirato le loro sanzioni sui microchip

ed APPLE scende
 

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Forumer storico

Il nuovo smartphone di Huawei contiene un chip che la Cina non dovrebbe avere​

Il Mate 60 è molto potente e raggiunge prestazioni superiori ai telefonini che supportano il 5G. Gli Stati Uniti indagano per capire se Pechino abbia aggirato le loro sanzioni sui microchip

ed APPLE scende
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Forumer storico

Azioni Qualcomm: il peggio potrebbe essere passato​


DiRoberto Contini
1 Novembre 2023
È possibile che Qualcomm (Nasdaq:QCOM) superi le stime del quarto trimestre, grazie ad un aumento della domanda da parte degli smartphone Android, del continuo aumento dei suoi processori Snapdragon 8 Gen 2 e della buona domanda per l’iPhone 15 di Apple.

Tuttavia, gli osservatori vedono nuovi fattori negativi nel 2024 a causa delle perdite di quota di fatturato da Samsung e Huawei.

Come fattore positivo invece, la settimana scorsa, Qualcomm ha introdotto nuovi chip incentrati sull’intelligenza artificiale sia per PC che per smartphone allo Snapdragon Summit 2023, nel tentativo di diversificare le sue offerte e riconquistare parte condivisione della mente sia nello spazio PC che nell’intelligenza artificiale generativa, che è stata dominata da Nvidia.

Rischi dal quadro macroeconomico e dal mercato cinese

All’inizio di ottobre, Qualcomm ha anche tagliato 1.258 posti di lavoro in California nel tentativo di ridurre i costi, in un contesto in cui Qualcomm si trova ad affrontare diversi ostacoli, alimentati principalmente da un’economia in difficoltà e dalla diminuzione della spesa dei consumatori.

Le spedizioni globali di smartphone nel terzo trimestre sono diminuite dell’1% su base annua, indicando un rallentamento del declino e un significativo aumento a due cifre nelle spedizioni sequenziali, con i principali clienti Qualcomm: Samsung e Apple sono ancora leader del mercato globale, con una quota di mercato del 37%, ma il mercato cinese degli smartphone è rimasto debole nel terzo trimestre, registrando un secondo calo consecutivo del 5% in termini di spedizioni.

Dato che la Cina è uno dei più grandi mercati di smartphone a livello globale e Qualcomm detiene una quota di mercato di circa il 35% in questo mercato, questo è un indicatore cruciale per i risultati del terzo trimestre di Qualcomm e non positivo.

Fondamentalmente, Qualcomm ricava circa il 64% delle sue entrate dalle vendite cinesi, il che la rende estremamente sensibile a qualsiasi sviluppo nel paese o restrizioni all’esportazione e alla concorrenza del nuovo microprocessore Kirin di Huawei.

Come si sta muovendo Qualcomm nel settore dell’Artificial Intelligence?

 

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Forumer storico
graf NVIDIA
da ottobre '22 ad ott.23 il titolo è passato da 100$ a 400$
però quello che vedo è un T&S ribassista
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Forumer storico
Shock in borsa.
Pat Gelsinger è l’amministratore delegato di Intel dal 2021.

Se hai posseduto un computer, hai una probabilità elevatissima di avere visto una etichetta su quel computer, che ti informava di avere al suo interno un processore Intel.

Il titolo è quotato al Nasdaq e ha vissuto i suoi anni migliori prima del Covid: il massimo della sua storia recente fu registrato il 24 gennaio del 2020 a 69.29.
Dopo il grande crollo del Covid, il titolo ha dimostrato ancora vitalità riprendendo il massimo il 12 aprile del 2021 a 68.49, meno di un punto sotto il massimo precedente.
Da quel momento, per il titolo c’è stata una continua perdita di valore, che si è accelerata nel 2022.

Il 13 ottobre del 2022, il giorno del grande minimo dell’S&P500 a 3502, il titolo ha visto il minimo a 24.59, e dopo un rimbalzo lo ha doppiato a 24.73, il giorno 28 febbraio del 2023.
Da quella data, è in fase di ripresa, ha superato la sua media mobile a 200 periodi, e viaggia ora intorno ai 35 dollari.

Gelsinger è stato invitato nella giornata di martedì 17 ottobre all’Economic Club di New York, dove ha fatto un brillante intervento di analisi del mercato dei chip.
Ha rimarcato che “La produzione e la ricerca e sviluppo saranno più importanti per i prossimi 50 anni: costruiamo gli stabilimenti dove vogliamo”.
Con questa affermazione ha inteso sottolineare il suo profondo dissenso alla politica industriale degli Stati Uniti, che ha consentito l’esportazione della base manifatturiera nazionale in Asia.
Europa e Stati Uniti oggi detengono solo il 20% della quota mondiale di fabbriche di chip avanzati.
Il mercato all’avanguardia della produzione di chip è collocato a Taiwan: se le tensioni geopolitiche, ha sostenuto Gelsinger, dovessero continuare sarebbe una vera ricetta per il disastro.
Un blocco della produzione di Taiwan, anche soltanto per poche settimane, porterebbe di fatto all’arresto dell’economia globale, per carenza di componentistica fondamentale.
Secondo Gelsinger, le catene di approvvigionamento devono essere distribuite in America, Europa ed Asia, per garantire continuità e resilienza alla produzione.

Ha lamentato alcuni ritardi nell’esborso dei fondi da parte degli Stati Uniti per il Chips Act, il finanziamento complessivo di 250 miliardi di dollari deciso dall’amministrazione Biden per la ricerca scientifica, di cui 50 miliardi destinati ad incrementare nel territorio degli Stati Uniti la produzione di Chip.
Gelsinger ha poi fatto emergere un problema rilevante di carenza di manodopera. L’Associazione delle Industrie dei Semiconduttori americana ritiene che si creeranno entro il 2030 almeno 115.000 nuovi posti di lavoro nel settore.
Il rischio è che circa la metà rimarranno vacanti per mancanza di talenti e conoscenza da parte della manodopera statunitense.
L’avere esportato massicciamente tecnologia ha portato a scarsità di diffusione del know-how necessario, il risultato è che anche la manodopera presente nel settore proviene dall’Asia.
E le leggi attuali sull’immigrazione non consentiranno alle aziende di assumere personale proveniente dall’estero nella misura necessaria a soddisfare la domanda di manodopera.
Gelsinger ritiene che entro la fine del decennio, l’imperativo categorico degli Stati Uniti è raggiungere una quota di produzione di almeno il 50% rispetto al fabbisogno mondiale. E il legislatore dovrebbe concentrarsi su questo.

E, lo aggiungiamo noi, l’Europa dovrebbe porsi obiettivi consimili.
 

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